L’opera in questione si ispira a quello che è uno dei capolavori del maggior esponente dell’Arte Nouveau, ovvero Gustave Klimt con “Il Bacio” (1907-1908).
Ho cercato di esprimere quello che l’opera del Klimt mi ha trasmesso. L’uomo e la donna si astraggono perdendo la loro fisionomia umana, che poste al centro del quadro vengono colte in un avvolgente abbraccio che coinvolge l’intera opera.
In questo caso non vi è l’evocazione della realtà ma dei sentimenti. Il travolgente amore dei due amorosi si spoglia di qualsiasi decoro che viene disperso nell’opera. Infatti le diverse forme geometriche che nell’opera de “Il Bacio” di Klimt costituiscono i motivi ornamentali dei loro vestiti si ritrovano nel fondo dell’opera che si riparte in tre sezioni: i motivi rettangolari in bianco e nero, forme rotondeggianti (che simulano mazzi di fiori) e spirali. Il fluttuare di queste forme nell’opera accentua la dimensione a-temporale e a-spaziale costituendo una scena onirica dove l’assoluto protagonista è l’amore che trasporta i due soggetti alla totale astrazione del mondo.