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Evento: "Crash Art" a Montecitorio
17/10/2014 - 21/10/2014
Dettagli
Data di inserimento: | 15/10/2014 - 13:54 |
Luogo: | Roma (RM) - Lazio |
Data di inizio: | 17/10/2014 |
Data di fine | 21/10/2014 |
Descrizione
“Crash Art” a Montecitorio
Un progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev
Piazza Montecitorio, 17 ottobre 2014, ore 10.30
Saranno la Presidente della Camera Laura Boldrini e la Presidente della Rai Annamaria Tarantola a inaugurare a piazza Montecitorio il prossimo venerdì 17 ottobre 2014 alle 10,30 l'installazione artistica "CRASHART".
L’iniziativa, voluta da Rai Isoradio in collaborazione con Aci e Polizia stradale e patrocinata dalla Camera dei Deputati, intende dare un contributo alla sicurezza sulla strada e al rispetto della vita.
Sicurezza stradale e arte per questo progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev: un progetto dal valore fortemente simbolico, composto da due auto nel momento di uno scontro, ‘congelate’ nell’impatto, che verranno dipinte da Jakhnagiev insieme a un gruppo di studenti.
Con questa installazione, si trasforma un momento tragico in un momento di rinascita: l'artista e gli alunni con pennelli e colori daranno nuova vita alle lamiere contorte. Il messaggio dell’iniziativa vuole richiamare con un gesto gioioso l’attenzione sui reali pericoli che ogni giorno riguardano tutti e in particolare gli automobilisti più giovani.
“Questo è servizio pubblico!”, dice il direttore di Isoradio Danilo Scarrone.
La tappa a Montecitorio di "CRASHART" segue quella già realizzata a Sanremo nel febbraio 2014 di fronte al teatro Ariston nel corso del Festival della canzone italiana.
L'installazione resterà esposta a piazza Montecitorio dal 17 al 21 ottobre 2014.
Un progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev
Piazza Montecitorio, 17 ottobre 2014, ore 10.30
Saranno la Presidente della Camera Laura Boldrini e la Presidente della Rai Annamaria Tarantola a inaugurare a piazza Montecitorio il prossimo venerdì 17 ottobre 2014 alle 10,30 l'installazione artistica "CRASHART".
L’iniziativa, voluta da Rai Isoradio in collaborazione con Aci e Polizia stradale e patrocinata dalla Camera dei Deputati, intende dare un contributo alla sicurezza sulla strada e al rispetto della vita.
Sicurezza stradale e arte per questo progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev: un progetto dal valore fortemente simbolico, composto da due auto nel momento di uno scontro, ‘congelate’ nell’impatto, che verranno dipinte da Jakhnagiev insieme a un gruppo di studenti.
Con questa installazione, si trasforma un momento tragico in un momento di rinascita: l'artista e gli alunni con pennelli e colori daranno nuova vita alle lamiere contorte. Il messaggio dell’iniziativa vuole richiamare con un gesto gioioso l’attenzione sui reali pericoli che ogni giorno riguardano tutti e in particolare gli automobilisti più giovani.
“Questo è servizio pubblico!”, dice il direttore di Isoradio Danilo Scarrone.
La tappa a Montecitorio di "CRASHART" segue quella già realizzata a Sanremo nel febbraio 2014 di fronte al teatro Ariston nel corso del Festival della canzone italiana.
L'installazione resterà esposta a piazza Montecitorio dal 17 al 21 ottobre 2014.
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"Crash Art" a Montecitorio
17/10/2014 - 21/10/2014
Roma (RM) - Lazio
Inserito da Alexander Jakhnagiev
“Crash Art” a Montecitorio
Un progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev
Piazza Montecitorio, 17 ottobre 2014, ore 10.30
Saranno la Presidente della Camera Laura Boldrini e la Presidente della Rai Annamaria Tarantola a inaugurare a piazza Montecitorio il prossimo venerdì 17 ottobre 2014 alle 10,30 l'installazione artistica "CRASHART".
L’iniziativa, voluta da Rai Isoradio in collaborazione con Aci e Polizia stradale e patrocinata dalla Camera dei Deputati, intende dare un contributo alla sicurezza sulla strada e al rispetto della vita.
Sicurezza stradale e arte per questo progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev: un progetto dal valore fortemente simbolico, composto da due auto nel momento di uno scontro, ‘congelate’ nell’impatto, che verranno dipinte da Jakhnagiev insieme a un gruppo di studenti.
Con questa installazione, si trasforma un momento tragico in un momento di rinascita: l'artista e gli alunni con pennelli e colori daranno nuova vita alle lamiere contorte. Il messaggio dell’iniziativa vuole richiamare con un gesto gioioso l’attenzione sui reali pericoli che ogni giorno riguardano tutti e in particolare gli automobilisti più giovani.
“Questo è servizio pubblico!”, dice il direttore di Isoradio Danilo Scarrone.
La tappa a Montecitorio di "CRASHART" segue quella già realizzata a Sanremo nel febbraio 2014 di fronte al teatro Ariston nel corso del Festival della canzone italiana.
L'installazione resterà esposta a piazza Montecitorio dal 17 al 21 ottobre 2014.
Un progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev
Piazza Montecitorio, 17 ottobre 2014, ore 10.30
Saranno la Presidente della Camera Laura Boldrini e la Presidente della Rai Annamaria Tarantola a inaugurare a piazza Montecitorio il prossimo venerdì 17 ottobre 2014 alle 10,30 l'installazione artistica "CRASHART".
L’iniziativa, voluta da Rai Isoradio in collaborazione con Aci e Polizia stradale e patrocinata dalla Camera dei Deputati, intende dare un contributo alla sicurezza sulla strada e al rispetto della vita.
Sicurezza stradale e arte per questo progetto dell'artista Alexander Jakhnagiev: un progetto dal valore fortemente simbolico, composto da due auto nel momento di uno scontro, ‘congelate’ nell’impatto, che verranno dipinte da Jakhnagiev insieme a un gruppo di studenti.
Con questa installazione, si trasforma un momento tragico in un momento di rinascita: l'artista e gli alunni con pennelli e colori daranno nuova vita alle lamiere contorte. Il messaggio dell’iniziativa vuole richiamare con un gesto gioioso l’attenzione sui reali pericoli che ogni giorno riguardano tutti e in particolare gli automobilisti più giovani.
“Questo è servizio pubblico!”, dice il direttore di Isoradio Danilo Scarrone.
La tappa a Montecitorio di "CRASHART" segue quella già realizzata a Sanremo nel febbraio 2014 di fronte al teatro Ariston nel corso del Festival della canzone italiana.
L'installazione resterà esposta a piazza Montecitorio dal 17 al 21 ottobre 2014.
"Oriente Vicino" Mostra personale di Pino Reggiani
05/04/2014 - 19/04/2014
Roma (RM) - Lazio
Inserito da Alexander Jakhnagiev
Mostra personale di PINO REGGIANI
“Oriente Vicino”
05 - 19 aprile 2014
Inaugurazione Sabato 5 Aprile 2014 alle ore 18.30
presso Vista Centro d’Arte e Comunicazione
Via Ostilia, 41 (zona Colosseo) Roma
Vista centro d’Arte ha il piacere di presentare la mostra personale del maestro Pino Reggiani “Oriente Vicino”. In mostra alcune opere storiche del grande maestro affiancate da opere inedite realizzate in occasione della mostra.
Reggiani torna nella galleria Vista per il sesto anno consecutivo con una mostra personale, una collezione di oli, pastelli, matite, acquerelli e tecniche miste con
immagini del quotidiano della società orientale interpretate attraverso la chiave dell’immagine universale della madre con bambino in grembo.
“Le opere esposte, che spaziano dalla produzione degli anni 90 a quella più attuale, fanno parte del ciclo su temi orientali. L’Oriente è diventato, non da oggi, il centro focale della problematica politica e sociale. Fatti emotivi di luci e contrasti. I dipinti e disegni esposti in questa mostra hanno una loro autonomia rispetto ad altre vertenti sullo stesso tema. Il fulcro della mostra è rappresentato dalla madre con il bambino in grembo: tema umano che indulge sulle ragioni del cuore.”
DURATA: dal 5 al 19 aprile 2014
CURATORE: Alexander jakhnagiev
UFFICIO STAMPA: Laura Perreca
INAUGURAZIONE: 5 aprile 2014 alle 18.30
ORARI DI APERTURA: dal martedì al sabato 17.00/20.00
LUOGO: VISTA Arte e Comunicazione, Via Ostilia 41 Roma (zona Colosseo)
ORGANIZZAZIONE: VISTA Arte e Comunicazione
INFO: tel. 06.45449756, cell. 349 6309004
e-mail: info@vistatv.it - www.vistatv.it
“Oriente Vicino”
05 - 19 aprile 2014
Inaugurazione Sabato 5 Aprile 2014 alle ore 18.30
presso Vista Centro d’Arte e Comunicazione
Via Ostilia, 41 (zona Colosseo) Roma
Vista centro d’Arte ha il piacere di presentare la mostra personale del maestro Pino Reggiani “Oriente Vicino”. In mostra alcune opere storiche del grande maestro affiancate da opere inedite realizzate in occasione della mostra.
Reggiani torna nella galleria Vista per il sesto anno consecutivo con una mostra personale, una collezione di oli, pastelli, matite, acquerelli e tecniche miste con
immagini del quotidiano della società orientale interpretate attraverso la chiave dell’immagine universale della madre con bambino in grembo.
“Le opere esposte, che spaziano dalla produzione degli anni 90 a quella più attuale, fanno parte del ciclo su temi orientali. L’Oriente è diventato, non da oggi, il centro focale della problematica politica e sociale. Fatti emotivi di luci e contrasti. I dipinti e disegni esposti in questa mostra hanno una loro autonomia rispetto ad altre vertenti sullo stesso tema. Il fulcro della mostra è rappresentato dalla madre con il bambino in grembo: tema umano che indulge sulle ragioni del cuore.”
DURATA: dal 5 al 19 aprile 2014
CURATORE: Alexander jakhnagiev
UFFICIO STAMPA: Laura Perreca
INAUGURAZIONE: 5 aprile 2014 alle 18.30
ORARI DI APERTURA: dal martedì al sabato 17.00/20.00
LUOGO: VISTA Arte e Comunicazione, Via Ostilia 41 Roma (zona Colosseo)
ORGANIZZAZIONE: VISTA Arte e Comunicazione
INFO: tel. 06.45449756, cell. 349 6309004
e-mail: info@vistatv.it - www.vistatv.it
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Corruzione Capitale- Roma ai tempi degli ingranaggi lubrificati- Arte Contemporanea Reattiva
11/06/2015 - 05/07/2015
Roma (RM) - Lazio
Inserito da Raffaella Caruso
Se è vero che uno dei motivi d'essere dell'Arte è quello di aprire gli occhi, di suscitare la crescita e
la riflessione, di accendere il dibattito sulle più scottanti tematiche coeve, allora Corruzione
Capitale è la mostra per antonomasia. Un vero e proprio percorso che parte dall'odierno ma ha le
proprie radici nel passato e abbraccia tutte le epoche del malaffare.
Mafia Capitale, altrimenti nota come Cupola Romana, è una delle organizzazioni criminali di
stampo mafioso e politico-imprenditoriale operante a Roma dal 2000. Ha come antecedenti le
rapine dei Nuclei Armati Rivoluzionari degli anni Ottanta, e successivamente la banda della
Magliana. L'inchiesta «Mondo di Mezzo» del 2014, che si spera abbia efficacemente smantellato
l'organizzazione criminale, ha rivelato la facilità con cui la corruzione e la malavita hanno potuto
inserirsi nelle attività gestite dalla Pubblica Amministrazione Italiana. O forse, semplicemente, ha
puntato i riflettori su cose che erano sotto gli occhi di tutti da chissà quanto tempo.
Che Roma sia una grande sacca, piena di virtù ma anche di radicati vizi, non è una novità. Lo
sapevano i Romani, nostri antenati, ben prima di noi. Lo gridavano senza timore i letterati della
caput mundi, lasciandocene testimonianza nei loro scritti.
Era già il primo poeta aristocratico, Lucilio (II sec a.C.), ad attaccare nelle sue satire i politici
romani e la loro corruzione. A predire ai suoi concittadini che se non avessero abbandonato l'amore
per il lusso e il denaro, avrebbero perso la propria moralità. Due secoli dopo Tacito, negli Annales,
apre il sipario su un'epoca di profondo disagio sociale, mostrandoci i veri meccanismi del potere in
una Roma sempre più distante dal mos maiorum, da quegli antichi costumi che avevano reso grande
la capitale in tutto il mondo.
L'indagine sulla corruzione, che è essenzialmente studio della natura umana e delle sue declinazioni
in prossimità del potere, continua ancora in epoca trecentesca con Dante Alighieri e la sua Divina
Commedia. Nei canti XXI e XXII dell'Inferno, il poeta tratta la casistica dei peccatori di frode.
Coloro, cioè, che a vario titolo hanno imbrogliato, rubato, tradito la fiducia altrui approfittando del
proprio carisma e della propria posizione sociale.
Li troviamo nell'ottavo cerchio dell'inferno, che ha il nome di Malebolge.
In dieci bolge - quasi borse, gole di pietra in cui gettare questi disonorevoli individui - si alternano
gli adulatori, che ingannarono i potenti con le loro lusinghe per fini personali; i barattieri che,
complice la propria posizione politica, si macchiarono del peccato di concussione; i falsari di
metalli, di persona, di parola e di monete. E ancora ladri, seminatori di discordia, indovini, ipocriti,
ruffiani e seduttori, simoniaci.
L'animo umano si deforma ad assumere ogni possibile, deviata sfumatura, e ne ricava la terribile
punizione che merita secondo la dantesca legge del contrappasso.
Incedendo tra le bolge li si sente urlare eternamente, immersi tra la pece bollente o nello sterco,
lambiti dalle fiamme, frustati e mutilati da demoni.
Una battaglia antica, una indagine sempre aperta sulle meschinità umane. Un perché al quale,
ancora oggi, si cerca risposta. L’Arte di Corruzione Capitale è in grado di raccontare la
sopraffazione e la devianza criminale che hanno insanguinato e umiliato Roma e tutta la Nazione.
Una tematica ancora viva e scottante, che i singoli artisti interpretano e modificano attraverso
scenari immaginari di mondi, però, terribilmente verosimili. Con le lenti del gioco e del colore, con
tratti onestamente disarmanti, gli artisti protagonisti dell'evento offrono un rinnovato dibattito agli
spettatori odierni, una riflessione propositiva su una questione tristemente concreta e che ci riguarda
tutti.
E così Corruzione Capitale è un percorso di idee differenti che si alternano ad indagare, tra le scelte
umane, quelle dettate dai giochi di potere, dai giochi di corruzione che passano per il sesso e il
denaro, di mano in mano fino ad avvelenare l'aria e l'acqua di una società avvizzita. A privarla della
sua linfa, in bella mostra, gli eterni difetti umani.
Corruzione Capitale lascia la parola a un'Arte che non si limita a farsi osservare, ma si fa scrutatrice
a sua volta. E guarda dall'interno il popolo romano, ma anche l'Italia tutta e il nostro tempo con le
sue logiche inquinate da quell'aria e quell'acqua. E restituisce, come un implacabile specchio, ogni
terribile deformità della morale umana.
Scheda tecnica
Progetto a cura dell’Associazione Neworld
Direzione Artistica di Antonietta Campilongo
Catalogo in sede con testi di: Collettivo Neworld, Giovanni Argan, Michela Becchis, Raffaella A. Caruso, Antonella Catini, Anna Cochetti, Umberto Croppi, Francesco Giulio Farachi, Laura Lioce, Massimo Rossi Ruben.
info:www.nwart.it / anto.camp@fastwebnet.it
la riflessione, di accendere il dibattito sulle più scottanti tematiche coeve, allora Corruzione
Capitale è la mostra per antonomasia. Un vero e proprio percorso che parte dall'odierno ma ha le
proprie radici nel passato e abbraccia tutte le epoche del malaffare.
Mafia Capitale, altrimenti nota come Cupola Romana, è una delle organizzazioni criminali di
stampo mafioso e politico-imprenditoriale operante a Roma dal 2000. Ha come antecedenti le
rapine dei Nuclei Armati Rivoluzionari degli anni Ottanta, e successivamente la banda della
Magliana. L'inchiesta «Mondo di Mezzo» del 2014, che si spera abbia efficacemente smantellato
l'organizzazione criminale, ha rivelato la facilità con cui la corruzione e la malavita hanno potuto
inserirsi nelle attività gestite dalla Pubblica Amministrazione Italiana. O forse, semplicemente, ha
puntato i riflettori su cose che erano sotto gli occhi di tutti da chissà quanto tempo.
Che Roma sia una grande sacca, piena di virtù ma anche di radicati vizi, non è una novità. Lo
sapevano i Romani, nostri antenati, ben prima di noi. Lo gridavano senza timore i letterati della
caput mundi, lasciandocene testimonianza nei loro scritti.
Era già il primo poeta aristocratico, Lucilio (II sec a.C.), ad attaccare nelle sue satire i politici
romani e la loro corruzione. A predire ai suoi concittadini che se non avessero abbandonato l'amore
per il lusso e il denaro, avrebbero perso la propria moralità. Due secoli dopo Tacito, negli Annales,
apre il sipario su un'epoca di profondo disagio sociale, mostrandoci i veri meccanismi del potere in
una Roma sempre più distante dal mos maiorum, da quegli antichi costumi che avevano reso grande
la capitale in tutto il mondo.
L'indagine sulla corruzione, che è essenzialmente studio della natura umana e delle sue declinazioni
in prossimità del potere, continua ancora in epoca trecentesca con Dante Alighieri e la sua Divina
Commedia. Nei canti XXI e XXII dell'Inferno, il poeta tratta la casistica dei peccatori di frode.
Coloro, cioè, che a vario titolo hanno imbrogliato, rubato, tradito la fiducia altrui approfittando del
proprio carisma e della propria posizione sociale.
Li troviamo nell'ottavo cerchio dell'inferno, che ha il nome di Malebolge.
In dieci bolge - quasi borse, gole di pietra in cui gettare questi disonorevoli individui - si alternano
gli adulatori, che ingannarono i potenti con le loro lusinghe per fini personali; i barattieri che,
complice la propria posizione politica, si macchiarono del peccato di concussione; i falsari di
metalli, di persona, di parola e di monete. E ancora ladri, seminatori di discordia, indovini, ipocriti,
ruffiani e seduttori, simoniaci.
L'animo umano si deforma ad assumere ogni possibile, deviata sfumatura, e ne ricava la terribile
punizione che merita secondo la dantesca legge del contrappasso.
Incedendo tra le bolge li si sente urlare eternamente, immersi tra la pece bollente o nello sterco,
lambiti dalle fiamme, frustati e mutilati da demoni.
Una battaglia antica, una indagine sempre aperta sulle meschinità umane. Un perché al quale,
ancora oggi, si cerca risposta. L’Arte di Corruzione Capitale è in grado di raccontare la
sopraffazione e la devianza criminale che hanno insanguinato e umiliato Roma e tutta la Nazione.
Una tematica ancora viva e scottante, che i singoli artisti interpretano e modificano attraverso
scenari immaginari di mondi, però, terribilmente verosimili. Con le lenti del gioco e del colore, con
tratti onestamente disarmanti, gli artisti protagonisti dell'evento offrono un rinnovato dibattito agli
spettatori odierni, una riflessione propositiva su una questione tristemente concreta e che ci riguarda
tutti.
E così Corruzione Capitale è un percorso di idee differenti che si alternano ad indagare, tra le scelte
umane, quelle dettate dai giochi di potere, dai giochi di corruzione che passano per il sesso e il
denaro, di mano in mano fino ad avvelenare l'aria e l'acqua di una società avvizzita. A privarla della
sua linfa, in bella mostra, gli eterni difetti umani.
Corruzione Capitale lascia la parola a un'Arte che non si limita a farsi osservare, ma si fa scrutatrice
a sua volta. E guarda dall'interno il popolo romano, ma anche l'Italia tutta e il nostro tempo con le
sue logiche inquinate da quell'aria e quell'acqua. E restituisce, come un implacabile specchio, ogni
terribile deformità della morale umana.
Scheda tecnica
Progetto a cura dell’Associazione Neworld
Direzione Artistica di Antonietta Campilongo
Catalogo in sede con testi di: Collettivo Neworld, Giovanni Argan, Michela Becchis, Raffaella A. Caruso, Antonella Catini, Anna Cochetti, Umberto Croppi, Francesco Giulio Farachi, Laura Lioce, Massimo Rossi Ruben.
info:www.nwart.it / anto.camp@fastwebnet.it
Iridescenze - Patrizia Atti
10/06/2017 - 28/06/2017
Roma (RM) - Lazio
Inserito da CSArt Serri
Dal “Ritratto di Baldassarre Castiglione” dipinto da Raffaello Sanzio, un progetto pittorico di Patrizia Atti che, attraverso luci iridescenti e moltiplicazione dello sguardo, pone lo spettatore dinanzi ad un enigma in cui si fondono scienza e arte.
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 10 al 28 giugno 2017, le “Iridescenze” di Patrizia Atti. Curata da Federico Bonioni, la mostra sarà inaugurata sabato 10 giugno alle ore 18.00.
In esposizione, cento opere ad olio su tela di piccole dimensioni (13x13 centimetri), tutte realizzate nel 2016 e nel 2017, che ritraggono fedelmente l’occhio sinistro di Baldassarre Castiglione. Unica variante, la colorazione dell’iride, esito di un’approfondita ricerca cromatica.
«Cento occhi. Stessa forma, diverso colore. Impercettibili mutamenti del segno – si legge nel testo di presentazione – che si traducono in moti dell’animo. L’arco del sopracciglio come lancetta dei cambiamenti del cuore. Cromatismi dell’iride affidati alle Rune Nordiche. Misteriosi processi alchemici dispiegano le loro tassidermie su latitudini e longitudini di “Mundus Imaginalis”, criptate nelle tonalità dell’iride. Pagine di occhi in proporzioni auree, dove la pupilla diventa il centro della spirale della conchiglia di un Nautilus. Iridescenze: unioni della natura con l’arte, della scienza con l’arte. Un lavoro, quello di Patrizia Atti, che trae ispirazione dallo sguardo di Baldassarre Castiglione dipinto da Raffaello, la cui iride azzurra, collocata dall’artista nell’angolo esterno dell’occhio, instaura con lo spettatore un rapporto di scambio, profondo, che cela un mistero, una consapevolezza segreta condivisa da pittore e scrittore. È uno sguardo in cui l’anima emana un enigma, presente ma inaccessibile. L’osservatore viene seguito, abbracciato dallo sguardo dipinto in qualunque posizione si trovi. L’artista opera come la natura, che nel suo riprodursi non è mai uguale a se stessa. Ripetizione del gesto che trasforma il linguaggio in poesia».
La personale sarà visitabile fino al 28 giugno 2017, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, chiuso il lunedì. Mercoledì 21 giugno 2017 apertura serale con orario 21.00-23.00 in occasione del primo Mercoledì Rosa promosso dal Tavolo Unico di Coordinamento del Commercio di Reggio Emilia. Per informazioni: tel. 0522 435765, www.bonioniarte.it, info@bonioniarte.it, www.facebook.com/bonioniarte.
Patrizia Atti nasce a Bologna, dove attualmente vive e lavora. Nel 1982 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, sezione pittura, con Concetto Pozzati. Dal 1982 al 1990 compie una serie di viaggi con permanenze all’estero: Camargue, Isole Canarie, Messico e Brasile, dove svolge attività di ritrattista. Dal 1990 al 1994, rientrata in Italia, sposta la sua attenzione dall’antropologia alla botanica: la galleria dei ritratti diventa allora il giardino dei giardini, ovvero l’Eden, e le rose, soggetto privilegiato della sua ricerca, ne caratterizzano la fisionomia. Dal 1996 collabora con la casa di moda Gucci per l’ideazione e la realizzazione pittorica di soggetti per foulard. Tra le opere da lei create, tra il 1994 e il 1996, lo stilista Tom Ford individua i soggetti ideali per le collezioni del 1996 e del 1997. Nel 1997 l’impollinazione della rosa, regina dei fiori, conquista gli Stati Uniti. Patrizia Atti presenta le sue opere in New Mexico (“The land of enchantment”, Houshang Gallery, Santa Fe), dove la sua ricerca si carica di suggestioni ispirate dalla luce iridescente del luogo. Dal 1998 al 2005 si susseguono numerosi viaggi nel sud-ovest americano con varie esposizioni. “Marbles” è una serie di dipinti eseguiti nel 2005 e nel 2006, ispirata a “Il giuoco delle perle di vetro” di Herman Hesse: una ricerca sulla luce in cui la riflessione dei cristalli genera nuovi universi specchianti, in un caleidoscopio di colori. La sua ricerca artistica si sviluppa quindi nella fotografia e nella rappresentazione di “Mundus Imaginalis”, ovvero di “Giardini delle Meraviglie” in cui Jack, un elfo giullare, appare in un contesto floreale costruito ad arte. Nel 2016 ha inizio la realizzazione di una serie di dipinti ad olio su tela di piccole dimensioni dedicati all’occhio umano. Cento opere che, nel 2017, costituiscono la mostra “Iridescenze”, presentata allo Studio Oculistico d’Azeglio di Bologna in occasione di Art City White Night e successivamente alla Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia.
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 10 al 28 giugno 2017, le “Iridescenze” di Patrizia Atti. Curata da Federico Bonioni, la mostra sarà inaugurata sabato 10 giugno alle ore 18.00.
In esposizione, cento opere ad olio su tela di piccole dimensioni (13x13 centimetri), tutte realizzate nel 2016 e nel 2017, che ritraggono fedelmente l’occhio sinistro di Baldassarre Castiglione. Unica variante, la colorazione dell’iride, esito di un’approfondita ricerca cromatica.
«Cento occhi. Stessa forma, diverso colore. Impercettibili mutamenti del segno – si legge nel testo di presentazione – che si traducono in moti dell’animo. L’arco del sopracciglio come lancetta dei cambiamenti del cuore. Cromatismi dell’iride affidati alle Rune Nordiche. Misteriosi processi alchemici dispiegano le loro tassidermie su latitudini e longitudini di “Mundus Imaginalis”, criptate nelle tonalità dell’iride. Pagine di occhi in proporzioni auree, dove la pupilla diventa il centro della spirale della conchiglia di un Nautilus. Iridescenze: unioni della natura con l’arte, della scienza con l’arte. Un lavoro, quello di Patrizia Atti, che trae ispirazione dallo sguardo di Baldassarre Castiglione dipinto da Raffaello, la cui iride azzurra, collocata dall’artista nell’angolo esterno dell’occhio, instaura con lo spettatore un rapporto di scambio, profondo, che cela un mistero, una consapevolezza segreta condivisa da pittore e scrittore. È uno sguardo in cui l’anima emana un enigma, presente ma inaccessibile. L’osservatore viene seguito, abbracciato dallo sguardo dipinto in qualunque posizione si trovi. L’artista opera come la natura, che nel suo riprodursi non è mai uguale a se stessa. Ripetizione del gesto che trasforma il linguaggio in poesia».
La personale sarà visitabile fino al 28 giugno 2017, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, chiuso il lunedì. Mercoledì 21 giugno 2017 apertura serale con orario 21.00-23.00 in occasione del primo Mercoledì Rosa promosso dal Tavolo Unico di Coordinamento del Commercio di Reggio Emilia. Per informazioni: tel. 0522 435765, www.bonioniarte.it, info@bonioniarte.it, www.facebook.com/bonioniarte.
Patrizia Atti nasce a Bologna, dove attualmente vive e lavora. Nel 1982 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, sezione pittura, con Concetto Pozzati. Dal 1982 al 1990 compie una serie di viaggi con permanenze all’estero: Camargue, Isole Canarie, Messico e Brasile, dove svolge attività di ritrattista. Dal 1990 al 1994, rientrata in Italia, sposta la sua attenzione dall’antropologia alla botanica: la galleria dei ritratti diventa allora il giardino dei giardini, ovvero l’Eden, e le rose, soggetto privilegiato della sua ricerca, ne caratterizzano la fisionomia. Dal 1996 collabora con la casa di moda Gucci per l’ideazione e la realizzazione pittorica di soggetti per foulard. Tra le opere da lei create, tra il 1994 e il 1996, lo stilista Tom Ford individua i soggetti ideali per le collezioni del 1996 e del 1997. Nel 1997 l’impollinazione della rosa, regina dei fiori, conquista gli Stati Uniti. Patrizia Atti presenta le sue opere in New Mexico (“The land of enchantment”, Houshang Gallery, Santa Fe), dove la sua ricerca si carica di suggestioni ispirate dalla luce iridescente del luogo. Dal 1998 al 2005 si susseguono numerosi viaggi nel sud-ovest americano con varie esposizioni. “Marbles” è una serie di dipinti eseguiti nel 2005 e nel 2006, ispirata a “Il giuoco delle perle di vetro” di Herman Hesse: una ricerca sulla luce in cui la riflessione dei cristalli genera nuovi universi specchianti, in un caleidoscopio di colori. La sua ricerca artistica si sviluppa quindi nella fotografia e nella rappresentazione di “Mundus Imaginalis”, ovvero di “Giardini delle Meraviglie” in cui Jack, un elfo giullare, appare in un contesto floreale costruito ad arte. Nel 2016 ha inizio la realizzazione di una serie di dipinti ad olio su tela di piccole dimensioni dedicati all’occhio umano. Cento opere che, nel 2017, costituiscono la mostra “Iridescenze”, presentata allo Studio Oculistico d’Azeglio di Bologna in occasione di Art City White Night e successivamente alla Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia.