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Evento: Valeria Fondi in mostra alla Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar
27/09/2014 - 16/11/2014
Dettagli
Data di inserimento: | 26/09/2014 - 19:57 |
Luogo: | Sant' Agata dei Goti () - |
Data di inizio: | 27/09/2014 |
Data di fine | 16/11/2014 |
Descrizione
Si inaugura sabato 27 settembre presso La galleria Il ritrovo di Rob Shazar la prima personale di Valeria Fondi “GV635[vs]Divoratori “, un progetto cooprodotto con Open Art House, la mostra si potrà visitare fino al 16 novembre . Valeria Fondi si affaccia sul panorama contemporaneo dopo diverse collettive (dal 2011 ad oggi) con il lavoro che più la rappresenta: GV635[vs]Divoratori. Un progetto fotografico ricco e dettagliato che oggi emerge nella sua totalità e in tutta la sua forza. Formato da 16 scatti, di cui 14 si focalizzano sulle dipendenze che divorano l'animo umano e due che ne suggeriscono la via d'uscita. La riflessione dell'artista parte dalla fame di eternità che l'essere umano ha fin dalla sua nascita e di come essa, quando non viene riconosciuta, possa trasformarsi in un'arma di distruzione invisibile.
GV635[vs]Divoratori porta alla luce le devianze che legano la nostra vita in meccanismi nocivi e senza freno e invita lo spettatore a liberarsene attraverso la scelta di nutrire il proprio spirito con il giusto cibo (quello di Gv635). Ciò che caratterizza questo lavoro è l'attenzione di Valeria Fondi nel catalogare le dipendenze, numerandole e nominandole; atto che sottolinea la specificità di ognuna di esse, come armi, strumenti di precisione che necessitano di essere riconosciute per poterle distruggere e dalle quali difendersi. Così ogni opera si completa nel proprio titolo, attraverso il quale ogni spettatore può ritrovare la propria dipendenza e dal quale viene sfidato a porsi delle domande. Un tema sviluppato con coraggio che ri-apre la strada dell'arte, come strumento per rivelare l'invisibile e la connessione dell'essere umano al mondo spirituale che lo circonda.
Biografia di Valeria Fondi
Valeria Fondi nasce a Carrara, in Toscana. La sua famiglia si trasferisce, qualche mese dopo la sua nascita, a Lodi, dove l’artista passa la sua infanzia e la sua adolescenza. A otto anni inizia a studiare pianoforte presso l’accademia di musica locale, luogo in cui nasce il suo interesse verso la composizione.
Durante il liceo frequenta diversi laboratori creativi tra cui, fotografia, teatro e voce. Dopo la maturità scientifica viene selezionata e ammessa alla scuola Civica di Cinema di Milano. Da lì a poco comincia il suo percorso artistico personale, segnato dall’inizio dello studio delle scritture. Il vangelo segna fortemente la sua esistenza, e dà inizio alla fase più creativa della sua vita, in cui sperimenta diversi linguaggi artistici, da autodidatta. Installazioni, composizioni musicali e poetiche, video sperimentali, caratterizzano le sue prime produzioni artistiche. Mentre nell’ultimo anno e mezzo ha concentrato il proprio lavoro nel progetto fotografico, GV635 [vs] Divoratori. La sua sensibilità la porta a ricercare costantemente ciò che l’occhio umano non riesce a vedere. Non è il mezzo che l’appassiona ma il rivelare l’invisibile traducendolo in un linguaggio contemporaneo
Info:
Valeria Fondi in
GV635[vs]Divoratori
27 settembre –16 novembre 2014
Opening: sabato 27 settembre 2014 ore 18,00
Galleria Il ritrovo di Rob Shazar, Via Diaz, 26 – Sant’Agata De’ Goti (BN)
tel. +39 0824 832837 mob. +39 339 1532484 shazar@virgilio.it www.galleriashazar.com
Ven/Sab/Dom 16,30/20,30 – altri giorni a richiesta su appuntamento
Giovanni Cardone
GV635[vs]Divoratori porta alla luce le devianze che legano la nostra vita in meccanismi nocivi e senza freno e invita lo spettatore a liberarsene attraverso la scelta di nutrire il proprio spirito con il giusto cibo (quello di Gv635). Ciò che caratterizza questo lavoro è l'attenzione di Valeria Fondi nel catalogare le dipendenze, numerandole e nominandole; atto che sottolinea la specificità di ognuna di esse, come armi, strumenti di precisione che necessitano di essere riconosciute per poterle distruggere e dalle quali difendersi. Così ogni opera si completa nel proprio titolo, attraverso il quale ogni spettatore può ritrovare la propria dipendenza e dal quale viene sfidato a porsi delle domande. Un tema sviluppato con coraggio che ri-apre la strada dell'arte, come strumento per rivelare l'invisibile e la connessione dell'essere umano al mondo spirituale che lo circonda.
Biografia di Valeria Fondi
Valeria Fondi nasce a Carrara, in Toscana. La sua famiglia si trasferisce, qualche mese dopo la sua nascita, a Lodi, dove l’artista passa la sua infanzia e la sua adolescenza. A otto anni inizia a studiare pianoforte presso l’accademia di musica locale, luogo in cui nasce il suo interesse verso la composizione.
Durante il liceo frequenta diversi laboratori creativi tra cui, fotografia, teatro e voce. Dopo la maturità scientifica viene selezionata e ammessa alla scuola Civica di Cinema di Milano. Da lì a poco comincia il suo percorso artistico personale, segnato dall’inizio dello studio delle scritture. Il vangelo segna fortemente la sua esistenza, e dà inizio alla fase più creativa della sua vita, in cui sperimenta diversi linguaggi artistici, da autodidatta. Installazioni, composizioni musicali e poetiche, video sperimentali, caratterizzano le sue prime produzioni artistiche. Mentre nell’ultimo anno e mezzo ha concentrato il proprio lavoro nel progetto fotografico, GV635 [vs] Divoratori. La sua sensibilità la porta a ricercare costantemente ciò che l’occhio umano non riesce a vedere. Non è il mezzo che l’appassiona ma il rivelare l’invisibile traducendolo in un linguaggio contemporaneo
Info:
Valeria Fondi in
GV635[vs]Divoratori
27 settembre –16 novembre 2014
Opening: sabato 27 settembre 2014 ore 18,00
Galleria Il ritrovo di Rob Shazar, Via Diaz, 26 – Sant’Agata De’ Goti (BN)
tel. +39 0824 832837 mob. +39 339 1532484 shazar@virgilio.it www.galleriashazar.com
Ven/Sab/Dom 16,30/20,30 – altri giorni a richiesta su appuntamento
Giovanni Cardone
Altri eventi dell'inserzionista
CHERUBINO GAMBARDELLA IN MOSTRA AL MUSEO DELLA CASA ROSSA
19/07/2014 - 04/08/2014
Anacapri - Napoli
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugurerà sabato 19 luglio presso il Museo della Casa Rossa di Anacapri – Napoli la mostra “Capri – Atlante immaginario” di Cherubino Gambardella a cura di Maurizio Siniscalco. L’Evento è stato organizzata dall’Associazione Culturale ARTEAS e promosso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e Provincia, con il patrocinio della UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janeiro e dell’IVB – Instituto Vital Brazil di Rio de Janeiro. Questo nuovo progetto ideato dall’ artista Cherubino Gambardella propone un ciclo di nuove undici opere e nove disegni che accompagneranno l’osservatore in una Capri immaginaria attraversando gli spazi e i luoghi protagonisti del mito della bellezza caprese. Cherubino Gambardella dice : “Capri è uno dei pochi posti al mondo che ha fatto coincidere il suo mito elitario e la massificazione del turismo. Da sempre ha mescolato il successo con un’immagine che ha suggerito altre immagini. Capri ha avuto infiniti atlanti, conta innumerevoli cartoline, antiche pitture ad olio, ritratti veloci di passanti, prove di artisti famosi, trasfigurazioni moderne di sue parti disegnate da pittori, architetti, letterati, poeti.
Tra verosimiglianza e immaginario, l’isola ha composto una sua armonia e ce la consegna oggi senza miti esclusivi. Chiunque vi sbarchi, da qualunque parte della terra, sente questa atmosfera pittoresca e colorata fatta per rendere celebre ogni uomo almeno per un quarto d’ora, così come diceva Andy Warhol.
Perché allora disegnare e raccontare un atlante immaginario di Capri, visto che ne ha avuti tanti e bellissimi? Perché un atlante così non era mai stato fatto prima.
Immaginate una calamita. Ebbene, questo è il primo atlante/calamita fatto da un architetto, da uno che è abituato a raccontare le cose con le immagini. Per questo è un vero atlante immaginario, teso a dimostrare che il pittoresco caprese non è lezioso ma gentile e questa collezione di icone vuole utilizzarlo per la prima volta come fondale fiabesco, una delle tante possibilità per migliorare, con i suoi elementi costruttivi, tanti altri spazi tristi e dimenticati in giro per il mondo. Le immagini di questa mostra non intendono modificare Capri, che sa cambiarsi molto bene da sola con i modi lenti e garbati di un eterno mito presente. Servono, piuttosto, come magneti, fondali simbolici per attrarre altri luoghi verso la leggenda dell’architettura mediterranea, non sempre consolatoria ma a volte massiccia, forte e densa come lo sono queste tecniche miste. Non una nuova Capri, quindi, ma la sua architettura e le sue caratteristiche identificative intese come antidoto sorridente per contrastare la perdita di fascino dei paesaggi e delle città senza nome”.
Profilo biografico
Cherubino Gambardella è nato a Napoli nel 1962.
È architetto, professore ordinario di progettazione architettonica alla Seconda Università degli Studi di Napoli. Da sempre si occupa di arte contemporanea prediligendo un approccio fondato sul collage e sulla rappresentazione di città immaginarie. La sua prima personale è stata esposta alla Galleria Siniscalco di Napoli (2014); sue istallazioni sono state esposte alla Biennale di Venezia (2014), al MoMA di New York (2013), alla Biennale di Venezia (2010), al Museo MADRE di Napoli (2009), alla Triennale di Milano (2007), al Palazzo Reale di Napoli (2006), alla Galleria Alfonso Artiaco di Napoli (2005) e alla Quadriennale di Roma (2003).
Museo della Casa Rossa
Via G. Orlandi 78
Anacapri (Napoli)
Capri - Atlante immaginario
Inaugurazione
sabato 19 luglio 2014 – ore 19.30
La mostra si potrà visitare dal 19 luglio al 4 agosto 2014 presso il Museo della Casa Rossa Anacapri – Napoli dal martedì alla domenica: h 10.00-13.30 / 17.30-20.00
lunedì: chiuso.
Giovanni Cardone
PAOLO CONSORTI IN FIGLI DI MAAM
19/06/2015 - 31/07/2015
Sant'Agata dei Goti Benevento
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugura sabato 20 giugno alle ore 19.00 la mostra Figli di Maam di Paolo Consorti presso la Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar di Sant’Agata dei Goti di Benevento. La mostra si potrà visitare fino al 31 luglio 2015. Figli di Maam è il titolo del secondo lungometraggio dell'artista marchigiano, girato nell'ex fabbrica Fiorucci al numero 913 di via Prenestina a Roma, attualmente occupata da extracomunitari e varia umanità, luogo quanto mai simbolo delle contraddizioni e della confusione del mondo post - post tutto, diventato anche un museo. Un redivivo San Giovanni Battista, impersonato da Luca Lionello, viene accolto dagli abitanti del posto: nella fabbrica si sta per inaugurare una mostra d’arte contemporanea organizzata dal MAAM, il museo dell'Altro e dell'Altrove, realmente sorto nell’edificio, occupato in difesa dei “metropoliziani” continuamente minacciati di sfratto. Giovanni vaga tra gli artisti e fa amicizia con i bambini di Metropoliz, confondendo la realtà con le sue visioni. Il suo intento è ricominciare la predicazione da quel luogo, ma scoprirà di essere il performer di uno degli artisti invitati. Il film come sostiene Stefano Valente, nella sua recensione su taxidrivers.it, tra i vari temi ne tocca uno fondamentale per l'arte e riassumibile nel quesito: "Può l'arte da sola dare senso al non senso delle nostre esistenze?" Da questo materiale di partenza la personale si completa con una serie di foto e still dal film, opportunamente rielaborati in forma fotografica. Il progetto è stato presentato in anteprima alla Mia Fair, la fiera della fotografia e dell'immagine che si è svolta a Milano lo scorso aprile.
Nota Biografica
Paolo Consorti 1964 (San Benedetto del Tronto) - Artista, Filmaker, Performer, Consorti lavora con numerose gallerie in Italia e all'estero. Tra le mostre in grandi spazi pubblici ricordiamo Rebellio Patroni al Palazzo Reale di Milano e al Madre di Napoli. Ha partecipato tra le altre esposizioni alla Biennale di Venezia, a due Quadriennali Nazionali d’arte, alla Biennale di Praga, alla Biennale di Mosca per la giovane arte, ed ha esposto in importanti musei tra cui il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Palazzo delle Papesse a Siena e in numerose fiere d’arte italiane e internazionali.
Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar
Via Diaz, 26 – Sant’Agata De’ Goti – Benevento
Paolo Consorti in Figli di Maam
Dal 20 giugno al 31 luglio 2015
ORARIO VISITE: dal venerdì alla domenica dalle ore 16,30 alle ore 21,00 – altri giorni a richiesta su appuntamento
Info e Contatti : Tel. +39 0824 832837 mob. +39 339 1532484 shazar@virgilio.it www.galleriashazar.it - FB: Il ritrovo di Rob Shazar
Nota Biografica
Paolo Consorti 1964 (San Benedetto del Tronto) - Artista, Filmaker, Performer, Consorti lavora con numerose gallerie in Italia e all'estero. Tra le mostre in grandi spazi pubblici ricordiamo Rebellio Patroni al Palazzo Reale di Milano e al Madre di Napoli. Ha partecipato tra le altre esposizioni alla Biennale di Venezia, a due Quadriennali Nazionali d’arte, alla Biennale di Praga, alla Biennale di Mosca per la giovane arte, ed ha esposto in importanti musei tra cui il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Palazzo delle Papesse a Siena e in numerose fiere d’arte italiane e internazionali.
Galleria Il Ritrovo di Rob Shazar
Via Diaz, 26 – Sant’Agata De’ Goti – Benevento
Paolo Consorti in Figli di Maam
Dal 20 giugno al 31 luglio 2015
ORARIO VISITE: dal venerdì alla domenica dalle ore 16,30 alle ore 21,00 – altri giorni a richiesta su appuntamento
Info e Contatti : Tel. +39 0824 832837 mob. +39 339 1532484 shazar@virgilio.it www.galleriashazar.it - FB: Il ritrovo di Rob Shazar
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Nyctografie. Scritture tra il visibile e l’invisibile - Stefano Cumia | Nunzio | Turi Rapisarda
23/09/2017 - 18/11/2017
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da Tiziana Pantaleo
RizzutoGallery (via Maletto 5, Palermo) è lieta di presentare “Nyctografie. Scritture tra il visibile e l’invisibile”, una mostra a tre voci che vede a fianco Stefano Cumia, Nunzio e Turi Rapisarda, a cura di Helga Marsala, che sarà inaugurata sabato 23 settembre 2017 alle ore 18, e resterà visitabile fino al 18 novembre, dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00.
Stefano Cumia, artista palermitano con base a Milano, classe 1980, tra i più raffinati e interessanti esponenti della nuova astrazione pittorica italiana; un maestro come Nunzio (1954, Cagnano Amiterno, Abruzzo), tra le voci italiane più autorevoli nel campo delle scultura, riconosciuto fin dagli Anni Ottanta a livello internazionale; Turi Rapisarda, catanese di nascita, torinese d’adozione, talentuoso sperimentatore della fotografia, con una lunga carriera da outsider, fra traguardi professionali e spazi d’indipendenza. Le opere dei primi due, inedite, sono realizzate ad hoc per il progetto; quelle di Rapisarda appartengono a un ciclo del 2011 raramente esposto.
La mostra, che accosta tre linguaggi diversi (pittura, scultura, fotografia), sul filo di una stessa atmosfera umbratile e di una serie di riflessioni comuni sui meccanismi della visione, è parte di una ricerca curatoriale in corso, intorno alla relazione tra visibilità e invisibilità nel processo di formazione, nei percorsi di lettura e nello statuto concettuale dell’immagine.
Col termine “nyctography” (letteralmente “scrittura notturna”) Lewis Carroll, autore del leggendario “Alice nel paese delle meraviglie”, aveva battezzato una sua invenzione utile a fronteggiare quell’esigenza – così diffusa fra gli scrittori - di prendere appunti nel cuore della notte, sul filo di un’improvvisa ispirazione. Si tratta di un sistema di scrittura collegato a un “nyctografo”, piccola griglia ricavata da un tassello rettangolare di legno, i cui intagli servono da guida nel buio: una sorta di alfabeto astratto fatto di punti e linee, messo a punto da Carroll circa 60 anni dopo l’invenzione del linguaggio Braille. Scrittura in codice, dunque, da appuntare a occhi chiusi e trascrivere sul foglio il giorno dopo.
Da qui si dipanano una serie di suggestioni, per un viaggio simbolico e mentale lungo quello spazio notturno che è metafora di una visione altra, inattesa, radicale, cangiante: spazio di segni, forme, tracciati, soglie, buchi, velature, cecità e illuminazioni, scritture visive o testuali.
Nella serie di ritratti di Rapisarda dal titolo Unt Hitler (2011) i soggetti sono immersi in un’oscurità teatrale, quasi beckettiana, intenti a schermarsi da una luce invadente, che è denudamento, sistema di controllo e macchina spettacolare, per un’impropria “uscita dal margine, dall’intimo, dall’autentico, dal differente”. Passaggio netto dalla figura umana ai dipinti quasi monocromi di Cumia, fatti di tracce, gradienti, velature: l’immagine qui impone all’occhio - nell’assoluto contrasto tra la luce e il buio – “la necessaria disciplina per imparare a scorgere il nero nel nero, il bianco nel bianco, ma anche il segno e il colore celati nell’uno o nell’altro”. Infine le opere di Nunzio, astrazioni imponenti che aprono spazi di visibilità nel nero profondo e linee d’invisibilità nella tramatura dei materiali, tra l’articolazione di forme dispiegate in orizzontale e la testimonianza di ciò che la forma stessa era, col suo trasmutare: “L’oggetto plastico porta con sé la memoria indefinita dei materiali, dei luoghi d’origine, del primo sguardo e del prossimo, del non finito e dell’irrisolto”.
Nyctografie.
Scritture tra il visibile e l’invisibile
Stefano Cumia | Nunzio | Turi Rapisarda
a cura di Helga Marsala
Inaugurazione: sabato 23 settembre 2017 - ore 18
Dal 26 settembre al 18 novembre 2017
dal martedì al sabato | 16.00-20.00
RIZZUTOGALLERY
Palermo, via Maletto, 5
091. 7795443 - 347.1769901
www.rizzutogallery.com
www.facebook.com/rizzutogallery/
Stefano Cumia, artista palermitano con base a Milano, classe 1980, tra i più raffinati e interessanti esponenti della nuova astrazione pittorica italiana; un maestro come Nunzio (1954, Cagnano Amiterno, Abruzzo), tra le voci italiane più autorevoli nel campo delle scultura, riconosciuto fin dagli Anni Ottanta a livello internazionale; Turi Rapisarda, catanese di nascita, torinese d’adozione, talentuoso sperimentatore della fotografia, con una lunga carriera da outsider, fra traguardi professionali e spazi d’indipendenza. Le opere dei primi due, inedite, sono realizzate ad hoc per il progetto; quelle di Rapisarda appartengono a un ciclo del 2011 raramente esposto.
La mostra, che accosta tre linguaggi diversi (pittura, scultura, fotografia), sul filo di una stessa atmosfera umbratile e di una serie di riflessioni comuni sui meccanismi della visione, è parte di una ricerca curatoriale in corso, intorno alla relazione tra visibilità e invisibilità nel processo di formazione, nei percorsi di lettura e nello statuto concettuale dell’immagine.
Col termine “nyctography” (letteralmente “scrittura notturna”) Lewis Carroll, autore del leggendario “Alice nel paese delle meraviglie”, aveva battezzato una sua invenzione utile a fronteggiare quell’esigenza – così diffusa fra gli scrittori - di prendere appunti nel cuore della notte, sul filo di un’improvvisa ispirazione. Si tratta di un sistema di scrittura collegato a un “nyctografo”, piccola griglia ricavata da un tassello rettangolare di legno, i cui intagli servono da guida nel buio: una sorta di alfabeto astratto fatto di punti e linee, messo a punto da Carroll circa 60 anni dopo l’invenzione del linguaggio Braille. Scrittura in codice, dunque, da appuntare a occhi chiusi e trascrivere sul foglio il giorno dopo.
Da qui si dipanano una serie di suggestioni, per un viaggio simbolico e mentale lungo quello spazio notturno che è metafora di una visione altra, inattesa, radicale, cangiante: spazio di segni, forme, tracciati, soglie, buchi, velature, cecità e illuminazioni, scritture visive o testuali.
Nella serie di ritratti di Rapisarda dal titolo Unt Hitler (2011) i soggetti sono immersi in un’oscurità teatrale, quasi beckettiana, intenti a schermarsi da una luce invadente, che è denudamento, sistema di controllo e macchina spettacolare, per un’impropria “uscita dal margine, dall’intimo, dall’autentico, dal differente”. Passaggio netto dalla figura umana ai dipinti quasi monocromi di Cumia, fatti di tracce, gradienti, velature: l’immagine qui impone all’occhio - nell’assoluto contrasto tra la luce e il buio – “la necessaria disciplina per imparare a scorgere il nero nel nero, il bianco nel bianco, ma anche il segno e il colore celati nell’uno o nell’altro”. Infine le opere di Nunzio, astrazioni imponenti che aprono spazi di visibilità nel nero profondo e linee d’invisibilità nella tramatura dei materiali, tra l’articolazione di forme dispiegate in orizzontale e la testimonianza di ciò che la forma stessa era, col suo trasmutare: “L’oggetto plastico porta con sé la memoria indefinita dei materiali, dei luoghi d’origine, del primo sguardo e del prossimo, del non finito e dell’irrisolto”.
Nyctografie.
Scritture tra il visibile e l’invisibile
Stefano Cumia | Nunzio | Turi Rapisarda
a cura di Helga Marsala
Inaugurazione: sabato 23 settembre 2017 - ore 18
Dal 26 settembre al 18 novembre 2017
dal martedì al sabato | 16.00-20.00
RIZZUTOGALLERY
Palermo, via Maletto, 5
091. 7795443 - 347.1769901
www.rizzutogallery.com
www.facebook.com/rizzutogallery/
Orto Contemporaneo
06/09/2014 - 09/11/2014
Carrara (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
GALLERIA DUOMO
Via Finelli, 22 - 54033 Carrara (MS), Italy
Tel. 0585 71839
Email: info@galleriaduomo.it
Orto Contemporaneo
mostra personale di Francesca Bernardini
a cura di Filippo Rolla
La Galleria Duomo presenta la mostra personale di Francesca Bernardini dal titolo Orto Contemporaneo a cura di Filippo Rolla, che inaugurerà sabato 6 settembre alle ore 20.00 presso lo spazio espositivo di Via Finelli 22 nel centro storico di Carrara.
Così scrive sul catalogo della mostra il curatore Filippo Rolla: nelle sculture di Francesca Bernardini appare un mondo disegnato dal ricordo dell’esperienza, un mondo che vela e rivela uno stato d’animo prima vissuto e poi scolpito.
In mostra 20 sculture realizzate in statuario, nero belgio, granito, marmo bianco, marquinia che prendono forma sia da un viaggio intimo evocante gli anni dell’infanzia tra amore, natura e curiosità che da forme naturali che si riempiono di vita, di una vita che porta con sé un senso dell’esistenza tra passato e presente incline a seminare e raccogliere un seme da cui poter ripartire verso il fascino dell’ignoto. Qualche scultura nasce da memorie visive e sensoriali descrivendo momenti immersi e vissuti nelle profondità del mare ad occhi aperti per osservare e cogliere quelle meraviglie sottomarine. Altre ancora respirano il mondo dell’arte e portano con sé segni sostanziali ed affinità invisibili, come il valore dell’esistenza vissuto come profondo legame.
La maggior parte delle sculture in mostra sono colorate con smalto e questo perché il colore, per Francesca, diventa un elemento necessario e complementare affinché ogni singola scultura possa comunicare e vivere di vita propria. Inoltre parlano sempre del corpo a corpo con la materia, necessaria a trasportare emozioni, desideri, immagini ed evocano una forte relazione con la madre terra, intesa come ciclo della vita, che si esplica in varie forme di esistenze scolpite.
Così Francesca Bernardini vive e sente il mondo della scultura come un luogo di materia, forma e spirito dove non c’è niente da dire: c’è solo da essere, c’è solo da vivere, simile ad un interiore orto contemporaneo, custodito con amore dentro di sé, all’interno del quale l’artista coltiva l’arte del vivere e scolpisce la vita delle forme.
La mostra sarà visibile sabato 6 e domenica 7 settembre dalle 18.00 alle 23.00 e poi fino al 9 novembre durante l’orario invernale di apertura della Galleria (venerdì, sabato e domenica dalle 17.00 alle 20.00), o su appuntamento.
SCHEDA TECNICA
Mostra: Orto Contemporaneo
Artista: Francesca Bernardini
Curatore: Filippo Rolla
Periodo espositivo: Sabato 6 settembre – Domenica 9 novembre 2014
Inaugurazione: Sabato 6 settembre, ore 20.00
Luogo: Galleria Duomo – via Finelli, 22 Carrara
Con il patrocinio di: Comune di Carrara e Club UNESCO - Carrara dei Marmi – della provincia di Massa Carrara
Orari: sabato 6 e domenica 7 settembre 18.00/23.00 fino al 9 novembre venerdì sabato e domenica 17.00/20.00 oppure su appuntamento contatto tel. 0585 / 71839
Ufficio stampa:
info@galleriaduomo.it
tel. 0585 / 71839
Informazioni:
www.galleriaduomo.it
Via Finelli, 22 - 54033 Carrara (MS), Italy
Tel. 0585 71839
Email: info@galleriaduomo.it
Orto Contemporaneo
mostra personale di Francesca Bernardini
a cura di Filippo Rolla
La Galleria Duomo presenta la mostra personale di Francesca Bernardini dal titolo Orto Contemporaneo a cura di Filippo Rolla, che inaugurerà sabato 6 settembre alle ore 20.00 presso lo spazio espositivo di Via Finelli 22 nel centro storico di Carrara.
Così scrive sul catalogo della mostra il curatore Filippo Rolla: nelle sculture di Francesca Bernardini appare un mondo disegnato dal ricordo dell’esperienza, un mondo che vela e rivela uno stato d’animo prima vissuto e poi scolpito.
In mostra 20 sculture realizzate in statuario, nero belgio, granito, marmo bianco, marquinia che prendono forma sia da un viaggio intimo evocante gli anni dell’infanzia tra amore, natura e curiosità che da forme naturali che si riempiono di vita, di una vita che porta con sé un senso dell’esistenza tra passato e presente incline a seminare e raccogliere un seme da cui poter ripartire verso il fascino dell’ignoto. Qualche scultura nasce da memorie visive e sensoriali descrivendo momenti immersi e vissuti nelle profondità del mare ad occhi aperti per osservare e cogliere quelle meraviglie sottomarine. Altre ancora respirano il mondo dell’arte e portano con sé segni sostanziali ed affinità invisibili, come il valore dell’esistenza vissuto come profondo legame.
La maggior parte delle sculture in mostra sono colorate con smalto e questo perché il colore, per Francesca, diventa un elemento necessario e complementare affinché ogni singola scultura possa comunicare e vivere di vita propria. Inoltre parlano sempre del corpo a corpo con la materia, necessaria a trasportare emozioni, desideri, immagini ed evocano una forte relazione con la madre terra, intesa come ciclo della vita, che si esplica in varie forme di esistenze scolpite.
Così Francesca Bernardini vive e sente il mondo della scultura come un luogo di materia, forma e spirito dove non c’è niente da dire: c’è solo da essere, c’è solo da vivere, simile ad un interiore orto contemporaneo, custodito con amore dentro di sé, all’interno del quale l’artista coltiva l’arte del vivere e scolpisce la vita delle forme.
La mostra sarà visibile sabato 6 e domenica 7 settembre dalle 18.00 alle 23.00 e poi fino al 9 novembre durante l’orario invernale di apertura della Galleria (venerdì, sabato e domenica dalle 17.00 alle 20.00), o su appuntamento.
SCHEDA TECNICA
Mostra: Orto Contemporaneo
Artista: Francesca Bernardini
Curatore: Filippo Rolla
Periodo espositivo: Sabato 6 settembre – Domenica 9 novembre 2014
Inaugurazione: Sabato 6 settembre, ore 20.00
Luogo: Galleria Duomo – via Finelli, 22 Carrara
Con il patrocinio di: Comune di Carrara e Club UNESCO - Carrara dei Marmi – della provincia di Massa Carrara
Orari: sabato 6 e domenica 7 settembre 18.00/23.00 fino al 9 novembre venerdì sabato e domenica 17.00/20.00 oppure su appuntamento contatto tel. 0585 / 71839
Ufficio stampa:
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Informazioni:
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