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Evento: LA POESIPITTURA IN MOSTRA DAL 24 AL 31 AGOSTO AD ORTONA
24/08/2014 - 31/08/2014
Dettagli
Data di inserimento: | 15/08/2014 - 16:32 |
Luogo: | Ortona (CH) - Abruzzo |
Data di inizio: | 24/08/2014 |
Data di fine | 31/08/2014 |
Descrizione
Si inaugurerà domenica 24 agosto presso il Complesso Monumentale di Sant’Anna a Ortona –Chieti la collettiva d’arte contemporanea “La Poesipittura “ la mostra si potrà visitare fino a domenica 31 agosto. La Poesipittura è movimento artistico-letterario che ha avuto origine a Ceppaloni, in terra Sannita, sta rivoluzionando il mondo dell’arte e viene apprezzata moltissimo, da Artisti, Critici ed intellettuali. Questo duplice linguaggio dell’arte, che sta caratterizzando questo nostro XXI° secolo, viene accettato su scala mondiale. L’evento sarà curato dal Prof. Massimo Pasqualone e da Roberta Papponetti. Al vernissage della mostra sarà presentato anche il catalogo artistico sul Movimento Artistico – Letterario la Poesipittura. L’intera manifestazione è stata organizzata dalla Prof.ssa Elisa Valentini.Esporranno i seguenti artisti : Roberta Papponetti , Carla Cerbaso, Tiziana Pantalone, Concetta daidone, Vilma Santarelli, Concetta Iaccarino, Rita Di Marcantonio, Paola Silvestri, Rossella Circeo, Liberata Mizzoni, Elena Di Lella, Dora fabiano, Paola Spaventa, Luisa Balzano, Mae Carulli, Angela Di Teodoro, Terezina Radovani, Romina Scipione, Stefano Ferruccio, Giuseppina Narducci, Mario Di Profio, Teresa Micchetti , Valentina Di campli San vito, Fabj Diggi, Alessia Pignatelli, Alida Ferrettini , Adalgisa Santucci, Giosy Costan .
Giovanni Cardone
Giovanni Cardone
Altri eventi dell'inserzionista
Giacomo Montanaro in In the Middle of Nowhere
16/05/2014 - 27/06/2014
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Giovanni Cardone
Si inaugurerà venerdì 16 maggio alle ore 19.00 presso lo Spazio Eventitre di Napoli la mostra personale di Giacomo Montanaro “In the Middle of Nowhere” a cura della Galleria Il ritrovo di Rob Shazar , il nuovo progetto dell’artista torrese, a quasi sei anni dal precedente Parete Lavica, si presenta con una novità sorprendente: l’assenza di ogni traccia di figura umana. Essa viene presunta ed evocata nelle 50 opere in mostra: edifici industriali abbandonati, relitti sociali, scorie economiche, persi in un deserto bianco e solitario. Nello scritto critico di Gloria Gradassi ella ci dice :“Questo spostamento ha avuto un suo doppio nell’evoluzione cromatica, che ha ora tutto un altro baricentro: il nuovo bianco del supporto si è sostituito al nero dei fondi e la pittura si è come invertita, dal negativo al positivo, il tocco non è più un graffito ma una velatura chiaroscurata, i colori, più contenuti danno corpo a volumi armonici, il dinamismo infine, non è nella ripetizione ma dentro la forma e nella pennellata. La gestualità, placata nelle nuove strutture, alimenta una composizione meno nervosa, come se l’urgenza espressiva, e quel senso epico che accompagnava la figura umana semplificata, si fosse tramutato in qualcosa di molto più contenuto e denso. Montanaro in questi lavori recenti usa l’acido a volte con la delicatezza di un acquarello, discostandosi dai gesti elettrici dei suoi precedenti lavori. Gli edifici industriali sono sagome geometriche attraverso le quali l’artista sonda tutte le sfumature cromatiche e le diverse profondità della sua pennellata. Messe a confronto con la descrittività analitica di un genere che ha dato molto nella fotografia, queste periferie appaiono come fantasmi inconsci, pure visioni pittoriche nelle quali la realtà è completamente trasfigurata e riletta secondo un codice capace di reinventarla e di creare un intrigo visivo che ha il sapore del nuovo e soprattutto che porta indelebile il segno di Giacomo Montanaro”.
NOTIZIE UTILI
In the Middle of Nowhere
Dal 16 maggio al 27 giugno 2014
Info: Eventitre – via T.G. Blanch, 23 80143 Napoli - tel +39 0810484111 – infoe23@gmail.com
Galleria Il ritrovo di Rob Shazar, Via Diaz, 26 – Sant’Agata De’ Goti (BN) tel. +39 0824 832837 mob. +39 339 1532484 shazar@virgilio.it www.galleriashazar.com
ORARIO VISITE: Lunedì – venerdì 16,30/19,00 – altri giorni a richiesta su appuntamento
NOTIZIE UTILI
In the Middle of Nowhere
Dal 16 maggio al 27 giugno 2014
Info: Eventitre – via T.G. Blanch, 23 80143 Napoli - tel +39 0810484111 – infoe23@gmail.com
Galleria Il ritrovo di Rob Shazar, Via Diaz, 26 – Sant’Agata De’ Goti (BN) tel. +39 0824 832837 mob. +39 339 1532484 shazar@virgilio.it www.galleriashazar.com
ORARIO VISITE: Lunedì – venerdì 16,30/19,00 – altri giorni a richiesta su appuntamento
LA Poesipittura – “Premio Ser Ugo 2014” Castel Ser Ugo – Padova
26/09/2014 - 18/10/2014
Casalserugo – Padova
Inserito da Giovanni Cardone
Si inagura venerdì 26 settemebre il "Premio Ser Ugo 2014", Collettiva d'Arte Contemporanea realizzata e curata dal Maestro d'Arte Legnaghi Lino, dall’artista Stefano Guzzo e dal Critico d'Arte Massimo Pasqualone. Questo evento di carattere nazionale dedicata non solo alle tradizionali forme d'arte come la pittura e scultura ma anche alla nascente corrente artistica che va sotto il nome di "Poesipittura", che si basa sul connubio perfetto tra la poesia e la pittura come valori poetici che danno forma alle visioni empiriche degli artisti. All’ inaugurazione dell’evento interverrà il Sindaco di Casalserugo dr.ssa Venturini Elisa, dell’Assessore alla Cultura Sartorato Cristian . L'esposizione resterà aperta al pubblico sino al 18 ottobre 2014 ed è visitabile negli orari di apertura della biblioteca. Questo nuovo e importante evento del panorama artistico nazionale sarà ospitata, dal 26 settembre al 18 ottobre, a Casalserugo (Padova) nella stupenda location risalente al XII secolo, il Castel Ser Ugo, attuale sede dei locali della biblioteca comunale. Come ci dice il Maestro d’Arte Lino Legnaghi : “ L'obiettivo della manifestazione è quello di diffondere l'arte della poesipittura (nata nel 2007 a Ceppaloni (BN) con Francesca Barone, che ebbe l’intuzione di In-Scrivere dentro al dipinto una sua poesia), della pittura e della scultura attraverso la contaminazione tra differenti forme di espressione artistiche, dando vita ad un incontro fra artisti emergenti e artisti già affermati. Una mostra che permette, soprattutto agli artisti emergenti locali e nazionali e non, anche di confrontarsi tra loro in uno scambio di idee e punti di vista che va oltre alla sola esposizione delle opere stesse. Questo evento cercherà pertanto di fornire a tutti i partecipanti un momento di incontro e di piacevole scambio che sarà alimentato anche da un impegno sociale, quello di contribuire alla diffusione della cultura pittorica e artistica in genere. Come disse lo studioso tedesco Lessing il quale porta avanti una teoria che vuole, per la prima volta, attraverso la distinzione fra le arti, rintracciare un sistema estetico e una guida tecnica «basati sul riconoscimento della “pluralità” dell’esperienza estetica intesa come un processo cui fanno capo fattori eterogenei anche extrartistici o addirittura extralinguistici». Alla Collettiva parteciperanno 35 artisti provenienti da tutta Italia, ma anche dalla Germania: Di Teodoro Angela, Maddalosso Silvana, Lamparelli Barbara, Pantalone Tiziana, Cirillo Salvatore, Balzano Luisa, Magagnino Ivana, Bertin Licia, Papponetti Roberta, Silvestri Paola, Speciale Giorgia, Speciale Domenico, Colombo Carla, Daidone Concetta, Santarelli Vilma, Di Marcantonio Rita, Stanca Stefania, Radovani Terezina, Cerbaso Carla, Mizzoni Liberata, Scipione Romina, Pignatelli Alessia, Leanza Marisa, Gentile Antonella, Sandovalli Gaia, Di Girolamo Fabienne, Santucci Adalgisa, Michetti Teresa, Cilli Stella, Materazzo Floriana, Tardivo Gino, Della Rocca Claudio, Barone Francesca, Fusco Marisa, Grasso Michela e Pellegrino Federica.
La Poesipittura – Premio Ser Ugo 2014
Dal 26 settembre al 18 ottobre
a Cura di Lino Legnaghi , Massimo Pasqualone e Stefano Guzzo.
Biblioteca Comunale di Casalserugo – Padova
Piazza Aldo n° 1 - Orari apertura della Biblioteca
Lunedì chiuso Martedì 15.00 - 19.00
Mercoledì 15.00 - 19.00 - Giovedì 10.00 - 12.30 / 15.00 - 19.00 -Venerdì 15.00 - 19.00 - Sabato 10.00 - 11.30
Giovanni Cardone
La Poesipittura – Premio Ser Ugo 2014
Dal 26 settembre al 18 ottobre
a Cura di Lino Legnaghi , Massimo Pasqualone e Stefano Guzzo.
Biblioteca Comunale di Casalserugo – Padova
Piazza Aldo n° 1 - Orari apertura della Biblioteca
Lunedì chiuso Martedì 15.00 - 19.00
Mercoledì 15.00 - 19.00 - Giovedì 10.00 - 12.30 / 15.00 - 19.00 -Venerdì 15.00 - 19.00 - Sabato 10.00 - 11.30
Giovanni Cardone
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Grazia Inserillo "Micro e macro visioni"
04/10/2016 - 06/10/2016
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da Tiziana Pantaleo
Il 4 ottobre alle 18:00 si inaugura presso la Cappella dell’Incoronazione, spazio “out” del Museo Riso, “Micro e macro visioni”, la personale della giovane artista palermitana Grazia Inserillo, a cura dell’Osservatorio A.A.B.B. Palermo e della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, realizzata in collaborazione con il Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo.
Grazia Inserillo, dopo essersi formata alla Scuola di Scultura dell'Accademia di Palermo, intraprende il suo percorso artistico indagando sulle sue radici, a partire dai tradizionali mestieri di famiglia, e ragionando sull’aspetto antropologico del suo essere e del suo abitare. Attraverso l’intreccio del filo dà origine a degli spazi, come dei dispiegamenti bidimensionali di mondi tridimensionali, che rimandano contemporaneamente sia al micro mondo degli organismi cellulari che al macro mondo di luoghi altri, visioni lontane di città utopiche, come ridotte in scala. L’intento dell’artista è quello di ampliare l’idea stessa di Scultura, grazie alle qualità tattili ed organiche intrinseche nel filo, riscoprendo le caratteristiche archetipiche, le qualità architettoniche e di costruzione dello spazio attraverso il medium tessile. Un filo che naviga sulle dimensioni parallele della topografia e della microbiologia, un viaggio tra il micro e il macro, verso l’esplorazione di nuovi luoghi lirici eppure interconnessi a una dimensione sociale.
Afferma la Direttrice del Polo Museale, Valeria Patrizia Li Vigni: “ Il Museo Riso, attraverso varie attività e collaborazioni rivolge uno sguardo attento alla promozione delle nuove generazioni di artisti siciliani. Dalla sinergia, oramai collaudata da anni, con l'Accademia di Belle Arti di Palermo, nascono questi eventi espositivi che consentono ai giovani di sperimentare l'arte in rapporto allo spazio e all'istituzione pubblica”.
Micro e macro visioni
Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo
Cappella dell’Incoronazione
Via Incoronazione 13 - Palermo
A cura dell’Osservatorio A.A.B.B. Palermo e della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo
4/5/6 Ottobre 2016
Vernissage: 4 Ottobre ore 18:00
Mercoledì 5 e Giovedì 6 ottobre 2016 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.30
Grazia Inserillo, dopo essersi formata alla Scuola di Scultura dell'Accademia di Palermo, intraprende il suo percorso artistico indagando sulle sue radici, a partire dai tradizionali mestieri di famiglia, e ragionando sull’aspetto antropologico del suo essere e del suo abitare. Attraverso l’intreccio del filo dà origine a degli spazi, come dei dispiegamenti bidimensionali di mondi tridimensionali, che rimandano contemporaneamente sia al micro mondo degli organismi cellulari che al macro mondo di luoghi altri, visioni lontane di città utopiche, come ridotte in scala. L’intento dell’artista è quello di ampliare l’idea stessa di Scultura, grazie alle qualità tattili ed organiche intrinseche nel filo, riscoprendo le caratteristiche archetipiche, le qualità architettoniche e di costruzione dello spazio attraverso il medium tessile. Un filo che naviga sulle dimensioni parallele della topografia e della microbiologia, un viaggio tra il micro e il macro, verso l’esplorazione di nuovi luoghi lirici eppure interconnessi a una dimensione sociale.
Afferma la Direttrice del Polo Museale, Valeria Patrizia Li Vigni: “ Il Museo Riso, attraverso varie attività e collaborazioni rivolge uno sguardo attento alla promozione delle nuove generazioni di artisti siciliani. Dalla sinergia, oramai collaudata da anni, con l'Accademia di Belle Arti di Palermo, nascono questi eventi espositivi che consentono ai giovani di sperimentare l'arte in rapporto allo spazio e all'istituzione pubblica”.
Micro e macro visioni
Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo
Cappella dell’Incoronazione
Via Incoronazione 13 - Palermo
A cura dell’Osservatorio A.A.B.B. Palermo e della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo
4/5/6 Ottobre 2016
Vernissage: 4 Ottobre ore 18:00
Mercoledì 5 e Giovedì 6 ottobre 2016 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.30
Le strade della pittura
23/09/2017 - 29/10/2017
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da CSArt Serri
“Le strade della pittura” di Carlo Calzolari, Carlo Mastronardi e Corrado Tagliati dal 23 settembre al 29 ottobre 2017 alla Corte Ospitale di Rubiera (RE).
La mostra, promossa dal Comune di Rubiera, verrà inaugurata sabato 23 settembre alle ore 18.00. Saranno presenti, oltre agli artisti, Emanuele Cavallaro (Sindaco del Comune di Rubiera), Elena Lusvardi (Assessore alla Cultura del Comune di Rubiera) e Sandro Parmiggiani (curatore).
L’esposizione si tiene in un luogo fortemente simbolico – la cinquecentesca Corte Ospitale di Rubiera, per secoli centro di accoglienza e di incontro, e in questa occasione luogo simbolico in cui si incrociano le strade della pittura – e riunisce e mette a confronto tre artisti reggiani, originari di terre diverse: Calzolari è nato a Parma nel 1944, anche se risiede a Reggio Emilia da quarantacinque anni; Mastronardi è nato a Prepotto (Udine) nel 1940 ed è rubierese di adozione, essendosi qui trasferito il padre medico quando lui aveva dieci anni; Tagliati ha solidi, apparentemente irrecidibili, legami con l’Appennino, essendo nato a Castelnovo ne’ Monti nel 1940, e avendovi sempre vissuto.
“Le strade della pittura” è una mostra che, pur di dimensioni contenute – una decina di opere per ciascuno degli autori –, assume significati e valori peculiari. Da un lato, essa getta luce su ciò che tenacemente alcuni artisti continuano quotidianamente a fare, nel silenzio e nella solitudine dei loro studi, interrogandosi su quali possano essere oggi i linguaggi della pittura, capaci di non recidere il legame con la tradizione, di confrontarsi con il nuovo e, soprattutto, di essere fedeli testimoni della loro interiorità, delle tensioni che li animano, delle sfide che sentono di dovere raccogliere. Dall’altro lato, questi artisti dimostrano come la provincia possa essere luogo in cui si può sperimentare, lontano da luci e assedi di ogni genere (compresa la sollecitazione a replicare ciò che il mercato accoglie), un percorso di continui affinamenti e verifiche, con esiti che sono parte di ciò che può definirsi contemporaneo.
Calzolari, Mastronardi e Tagliati non formano certo un gruppo, né mai hanno pensato di dare vita a un sodalizio formale che potesse sostenere il loro percorso. Nutrono, da molti anni, sentimenti di amicizia personale, e di rispetto l’uno per il lavoro dell’altro, che già li hanno portati in passato ad esporre assieme, pure con altri amici artisti, quali i compianti Marco Gerra e Bruno Olivi, oltre a Fausto De Nisco.
Sono assai diverse le strade percorse dai tre artisti – anche se quelle di Mastronardi e Tagliati hanno segrete affinità e convergenze –; la frequentazione costante che da anni intrattengono fa sì che siano sempre aggiornati sugli esiti del lavoro di ciascuno, che questa mostra documenta con opere realizzate negli anni recenti.
Carlo Calzolari traccia bave, fiati di segni, graffiti, grumi e grovigli, numeri e lettere dell’alfabeto, parole nelle quali si condensa il retaggio di una presenza e di un pensiero misterioso, che pare sintonizzarsi sulla meraviglia e sull’estrema sensibilità proprie dell'infanzia; tutto viene percepito da chi guarda come ombre distorte da una lastra trasparente di plexiglass, che, investita dalla luce, proietta e origina sulla tavola retrostante brividi e fluttuazioni delle forme, a conferma che la cangiante presenza della luce è fondamentale nella percezione dell’opera, continuamente generando incupimenti, chiarori, trasalimenti dei toni.
Carlo Mastronardi fa ritorno, in queste opere ultime, al paesaggio delle nostre colline e montagne, in un qualche modo riallacciandosi alle esperienze degli esordi, quando trasfigurava il paesaggio emiliano, per poi rivisitare, sempre con un linguaggio informale sensibile al fascino della materia e del colore, i fienili e le vecchie case contadine, abbandonate a un inesorabile declino, i vecchi strumenti e attrezzi contadini – totem sacrali, tanto che la sua opera potrebbe davvero definirsi un’ininterrotta elegia sulla civiltà contadina ormai inghiottita e dissolta dal tempo. Di Mastronardi non possiamo infine dimenticare la ricerca sulla natura morta, con esiti del tutto personali, di grande felicità tonale e compositiva.
Corrado Tagliati è, fin dagli esordi, un indagatore del paesaggio, dapprima reso con una pittura figurativa, che presto s’inoltra lungo le strade di un’astrazione formalmente rigorosa, modulata su toni e tonalismi lavorati per accordi minimi, per segni, variazioni e sfumature di colore quasi impercettibili, ma che sempre reca l’impronta di emozioni e sentimenti che si rinnovano ogni volta che l’artista getta lo sguardo sulla natura, sia essa quella ancora in gran parte incontaminata sia quella che reca i segni dell’umano intervento. Spira nei suoi dipinti, sia ad olio sia a pastello, una sensibilità estrema, con la capacità di cogliere ogni più estenuato tono, ogni impercettibile frontiera tra forma e vuoto, ogni più recondita vibrazione della luce, che ne fanno un artista di r
La mostra, promossa dal Comune di Rubiera, verrà inaugurata sabato 23 settembre alle ore 18.00. Saranno presenti, oltre agli artisti, Emanuele Cavallaro (Sindaco del Comune di Rubiera), Elena Lusvardi (Assessore alla Cultura del Comune di Rubiera) e Sandro Parmiggiani (curatore).
L’esposizione si tiene in un luogo fortemente simbolico – la cinquecentesca Corte Ospitale di Rubiera, per secoli centro di accoglienza e di incontro, e in questa occasione luogo simbolico in cui si incrociano le strade della pittura – e riunisce e mette a confronto tre artisti reggiani, originari di terre diverse: Calzolari è nato a Parma nel 1944, anche se risiede a Reggio Emilia da quarantacinque anni; Mastronardi è nato a Prepotto (Udine) nel 1940 ed è rubierese di adozione, essendosi qui trasferito il padre medico quando lui aveva dieci anni; Tagliati ha solidi, apparentemente irrecidibili, legami con l’Appennino, essendo nato a Castelnovo ne’ Monti nel 1940, e avendovi sempre vissuto.
“Le strade della pittura” è una mostra che, pur di dimensioni contenute – una decina di opere per ciascuno degli autori –, assume significati e valori peculiari. Da un lato, essa getta luce su ciò che tenacemente alcuni artisti continuano quotidianamente a fare, nel silenzio e nella solitudine dei loro studi, interrogandosi su quali possano essere oggi i linguaggi della pittura, capaci di non recidere il legame con la tradizione, di confrontarsi con il nuovo e, soprattutto, di essere fedeli testimoni della loro interiorità, delle tensioni che li animano, delle sfide che sentono di dovere raccogliere. Dall’altro lato, questi artisti dimostrano come la provincia possa essere luogo in cui si può sperimentare, lontano da luci e assedi di ogni genere (compresa la sollecitazione a replicare ciò che il mercato accoglie), un percorso di continui affinamenti e verifiche, con esiti che sono parte di ciò che può definirsi contemporaneo.
Calzolari, Mastronardi e Tagliati non formano certo un gruppo, né mai hanno pensato di dare vita a un sodalizio formale che potesse sostenere il loro percorso. Nutrono, da molti anni, sentimenti di amicizia personale, e di rispetto l’uno per il lavoro dell’altro, che già li hanno portati in passato ad esporre assieme, pure con altri amici artisti, quali i compianti Marco Gerra e Bruno Olivi, oltre a Fausto De Nisco.
Sono assai diverse le strade percorse dai tre artisti – anche se quelle di Mastronardi e Tagliati hanno segrete affinità e convergenze –; la frequentazione costante che da anni intrattengono fa sì che siano sempre aggiornati sugli esiti del lavoro di ciascuno, che questa mostra documenta con opere realizzate negli anni recenti.
Carlo Calzolari traccia bave, fiati di segni, graffiti, grumi e grovigli, numeri e lettere dell’alfabeto, parole nelle quali si condensa il retaggio di una presenza e di un pensiero misterioso, che pare sintonizzarsi sulla meraviglia e sull’estrema sensibilità proprie dell'infanzia; tutto viene percepito da chi guarda come ombre distorte da una lastra trasparente di plexiglass, che, investita dalla luce, proietta e origina sulla tavola retrostante brividi e fluttuazioni delle forme, a conferma che la cangiante presenza della luce è fondamentale nella percezione dell’opera, continuamente generando incupimenti, chiarori, trasalimenti dei toni.
Carlo Mastronardi fa ritorno, in queste opere ultime, al paesaggio delle nostre colline e montagne, in un qualche modo riallacciandosi alle esperienze degli esordi, quando trasfigurava il paesaggio emiliano, per poi rivisitare, sempre con un linguaggio informale sensibile al fascino della materia e del colore, i fienili e le vecchie case contadine, abbandonate a un inesorabile declino, i vecchi strumenti e attrezzi contadini – totem sacrali, tanto che la sua opera potrebbe davvero definirsi un’ininterrotta elegia sulla civiltà contadina ormai inghiottita e dissolta dal tempo. Di Mastronardi non possiamo infine dimenticare la ricerca sulla natura morta, con esiti del tutto personali, di grande felicità tonale e compositiva.
Corrado Tagliati è, fin dagli esordi, un indagatore del paesaggio, dapprima reso con una pittura figurativa, che presto s’inoltra lungo le strade di un’astrazione formalmente rigorosa, modulata su toni e tonalismi lavorati per accordi minimi, per segni, variazioni e sfumature di colore quasi impercettibili, ma che sempre reca l’impronta di emozioni e sentimenti che si rinnovano ogni volta che l’artista getta lo sguardo sulla natura, sia essa quella ancora in gran parte incontaminata sia quella che reca i segni dell’umano intervento. Spira nei suoi dipinti, sia ad olio sia a pastello, una sensibilità estrema, con la capacità di cogliere ogni più estenuato tono, ogni impercettibile frontiera tra forma e vuoto, ogni più recondita vibrazione della luce, che ne fanno un artista di r