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Evento: Beyond Design Week
23/04/2014 - 01/05/2014
Dettagli
Data di inserimento: | 17/04/2014 - 9:54 |
Luogo: | Firenze (FI) - Toscana |
Data di inizio: | 23/04/2014 |
Data di fine | 01/05/2014 |
Descrizione
presso palazzo Borghese, curatori galleria ArtExpertise Storici dell'arte Firenze, 16 artisti tra pittura scultura e fotografia, nell'ambito della settimana dedicata al Design d'autore
Partecipo con la sequenza "vita" composta dalle 4 foto bw
LaDonnaELaSuaBimba5
DellaGioventùEdellaVecchiaia
LaDonnaElaSuaBimba2
L'Urlo
Partecipo con la sequenza "vita" composta dalle 4 foto bw
LaDonnaELaSuaBimba5
DellaGioventùEdellaVecchiaia
LaDonnaElaSuaBimba2
L'Urlo
Altri eventi dell'inserzionista
Fotografia
01/05/2014 - 08/05/2014
Firenze (FI) - Toscana
Inserito da Marta Fiorentini
collettiva di fotografia
Merlino Bottega d'arte in collaborazione con ArtExpertise
curatrice Marina Volpi
Firenze via delle Antiche Carceri Le Murate
partecipo con queste opere
Merlino Bottega d'arte in collaborazione con ArtExpertise
curatrice Marina Volpi
Firenze via delle Antiche Carceri Le Murate
partecipo con queste opere
Percezione dell'accadere, del farsi delle cose, del loro costante divenire
25/02/2014 - 07/03/2014
Roma (RM) - Lazio
Inserito da Marta Fiorentini
17 febbraio - 7 marzo 2014
presso la galleria RossoCinabro
via Cadorna 28 Roma
Il campo di sperimentazione degli artisti presenti si sviluppa intorno la necessità di riscoprire una esigenza comunicativa, la propria originaria identità, l’impulso interiore da cui ciascuno trae nutrimento e che gli artisti non vogliono, né possono tralasciare dalla propria pratica creativa. Ogni artista rappresenta nelle sue opere il suo microcosmo, una profondità e una stratificazione culturale e antropologica che è impossibile trascurare, perché offre gli strumenti per cogliere le ragioni degli accadimenti legati alla quotidianità e al suo continuo divenire. Lo spazio psicologico, il proprio mondo, il portato di esperienze personali, la percezione del farsi delle cose, attivano una narrazione non solo sulla storia individuale ma su quella di tutti. Dunque vedere un’opera, o meglio ancora incontrare un artista, vuol dire fare esperienza dello spazio psicologico altrui per capire meglio il nostro, conoscere il senso del tempo, del farsi delle cose in cui siamo immersi. E' proprio una peculiarità dell'artista possedere un'attitudine duttile, plastica a concepire il mondo come un continuo divenire che reinventa ad ogni passo nuovi teatri per l'umanità un modo di elaborare i pensieri, di progettare il nostro futuro.
Artisti: Valeria Boncoraglio, Enrico Bovati, Ernesto Catapano, Rita Rossella Ciani, Sergio Cioffi, Marta, Fiorentini, Federico Fistarol, Sylvia Giro, Matteo Mancini, Stefano Mariotti, Riccardo Montanari, Daniela Rebecchi, Paolo Remondini, Alfio Sacco, Elvira Salonia
.
a cura di Cristina Madini
presso la galleria RossoCinabro
via Cadorna 28 Roma
Il campo di sperimentazione degli artisti presenti si sviluppa intorno la necessità di riscoprire una esigenza comunicativa, la propria originaria identità, l’impulso interiore da cui ciascuno trae nutrimento e che gli artisti non vogliono, né possono tralasciare dalla propria pratica creativa. Ogni artista rappresenta nelle sue opere il suo microcosmo, una profondità e una stratificazione culturale e antropologica che è impossibile trascurare, perché offre gli strumenti per cogliere le ragioni degli accadimenti legati alla quotidianità e al suo continuo divenire. Lo spazio psicologico, il proprio mondo, il portato di esperienze personali, la percezione del farsi delle cose, attivano una narrazione non solo sulla storia individuale ma su quella di tutti. Dunque vedere un’opera, o meglio ancora incontrare un artista, vuol dire fare esperienza dello spazio psicologico altrui per capire meglio il nostro, conoscere il senso del tempo, del farsi delle cose in cui siamo immersi. E' proprio una peculiarità dell'artista possedere un'attitudine duttile, plastica a concepire il mondo come un continuo divenire che reinventa ad ogni passo nuovi teatri per l'umanità un modo di elaborare i pensieri, di progettare il nostro futuro.
Artisti: Valeria Boncoraglio, Enrico Bovati, Ernesto Catapano, Rita Rossella Ciani, Sergio Cioffi, Marta, Fiorentini, Federico Fistarol, Sylvia Giro, Matteo Mancini, Stefano Mariotti, Riccardo Montanari, Daniela Rebecchi, Paolo Remondini, Alfio Sacco, Elvira Salonia
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a cura di Cristina Madini
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Italian Newbrow. Apocalittica
30/09/2017 - 11/11/2017
Roma (RM) - Lazio
Inserito da CSArt Serri
«Non lasciatevi ingannare dal titolo, questa mostra non è sull’iconografia dell’apocalisse. Non ci saranno piaghe, pestilenze e catastrofi che annunciano l’imminente fine dei tempi e nemmeno dotte allusioni alla celeberrima raccolta di xilografie di Albrecht Dürer (Apocalisse, 1498). Molte sono, invece, le immagini critiche e problematiche che, da un lato, registrano lo stato di crisi della società odierna, dall’altro, attestano la ricostruzione di un linguaggio narrativo adeguato alla frammentata, e quanto mai distratta, sensibilità contemporanea» (Ivan Quaroni).
LABS Gallery di Bologna presenta, dal 30 settembre all’11 novembre 2017, Italian Newbrow. Apocalittica, esposizione collettiva curata da Ivan Quaroni con opere di Silvia Argiolas, Vanni Cuoghi, Paolo De Biasi, Laurina Paperina, Giuliano Sale, Giuseppe Veneziano.
A cinque anni dalla mostra pubblica allestita al Fortino di Forte dei Marmi, Italian Newbrow torna con il progetto Apocalittica che, come di consueto, comprende alcuni artisti della compagine storica (Argiolas, Cuoghi, De Biasi, Sale, Veneziano) unitamente a nuove proposte (Laurina Paperina), nell’intento di documentare un’area della pittura figurativa italiana caratterizzata da un forte anelito comunicativo e narrativo.
«Italian Newbrow – scrive il curatore – registra la persistenza di un immaginario figurativo capace di attingere simultaneamente a una pluralità di fonti iconografiche, siano esse alte o basse, radicate nella cultura o nell’immaginario del mondo globale e connesso della contemporaneità».
Il titolo della mostra – Apocalittica – allude all’origine greca del termine “apocalisse”, ovvero “disvelamento”. L’atto del disvelamento è proprio della pittura figurativa, che si serve appunto di forme e immagini comprensibili. Questa volontà costituisce il cuore di tutte le mostre organizzate a partire dal 2009, anno di nascita di Italian Newbrow, per riallacciare una comunicazione da tempo interrotta con il pubblico e con il mondo dell’arte.
Ad accomunare le opere esposte, diverse per tema e linguaggio pittorico, è quindi la tensione narrativa, anche quando il racconto non è lineare. L’ossatura narrativa si ritrova soprattutto nelle figure dipinte da Silvia Argiolas, che abitano in una sorta di allucinata periferia geografica ed esistenziale, così come nelle icone di Giuseppe Veneziano, sospese sul crinale tra realtà e finzione e nelle ironiche visioni apocalittiche di Laurina Paperina, costellate di allusioni al mondo del cinema e dei cartoon. Strutturati come racconti sono anche i Monolocali di Vanni Cuoghi, realizzati con la tecnica dell’acquarello e del paper cutting e costruiti nella forma di piccole unità abitative. Nelle opere di Paolo De Biasi e Giuliano Sale, invece, la destrutturazione dello spazio e delle figure contribuisce alla costruzione di un ipertesto visivo disseminato di riferimenti e citazioni pretestuose.
Il percorso espositivo comprende esclusivamente opere inedite riconducibili al biennio 2016-2017. Ogni autore presenta un grande dipinto, realizzato per l’occasione, oltre ad una selezione di lavori di piccole e medie dimensioni, parte della sua ultima produzione. Sarà inoltre proiettato How to kill the artists di Laurina Paperina, ottavo episodio di una serie di animazioni in cui noti artisti contemporanei, da Ai Weiwei a Christo e Cindy Sherman, sono trattati con dissacrante ironia.
La mostra, che sarà inaugurata sabato 30 settembre alle ore 18.00, sarà visitabile fino all’11 novembre 2017, da martedì a sabato con orario 16.00-20.00, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Catalogo disponibile in Galleria con testi di Ivan Quaroni e ricco apparato iconografico. Per informazioni: M. +39 348 9325473, info@labsgallery.it, www.labsgallery.it.
Italian Newbrow nasce da un’idea, formulata per la prima volta nel 2009 durante Prague Biennale 4, evento internazionale curato da Giancarlo Politi ed Helena Kontova nella capitale della Repubblica Ceca. Successivamente, una sua rappresentativa viene inserita in SerrOne-Biennale Giovani di Monza, mostra tenutasi nell’estate 2009 presso il Serrone della Villa Reale di Monza. Nel 2012 la prima mostra pubblica è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como presso la Pinacoteca Civica Palazzo Volpi. Nello stesso anno un’altra esposizione è promossa dal Comune di Forte dei Marmi presso il Fortino di Forte Dei Marmi. La genesi di Italian Newbrow è illustrata nell’omonimo volume, pubblicato nel 2010 da Giancarlo Politi editore.
LABS Gallery nasce nel 2014 dalla passione ventennale di Stefano Bevilacqua e Alessandro Luppi per l’arte contemporanea. La sua sede si trova nel cuore di Bologna, all’interno di una chiesa sconsacrata del XII secolo. Tra le mostre principali: Pittura Analitica in Italia. Gli Anni Settanta, a cura di Marco Meneguzzo, 2014; Fernando De Filippi, Opere 1974-1979, a cura di Angela Madesani, 2015; Giulio Cassanelli, Kairos, a cura di Angela Madesani, 2015; Carlo Battaglia, Una pittura esemplare, a
LABS Gallery di Bologna presenta, dal 30 settembre all’11 novembre 2017, Italian Newbrow. Apocalittica, esposizione collettiva curata da Ivan Quaroni con opere di Silvia Argiolas, Vanni Cuoghi, Paolo De Biasi, Laurina Paperina, Giuliano Sale, Giuseppe Veneziano.
A cinque anni dalla mostra pubblica allestita al Fortino di Forte dei Marmi, Italian Newbrow torna con il progetto Apocalittica che, come di consueto, comprende alcuni artisti della compagine storica (Argiolas, Cuoghi, De Biasi, Sale, Veneziano) unitamente a nuove proposte (Laurina Paperina), nell’intento di documentare un’area della pittura figurativa italiana caratterizzata da un forte anelito comunicativo e narrativo.
«Italian Newbrow – scrive il curatore – registra la persistenza di un immaginario figurativo capace di attingere simultaneamente a una pluralità di fonti iconografiche, siano esse alte o basse, radicate nella cultura o nell’immaginario del mondo globale e connesso della contemporaneità».
Il titolo della mostra – Apocalittica – allude all’origine greca del termine “apocalisse”, ovvero “disvelamento”. L’atto del disvelamento è proprio della pittura figurativa, che si serve appunto di forme e immagini comprensibili. Questa volontà costituisce il cuore di tutte le mostre organizzate a partire dal 2009, anno di nascita di Italian Newbrow, per riallacciare una comunicazione da tempo interrotta con il pubblico e con il mondo dell’arte.
Ad accomunare le opere esposte, diverse per tema e linguaggio pittorico, è quindi la tensione narrativa, anche quando il racconto non è lineare. L’ossatura narrativa si ritrova soprattutto nelle figure dipinte da Silvia Argiolas, che abitano in una sorta di allucinata periferia geografica ed esistenziale, così come nelle icone di Giuseppe Veneziano, sospese sul crinale tra realtà e finzione e nelle ironiche visioni apocalittiche di Laurina Paperina, costellate di allusioni al mondo del cinema e dei cartoon. Strutturati come racconti sono anche i Monolocali di Vanni Cuoghi, realizzati con la tecnica dell’acquarello e del paper cutting e costruiti nella forma di piccole unità abitative. Nelle opere di Paolo De Biasi e Giuliano Sale, invece, la destrutturazione dello spazio e delle figure contribuisce alla costruzione di un ipertesto visivo disseminato di riferimenti e citazioni pretestuose.
Il percorso espositivo comprende esclusivamente opere inedite riconducibili al biennio 2016-2017. Ogni autore presenta un grande dipinto, realizzato per l’occasione, oltre ad una selezione di lavori di piccole e medie dimensioni, parte della sua ultima produzione. Sarà inoltre proiettato How to kill the artists di Laurina Paperina, ottavo episodio di una serie di animazioni in cui noti artisti contemporanei, da Ai Weiwei a Christo e Cindy Sherman, sono trattati con dissacrante ironia.
La mostra, che sarà inaugurata sabato 30 settembre alle ore 18.00, sarà visitabile fino all’11 novembre 2017, da martedì a sabato con orario 16.00-20.00, oppure su appuntamento. Ingresso libero. Catalogo disponibile in Galleria con testi di Ivan Quaroni e ricco apparato iconografico. Per informazioni: M. +39 348 9325473, info@labsgallery.it, www.labsgallery.it.
Italian Newbrow nasce da un’idea, formulata per la prima volta nel 2009 durante Prague Biennale 4, evento internazionale curato da Giancarlo Politi ed Helena Kontova nella capitale della Repubblica Ceca. Successivamente, una sua rappresentativa viene inserita in SerrOne-Biennale Giovani di Monza, mostra tenutasi nell’estate 2009 presso il Serrone della Villa Reale di Monza. Nel 2012 la prima mostra pubblica è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como presso la Pinacoteca Civica Palazzo Volpi. Nello stesso anno un’altra esposizione è promossa dal Comune di Forte dei Marmi presso il Fortino di Forte Dei Marmi. La genesi di Italian Newbrow è illustrata nell’omonimo volume, pubblicato nel 2010 da Giancarlo Politi editore.
LABS Gallery nasce nel 2014 dalla passione ventennale di Stefano Bevilacqua e Alessandro Luppi per l’arte contemporanea. La sua sede si trova nel cuore di Bologna, all’interno di una chiesa sconsacrata del XII secolo. Tra le mostre principali: Pittura Analitica in Italia. Gli Anni Settanta, a cura di Marco Meneguzzo, 2014; Fernando De Filippi, Opere 1974-1979, a cura di Angela Madesani, 2015; Giulio Cassanelli, Kairos, a cura di Angela Madesani, 2015; Carlo Battaglia, Una pittura esemplare, a
Lirismo nel paesaggio
21/06/2016 - 30/06/2016
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Gennaro Cilento
Mostra personale di pittura di Salvatore De Curtis c/o Salvatore Serio galleria d’arte.
Via Guglielmo Oberdan 8, Napoli.
Dal 21 al 30 giugno 2016.
Vernissage: martedì 21 giugno ore 18:00.Ingresso libero.
Orari: dal lunedì al sabato 10:30-13:00; 16:30-19:30.
UNA POESIA SCRITTA COL PENNELLO: LIRISMO NEL PAESAGGIO.
Paesaggi che si perdono, atmosfere incantate e sognanti. Visioni idilliache che si confondono tra orizzonti indefiniti. Una natura incontaminata e priva delle brutture e dell’invasiva attitudine dell’uomo a colonizzarla. Lo sguardo del fruitore spazia tra la linea sottile del mare e della campagna. È questo il leitmotiv delle opere dell’artista napoletano Salvatore De Curtis, classe 1944.
In questa mostra, dal titolo Lirismo nel paesaggio presso la Galleria d’Arte Salvatore Serio di Napoli, il pittore espone una serie di paesaggi di piccolo/medio formato, dove è possibile ravvisare le principali caratteristiche della sua tradizione artistica: una natura bucolica, pura, spogliata e “depurata” dagli elementi architettonici di disturbo. Le opere di De Curtis si avvalgono di paesaggi reali che si presentano come testimoni silenziosi di una natura primigenia: la campagna, gli scorci marini, gli onirici paesaggi flegrei, ci parlano delle nostre origini e ci costringono a confrontarli con gli orrori dell’industrializzazione, della speculazione edilizia e dell’urbanizzazione selvaggia, che li hanno irrimediabilmente compromessi.
La passione per la pittura accompagna Salvatore fin da bambino: le sue rappresentazioni paesaggistiche sono intimistiche, a tratti nebbiose e sfumate, o anche letteralmente “graffiate” e con pennellate veloci. Evidente risulta il richiamo ai paesaggisti dell’800 napoletano (Scuola di Posillipo e Scuola di Resina), nonché al pittore pugliese, ma napoletano d’adozione, Giuseppe Casciaro (l’utilizzo dei pastelli è senz’altro uno spunto fondamentale per la sua opera). De Curtis predilige, inoltre, la pittura ad olio o l’acrilico, mezzi espressivi adeguati alla sua poetica naturalistica ed “en plein air”.
Osservando attentamente le sue opere intraprendendo questo viaggio paesaggistico tra le tele di questo pittore-poeta, un senso vago di nostalgia ci fa smarrire tra le nebbie, le brezze e la brina della campagna. Può questa natura che trasuda visioni ancestrali rimediare ai nostri errori?
Rosalba Volpe.