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Evento: Da-Dabrith, Texture
16/09/2017 - 22/10/2017
Dettagli
Data di inserimento: | 08/09/2017 - 16:19 |
Luogo: | Reggio Emilia () - |
Data di inizio: | 16/09/2017 |
Data di fine | 22/10/2017 |
Descrizione
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 16 settembre al 22 ottobre 2017, la mostra d’esordio del collettivo Da-Dabrith, curata da Federico Bonioni con un testo di Vittoria Coen.
Intitolata “Texture” in riferimento alla particolarità dei materiali utilizzati – pizzi floreali e smalti – l’esposizione raccoglie una ventina di quadri, tutti di recente produzione, caratterizzati da una tessitura trasparente che consente la visione del supporto.
La scelta di conservare gelosamente l’anonimato è tesa a negare la personalizzazione dell’artista, dell’uomo, in un’epoca di marcato narcisismo. Proprio per questo, le opere stesse sono firmate con un timbro: riproduzione grafica di un logo che sembra alludere alla consuetudine in uso presso i grandi designer del passato.
«La texture del lavoro – scrive Vittoria Coen – è apparentemente semplice. Il supporto è il telaio, come uno scheletro visto ai raggi; esso ci permette di vedere la struttura di un lavoro che non ha un vero e proprio recto e verso, ma può essere “fruito” da entrambi i lati. Certamente il tema del recto-verso ha affascinato diversi artisti; come non ricordare, ad esempio, le trasparenze delle installazioni di Carla Accardi o il gioco del doppio di Paolini. Qui troviamo un biomorfismo di fondo, con fiori, quadrifogli, rappresentati in modo seriale, volutamente reiterato, quasi a ricomporre un modulo formale all’infinito. L’uso degli smalti dona, inoltre, una brillantezza ad un lavoro leggero, trasparente, da scoprire a poco a poco, un lavoro vagamente Pop, e volutamente ironico, una provocazione sottile, insolita, in un panorama artistico in cui gli effetti speciali sembrano dominare la scena internazionale».
Da-Dabrith è un collettivo fondato nel 2015 da quattro artisti provenienti da Europa ed Africa. Lavorano tra Amsterdam e Berlino. Il loro motto si sintetizza nella frase «Siamo artisti, ma non pensate a noi, pensate a cosa vogliamo dirvi!».
La mostra, che sarà inaugurata sabato 16 settembre alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 22 ottobre 2017, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, chiuso il lunedì. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 435765, www.bonioniarte.it, info@bonioniarte.it, www.facebook.com/bonioniarte.
Nei mesi di settembre e ottobre la Galleria Bonioni Arte sarà presente ad Expo Arte (Montichiari, 23-24 settembre 2017), Art Parma Fair (Parma, 30 settembre - 1 ottobre e 6-8 ottobre 2017) ed ArtVerona (Verona, 13-16 ottobre 2017).
Intitolata “Texture” in riferimento alla particolarità dei materiali utilizzati – pizzi floreali e smalti – l’esposizione raccoglie una ventina di quadri, tutti di recente produzione, caratterizzati da una tessitura trasparente che consente la visione del supporto.
La scelta di conservare gelosamente l’anonimato è tesa a negare la personalizzazione dell’artista, dell’uomo, in un’epoca di marcato narcisismo. Proprio per questo, le opere stesse sono firmate con un timbro: riproduzione grafica di un logo che sembra alludere alla consuetudine in uso presso i grandi designer del passato.
«La texture del lavoro – scrive Vittoria Coen – è apparentemente semplice. Il supporto è il telaio, come uno scheletro visto ai raggi; esso ci permette di vedere la struttura di un lavoro che non ha un vero e proprio recto e verso, ma può essere “fruito” da entrambi i lati. Certamente il tema del recto-verso ha affascinato diversi artisti; come non ricordare, ad esempio, le trasparenze delle installazioni di Carla Accardi o il gioco del doppio di Paolini. Qui troviamo un biomorfismo di fondo, con fiori, quadrifogli, rappresentati in modo seriale, volutamente reiterato, quasi a ricomporre un modulo formale all’infinito. L’uso degli smalti dona, inoltre, una brillantezza ad un lavoro leggero, trasparente, da scoprire a poco a poco, un lavoro vagamente Pop, e volutamente ironico, una provocazione sottile, insolita, in un panorama artistico in cui gli effetti speciali sembrano dominare la scena internazionale».
Da-Dabrith è un collettivo fondato nel 2015 da quattro artisti provenienti da Europa ed Africa. Lavorano tra Amsterdam e Berlino. Il loro motto si sintetizza nella frase «Siamo artisti, ma non pensate a noi, pensate a cosa vogliamo dirvi!».
La mostra, che sarà inaugurata sabato 16 settembre alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 22 ottobre 2017, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, chiuso il lunedì. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 435765, www.bonioniarte.it, info@bonioniarte.it, www.facebook.com/bonioniarte.
Nei mesi di settembre e ottobre la Galleria Bonioni Arte sarà presente ad Expo Arte (Montichiari, 23-24 settembre 2017), Art Parma Fair (Parma, 30 settembre - 1 ottobre e 6-8 ottobre 2017) ed ArtVerona (Verona, 13-16 ottobre 2017).
Altri eventi dell'inserzionista
Profeti in Patria - Cammini d'artista a Montecchio Emilia. Graziano Pompili
21/02/2016 - 28/02/2016
Montecchio Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Con la mostra personale di Graziano Pompili, in programma fino al 28 febbraio 2016 al Castello Medievale di Montecchio Emilia (RE), si apre la rassegna “Profeti in patria - Cammini d’artista a Montecchio Emilia” promossa dall’amministrazione comunale. L’intento del progetto è quello di permettere ai cittadini di conoscere gli artisti che vivono ed operano nel Comune non solo attraverso la loro opera ma anche grazie a momenti di incontro e confronto personali.
Curata da Sandro Parmiggiani, l’esposizione presenta una selezione di opere in terracotta realizzate negli anni ’70 e ’80. Come scrive, infatti, il curatore, «A partire dal 1978, e per almeno un decennio, la terracotta diventa il materiale elettivo di Pompili, che dà vita a un ciclo di particolare fascino, le “Ri-archeologie”, terrecotte che ripropongono lo splendore delle sembianze dell’antico, riemerso dagli abissi del tempo: mostrano, infatti, ferite e mutilazioni, accentuate dal fatto che l’artista le riduce in frammenti all’uscita dal forno di cottura, per poi ricomporle con ganci di ferro».
Il percorso espositivo, pensato per gli spazi del Castello, comprende un’opera monumentale nell’atrio d’ingresso (“Domotica”, 2008), la sequenza ritmica di “Archeologia del ‘900” nella stanza laterale e tre opere riferibili alla prima metà degli anni ’80 – “Grande scudo”, “Acrolito”, “Emmaus” – immerse nell’ombra dei sotterranei.
«Queste cinque opere sul tema delle Ri-archeologie – spiega Graziano Pompili – realizzate più di vent’anni fa, dopo essere state esposte in decine di spazi pubblici e privati, sia in Italia che all'estero, trovano ora posto all'interno del piccolo Castello medievale di Montecchio Emilia, un luogo “ideale” nel quale si instaura un dialogo privilegiato tra la scultura e lo spazio che la contiene».
Domenica 21 febbraio, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, l’artista sarà presente in mostra ed accompagnerà i visitatori alla scoperta delle opere esposte.
La personale è visitabile fino al 28 febbraio 2016 di lunedì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00, martedì e venerdì ore 15.00-18.00, mercoledì ore 9.00-13.00, sabato ore 9.00-12.00. Ingresso libero. Per informazioni: Biblioteca Comunale di Montecchio Emilia (tel. 0522 861864, biblioteca@comune.montecchio-emilia.re.it, www.comune.montecchio-emilia.re.it).
Il ciclo di iniziative che il Comune di Montecchio Emilia ha inteso dedicare a Graziano Pompili proseguirà fino a giugno 2016 con mostre temporanee, appuntamenti ed incontri. Il prossimo evento espositivo sarà dedicato alla “Via Crucis” realizzata dall’artista nel 2003. L’opera sarà allestita dal 19 marzo 2016 negli spazi di Casa Cavezzi, quattrocentesco palazzo nel centro storico di Montecchio Emilia.
Graziano Pompili nasce a Fiume nel 1943. La sua formazione avviene all’Istituto d’Arte Internazionale per la Ceramica di Faenza e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove nel 1977 diventerà docente di Scultura in marmo. Nel 1982 si stabilisce a Montecchio Emilia (RE). Molti sono i materiali con cui si è misurato nella sua attività di scultore: il marmo, la terracotta, il bronzo, il ferro, il legno e la pietra, realizzando anche opere di grandi dimensioni ed alcune installazioni. Tiene numerose mostre personali in Italia e all’estero, in musei pubblici e in gallerie private. Tra le recenti esposizioni, si segnalano: “La memoria del sacro” (Palazzo Magnani, Reggio Emilia, 2006; MUSMA, Matera, 2013; Complesso Monumentale di Santa Maria della Vita, Bologna, 2014), “ORT” (Castello di Pergine Valsugana, Trento, 2011) e “Der Feldweg” (Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano, Grosseto, 2002). Vive e lavora tra Montecchio Emilia e Carrara.
Il Castello di Montecchio Emilia, di proprietà comunale, domina il centro storico ed è una delle più interessanti architetture fortificate matildiche della provincia. Non è nota la data della fondazione del Castello, esistente però già nel 1114 secondo un placito matildico, e denominato “Castrum vetus” nel 1259. Il suo primo nucleo probabilmente esisteva già nel X sec. d.C. La Rocca fu, nel XIII sec., oggetto di aspre contese fra i Vescovi e il Comune di Parma. Successivamente si avvicendarono, nel dominio del Castello, i Vicedomini e importanti famiglie afferenti alle signorie dei Visconti e degli Este. Nel 1426 Montecchio passò definitivamente sotto il controllo degli Estensi e, per la sua notevole importanza strategica, nel 1562 fu elevato a Marchesato. Fino all'Unità d'Italia – con la breve eccezione del periodo napoleonico – Montecchio seguì le sorti del Ducato Estense. Per secoli e fino al 1960, la Rocca fu adibita a carcere mandamentale.
Curata da Sandro Parmiggiani, l’esposizione presenta una selezione di opere in terracotta realizzate negli anni ’70 e ’80. Come scrive, infatti, il curatore, «A partire dal 1978, e per almeno un decennio, la terracotta diventa il materiale elettivo di Pompili, che dà vita a un ciclo di particolare fascino, le “Ri-archeologie”, terrecotte che ripropongono lo splendore delle sembianze dell’antico, riemerso dagli abissi del tempo: mostrano, infatti, ferite e mutilazioni, accentuate dal fatto che l’artista le riduce in frammenti all’uscita dal forno di cottura, per poi ricomporle con ganci di ferro».
Il percorso espositivo, pensato per gli spazi del Castello, comprende un’opera monumentale nell’atrio d’ingresso (“Domotica”, 2008), la sequenza ritmica di “Archeologia del ‘900” nella stanza laterale e tre opere riferibili alla prima metà degli anni ’80 – “Grande scudo”, “Acrolito”, “Emmaus” – immerse nell’ombra dei sotterranei.
«Queste cinque opere sul tema delle Ri-archeologie – spiega Graziano Pompili – realizzate più di vent’anni fa, dopo essere state esposte in decine di spazi pubblici e privati, sia in Italia che all'estero, trovano ora posto all'interno del piccolo Castello medievale di Montecchio Emilia, un luogo “ideale” nel quale si instaura un dialogo privilegiato tra la scultura e lo spazio che la contiene».
Domenica 21 febbraio, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, l’artista sarà presente in mostra ed accompagnerà i visitatori alla scoperta delle opere esposte.
La personale è visitabile fino al 28 febbraio 2016 di lunedì e giovedì ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00, martedì e venerdì ore 15.00-18.00, mercoledì ore 9.00-13.00, sabato ore 9.00-12.00. Ingresso libero. Per informazioni: Biblioteca Comunale di Montecchio Emilia (tel. 0522 861864, biblioteca@comune.montecchio-emilia.re.it, www.comune.montecchio-emilia.re.it).
Il ciclo di iniziative che il Comune di Montecchio Emilia ha inteso dedicare a Graziano Pompili proseguirà fino a giugno 2016 con mostre temporanee, appuntamenti ed incontri. Il prossimo evento espositivo sarà dedicato alla “Via Crucis” realizzata dall’artista nel 2003. L’opera sarà allestita dal 19 marzo 2016 negli spazi di Casa Cavezzi, quattrocentesco palazzo nel centro storico di Montecchio Emilia.
Graziano Pompili nasce a Fiume nel 1943. La sua formazione avviene all’Istituto d’Arte Internazionale per la Ceramica di Faenza e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove nel 1977 diventerà docente di Scultura in marmo. Nel 1982 si stabilisce a Montecchio Emilia (RE). Molti sono i materiali con cui si è misurato nella sua attività di scultore: il marmo, la terracotta, il bronzo, il ferro, il legno e la pietra, realizzando anche opere di grandi dimensioni ed alcune installazioni. Tiene numerose mostre personali in Italia e all’estero, in musei pubblici e in gallerie private. Tra le recenti esposizioni, si segnalano: “La memoria del sacro” (Palazzo Magnani, Reggio Emilia, 2006; MUSMA, Matera, 2013; Complesso Monumentale di Santa Maria della Vita, Bologna, 2014), “ORT” (Castello di Pergine Valsugana, Trento, 2011) e “Der Feldweg” (Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano, Grosseto, 2002). Vive e lavora tra Montecchio Emilia e Carrara.
Il Castello di Montecchio Emilia, di proprietà comunale, domina il centro storico ed è una delle più interessanti architetture fortificate matildiche della provincia. Non è nota la data della fondazione del Castello, esistente però già nel 1114 secondo un placito matildico, e denominato “Castrum vetus” nel 1259. Il suo primo nucleo probabilmente esisteva già nel X sec. d.C. La Rocca fu, nel XIII sec., oggetto di aspre contese fra i Vescovi e il Comune di Parma. Successivamente si avvicendarono, nel dominio del Castello, i Vicedomini e importanti famiglie afferenti alle signorie dei Visconti e degli Este. Nel 1426 Montecchio passò definitivamente sotto il controllo degli Estensi e, per la sua notevole importanza strategica, nel 1562 fu elevato a Marchesato. Fino all'Unità d'Italia – con la breve eccezione del periodo napoleonico – Montecchio seguì le sorti del Ducato Estense. Per secoli e fino al 1960, la Rocca fu adibita a carcere mandamentale.
Andrea Giovannini e Angelo Zani
14/09/2016 - 12/11/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
La Casa di Cura Privata Polispecialistica Villa Verde e il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia presentano, dal 14 settembre al 12 novembre 2016, due percorsi espositivi paralleli: all’interno della clinica, le opere pittoriche di Andrea Giovannini dedicate ai paesaggi fluviali della Bassa Reggiana; nel giardino antistante, le installazioni ambientali di Angelo Zani realizzate con elementi di scarto.
Entrambe le mostre saranno inaugurate mercoledì 14 settembre, alle ore 18.30, alla presenza di Fabrizio Franzini (Presidente Villa Verde), Enrico Manicardi (Presidente Circolo degli Artisti), Giuseppe Berti, Nicla Ferrari e Gaia Bertani (curatori), Andrea Giovannini ed Angelo Zani (artisti).
“Passeggiata” è il titolo della sezione di Andrea Giovannini, a cura di Nicla Ferrari e Gaia Bertani. In esposizione, dodici opere a tecnica mista su tavola di recente produzione, tutte dedicate alle pacate atmosfere dei paesaggi compresi tra la via Emilia e il Po. Come scrive, infatti, Nicla Ferrari, «La poetica di Giovannini contrasta con i ritmi frenetici che dominano il nostro tempo impedendoci di notare ciò che ci circonda, come la bellezza degli ambienti più semplici, quelli estranei agli effetti speciali, quelli meno frequentati dalle attività produttive, quelli capaci di suscitare struggimento e di trasformarsi in poesia».
“Le macchine gentili” è il titolo della sezione di Angelo Zani, a cura di Giuseppe Berti. Installazioni che nascono dall’assemblaggio di scarti industriali, riportati a nuova vita dall’intervento artistico, nell’ambito di un più ampio dibattito dedicato ad ecologia e sostenibilità ambientale. Come spiega Giuseppe Berti, «Zani opera con i rifiuti dell’industria trasformandoli in macchine gentili, macchine che hanno abbandonato la loro condizione di sterile celibato e che, acquisita ora una nuova identità, si riscattano dal loro status di inerte scarto industriale per recuperare una propria funzionalità: affatto opposta, però, a quella della loro prima vita, del loro originario impiego». Scarto dunque come valore positivo, opportunità e rinascita. Le installazioni “Fontana dei profumi” e “Il ciclo della vita” saranno esposte nel parco di Villa Verde oltre la data di chiusura dell’esposizione, nell’ambito di un percorso di arte ambientale che verrà a costruirsi nel tempo.
Le mostre, visitabili fino al 12 novembre 2016 negli orari di apertura della Casa di Cura, sono accompagnate da cataloghi e brochure con testi di Giuseppe Berti e Nicla Ferrari. Ingresso libero. Per informazioni: www.villaverde.it, www.circolodegliartisti.re.it.
«Il progetto – spiegano Fabrizio Franzini ed Enrico Manicardi – è frutto della collaborazione consolidata negli anni tra il Circolo degli Artisti e Villa Verde, da sempre attenta ad iniziative volte a migliorare la qualità dell’ambiente ospedaliero. Un dialogo che ha portato all’esposizione continuativa di quadri nei corridoi, all’organizzazione di conferenze di storia dell’arte, di mostre personali e di interventi di land art, nonché alla valorizzazione di autori reggiani del recente passato».
Andrea Giovannini nasce a Lugo di Ravenna nel 1962. Dopo gli studi artistici conseguiti a Reggio Emilia ed Urbino, ha maturato la propria ricerca espressiva collocandosi fra gli esponenti del Neovedutismo italiano delle ultime generazioni, dipingendo il paesaggio attraverso l’osservazione attenta della luce rappresentata come stato d’animo. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1981, collaborando con diverse gallerie d’arte e partecipando ad importanti rassegne in Italia e all’estero. I viaggi in Europa e nelle regioni interne degli Stati Uniti sono stati decisivi per la ricerca espressiva dedicata alla spazialità come categoria descrittiva. Vive e lavora a Campagnola Emilia (Reggio Emilia).
Angelo Zani (Reggio Emilia, 1949), libero professionista laureato in ingegneria, si è occupato prevalentemente di pianificazione territoriale e protezione civile e, in questi campi, ha diretto progetti di livello nazionale e internazionale. In ambito artistico si è dedicato a musica, pittura, scultura e, negli ultimi anni in particolare, all'abbellimento di edifici pubblici. Sono sue le opere in ferro che decorano la facciata della scuola materna di Nave San Rocco e l’istallazione antistante la stazione dei vigili del fuoco di Pozza di Fassa (TN). Dal 2010 ha iniziato a presentare i suoi dipinti ottenendo significativi riconoscimenti in concorsi d’arte contemporanea, esponendo in Italia e all’estero. Vive e lavora a Reggio Emilia.
Entrambe le mostre saranno inaugurate mercoledì 14 settembre, alle ore 18.30, alla presenza di Fabrizio Franzini (Presidente Villa Verde), Enrico Manicardi (Presidente Circolo degli Artisti), Giuseppe Berti, Nicla Ferrari e Gaia Bertani (curatori), Andrea Giovannini ed Angelo Zani (artisti).
“Passeggiata” è il titolo della sezione di Andrea Giovannini, a cura di Nicla Ferrari e Gaia Bertani. In esposizione, dodici opere a tecnica mista su tavola di recente produzione, tutte dedicate alle pacate atmosfere dei paesaggi compresi tra la via Emilia e il Po. Come scrive, infatti, Nicla Ferrari, «La poetica di Giovannini contrasta con i ritmi frenetici che dominano il nostro tempo impedendoci di notare ciò che ci circonda, come la bellezza degli ambienti più semplici, quelli estranei agli effetti speciali, quelli meno frequentati dalle attività produttive, quelli capaci di suscitare struggimento e di trasformarsi in poesia».
“Le macchine gentili” è il titolo della sezione di Angelo Zani, a cura di Giuseppe Berti. Installazioni che nascono dall’assemblaggio di scarti industriali, riportati a nuova vita dall’intervento artistico, nell’ambito di un più ampio dibattito dedicato ad ecologia e sostenibilità ambientale. Come spiega Giuseppe Berti, «Zani opera con i rifiuti dell’industria trasformandoli in macchine gentili, macchine che hanno abbandonato la loro condizione di sterile celibato e che, acquisita ora una nuova identità, si riscattano dal loro status di inerte scarto industriale per recuperare una propria funzionalità: affatto opposta, però, a quella della loro prima vita, del loro originario impiego». Scarto dunque come valore positivo, opportunità e rinascita. Le installazioni “Fontana dei profumi” e “Il ciclo della vita” saranno esposte nel parco di Villa Verde oltre la data di chiusura dell’esposizione, nell’ambito di un percorso di arte ambientale che verrà a costruirsi nel tempo.
Le mostre, visitabili fino al 12 novembre 2016 negli orari di apertura della Casa di Cura, sono accompagnate da cataloghi e brochure con testi di Giuseppe Berti e Nicla Ferrari. Ingresso libero. Per informazioni: www.villaverde.it, www.circolodegliartisti.re.it.
«Il progetto – spiegano Fabrizio Franzini ed Enrico Manicardi – è frutto della collaborazione consolidata negli anni tra il Circolo degli Artisti e Villa Verde, da sempre attenta ad iniziative volte a migliorare la qualità dell’ambiente ospedaliero. Un dialogo che ha portato all’esposizione continuativa di quadri nei corridoi, all’organizzazione di conferenze di storia dell’arte, di mostre personali e di interventi di land art, nonché alla valorizzazione di autori reggiani del recente passato».
Andrea Giovannini nasce a Lugo di Ravenna nel 1962. Dopo gli studi artistici conseguiti a Reggio Emilia ed Urbino, ha maturato la propria ricerca espressiva collocandosi fra gli esponenti del Neovedutismo italiano delle ultime generazioni, dipingendo il paesaggio attraverso l’osservazione attenta della luce rappresentata come stato d’animo. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1981, collaborando con diverse gallerie d’arte e partecipando ad importanti rassegne in Italia e all’estero. I viaggi in Europa e nelle regioni interne degli Stati Uniti sono stati decisivi per la ricerca espressiva dedicata alla spazialità come categoria descrittiva. Vive e lavora a Campagnola Emilia (Reggio Emilia).
Angelo Zani (Reggio Emilia, 1949), libero professionista laureato in ingegneria, si è occupato prevalentemente di pianificazione territoriale e protezione civile e, in questi campi, ha diretto progetti di livello nazionale e internazionale. In ambito artistico si è dedicato a musica, pittura, scultura e, negli ultimi anni in particolare, all'abbellimento di edifici pubblici. Sono sue le opere in ferro che decorano la facciata della scuola materna di Nave San Rocco e l’istallazione antistante la stazione dei vigili del fuoco di Pozza di Fassa (TN). Dal 2010 ha iniziato a presentare i suoi dipinti ottenendo significativi riconoscimenti in concorsi d’arte contemporanea, esponendo in Italia e all’estero. Vive e lavora a Reggio Emilia.
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Ciampino (RM) - Lazio
Inserito da PromArte Press Office
Mostra Collettiva d’Arte Contemporanea
“IL VIAGGIO DELL’ARTE”
Vernissage: sabato 8 aprile 2017 ore 17:30
8 - 20 aprile 2017
Galleria Wikiarte - Via San Felice, 18 - Bologna
Prosegue l’attività incentrata sulle mostre di arte contemporanea della giovane Associazione Culturale PromArte, che in questa occasione propone dall’ 8 al 20 aprile 2017, negli spazi della Galleria Wikiarte di Bologna, la mostra collettiva “IL VIAGGIO DELL’ARTE”. L’anima dell’evento è l’avventura, sia che essa abbia un orizzonte fisico sia che si ponga in una prospettiva squisitamente esistenziale: il viaggio è il fil rouge che tiene unite le opere di ben 40 artisti attivi sul territorio nazionale e internazionale, per la prima volta riunite in mostra, ad ingresso gratuito.
Ad inaugurare questo excursus nei sentieri artistici, sabato 8 aprile 2017 alle ore 17:30, in occasione del vernissage, si esibirà al violino il maestro Antonio Laganà con un programma che prevede l’esecuzione di brani del repertorio classico. Contestualmente, uno degli artisti presenti in mostra sarà protagonista di una performance che lo vedrà impegnato nella creazione di un’opera d’arte realizzata ad hoc, davanti agli occhi del pubblico presente in galleria.
L’aleatorietà che caratterizza le due performances, l’incertezza relativa agli esiti, è il biglietto da visita perfetto per avviare la mostra, perché, citando la critica d’arte Francesca Bogliolo “chi compie il passo deciso nell'arte non torna più indietro e non è più lo stesso. Non cerca certezze o un riparo sicuro. Le emozioni come sole compagne, l'anima come paese lontano, esotico e misterioso, dove trovare l'essenza della propria vita, tra domande e risposte che attendono di essere svelate.”
Tra pittura, grafica, fotografia e scultura, gli artisti in mostra si propongono proprio questo: camminare nei misteri e nei labirinti della vita e dell’anima, cercando di disvelarne le essenze e i sapori, perdendosi in essi.
“Tu che sei in viaggio, sono le tue orme la strada, nient’altro; Tu che sei in viaggio, non sei su una strada,
la strada la fai tu andando. Mentre vai si fa la strada e girandoti indietro vedrai il sentiero che mai più calpesterai. Tu che sei in viaggio, non hai una strada, ma solo scie nel mare.”
Antonio Machado
Mostra: “IL VIAGGIO DELL’ARTE”
Presentazione critica a cura della storica dell’arte Dott.ssa Francesca Bogliolo
Spazio espositivo: Galleria d’Arte “Wikiarte” via San Felice 18 - 40122 Bologna - www.wikiarte.com
Vernissage: sabato 8 aprile 2017 ore 17:30 con presentazione, performance live del violinista Antonio Laganà, realizzazione di un’opera dal vivo e cocktail di benvenuto.
Durata: 8 - 20 aprile 2017
Orario: 11.00 - 19.00 (domenica e lunedì chiuso)
Ingresso gratuito
Artisti in mostra: Carlo Balljana, Claudio Barbugli, Elena Bellaviti, Michele Berlot, Marco Bordieri, Anna Maria Calamandrei Santi, Margherita Casadei, Margi Cavanna, Elisabetta Cocco, Angelo Colangelo, Luigi Curreli, Zeno Da Verona, Ciro D'Alessio, Daniela de Scorpio, Mara Destefanis, Sinikka Elfving, Angelica Flores, Rosalba Fogliazza, Giacomo Frigo, Sergio Gandini "Serge", Maria Gonaria Gattu, Frederik Ivanaj, Marisa Lelii, Beata Makowska, Nino Manasseri, Maria Caterina Mariano "Mari’", Samuele Massaro, Giuseppe Mucci, Graziella Paolini Parlagreco, Paola Augusta Pettini, Francesca Piccinni, Fabrizio Picone, Vincenzo Pinto, Laura Pozzi Rinaldi, Tonino Santeusanio, Ugo Benvenuto Sarteur, Gabriella Teresi, Mario Testa, Luigi Tosti, Roberto Urbani.
Organizzatori: PromArte - Via di Morena, 17 - 00043 Ciampino Roma - tel. 0664833225 - info@promarte.it - www.promarte.it
Gisella Spinella - Sovrimpressioni
19/03/2015 - 04/04/2015
Ciampino (RM) - Lazio
Inserito da Desirée Maida
SPAZIO CANNATELLA
ha il piacere di presentare
SOVRIMPRESSIONI
Mostra personale di GISELLA SPINELLA
a cura di Alessandro Bazan e Desirée Maida
19 marzo – 4 aprile 2015
La mostra sarà inaugurata Giovedì 19 marzo alle ore 19:00
Lo Spazio Cannatella apre l’attività espositiva del 2015 ospitando SOVRIMPRESSIONI, la prima personale di Gisella Spinella (Castelvetrano 1975), che per l’occasione presenta una serie di tele di piccole, medie e grandi dimensioni, tutte realizzate nell’ultimo anno.
Il titolo della mostra, Sovrimpressioni, allude ai molteplici livelli di lettura che emergono dall’osservazione delle opere, nelle quali le dimensioni stilistica e tecnica si intersecano inscindibilmente. Le tele realizzate dalla pittrice sembrano costruite attraverso tocchi di colore che si avvicendano e sovrappongono, emanando lampi di luce che si propagano sulla tela sottoforma di chiarore diffuso e vivace. Gli scorci naturali dipinti dall’artista – lussureggianti e frondosi, dai verdi squillanti e i blu profondi – vengono arricchiti sovrapponendo sulla tela frammenti di carta velina, dando vita a scenari ibridi tra sogno e ricordo, serenità e inquietudine.
Gisella Spinella – SOVRIMPRESSIONI
A cura di Alessandro Bazan e Desirée Maida
Spazio Cannatella – Palermo, Via Papireto 10
Inaugurazione: Giovedì 19 marzo ore 19:00
Fino al 4 aprile 2015
Lunedì/Venerdì 10-12:30 su appuntamento
Lunedì/Venerdì 16:30-19:00
Sabato 10-12:30 su appuntamento
Tel. 333/4135995
ha il piacere di presentare
SOVRIMPRESSIONI
Mostra personale di GISELLA SPINELLA
a cura di Alessandro Bazan e Desirée Maida
19 marzo – 4 aprile 2015
La mostra sarà inaugurata Giovedì 19 marzo alle ore 19:00
Lo Spazio Cannatella apre l’attività espositiva del 2015 ospitando SOVRIMPRESSIONI, la prima personale di Gisella Spinella (Castelvetrano 1975), che per l’occasione presenta una serie di tele di piccole, medie e grandi dimensioni, tutte realizzate nell’ultimo anno.
Il titolo della mostra, Sovrimpressioni, allude ai molteplici livelli di lettura che emergono dall’osservazione delle opere, nelle quali le dimensioni stilistica e tecnica si intersecano inscindibilmente. Le tele realizzate dalla pittrice sembrano costruite attraverso tocchi di colore che si avvicendano e sovrappongono, emanando lampi di luce che si propagano sulla tela sottoforma di chiarore diffuso e vivace. Gli scorci naturali dipinti dall’artista – lussureggianti e frondosi, dai verdi squillanti e i blu profondi – vengono arricchiti sovrapponendo sulla tela frammenti di carta velina, dando vita a scenari ibridi tra sogno e ricordo, serenità e inquietudine.
Gisella Spinella – SOVRIMPRESSIONI
A cura di Alessandro Bazan e Desirée Maida
Spazio Cannatella – Palermo, Via Papireto 10
Inaugurazione: Giovedì 19 marzo ore 19:00
Fino al 4 aprile 2015
Lunedì/Venerdì 10-12:30 su appuntamento
Lunedì/Venerdì 16:30-19:00
Sabato 10-12:30 su appuntamento
Tel. 333/4135995