Evento: Connection – Discontinuance. Sistemi autopoietici nella ricerca artistica contemporanea
26/11/2016 - 26/02/2017
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Data di inserimento: 21/11/2016 - 18:29
Luogo: Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Data di inizio: 26/11/2016
Data di fine 26/02/2017
Descrizione
La Galleria d’Arte 2000 & NOVECENTO di Reggio Emilia (Via Sessi, 1/F) presenta, dal 26 novembre 2016 al 26 febbraio 2017, “Connection – Discontinuance. Sistemi autopoietici nella ricerca artistica contemporanea”, mostra collettiva con opere di Afro, Fausto Melotti, Piero Dorazio e Park Eun-Sun.
L’esposizione, che trae il titolo da una scultura in marmo realizzata nel 2014 dall’artista coreano Park Eun-Sun, pone in dialogo le opere di autori diversi per provenienza, esperienza e linguaggio, collocati all’interno di un sistema autopoietico (dalla parola greca auto, ovvero se stesso, e poiesis, ovvero creazione), nel quale ogni cambiamento è subordinato al mantenimento della sua stessa identità.
La mostra, dunque, può diventare tassello di un ipotetico sistema sociale dell’arte in cui, come scrive Laura Gemini in riferimento alla performance teatrale contemporanea (“L’incertezza creativa”, FrancoAngeli, Milano, 2003), «i singoli prodotti artistici si devono posizionare in un reticolo di riproduzione, dove ognuno di essi si realizza in collegamento con gli altri».
Il percorso espositivo comprende un excursus attraverso il lavoro di Afro (Udine, 1912 – Zurigo, 1976), artista presente dagli anni ’50 in collezioni pubbliche in Italia, Europa e America. Da un carboncino su carta di matrice cubista (“Senza titolo”, 1947) alla tela “per L’ottomana I” del 1952, anno in cui aderisce al “Gruppo degli Otto” teorizzato da Lionello Venturi, sino al “Volo d’estate” del 1961, la cui accentuata componente gestuale lo avvicina all’Informale.
Fausto Melotti (Rovereto, 1901 – Milano, 1986), denominato maestro dell’anti-scultura per il gioco ponderato di strutture filiformi sospese nello spazio, è presente in mostra con “Lo sguardo”, un gesso dipinto del 1974 in cui emergono l’impostazione scenica e la suggestione musicale, ma anche con due lavori a tecnica mista che sottolineano l’importanza delle opere su carta nell’economia della sua produzione.
Di Piero Dorazio (Roma, 1927 – Perugia, 2005), uno dei padri dell’astrattismo italiano, è esposto “Solstice” del 1963-64, opera ad olio su tela caratterizzata da stratificazioni cromatiche tendenti al monocromo, translucide e vibranti. Un tessuto, o meglio una membrana, per citare Giuseppe Ungaretti (“Un intenso splendore”, Im Erker Galerie, San Gallo, 1966), fatta di una «pittura uniforme quasi monocroma e pure intrecciata di fili diversi di colore, di raggi di colore».
Park Eun-Sun presenta due sculture recenti in marmi colorati (“Connection – Discontinuance – Space”, 2014 e “Link”, 2014). Nato in Corea nel 1965, l’artista vive da oltre vent’anni a Pietrasanta. Nelle sue opere, che devono la bicromia all’architettura romanica toscana, si susseguono forme diramate e giochi di volumi, mentre la luce scivola sulla superficie curva delle sfere, percorse da una frattura che l’autore suggerisce di leggere «come un atto rigenerativo, che consente di far emergere la parte più nascosta della materia».
La mostra è completata da opere selezionate di Enrico Della Torre, Lucio Fontana, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Elio Marchegiani, Carlo Mattioli, Angelo Savelli, Giuseppe Spagnulo.
L’esposizione sarà visitabile fino al 26 febbraio 2017, tutti i giorni con orario 10-12,30 e 16-19,30, aperto anche domenica e festivi. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 580143, duemilanovecento@tin.it, www.duemilanovecento.it, www.facebook.com/duemilanovecento.
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Tobia Ravà, Da’at, I numeri della creazione
17/04/2016 - 29/05/2016
Sabbioneta (MN) - Lombardia
Inserito da CSArt Serri
Il Palazzo Ducale di Sabbioneta (Mantova) ospita, dal 17 aprile al 29 maggio 2016, “Da’at, I numeri della creazione”, mostra personale di Tobia Ravà, a cura di Maria Luisa Trevisan e Mario Romanini. Promossa dal Comune di Sabbioneta e da Viaggiare nell’Oglio Po, in collaborazione con PaRDeS, Laboratorio di Ricerca D’Arte Contemporanea, con il patrocinio della Provincia di Mantova, l’esposizione sarà inaugurata domenica 17 aprile, alle ore 11.00, presso il Teatro all’Antica di Sabbioneta.
«La mostra – spiega Maria Luisa Trevisan – fa esplicito riferimento all’albero sefirotico, composto dalla sfere che si possono visualizzare come degli ascensori che portano all’elevazione dell’essere umano. L’albero sefirotico è una delle immagini più complesse ed affascinanti della “Kabbalah”, che significa, tradizione, “ciò che abbiamo ricevuto”. L’esposizione prende il nome dalla “Sephirah Da’at”, conoscenza, che nasce dall’unione di “Chokmah” (sapienza) e “Binah” (intelligenza), sopra le quali sta “Keter”, corona, l’emanazione superiore. Insieme formano le emanazioni intellettuali più elevate, che danno agli esseri umani la possibilità di essere “appena al di sotto degli angeli”. Di solito si dice che l’albero sia composto di dieci sfere non considerando “Da’at”, che è l’undicesima, forse perché non è posta sull’Albero della vita, ma rimane nascosta, invisibile, situata dietro le quinte, ma – come sostiene Roy Doliner – ogni cabalista è sempre consapevole della sua esistenza, poiché essa è “l’impulso di accumulare e conservare il sapere per noi stessi, il nostro futuro e quello dei nostri figli e di tutta l’umanità”. “Da’at” è la soglia per accedere alle sfere più alte. In “Da’at” c’è il segreto sia della generazione sia della rigenerazione, la chiave della manifestazione di tutte le cose tramite la differenziazione nelle coppie di opposti e la loro unione».
Il titolo dell’esposizione è stato scelto in piena sintonia con la storica città di Sabbioneta, la seconda in provincia per importanza dal punto di vista storico-artistico, dopo Mantova, eletta quest’anno Capitale della Cultura, ed entrambe ricche di fascino, arte e storia, tanto da essere inserite nella World Heritage List dell’Unesco nel 2008. Sabbioneta, capitale dell’omonimo staterello, fu la dimora della famiglia regnante e il fulcro dell’organizzazione politica, amministrativa e cortigiana del ducato.
Anche le opere esposte si pongono in dialogo con il territorio, come i pioppeti caratteristici della Pianura Padana, con la cittadina, costruita in base ai principi umanistici della città ideale rinascimentale, ma anche con il contenitore della mostra, il Palazzo Ducale (1559-1578, primo significativo edificio fatto realizzare da Vespasiano Gonzaga, 1531-1591, figlio di Rodomonte e di Isabella Colonna, educato a Fondi dalla famosa zia Giulia Gonzaga), la sua storia e le opere delle collezioni permanenti in esposizione nelle sale.
In mostra, opere recenti tridimensionali, pittoriche e specchianti che trattano soggetti architettonici, animali e vegetali. L’allestimento comprende, inoltre, alcuni boschi recenti specchianti e sculture in bronzo, sempre supportati da un percorso numerico legato alla “ghematria” ed alle leggi naturali.
La ricerca di Tobia Ravà non si deve intendere affatto come riduzione del mistico al misterico, all’esoterico, ma come visualizzazione di una profonda consapevolezza che la mistica è, secondo la definizione di Platone, e nel suo senso originario e autentico, ricerca della saggezza – “esercizio di vita ed esercizio di morte”, “l'universale della ragione, ovvero ciò che è propriamente umano”.
Dopo aver sperimentato molti percorsi creativi inerenti al rapporto arte e scienza, dal 1998 l’artista ha avviato una ricerca rivolta alle correnti mistiche dell’ebraismo: dalla “Kabbalah” al chassidismo, proponendo un nuovo approccio simbolico attraverso le infinite possibilità combinatorie dei numeri. La logica letterale e matematica, che sottende le opere di Ravà, è intesa come codice genetico e raccoglie elementi sia filosofici sia linguistici che vanno a costituire una sorta di magma pittorico, fatto di lettere e numeri che si cristallizzano sulla superficie “grandangolata” di vedute di canali e boschi. L’artista sviluppa un percorso simbolico a rebus, costruito su piani di lettura diversi attraverso la “ghematria” (“gimatreya”), criterio di permutazione delle lettere in numeri in uso fin dall’antichità nell’alfabeto ebraico, secondo cui ad ogni lettera corrisponde un numero, così ogni successione alfabetica può considerarsi una somma aritmetica.
La personale sarà visitabile fino al 29 maggio 2016, da martedì a venerdì ore 9.30-13.00 e 14.30-18.30, sabato e festivi 9.30-13.00 e 14.30-19.00, chiuso lunedì. Catalogo Grafiche Turato Edizioni, Rubano (PD), 2016, a cura di Maria Luisa Trevisan.
Per informazioni: Comune di Sabbioneta, Ufficio Eventi Culturali (tel. 0375 52599, www.comune.sabbioneta.mn.it, a.ghizzardi@comune.sabbioneta.mn.it).
Bruno Canova, Mai più
22/01/2017 - 26/02/2017
Correggio (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Dal 22 gennaio al 26 febbraio 2017 il Museo “Il Correggio” (Palazzo dei Principi, C.so Cavour, 7, Correggio) ospita la mostra “Mai più”, personale di Bruno Canova – artista testimone della Shoah – promossa dal Comune di Correggio in occasione del Giorno della Memoria. L’esposizione fa parte di un progetto internazionale, curato da Margherita Fontanesi e Lorenzo Canova, che vede coinvolto l’Istituto di Cultura Italiana di Lisbona che ospiterà, in contemporanea alla mostra di Correggio, disegni e grafiche dello stesso Bruno Canova.
Bruno Canova (1925 – 2012) è stato un grande interprete dell’arte italiana, avendo vissuto la terribile esperienza del campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. La mostra indagherà un aspetto in particolare della Shoah attraverso le opere di chi ha vissuto la guerra e la persecuzione in prima persona. Un approccio del tutto nuovo per esplorare ogni modo in cui l’arte può essere interprete e portavoce della storia.
Artista militante e antifascista, attivo nella Resistenza partigiana e per questo arrestato e deportato come prigioniero politico nel campo di concentramento di Brüx nel Sudetenland, Canova, nonostante il vissuto personale di oppositore politico, non ha messo solo il suo vissuto personale al centro del suo lavoro, ma ha dedicato molto spazio, nel suo narrare, alla persecuzione antiebraica. La maggior parte delle opere in mostra appartengono a un ciclo unitario di dipinti intitolato “L’arte della Guerra”, il cui nucleo principale risale agli anni ’70. Si tratta di opere di medie e grandi dimensioni, fra le quali si distinguono numerosi collage realizzati con documenti, quotidiani e manifesti dell’epoca che danno al lavoro un taglio quasi scientifico.
Attraverso le opere di Canova è possibile trovare l’intera parabola di nascita, sviluppo e fine del Nazifascismo.
“In questi anni stiamo caratterizzando le proposte di Correggio in occasione del Giorno della Memoria attraverso l’allestimento di percorsi artistici contemporanei”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. “Confortati in questa scelta dall’apprezzamento ricevuto, quest’anno ospitiamo la mostra di Bruno Canova, che propone il punto di vista di un artista che ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento non perché ebreo, ma in quanto prigioniero politico. Grazie alla collaborazione con i curatori, la contemporaneità della mostra con l’esposizione all’Istituto di Cultura Italiana di Lisbona offre all’evento un respiro internazionale di cui siamo ovviamente felici”.
“Il linguaggio artistico fortemente espressionista di Canova”, spiega Margherita Fontanesi, “si intreccia ai documenti storici e ai ricordi personali in opere alle quali è impossibile sottrarre gli occhi e la coscienza. Nelle sue opere si trovano echi delle avanguardie di inizio Novecento, di Hieronymus Bosch e dei suoi quadri brulicanti di figure mostruose e disperate, della Neue Sachlichkeit ma anche dello stile degli amici e compagni con cui ha condiviso pittura e ideali: Renzo Vespignani, Mario Mafai, Antonietta Raphaël. Quello di Canova è un simbolismo non onirico ma storico e bellico al cui servizio è stata declinata la tecnica del collage, impiegata solitamente da movimenti artistici dai contenuti molto distanti da questo, come il futurismo e il dadaismo”.
Domenica 22 gennaio, alle ore 17, in occasione dell’inaugurazione della mostra, sarà presente a Correggio anche Lorenzo Canova – figlio dell’artista, critico d’arte, professore di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università del Molise e direttore dell’Archivio Bruno Canova – che illustrerà al pubblico l’opera del padre.
L’esposizione sarà visitabile fino al 26 febbraio 2017, il sabato con orario 15,30 - 18,30 e la domenica ore 10 - 12,30 e 15,30 - 18,30. Venerdì 27 gennaio, Giorno della Memoria, apertura straordinaria con orario 10 - 12,30 e 15,30 - 18,30. Altri giorni su appuntamento. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 691806, museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
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Natale a Napoli 06 - 15 dicembre 2014
06/12/2014 - 15/12/2014
Napoli (NA) - Campania
La S.V. è invitata all’inaugurazione della Mostra Collettiva di pittura, scultura, grafica e fotografia a tema libero dal titolo:


“NATALE A NAPOLI 2014”


Spazio espositivo:

Pinacoteca d’Arte Moderna “Le Porte” - via Chiatamone, 57 - 80132 Napoli



Inaugurazione con drink:

sabato 06 dicembre 2014 ore 17,30



Durata Mostra:

dal 06 al 15 dicembre 2014



Orari di apertura:

ore 10.00-13.00 : 16.30-19.30, domenica ore 10.00-13.00

Presentazione Mostra:

La Mostra sarà presentata dal critico e storico d’arte prof. Rosario Pinto che al vernissage terrà un dibattito sul tema della Mostra, a cui parteciperà come moderatore, il direttore artistico dell’Associazione “Napoli Nostra” ing. Gennaro Corduas.

Note: Durante l'inaugurazione il maestro Joe Ronca si esibirà con brani classici napoletani e inediti accompagnandosi con chitarra classica. Sarà offerto un cocktail di benvenuto.



Ingresso: gratuito

Brochure:

In occasione della Mostra è stata realizzata una brochure a colori presentata dal curatore della mostra prof. Rosario Pinto, distribuzione gratuita a tutti i visitatori nella Pinacoteca.



Evento ideato e realizzato da:



Associazione Culturale Napoli Nostra - Vico Berio 4, 80132 – Napoli (di fronte Galleria Umberto I)
tel 0814249786 telefax 081415123 ore 10.oo - 13.oo : 16.3o - 19.3o

info@napolinostra.com - www.napolinostra.com - www.facebook.com/napolinostra



Direzione Artistica ing. Gennaro Corduas, cell. 339 3218464, e-mail: direttore@napolinostra.com




Artisti partecipanti provenienti dall'intero territorio nazionale ed alcuni anche europeo:

Sabrina Barbagallo:Roma
Gisella Battistini:Fiorentino (RSM)
Manuel Benjumeda:Sevilla (Francia)
Valeria Bergami:Bologna
Sabrina Bertolelli:Roma
Sergio Boldrin:Venezia
Marco Bordieri:Tivoli (RM)
Anna Borgarelli:Torino
Nunzia Ciccarelli:Napoli
Maria Pia Contento:Udine
Graziella Conti Papuzza:Torrenova (ME)
Laura D'Addezio:Borgo Maggiore (RSM)
Piera Delfini:Roma (RM)
Rita Di Marcantonio:Bellante (TE)
Gino Di Prospero:Latina
Rachele Falcini:Prato (PO)
Cosimo Gatti:Vigliano D'Asti (AT)
Emanuele Giampaolo "Eg" :Napoli
Gianni Giannettino:Palermo
Giovanni Grigolini:Genova
Stefano Guadagnoli:Roma (RM)
Maria Teresa Guala:Torino
Elena Lebaci:Bonn (Germania)
Anella Maiuri "Antonella":Sorbara di Bomporto (MO)
Angela Marchionni:Loiano (BO)
Agata Marletta:Catania
Mattia Mascagni:Bologna
Pier Francesco Mastroberti:Salerno
Gabriella Mingardi:Porto Recanati (MC)
Rosanna Mutinelli:Villafranca di Verona (VR)
Vilfrido Paggiaro:Mogliano Veneto (TV)
Roberto Parrini:Roma
Bianca Maria Lina Paternò:Caltanissetta
Arnaldo Petrone:Padova
Mirella Raggi:La Spezia
Gisele Reisser:Suvereto (LI)
Pierluigi Ricci:Genova
Amelia G.G Romeo:Reggio Calabria
Anna Ronca:Napoli
Annamaria Ruocco:Santa Maria la Carità (NA)
Aniello Saravo:Sant'Agata de' Goti (BN)
Maria Luisa Scala:Roma
Franco Sedda:Bonavigo (VR)
Lionello Trabuio:S. Liberale Marcon (VE)
Mostra personale di pittura “Oltre l’incanto”, dell’artista Daniela Gherardo
07/05/2016 - 30/05/2016
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Eleonora Rossi
Inaugurazione della mostra personale di pittura “Oltre l’incanto”, dell’artista Daniela Gherardo, presso la galleria Maison d’Art, via Cesare Battisti 77, Padova, sabato 7 maggio alle ore 17,30.
Daniela Gherardo nasce a Padova nel 1963 ,dove attualmente vive e lavora.
Si diploma all' Istituto d' Arte con specializzazione in Arte del Tessuto e frequenta successivamente la Facoltà di Lettere e Filosofia con indirizzo artistico.
Muove quindi i primi passi nel mondo della grafica pubblicitaria , coltivando il gusto per il disegno e la sperimentazione attraverso il colore .
Pur lavorando nell' azienda di famiglia si dedica all' arte nei suoi vari aspetti ,scrive poesie e insegna alcuni anni in un istituto per non vedenti, dirigendo corsi di tessitura e decorazione. Questa significativa esperienza umana la spinge poi a diplomarsi in Ottica e Optometria, affiancando la sua esperienza professionale alla passione per il meccanismo della visione e la colorimetrica.
L' eclettismo tecnico delle sue creazioni si affianca ad una componente spirituale molto radicata e forte , costantemente presente nei suoi lavori ,come anche l'indagine sula psiche e l' interesse e l' apertura verso nuovi orizzonti culturali.
La sua ricerca si sposta di volta in volta sui materiali più vari come: vetro ,plexiglass ,tela ,seta ,tessuto, sughero ,ceramica per mosaico ,metalli come il rame ,ottone ,gemme e pietre naturali ,inserti in legno....
Di essi sperimenta le potenzialità espressive e le possibilità realizzative in rapporto ad una determinata e sempre nuova urgenza creativa.
Non si può circoscrivere quindi il lavoro dell 'artista rapportandolo ad un unico genere,ne volendo ricondurlo ad un univoco procedimento tecnico.
Di grande rilevanza gli effetti ottici ,cromatici e luministici dei materiali, delle forme e delle composizioni.
L'interesse per le figure geometriche impossibili ,l' arte concettuale ,l'arte astratta , influenzano le sue forme a volte sinuose ,avvolgenti oppure asciutte ed appuntite ,tutte mediate però da una visione onirica e sognante.
Il colore segue l' emozione delle forme ,appropriandosi dello spazio ,che può essere rarefatto ,sfumato o pieno e suadente ,con risultati spesso lirici.
L' arte per Daniela Gherardo è un processo interiore che si costruisce e si struttura attraverso gioia e sofferenza, un esame che vede il suo fulcro motivazionale nell' esigenza di comunicazione ,di svelamento e manifestazione.
Negli ultimi due anni esegue opere basate su progetti emozionali realizzati attraverso lo studio di resine ,medium ,vernici con accostamenti non convenzionali .
Ha partecipato a varie mostre :
Novembre 2014: Arte Fiera di Padova
Dicembre 2014: Arte Fiera di Piacenza con galleria Passepartout di Milano
Febbraio 2015 :Mostra presso Pinacoteca d Arte Moderna "Le porte di Napoli con l' Associazione" Napoli Nostra " .
Maggio 2015 : Romart -Biennale Internazionale di Arte e Cultura di Roma
Luglio 2015 : Mostra " Arte a palazzo " presso Galleria Farini di Bologna .
Settembre 2015 :Mostra " Arte a palazzo" presso Galleria Farini di Bologna.
Novembre 2015: Arte Fiera di Padova con galleria Queen Art di Padova.
Dicembre 2015 :Mostra " Artisti per il giubileo "presso Palazzo Pontificio Maffei Marescotti, La Pigna, Roma
Marzo 2016 : Art Venice- Rassegna nazionale con galleria Maison d ' Art
Aprile 2016 : Rassegna Nazionale città di Este
Aprile 2016 : Biennale di Padova a Villa Breda
La mostra resterà visitabile fino al 30 maggio in orario: lunedì - sabato 17,00 – 19,00.
Ingresso libero.
Per informazioni e contatti:
Daniela Gherardo
danighera@yahoo.it