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Evento: "The shock of the news" mostra personale di Massimo Campagna.
01/04/2016 - 11/04/2016
Inserzionista
Dettagli
Data di inserimento: | 22/03/2016 - 19:33 |
Luogo: | Napoli (NA) - Campania |
Data di inizio: | 01/04/2016 |
Data di fine | 11/04/2016 |
Descrizione
"The shock of the news" mostra personale di Massimo Campagna.
Dal 1 all'11 Aprile 2016 c/o Salvatore Serio galleria d'arte. via Oberdan 8, Napoli.
Vernissage venerdì 1 Aprile 2016 ore 18:00.
L'ansia generata da fatti di cronaca che impattano emotivamente sulle nostre vite e il turbamento che ne deriva, unitamente alle numerose immagini violente cui siamo meccanicamente esposti attraverso i media, sono il fil rouge dei lavori di Massimo Campagna. L'artista napoletano, partendo da posizioni post-impressioniste, le supera a partire dagli anni duemila, spinto dall’impulso di tradurre in termini figurativi le sue considerazioni e i suoi giudizi sulla società.
Mezzo di espressione è una tecnica mista che accosta la fotografia alla pittura prevalentemente figurativa. Si avvale dell'uso di materiali freddi, quali le lastre di zinco, per sottolineare il carattere spietato del potere mediatico nel veicolare le informazioni, e all'acidato per conferire una patina di vissuto. I colori perdono la loro brillantezza e virano verso toni più scuri e opachi.
Le opere di Campagna rafforzano la denuncia sofferta del dramma pubblico, cui assistiamo impotenti, e degli imprevedibili accadimenti che, alimentando la paura dell'ignoto, generano una profonda inquietudine nell'animo umano.
Scritte, materiali e segni diventano tutti parte di una riflessione, che cerca in chi guarda non la complicità di chi è pronto ad assecondare, ma lo spirito di chi è disposto a lottare e a scoprire.
Claudia Del Giudice
Massimo Campagna again invites us to gaze on his world of characters and drama.
His mixed approach sees fairytales disturbed, evidence tampered with and emotions drawn out.
There is always the sense that a lonely subconscious bubbles below.
At times we wonder if we are being mocked at.
Massimo Campagna shows us that serious work exploring fear, horror, detachment and derision need not sacrifice beauty: each piece is a pleasure to look at.
Massimo Campagna’s show seeks to engage with our mood and hold it in a place for the time being.
Tammie Nardone
La mostra resta aperta al pubblico dalle ore 10:30 - 13:00 e dalle 16:30 - 19:30 (esclusa la domenica).
Ingresso libero.
info: tel: 0815523193
www.galleriaserio.it
Dal 1 all'11 Aprile 2016 c/o Salvatore Serio galleria d'arte. via Oberdan 8, Napoli.
Vernissage venerdì 1 Aprile 2016 ore 18:00.
L'ansia generata da fatti di cronaca che impattano emotivamente sulle nostre vite e il turbamento che ne deriva, unitamente alle numerose immagini violente cui siamo meccanicamente esposti attraverso i media, sono il fil rouge dei lavori di Massimo Campagna. L'artista napoletano, partendo da posizioni post-impressioniste, le supera a partire dagli anni duemila, spinto dall’impulso di tradurre in termini figurativi le sue considerazioni e i suoi giudizi sulla società.
Mezzo di espressione è una tecnica mista che accosta la fotografia alla pittura prevalentemente figurativa. Si avvale dell'uso di materiali freddi, quali le lastre di zinco, per sottolineare il carattere spietato del potere mediatico nel veicolare le informazioni, e all'acidato per conferire una patina di vissuto. I colori perdono la loro brillantezza e virano verso toni più scuri e opachi.
Le opere di Campagna rafforzano la denuncia sofferta del dramma pubblico, cui assistiamo impotenti, e degli imprevedibili accadimenti che, alimentando la paura dell'ignoto, generano una profonda inquietudine nell'animo umano.
Scritte, materiali e segni diventano tutti parte di una riflessione, che cerca in chi guarda non la complicità di chi è pronto ad assecondare, ma lo spirito di chi è disposto a lottare e a scoprire.
Claudia Del Giudice
Massimo Campagna again invites us to gaze on his world of characters and drama.
His mixed approach sees fairytales disturbed, evidence tampered with and emotions drawn out.
There is always the sense that a lonely subconscious bubbles below.
At times we wonder if we are being mocked at.
Massimo Campagna shows us that serious work exploring fear, horror, detachment and derision need not sacrifice beauty: each piece is a pleasure to look at.
Massimo Campagna’s show seeks to engage with our mood and hold it in a place for the time being.
Tammie Nardone
La mostra resta aperta al pubblico dalle ore 10:30 - 13:00 e dalle 16:30 - 19:30 (esclusa la domenica).
Ingresso libero.
info: tel: 0815523193
www.galleriaserio.it
Altri eventi dell'inserzionista
"InformalMente", mostra personale di Raffaele Miscione c/o Salvatore Serio galleria d'arte,Napoli
11/11/2016 - 19/11/2016
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Gennaro Cilento
"InformalMente"
personale di Raffaele Miscione
a cura di Gianni Nappa
Sicuramente la parola ha un suo significato forte nell’esprimere il sentimento di questa mostra personale , che arriva dopo più di un anno dall’ultima che l’artista ha tenuto sempre a Napoli. Informalmente intende proprio la natura di un linguaggio pittorico che si è andando sempre più precisando nel segno dell’informale, con la ricerca dei materiali e di quegli elementi riconoscibili che non portano al di fuori del percorso ben tracciato da cromie equilibrate e materie. Una naturale evoluzione che Miscione ha accompagnato attraverso un impegno nel ricercare non già una sperimentazione, ma una essenza da far toccare concretamente ai sensi ed al tatto, propri di quell’esigenza di espressione mediata che l’artista ha sempre presentato come sua cifra riconoscibile, e sempre nella condizione di una ricerca tonale e di luce che sapesse essere resoconto del suo sentire per emozioni, piuttosto che per racconti, che invece il figurativo per forza di cose realizza. Un corpus di opere dove le tonalità vinaccia così come nei blu e colori medi, impegnano il primo sguardo di chi viene richiamato proprio da queste tensioni luminose, che insieme alle scelte di elementi come soldatini e altri materiali come pelle e tessuti, sono la struttura di un sentimento che in elegante stesura Miscione crea con maestria. Informalmente verranno anche i visitatori e i collezionisti, in un momento molto difficile per le sorti del mercato dell’arte, dove non esistono sforamenti dal solco della sicurezza; ebbene questa è una mostra che offre una sicurezza, quella di poter investire il giusto in opere mediate dalla capacità e dall’innato senso dell’estetica proprio della ricerca di un bello condiviso. Una mostra dunque che presenterà l’ultima produzione di Raffaele Miscione che dalla terra natia riprende le forti connotazioni mediterranee e che saprà come sempre trovare consensi ed estimatori per una forte impronta pittorica, che non ha tempo, se c’è è evidente che come nei tempi passati, è una dote innata costruita con il tempo nel solco di un personale divertimento che non ha l’esigenza esclusiva dell’esito di mercato, ma sa incanalarsi verso il solco di una pittura certa e per palati esigenti.
Gianni Nappa
(Napoli 19/10/2016)
“InformalMente” di Raffaele Miscione, a cura di Gianni Nappa
Dall’11 al 19 novembre 2016
Opening ore 18,30
Galleria Serio, via Guglielmo Oberdan 8, 80134 Napoli
Orari d’apertura: dal lunedì al sabato 10:30-13:00/16:30-19:30
www.galleriaserio.it
info@galleriaserio.it
personale di Raffaele Miscione
a cura di Gianni Nappa
Sicuramente la parola ha un suo significato forte nell’esprimere il sentimento di questa mostra personale , che arriva dopo più di un anno dall’ultima che l’artista ha tenuto sempre a Napoli. Informalmente intende proprio la natura di un linguaggio pittorico che si è andando sempre più precisando nel segno dell’informale, con la ricerca dei materiali e di quegli elementi riconoscibili che non portano al di fuori del percorso ben tracciato da cromie equilibrate e materie. Una naturale evoluzione che Miscione ha accompagnato attraverso un impegno nel ricercare non già una sperimentazione, ma una essenza da far toccare concretamente ai sensi ed al tatto, propri di quell’esigenza di espressione mediata che l’artista ha sempre presentato come sua cifra riconoscibile, e sempre nella condizione di una ricerca tonale e di luce che sapesse essere resoconto del suo sentire per emozioni, piuttosto che per racconti, che invece il figurativo per forza di cose realizza. Un corpus di opere dove le tonalità vinaccia così come nei blu e colori medi, impegnano il primo sguardo di chi viene richiamato proprio da queste tensioni luminose, che insieme alle scelte di elementi come soldatini e altri materiali come pelle e tessuti, sono la struttura di un sentimento che in elegante stesura Miscione crea con maestria. Informalmente verranno anche i visitatori e i collezionisti, in un momento molto difficile per le sorti del mercato dell’arte, dove non esistono sforamenti dal solco della sicurezza; ebbene questa è una mostra che offre una sicurezza, quella di poter investire il giusto in opere mediate dalla capacità e dall’innato senso dell’estetica proprio della ricerca di un bello condiviso. Una mostra dunque che presenterà l’ultima produzione di Raffaele Miscione che dalla terra natia riprende le forti connotazioni mediterranee e che saprà come sempre trovare consensi ed estimatori per una forte impronta pittorica, che non ha tempo, se c’è è evidente che come nei tempi passati, è una dote innata costruita con il tempo nel solco di un personale divertimento che non ha l’esigenza esclusiva dell’esito di mercato, ma sa incanalarsi verso il solco di una pittura certa e per palati esigenti.
Gianni Nappa
(Napoli 19/10/2016)
“InformalMente” di Raffaele Miscione, a cura di Gianni Nappa
Dall’11 al 19 novembre 2016
Opening ore 18,30
Galleria Serio, via Guglielmo Oberdan 8, 80134 Napoli
Orari d’apertura: dal lunedì al sabato 10:30-13:00/16:30-19:30
www.galleriaserio.it
info@galleriaserio.it
DIVISI/INVISI
13/01/2017 - 21/01/2017
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Gennaro Cilento
DIVISI/INVISI
escursus storico sul ritratto d'autore
a cura di Fedela Procaccini
contributo critico di Luigi Fusco
Dal 13 al 21 gennaio 2017
Salvatore Serio galleria d’arte, via Obedan 8, Napoli.
Per ritratto si considera, in maniera universale, ogni tipo di rappresentazione di una persona nelle sue reali fattezze o sembianze. Uomini di ogni sorta, appartenenti a qualsiasi livello sociale, sin dai secoli più remoti, hanno ritenuto opportuno, in virtù di molteplici e personali motivazioni addotte, di lasciare una traccia di se stessi attraverso una riproduzione che noi oggi, per questioni di comodo, definiamo artistica.
Nel corso del tempo, la ritrattistica è divenuta un vero e proprio genere che non è mai tramontato, anche perché si è prestato notevolmente a qualsiasi tipo di tecnica: dalla pittura alla scultura e non ultima alla fotografia.
Per quanto il ritratto possa esser ritenuto una forma di rappresentazione che risponde, appieno, a pratiche meccaniche orientate verso la definizione imitativa della natura dell’uomo, essa ha di continuo risposto anche alla sensibilità dell’artista così come alla sua prassi squisitamente stilistica.
Queste due precipue motivazioni hanno poi consentito a qualsiasi ritrattista di effettuare ulteriori e singolari sviluppi da condurre anche nel campo dell’investigazione fisionomica e dell’indagine introspettiva, facendo emergere, in seguito, pure un modello di produzione innovativa innestata su altre matrici compositive od iconografiche.
La fortuna di questo tipo di pittura è da ritenersi sconfinata anche per quanto concerne la produzione d’età contemporanea, tanto che è riuscita a trovare spazio in qualsiasi elaborazione afferente ai più attuali e singolari linguaggi visivi.
Al riguardo, la mostra Divisi/Invisi è da considerarsi un interessante appuntamento con il genere suddetto, ma soprattutto con le dinamiche creative messe in campo dagli autori Ciraci, De Curtis e Spataro.
I visi di Antonio Ciraci hanno un’origine a dir poco antica e la loro definizione pittorica è da ricercare nei meandri di un passato tanto lontano e che non attende altro di esser riscoperto secondo formule e matrici espressionistiche contemporanee; a monte, è poi la notevole valenza cultuale dei soggetti, che affonda le proprie radici nei miti del territorio partenopeo.
Nei suoi dipinti è esibita un tipo di ritrattistica in cui si evidenziano non pochi topoi figurativi, la cui natura rimanda a segni tribali, riferibili, a loro volta, a grafismi cari a una non misconosciuta cultura subway degli anni Ottanta del secolo scorso. Nella loro complessità, le opere di Ciraci sono connaturate dall’elaborazione di una tecnica mista da cui emerge una forte matericità delle componenti cromatiche.
I ritratti di Salvatore De Curtis sono caratterizzati da una vena poetica di tipo espressionista. I suoi volti emergono attraverso brevi, ma intense, pennellate che, a loro volta, si avvalgono di una tavolozza connaturata dall’impiego di pochi colori. La resa dei suoi dipinti è, appunto, affidata all’espressione, alla manifestazione della dimensione onirica che trapela dai soggetti raffigurati; i suoi volti sono, inoltre, dotati di una forza introspettiva senza eguali che tende ad uscire liberamente, dal proprio quadro, con tutto il suo sgomento e con l’istintivo desiderio di celebrare un qualsiasi sentimento interiore, non sempre percepibile anche agli occhi del più acuto osservatore.
I volti dipinti da Sergio Spataro svelano una verità disarmante: quella di una natura umana che va oltre le apparenze. Nei suoi lavori è percepibile il principio teorico che è alla base della fisio-gnomica dalla fisionomia della realtà. Sergio conduce la propria ricerca pittorica partendo dalla pratica dicotomica dell’osservazione/deduzione della natura circostante, intesa in tutta la sua totalità. Non è esente in tutto il suo operato una gioiosa proiezione barocca, tendente alla manifestazione della meraviglia più pura, quella che sortisce attraverso l’inaspettata sorpresa, la cui magia riporta ai ricordi sbiaditi di una gioventù già trascorsa.
Luigi Fusco
Breve nota aggiuntiva
L’escursus sul ritratto, oggetto della presente mostra, vede la presenza anche di due ritratti eseguiti, intorno alla metà del secolo scorso, da due affermati autori di scuola napoletana, Enrico Cajati e Luigi Crisconio, le cui opere sono state gentilmente rese dispobili dal collezionista Amedeo Clarizia.
Enrico Cajati nasce a Napoli nel 1927 e scompare nel 2002.
Luigi Crisconio nasce a Napoli nel 1893, muore a Portici (NA) nel 1946.
Vernissage venerdì 13 gennaio 2017, ore 18:00
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10:30/13:00 – 16:30/19:30
escursus storico sul ritratto d'autore
a cura di Fedela Procaccini
contributo critico di Luigi Fusco
Dal 13 al 21 gennaio 2017
Salvatore Serio galleria d’arte, via Obedan 8, Napoli.
Per ritratto si considera, in maniera universale, ogni tipo di rappresentazione di una persona nelle sue reali fattezze o sembianze. Uomini di ogni sorta, appartenenti a qualsiasi livello sociale, sin dai secoli più remoti, hanno ritenuto opportuno, in virtù di molteplici e personali motivazioni addotte, di lasciare una traccia di se stessi attraverso una riproduzione che noi oggi, per questioni di comodo, definiamo artistica.
Nel corso del tempo, la ritrattistica è divenuta un vero e proprio genere che non è mai tramontato, anche perché si è prestato notevolmente a qualsiasi tipo di tecnica: dalla pittura alla scultura e non ultima alla fotografia.
Per quanto il ritratto possa esser ritenuto una forma di rappresentazione che risponde, appieno, a pratiche meccaniche orientate verso la definizione imitativa della natura dell’uomo, essa ha di continuo risposto anche alla sensibilità dell’artista così come alla sua prassi squisitamente stilistica.
Queste due precipue motivazioni hanno poi consentito a qualsiasi ritrattista di effettuare ulteriori e singolari sviluppi da condurre anche nel campo dell’investigazione fisionomica e dell’indagine introspettiva, facendo emergere, in seguito, pure un modello di produzione innovativa innestata su altre matrici compositive od iconografiche.
La fortuna di questo tipo di pittura è da ritenersi sconfinata anche per quanto concerne la produzione d’età contemporanea, tanto che è riuscita a trovare spazio in qualsiasi elaborazione afferente ai più attuali e singolari linguaggi visivi.
Al riguardo, la mostra Divisi/Invisi è da considerarsi un interessante appuntamento con il genere suddetto, ma soprattutto con le dinamiche creative messe in campo dagli autori Ciraci, De Curtis e Spataro.
I visi di Antonio Ciraci hanno un’origine a dir poco antica e la loro definizione pittorica è da ricercare nei meandri di un passato tanto lontano e che non attende altro di esser riscoperto secondo formule e matrici espressionistiche contemporanee; a monte, è poi la notevole valenza cultuale dei soggetti, che affonda le proprie radici nei miti del territorio partenopeo.
Nei suoi dipinti è esibita un tipo di ritrattistica in cui si evidenziano non pochi topoi figurativi, la cui natura rimanda a segni tribali, riferibili, a loro volta, a grafismi cari a una non misconosciuta cultura subway degli anni Ottanta del secolo scorso. Nella loro complessità, le opere di Ciraci sono connaturate dall’elaborazione di una tecnica mista da cui emerge una forte matericità delle componenti cromatiche.
I ritratti di Salvatore De Curtis sono caratterizzati da una vena poetica di tipo espressionista. I suoi volti emergono attraverso brevi, ma intense, pennellate che, a loro volta, si avvalgono di una tavolozza connaturata dall’impiego di pochi colori. La resa dei suoi dipinti è, appunto, affidata all’espressione, alla manifestazione della dimensione onirica che trapela dai soggetti raffigurati; i suoi volti sono, inoltre, dotati di una forza introspettiva senza eguali che tende ad uscire liberamente, dal proprio quadro, con tutto il suo sgomento e con l’istintivo desiderio di celebrare un qualsiasi sentimento interiore, non sempre percepibile anche agli occhi del più acuto osservatore.
I volti dipinti da Sergio Spataro svelano una verità disarmante: quella di una natura umana che va oltre le apparenze. Nei suoi lavori è percepibile il principio teorico che è alla base della fisio-gnomica dalla fisionomia della realtà. Sergio conduce la propria ricerca pittorica partendo dalla pratica dicotomica dell’osservazione/deduzione della natura circostante, intesa in tutta la sua totalità. Non è esente in tutto il suo operato una gioiosa proiezione barocca, tendente alla manifestazione della meraviglia più pura, quella che sortisce attraverso l’inaspettata sorpresa, la cui magia riporta ai ricordi sbiaditi di una gioventù già trascorsa.
Luigi Fusco
Breve nota aggiuntiva
L’escursus sul ritratto, oggetto della presente mostra, vede la presenza anche di due ritratti eseguiti, intorno alla metà del secolo scorso, da due affermati autori di scuola napoletana, Enrico Cajati e Luigi Crisconio, le cui opere sono state gentilmente rese dispobili dal collezionista Amedeo Clarizia.
Enrico Cajati nasce a Napoli nel 1927 e scompare nel 2002.
Luigi Crisconio nasce a Napoli nel 1893, muore a Portici (NA) nel 1946.
Vernissage venerdì 13 gennaio 2017, ore 18:00
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10:30/13:00 – 16:30/19:30
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Giovanna Fileccia presenta La Giostra dorata del Ragno che tesse
24/06/2016 - 24/06/2016
Terrasini (PA) - Sicilia
Inserito da Giovanna Fileccia
COMUNICATO STAMPA
Venerdì 24 giugno 2016 alle ore 18.00 presso la Galleria d’Arte Studio 71, Via Vincenzo Fuxa n.9 90143 Palermo, si presenterà l’ultimo libro di Giovanna Fileccia dal titolo:
La Giostra dorata del Ragno che tesse
Ed. SIMPOSIUM
Saranno presenti, oltre all’autrice, Veronica Giuseppina Billone (editrice), Vinny Scorsone (critico d’arte), Anna Barone (attrice per passione) e Calogero Catania (poeta e scrittore).
Nel corso della serata Giovanna Fileccia, affiancata da Veronica Billone, Calogero Catania e Anna Barone, reciterà alcune poesie contenute nel libro introdotte da brevi brani in prosa scritti dalla stessa autrice. Poesie celeri e poesie pacate sospese nel tempo; scritte compostamente o sparpagliate sul foglio.
Più che una presentazione una conversazione in cui si parlerà delle motivazioni che hanno spinto l’autrice a scrivere il libro e si inviterà il pubblico ad intervenire sui temi affrontati quali l’emigrazione, l’arte e la nostra terra.
Autrice eclettica, Giovanna Fileccia, si dedica da anni all’arte in tutti i suoi aspetti, dalla pittura alla fiber art, dalla scrittura alla Poesia sculturata.
La serata è inserita negli eventi della mostra di Liana Taurini Barbato, LE ROTTE DELL’EMIGRAZIONE che ha visto, nella serata inaugurale, l’esibizione per voce e chitarra di Cinzia Romano La Duca su di una poesia ’A fami di Giovanni Berardo Di Ferro.
La mostra è visitabile fino al 25/6/2016 tutti i giorni, festivi esclusi, dalle ore 16.30 alle 19.30.
Testo in catalogo di Vinny Scorsone.
L’addetto stampa
Mariella Calvaruso
www.studio71.it
www.lianabarbato.it
studio71pa@tin.it
lita33@virgilio.it
tel.333 2737182
https://www.facebook.com/events/1000903213297642/
Venerdì 24 giugno 2016 alle ore 18.00 presso la Galleria d’Arte Studio 71, Via Vincenzo Fuxa n.9 90143 Palermo, si presenterà l’ultimo libro di Giovanna Fileccia dal titolo:
La Giostra dorata del Ragno che tesse
Ed. SIMPOSIUM
Saranno presenti, oltre all’autrice, Veronica Giuseppina Billone (editrice), Vinny Scorsone (critico d’arte), Anna Barone (attrice per passione) e Calogero Catania (poeta e scrittore).
Nel corso della serata Giovanna Fileccia, affiancata da Veronica Billone, Calogero Catania e Anna Barone, reciterà alcune poesie contenute nel libro introdotte da brevi brani in prosa scritti dalla stessa autrice. Poesie celeri e poesie pacate sospese nel tempo; scritte compostamente o sparpagliate sul foglio.
Più che una presentazione una conversazione in cui si parlerà delle motivazioni che hanno spinto l’autrice a scrivere il libro e si inviterà il pubblico ad intervenire sui temi affrontati quali l’emigrazione, l’arte e la nostra terra.
Autrice eclettica, Giovanna Fileccia, si dedica da anni all’arte in tutti i suoi aspetti, dalla pittura alla fiber art, dalla scrittura alla Poesia sculturata.
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La mostra è visitabile fino al 25/6/2016 tutti i giorni, festivi esclusi, dalle ore 16.30 alle 19.30.
Testo in catalogo di Vinny Scorsone.
L’addetto stampa
Mariella Calvaruso
www.studio71.it
www.lianabarbato.it
studio71pa@tin.it
lita33@virgilio.it
tel.333 2737182
https://www.facebook.com/events/1000903213297642/
MOSTRA “PERCORSI DI MARE, FRA TERRA E CIELO. UNO SGUARDO INTERIORIZZATO AL TERRITORIO”, ESPOSIZIONE
14/07/2017 - 31/07/2017
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Venerdì 14 luglio alle ore 19,00, nella Sala espositiva della Pescheria Vecchia di Este (PD), via Massimo D’Azeglio 11, inaugurerà la mostra collettiva di pittura, scultura e pittoscultura “Percorsi di mare, fra terra e cielo. Uno sguardo interiorizzato al territorio”. Espongono gli artisti Lino Legnaghi, Egle Piaser, Federica Pellegrino, Luca Zuliani, Massimo Fogarin.
A cura di Maria Palladino.
La collettiva raccoglie opere ispirate al paesaggio veneto, tema dell’esposizione, e alla contemporaneità, e si propone di essere un omaggio alla città di Este e a tutta la regione, le cui bellezze naturali e eccellenze artistiche informano di sé l’operato e la poetica degli autori in mostra.
Terra ricca di corsi d’acqua, il fascino della laguna e del mare, il senso del mito e della storia locale, divengono protagonisti dei dipinti e delle sculture, così come boschi, rilievi e pianure, in cui l’atmosfericità dell’aria e i giochi di luci, ombre e riflessi fanno da comprimari.
Ciascun artista manifesta il suo personale rapporto e studio sulla forma e la materia della propria disciplina, con uno sguardo costante al tempo attuale e alla sua problematicità, in un dialogo che intesse un interessante confronto fra passato e presente, fra la concretezza dell’esperienza quotidiana e il vissuto interiore.
Stimolante confronto tra conoscenze e trascorsi artistici molto diversi, scopo della collettiva è coinvolgere lo spettatore in una sorta di viaggio immaginario attraverso i luoghi noti e amati interpretati e tradotti secondo ottiche e punti di vista che nelle similitudini fanno tesoro delle differenze.
Notiamo quali fili conduttori uno studio comune sugli effetti e sul trattamento del colore, che si esplicita in stesure materiche o gocciolature o si dissolve in abili trasparenze, lasciando al disegno la giusta parte, ovvero quella di definire, senza ingabbiare, le forme e le fattezze delle cose, le quali prendono sembianza e al contempo si stemperano nelle tonalità e nell’aria, lì dove in scultura la forma plastica cerca un rapporto con l’ambiente, come proprio della tradizione.
Differenti punti di vista danno adito ad interrogarsi, sull’importanza della tutela del territorio e del patrimonio storico ed artistico, ovvero dell’identità locale in rapporto alla frenetica mutevolezza della realtà attuale, proiettata verso indefiniti confini tecnologici e di sensibilità.
Quello che emerge come importante è il profilo umano di ciascuna soggettività artistica, che a suo modo e secondo il suo particolare mondo poetico, abilità tecnica, segno espressivo, mette in evidenza gli aspetti salienti dell’ambiente vitale, che hanno informato di sé e lasciato un segno indelebile nella sua arte.
Tutto ciò senza tralasciare un certo aspetto romantico e surreale, concettuale nelle creazioni, elemento che consente alla mente di spaziare e di non fermarsi alla materialità della superficie, ma di penetrarvi con l’intelletto e col cuore, al fine di coglierne aspetti reconditi, immaginarne ulteriori e inesplorate possibilità e inoltre ipotizzare e congetturare nuove e desiderabili visioni future.
Osserviamo una cura della resa prospettica e della profondità visiva che si esplicita attraverso la materia e il colore, secondo il retaggio culturale e artistico dell’illustre passato, ma anche una volontà di innovazione e il configurarsi di specifiche e ben definite caratteristiche che testimoniano dell’entusiasmo e della dedizione che ognuno dei protagonisti di questa rassegna pone nel proprio operato.
Una esposizione di sicuro coinvolgimento quindi, che collega passato e presente in un dialogo muto e appassionato il quale si esplicita grazie alla manifestazione più alta dello spirito umano, ovvero l’arte e la cultura.
03.07.2017 Maria Palladino
La mostra resterà visitabile fino al 30 luglio.
Orario di apertura: lunedì – venerdì, dalle ore 17,00 alle 21,00.
Sabato: dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,00 alle 21,30.
Domenica: dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,00 alle 21,00. Ingresso libero.
Per informazioni:
Comune di Este - Piazza Maggiore 6, 35042 Este (PD)
Tel.: 0429 617511 // Fax: 0429 600632
polisportello@comune.este.pd.it
Maria Palladino
3341695479 audramsa@outlook.it
A cura di Maria Palladino.
La collettiva raccoglie opere ispirate al paesaggio veneto, tema dell’esposizione, e alla contemporaneità, e si propone di essere un omaggio alla città di Este e a tutta la regione, le cui bellezze naturali e eccellenze artistiche informano di sé l’operato e la poetica degli autori in mostra.
Terra ricca di corsi d’acqua, il fascino della laguna e del mare, il senso del mito e della storia locale, divengono protagonisti dei dipinti e delle sculture, così come boschi, rilievi e pianure, in cui l’atmosfericità dell’aria e i giochi di luci, ombre e riflessi fanno da comprimari.
Ciascun artista manifesta il suo personale rapporto e studio sulla forma e la materia della propria disciplina, con uno sguardo costante al tempo attuale e alla sua problematicità, in un dialogo che intesse un interessante confronto fra passato e presente, fra la concretezza dell’esperienza quotidiana e il vissuto interiore.
Stimolante confronto tra conoscenze e trascorsi artistici molto diversi, scopo della collettiva è coinvolgere lo spettatore in una sorta di viaggio immaginario attraverso i luoghi noti e amati interpretati e tradotti secondo ottiche e punti di vista che nelle similitudini fanno tesoro delle differenze.
Notiamo quali fili conduttori uno studio comune sugli effetti e sul trattamento del colore, che si esplicita in stesure materiche o gocciolature o si dissolve in abili trasparenze, lasciando al disegno la giusta parte, ovvero quella di definire, senza ingabbiare, le forme e le fattezze delle cose, le quali prendono sembianza e al contempo si stemperano nelle tonalità e nell’aria, lì dove in scultura la forma plastica cerca un rapporto con l’ambiente, come proprio della tradizione.
Differenti punti di vista danno adito ad interrogarsi, sull’importanza della tutela del territorio e del patrimonio storico ed artistico, ovvero dell’identità locale in rapporto alla frenetica mutevolezza della realtà attuale, proiettata verso indefiniti confini tecnologici e di sensibilità.
Quello che emerge come importante è il profilo umano di ciascuna soggettività artistica, che a suo modo e secondo il suo particolare mondo poetico, abilità tecnica, segno espressivo, mette in evidenza gli aspetti salienti dell’ambiente vitale, che hanno informato di sé e lasciato un segno indelebile nella sua arte.
Tutto ciò senza tralasciare un certo aspetto romantico e surreale, concettuale nelle creazioni, elemento che consente alla mente di spaziare e di non fermarsi alla materialità della superficie, ma di penetrarvi con l’intelletto e col cuore, al fine di coglierne aspetti reconditi, immaginarne ulteriori e inesplorate possibilità e inoltre ipotizzare e congetturare nuove e desiderabili visioni future.
Osserviamo una cura della resa prospettica e della profondità visiva che si esplicita attraverso la materia e il colore, secondo il retaggio culturale e artistico dell’illustre passato, ma anche una volontà di innovazione e il configurarsi di specifiche e ben definite caratteristiche che testimoniano dell’entusiasmo e della dedizione che ognuno dei protagonisti di questa rassegna pone nel proprio operato.
Una esposizione di sicuro coinvolgimento quindi, che collega passato e presente in un dialogo muto e appassionato il quale si esplicita grazie alla manifestazione più alta dello spirito umano, ovvero l’arte e la cultura.
03.07.2017 Maria Palladino
La mostra resterà visitabile fino al 30 luglio.
Orario di apertura: lunedì – venerdì, dalle ore 17,00 alle 21,00.
Sabato: dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,00 alle 21,30.
Domenica: dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,00 alle 21,00. Ingresso libero.
Per informazioni:
Comune di Este - Piazza Maggiore 6, 35042 Este (PD)
Tel.: 0429 617511 // Fax: 0429 600632
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Maria Palladino
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