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Evento: La Linea Continua. Disegni dei Musei Civici di Reggio Emilia. Da Lelio Orsi a Omar Galliani
19/12/2015 - 28/03/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 11/12/2015 - 15:29 |
Luogo: | Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna |
Data di inizio: | 19/12/2015 |
Data di fine | 28/03/2016 |
Descrizione
Omar Galliani, artista che ha portato la grande tradizione del disegno italiano nel mondo, è stato invitato a dialogare con la collezione di disegni antichi dei Musei Civici di Reggio Emilia. Trecento opere dal Cinquecento ad oggi, esposte dal 19 dicembre 2015 al 28 marzo 2016 nel Palazzo dei Musei e raccolte nel volume “La linea continua. Disegni antichi dei Musei Civici di Reggio Emilia” (ed. Skira), promosso dalla Fondazione Manodori in collaborazione con i Musei Civici.
Nel Palazzo dei Musei (via Spallanzani 1, Reggio Emilia), dal 19 dicembre 2015 al 28 marzo 2016, una grande mostra dal titolo “La Linea Continua. Disegni dei Musei Civici di Reggio Emilia. Da Lelio Orsi a Omar Galliani” per scoprire circa 300 disegni di diversi autori, dal Cinquecento ai giorni nostri, in un ideale dialogo tra opere antiche, opere del XIX secolo e del Novecento e disegni contemporanei. L’esposizione sarà inaugurata sabato 19 dicembre alle ore 17.00, alla presenza dei promotori, dei curatori Alessandra Bigi Iotti, Elisabetta Farioli, Alessandro Gazzotti, Giulio Zavatta e dell’artista Omar Galliani.
All’interno del ricco corpus di disegni conservati negli archivi del Museo, Omar Galliani ha selezionato un foglio a matita su carta di Antonio Fontanesi, dal quale ha tratto ispirazione per realizzare alcune opere originali. La sezione dedicata all’autore propone, inoltre, una selezione di carte realizzate negli anni Settanta che si pongono in serrato dialogo con alcuni disegni antichi e dieci tavole tratte dal libro in poesia di Gian Ruggero Manzoni “Nel vortice delle acque superiori” (Raffaelli Editore, Rimini, 2015).
«Cosa avrà letto – si chiede Omar Galliani – la fanciulla seduta con in mano un libro nel piccolo disegno di Antonio Fontanesi? Forse aspettava qualcuno? Lo stesso Antonio che poi l’avrà fatta posare per qualche istante prima di chiudere il cavalletto sul tocco di biacca dell’ultimo paesaggio della sera? Quale era il suo nome? Non lo sapremo mai. Antonio non ha dipinto molte figure preferendo paesaggi, paesaggi dell'anima, direi, più che en plein air. Forse tra le mani stringeva l’album di schizzi di Antonio? Un’amante segreta? Una figlia senza nome? Forse l’avrà dipinta a Tokyo ed è oggi appesa in qualche collezione di quel lontano paese dove la pittura era d’inchiostro e le donne vestivano di sete fiorite e i fiori di pesco si sostituivano ai pioppi della sua grande pianura? I disegni a volte nel tempo restano muti per sempre e nel loro siderale silenzio compiono viaggi straordinari che non riusciremo mai a ricostruire. La rivisitazione dell’opera esige rispetto. Il suo silenzio chiede rispetto. Sta a noi cercare quel piano inclinato tra ieri e oggi che possa rigenerarsi all’interno dell’opera stessa».
Nei Musei di Reggio Emilia è conservato un tesoro nascosto: una raccolta di disegni, studi preparatori per dipinti, bozzetti d’architettura e di scenografia che coprono l’arco cronologico che va dal Cinquecento al Novecento. “La linea continua” è il concetto che unifica l’esposizione, poiché una caratteristica peculiare del collezionismo e della pratica del disegno a Reggio Emilia è, fin dai secoli trascorsi, quella di ispirarsi alla grande tradizione per creare opere moderne.
La Fondazione Manodori, in collaborazione con i Musei Civici, ha promosso la realizzazione di un volume, edito da Skira, dal titolo “La linea continua. Disegni antichi dei Musei Civici di Reggio Emilia”, che analizza, in particolare, il fondo dei disegni antichi dal XVI al XVII secolo, formato da duecento fogli di notevole pregio, quasi del tutto sconosciuti; un “tesoro nascosto” che finalmente viene proposto all’attenzione del pubblico e della critica. Il libro sarà presentato sabato 19 dicembre, alle ore 11.00, nell’Aula Magna dell’Università di Reggio Emilia. Interverranno Gianni Borghi, presidente della Fondazione Manodori, Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, Marzia Faietti, direttore del Gabinetto delle Stampe degli Uffizi, Elisabetta Farioli, direttore dei Musei Civici. Ad illustrare l’opera sarà Giulio Zavatta, che ha curato il volume insieme ad Alessandra Bigi Iotti.
La mostra sarà visitabile da martedì a venerdì con orario 9.00-12.00, sabato, domenica e festivi ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00; 1 gennaio 2016 apertura solo al pomeriggio ore 16.00-19.00. Ingresso gratuito. Sono in programma visite guidate e laboratori didattici. Per informazioni: www.musei.re.it, www.omargalliani.com.
Nel Palazzo dei Musei (via Spallanzani 1, Reggio Emilia), dal 19 dicembre 2015 al 28 marzo 2016, una grande mostra dal titolo “La Linea Continua. Disegni dei Musei Civici di Reggio Emilia. Da Lelio Orsi a Omar Galliani” per scoprire circa 300 disegni di diversi autori, dal Cinquecento ai giorni nostri, in un ideale dialogo tra opere antiche, opere del XIX secolo e del Novecento e disegni contemporanei. L’esposizione sarà inaugurata sabato 19 dicembre alle ore 17.00, alla presenza dei promotori, dei curatori Alessandra Bigi Iotti, Elisabetta Farioli, Alessandro Gazzotti, Giulio Zavatta e dell’artista Omar Galliani.
All’interno del ricco corpus di disegni conservati negli archivi del Museo, Omar Galliani ha selezionato un foglio a matita su carta di Antonio Fontanesi, dal quale ha tratto ispirazione per realizzare alcune opere originali. La sezione dedicata all’autore propone, inoltre, una selezione di carte realizzate negli anni Settanta che si pongono in serrato dialogo con alcuni disegni antichi e dieci tavole tratte dal libro in poesia di Gian Ruggero Manzoni “Nel vortice delle acque superiori” (Raffaelli Editore, Rimini, 2015).
«Cosa avrà letto – si chiede Omar Galliani – la fanciulla seduta con in mano un libro nel piccolo disegno di Antonio Fontanesi? Forse aspettava qualcuno? Lo stesso Antonio che poi l’avrà fatta posare per qualche istante prima di chiudere il cavalletto sul tocco di biacca dell’ultimo paesaggio della sera? Quale era il suo nome? Non lo sapremo mai. Antonio non ha dipinto molte figure preferendo paesaggi, paesaggi dell'anima, direi, più che en plein air. Forse tra le mani stringeva l’album di schizzi di Antonio? Un’amante segreta? Una figlia senza nome? Forse l’avrà dipinta a Tokyo ed è oggi appesa in qualche collezione di quel lontano paese dove la pittura era d’inchiostro e le donne vestivano di sete fiorite e i fiori di pesco si sostituivano ai pioppi della sua grande pianura? I disegni a volte nel tempo restano muti per sempre e nel loro siderale silenzio compiono viaggi straordinari che non riusciremo mai a ricostruire. La rivisitazione dell’opera esige rispetto. Il suo silenzio chiede rispetto. Sta a noi cercare quel piano inclinato tra ieri e oggi che possa rigenerarsi all’interno dell’opera stessa».
Nei Musei di Reggio Emilia è conservato un tesoro nascosto: una raccolta di disegni, studi preparatori per dipinti, bozzetti d’architettura e di scenografia che coprono l’arco cronologico che va dal Cinquecento al Novecento. “La linea continua” è il concetto che unifica l’esposizione, poiché una caratteristica peculiare del collezionismo e della pratica del disegno a Reggio Emilia è, fin dai secoli trascorsi, quella di ispirarsi alla grande tradizione per creare opere moderne.
La Fondazione Manodori, in collaborazione con i Musei Civici, ha promosso la realizzazione di un volume, edito da Skira, dal titolo “La linea continua. Disegni antichi dei Musei Civici di Reggio Emilia”, che analizza, in particolare, il fondo dei disegni antichi dal XVI al XVII secolo, formato da duecento fogli di notevole pregio, quasi del tutto sconosciuti; un “tesoro nascosto” che finalmente viene proposto all’attenzione del pubblico e della critica. Il libro sarà presentato sabato 19 dicembre, alle ore 11.00, nell’Aula Magna dell’Università di Reggio Emilia. Interverranno Gianni Borghi, presidente della Fondazione Manodori, Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, Marzia Faietti, direttore del Gabinetto delle Stampe degli Uffizi, Elisabetta Farioli, direttore dei Musei Civici. Ad illustrare l’opera sarà Giulio Zavatta, che ha curato il volume insieme ad Alessandra Bigi Iotti.
La mostra sarà visitabile da martedì a venerdì con orario 9.00-12.00, sabato, domenica e festivi ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00; 1 gennaio 2016 apertura solo al pomeriggio ore 16.00-19.00. Ingresso gratuito. Sono in programma visite guidate e laboratori didattici. Per informazioni: www.musei.re.it, www.omargalliani.com.
Altri eventi dell'inserzionista
Indizi contemporanei
23/12/2020 - 30/01/2021
Verona (VR) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
Dopo l’interesse riscosso con la mostra personale di Giorgio Griffa, che ha inaugurato la sede veronese di Kromya Art Gallery, dal 23 dicembre 2020 al 30 gennaio 2021, negli spazi di via Oberdan n. 11c, sarà allestita la collettiva “Indizi contemporanei”, con opere di Marco Casentini, Fabrizio Corneli, Federico Ferrarini, Emanuela Fiorelli, Paola Pezzi, Alex Pinna, Paolo Radi e Paolo Scirpa.
L’esposizione ruota attorno ad una selezione di artisti nati negli anni Sessanta e Settanta, conosciuti ed apprezzati nel panorama italiano, ai quali si aggiungono le ricerche di due maestri della luce: Fabrizio Corneli e Paolo Scirpa.
In esposizione, le sculture in bronzo patinato di Alex Pinna, gli orditi di Emanuela Fiorelli che sondano e scandiscono gli spazi, le strutture essenziali e pulsanti di Paola Pezzi, le estroflessioni di Paolo Radi, i colori del mondo di Marco Casentini ed il prototipo di un progetto di Federico Ferrarini (realizzato in collaborazione con la scultrice italo americana Cristina Carusi) che segna l’inizio di un nuovo percorso attraverso la sperimentazione e la lavorazione del marmo.
Luci ed ombre sono, infine, protagoniste nelle installazioni di Fabrizio Corneli, che nascono da uno studio approfondito dell’ottica e della geometria, e nelle vibrazioni luminose di Paolo Scirpa, che ha fatto della luce la materia prima della sua ricerca.
La sede veronese di Kromya Art Gallery è aperta al pubblico da martedì a sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Nel rispetto della normativa vigente, gli accessi sono contingentati ed è richiesto l’uso di dispositivi di protezione individuale. Eventuali variazioni agli orari di apertura saranno tempestivamente comunicate sul sito web e sui social media della Galleria.
In contemporanea, la sede di Kromya Art Gallery a Lugano ospita la personale di Giovanni Campus, “Tempo in processo. Rapporti misure connessioni”, prorogata fino al 29 gennaio 2021.
Per informazioni e appuntamenti: T. +39 045 9788842, riccardo@kromyartgallery.com, info@kromyartgallery.com, www.kromyartgallery.com, www.instagram.com/kromya_art_gallery, www.facebook.com/Kromyartgallery.
Kromya Art Gallery nasce a Lugano nel maggio 2018. Accanto alla sede storica, diretta da Tecla Riva, nel novembre 2020 è stata inaugurata, con una mostra personale di Giorgio Griffa, una nuova sede a Verona, diretta da Riccardo Steccanella. L’attività espositiva è distinta nelle sezioni denominate “Camere” e “•YOUNG”. La prima si focalizza sui maestri degli anni Sessanta, con particolare attenzione dedicata a Pittura Analitica e Optical Art, ma anche ad artisti già affermati, in modo da poter offrire una visione personale e completa sugli ultimi sviluppi dell’arte contemporanea. La seconda è rivolta a giovani artisti emergenti, affinché possano essere introdotti ad un pubblico dinamico ed esperto. Kromya ha già proposto dieci mostre nella sezione “Camere”, inaugurando la galleria con “Le Geometrie della Luce”, la collettiva dedicata a tre grandi nomi dell’Op Art come Alberto Biasi, Hugo Demarco e Francisco Sobrino. La sezione “•YOUNG” ha visto il suo debutto nel maggio 2019 con la personale di Andreas Waldmeier, artista di Zurigo che ha trasformato la galleria in un ambiente pittorico complessivo. Oltre alla partecipazione a varie fiere d’arte nazionali ed internazionali (ultime delle quali Wopart 2020 ed ArtVerona Digital), Kromya Art Gallery ospita eventi artistici e culturali come presentazioni di libri, interviste con gli artisti e incontri con organizzazioni no-profit.
L’esposizione ruota attorno ad una selezione di artisti nati negli anni Sessanta e Settanta, conosciuti ed apprezzati nel panorama italiano, ai quali si aggiungono le ricerche di due maestri della luce: Fabrizio Corneli e Paolo Scirpa.
In esposizione, le sculture in bronzo patinato di Alex Pinna, gli orditi di Emanuela Fiorelli che sondano e scandiscono gli spazi, le strutture essenziali e pulsanti di Paola Pezzi, le estroflessioni di Paolo Radi, i colori del mondo di Marco Casentini ed il prototipo di un progetto di Federico Ferrarini (realizzato in collaborazione con la scultrice italo americana Cristina Carusi) che segna l’inizio di un nuovo percorso attraverso la sperimentazione e la lavorazione del marmo.
Luci ed ombre sono, infine, protagoniste nelle installazioni di Fabrizio Corneli, che nascono da uno studio approfondito dell’ottica e della geometria, e nelle vibrazioni luminose di Paolo Scirpa, che ha fatto della luce la materia prima della sua ricerca.
La sede veronese di Kromya Art Gallery è aperta al pubblico da martedì a sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Nel rispetto della normativa vigente, gli accessi sono contingentati ed è richiesto l’uso di dispositivi di protezione individuale. Eventuali variazioni agli orari di apertura saranno tempestivamente comunicate sul sito web e sui social media della Galleria.
In contemporanea, la sede di Kromya Art Gallery a Lugano ospita la personale di Giovanni Campus, “Tempo in processo. Rapporti misure connessioni”, prorogata fino al 29 gennaio 2021.
Per informazioni e appuntamenti: T. +39 045 9788842, riccardo@kromyartgallery.com, info@kromyartgallery.com, www.kromyartgallery.com, www.instagram.com/kromya_art_gallery, www.facebook.com/Kromyartgallery.
Kromya Art Gallery nasce a Lugano nel maggio 2018. Accanto alla sede storica, diretta da Tecla Riva, nel novembre 2020 è stata inaugurata, con una mostra personale di Giorgio Griffa, una nuova sede a Verona, diretta da Riccardo Steccanella. L’attività espositiva è distinta nelle sezioni denominate “Camere” e “•YOUNG”. La prima si focalizza sui maestri degli anni Sessanta, con particolare attenzione dedicata a Pittura Analitica e Optical Art, ma anche ad artisti già affermati, in modo da poter offrire una visione personale e completa sugli ultimi sviluppi dell’arte contemporanea. La seconda è rivolta a giovani artisti emergenti, affinché possano essere introdotti ad un pubblico dinamico ed esperto. Kromya ha già proposto dieci mostre nella sezione “Camere”, inaugurando la galleria con “Le Geometrie della Luce”, la collettiva dedicata a tre grandi nomi dell’Op Art come Alberto Biasi, Hugo Demarco e Francisco Sobrino. La sezione “•YOUNG” ha visto il suo debutto nel maggio 2019 con la personale di Andreas Waldmeier, artista di Zurigo che ha trasformato la galleria in un ambiente pittorico complessivo. Oltre alla partecipazione a varie fiere d’arte nazionali ed internazionali (ultime delle quali Wopart 2020 ed ArtVerona Digital), Kromya Art Gallery ospita eventi artistici e culturali come presentazioni di libri, interviste con gli artisti e incontri con organizzazioni no-profit.
Achille Ascani, Consolazioni
01/10/2016 - 30/10/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Il Museo dei Frati Cappuccini di Reggio Emilia presenta, dal 1 al 30 ottobre 2016, la mostra fotografica di Achille Ascani, a cura di Andreina Pezzi. Allestita nella biblioteca, in occasione della “Settimana della salute mentale”, l’esposizione sarà inaugurata sabato 1 ottobre alle ore 10.00.
Il titolo della mostra – “Consolazioni” – è tratto dal nuovo progetto del fotografo emiliano, per la prima volta presentato al pubblico.
Come spiega la curatrice, «Achille Ascani ha un rapporto privilegiato con la meccanica e i materiali, che mette in dialogo con la fotografia per creare installazioni. La sua ricerca mostra attenzione verso l’ambiente e, soprattutto, interesse alla persona, testimoniato dalla sua ultima produzione, in cui lo sguardo fotografico si posa su alcune delle più importanti piazze italiane, portando a riflettere sulle abitudini, gli svaghi e le consolazioni dell’uomo, di cui questi luoghi diventano teatro».
Ogni opera fotografica è accompagnata da manufatti in metallo che “guidano” la visione, trasportando lo spettatore in una sorta di camera ottica. Oggetti che sono scelti personalmente dall’autore come chiavi di lettura del proprio lavoro.
L’immagine fotografica nasce da continue sovrapposizioni, a ripresa diretta, in campo aperto, senza lavoro di postproduzione e senza la minima manipolazione digitale in studio.
«La magia di questa mostra, conclude Andreina Pezzi, è la perfetta fusione tra ispirazione, tecnica e arte e la capacità di entrare con discrezione in alcuni aspetti della fragilità e solitudine umana».
La personale sarà visitabile fino al 30 ottobre 2016, di sabato e domenica con orario 16.00-19.00. Sabato 15 ottobre 2016, alle ore 11.00, visita guidata gratuita condotta dalla curatrice. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 580720, www.museocappuccini.it, segreteria@museocappuccini.it. Per approfondimenti: http://progettoeikon.it/achille-ascani/.
Achille Ascani nasce a Parma, vive e lavora a Reggio Emilia. Si avvicina al linguaggio fotografico nel 1987 continuando, ancora oggi, sperimentazioni in analogico e coniugando la tradizione con i territori della sperimentazione e contaminazione dei linguaggi. Non interviene in postproduzione attraverso software informatici. La sua modalità fotografica prevede la scansione diretta del negativo, prediligendo il notturno per i tempi di posa e per le luci contrastanti, collegati alla sovrapposizione di istanti che rimandano alla memoria. Dal 1996 ha preso parte a numerose mostre personali e collettive, partecipando anche a SetUp Contemporary Art Fair (Bologna, 2016).
Il titolo della mostra – “Consolazioni” – è tratto dal nuovo progetto del fotografo emiliano, per la prima volta presentato al pubblico.
Come spiega la curatrice, «Achille Ascani ha un rapporto privilegiato con la meccanica e i materiali, che mette in dialogo con la fotografia per creare installazioni. La sua ricerca mostra attenzione verso l’ambiente e, soprattutto, interesse alla persona, testimoniato dalla sua ultima produzione, in cui lo sguardo fotografico si posa su alcune delle più importanti piazze italiane, portando a riflettere sulle abitudini, gli svaghi e le consolazioni dell’uomo, di cui questi luoghi diventano teatro».
Ogni opera fotografica è accompagnata da manufatti in metallo che “guidano” la visione, trasportando lo spettatore in una sorta di camera ottica. Oggetti che sono scelti personalmente dall’autore come chiavi di lettura del proprio lavoro.
L’immagine fotografica nasce da continue sovrapposizioni, a ripresa diretta, in campo aperto, senza lavoro di postproduzione e senza la minima manipolazione digitale in studio.
«La magia di questa mostra, conclude Andreina Pezzi, è la perfetta fusione tra ispirazione, tecnica e arte e la capacità di entrare con discrezione in alcuni aspetti della fragilità e solitudine umana».
La personale sarà visitabile fino al 30 ottobre 2016, di sabato e domenica con orario 16.00-19.00. Sabato 15 ottobre 2016, alle ore 11.00, visita guidata gratuita condotta dalla curatrice. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 580720, www.museocappuccini.it, segreteria@museocappuccini.it. Per approfondimenti: http://progettoeikon.it/achille-ascani/.
Achille Ascani nasce a Parma, vive e lavora a Reggio Emilia. Si avvicina al linguaggio fotografico nel 1987 continuando, ancora oggi, sperimentazioni in analogico e coniugando la tradizione con i territori della sperimentazione e contaminazione dei linguaggi. Non interviene in postproduzione attraverso software informatici. La sua modalità fotografica prevede la scansione diretta del negativo, prediligendo il notturno per i tempi di posa e per le luci contrastanti, collegati alla sovrapposizione di istanti che rimandano alla memoria. Dal 1996 ha preso parte a numerose mostre personali e collettive, partecipando anche a SetUp Contemporary Art Fair (Bologna, 2016).
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Sensualità
06/06/2015 - 28/06/2015
Forte dei Marmi (LU) - Toscana
Inserito da Piero Garibaldi
Nel momento in cui la riflessione verte sul profilo femminile i termini per i quali passa la lettura dell'argomento si riferiscono ad una varia tipologia di peculiarità che spaziano dall'innocenza alla vanità.
Grazia Leoncini, in mostra dal 6 al 28 Giugno 2015 presso l'Hotel Venezia di Via Firenze 48 a Marina di Pietrasanta, si dedica con temperamento figurativo nel ritrarre la femminilità con disinvolte posture espressive di una fisicità sensuale.
L'artista, originaria di Viareggio, non si scompone nel definire volti, che finirebbero per porre l'attenzione sul carattere del soggetto, a favore di sagome che attraverso le loro forme divulgano un fascino irresistibile all'occhio dell'uomo. Grazia e vitalità sono realizzate con armonia come i concetti di posa e movimento che non disperdono l'emozione che la sembianza del corpo femminile è unica nel propagare.
Gli Enti patrocinanti l'iniziativa, l'Ass.ne Culturale Archivio Grazia Leoncini ed il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi, invitano ad ammirare la concezione di una donna passionale in controtendenza ad attuali modelli di emancipazione che talvolta provocano discapito alla naturalezza dell'essere .
Iniziativa a cura di Piero Garibaldi aperta tutti i giorni dalle 10 alle 23, con i seguenti riferimenti: pierogaribaldi82@gmail.com - 3490908365, per una proposta espositiva sotto la supervisione di Cristiana Ramacciotti che troverà seguito nelle sale della Villa “La Versiliana” dal 6 al 17 Luglio .
Piero Garibaldi
PR Museo Ugo Guidi
Grazia Leoncini, in mostra dal 6 al 28 Giugno 2015 presso l'Hotel Venezia di Via Firenze 48 a Marina di Pietrasanta, si dedica con temperamento figurativo nel ritrarre la femminilità con disinvolte posture espressive di una fisicità sensuale.
L'artista, originaria di Viareggio, non si scompone nel definire volti, che finirebbero per porre l'attenzione sul carattere del soggetto, a favore di sagome che attraverso le loro forme divulgano un fascino irresistibile all'occhio dell'uomo. Grazia e vitalità sono realizzate con armonia come i concetti di posa e movimento che non disperdono l'emozione che la sembianza del corpo femminile è unica nel propagare.
Gli Enti patrocinanti l'iniziativa, l'Ass.ne Culturale Archivio Grazia Leoncini ed il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi, invitano ad ammirare la concezione di una donna passionale in controtendenza ad attuali modelli di emancipazione che talvolta provocano discapito alla naturalezza dell'essere .
Iniziativa a cura di Piero Garibaldi aperta tutti i giorni dalle 10 alle 23, con i seguenti riferimenti: pierogaribaldi82@gmail.com - 3490908365, per una proposta espositiva sotto la supervisione di Cristiana Ramacciotti che troverà seguito nelle sale della Villa “La Versiliana” dal 6 al 17 Luglio .
Piero Garibaldi
PR Museo Ugo Guidi
Gisella Spinella - Sovrimpressioni
19/03/2015 - 04/04/2015
Forte dei Marmi (LU) - Toscana
Inserito da Desirée Maida
SPAZIO CANNATELLA
ha il piacere di presentare
SOVRIMPRESSIONI
Mostra personale di GISELLA SPINELLA
a cura di Alessandro Bazan e Desirée Maida
19 marzo – 4 aprile 2015
La mostra sarà inaugurata Giovedì 19 marzo alle ore 19:00
Lo Spazio Cannatella apre l’attività espositiva del 2015 ospitando SOVRIMPRESSIONI, la prima personale di Gisella Spinella (Castelvetrano 1975), che per l’occasione presenta una serie di tele di piccole, medie e grandi dimensioni, tutte realizzate nell’ultimo anno.
Il titolo della mostra, Sovrimpressioni, allude ai molteplici livelli di lettura che emergono dall’osservazione delle opere, nelle quali le dimensioni stilistica e tecnica si intersecano inscindibilmente. Le tele realizzate dalla pittrice sembrano costruite attraverso tocchi di colore che si avvicendano e sovrappongono, emanando lampi di luce che si propagano sulla tela sottoforma di chiarore diffuso e vivace. Gli scorci naturali dipinti dall’artista – lussureggianti e frondosi, dai verdi squillanti e i blu profondi – vengono arricchiti sovrapponendo sulla tela frammenti di carta velina, dando vita a scenari ibridi tra sogno e ricordo, serenità e inquietudine.
Gisella Spinella – SOVRIMPRESSIONI
A cura di Alessandro Bazan e Desirée Maida
Spazio Cannatella – Palermo, Via Papireto 10
Inaugurazione: Giovedì 19 marzo ore 19:00
Fino al 4 aprile 2015
Lunedì/Venerdì 10-12:30 su appuntamento
Lunedì/Venerdì 16:30-19:00
Sabato 10-12:30 su appuntamento
Tel. 333/4135995
ha il piacere di presentare
SOVRIMPRESSIONI
Mostra personale di GISELLA SPINELLA
a cura di Alessandro Bazan e Desirée Maida
19 marzo – 4 aprile 2015
La mostra sarà inaugurata Giovedì 19 marzo alle ore 19:00
Lo Spazio Cannatella apre l’attività espositiva del 2015 ospitando SOVRIMPRESSIONI, la prima personale di Gisella Spinella (Castelvetrano 1975), che per l’occasione presenta una serie di tele di piccole, medie e grandi dimensioni, tutte realizzate nell’ultimo anno.
Il titolo della mostra, Sovrimpressioni, allude ai molteplici livelli di lettura che emergono dall’osservazione delle opere, nelle quali le dimensioni stilistica e tecnica si intersecano inscindibilmente. Le tele realizzate dalla pittrice sembrano costruite attraverso tocchi di colore che si avvicendano e sovrappongono, emanando lampi di luce che si propagano sulla tela sottoforma di chiarore diffuso e vivace. Gli scorci naturali dipinti dall’artista – lussureggianti e frondosi, dai verdi squillanti e i blu profondi – vengono arricchiti sovrapponendo sulla tela frammenti di carta velina, dando vita a scenari ibridi tra sogno e ricordo, serenità e inquietudine.
Gisella Spinella – SOVRIMPRESSIONI
A cura di Alessandro Bazan e Desirée Maida
Spazio Cannatella – Palermo, Via Papireto 10
Inaugurazione: Giovedì 19 marzo ore 19:00
Fino al 4 aprile 2015
Lunedì/Venerdì 10-12:30 su appuntamento
Lunedì/Venerdì 16:30-19:00
Sabato 10-12:30 su appuntamento
Tel. 333/4135995