Evento: Davide Maria Coltro. Pax Naturae
21/05/2022 - 24/07/2022
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Data di inserimento: 13/05/2022 - 2:09
Luogo: Verona (VR) - Veneto
Data di inizio: 21/05/2022
Data di fine 24/07/2022
Descrizione
Dopo il successo della mostra milanese allo Studio Museo Francesco Messina e la prima personale in Svizzera, Davide Maria Coltro torna a Verona, sua città natale, con una rassegna monografica negli spazi di Kromya Art Gallery (via Oberdan, 11c). Curata da Alberto Fiz, l’esposizione Pax Naturae sarà inaugurata sabato 21 maggio alle ore 18.00.
Il tema scelto dall’artista appare particolarmente attuale nella fase di profonda incertezza che stiamo vivendo. Con Pax Naturae, il Quadro Mediale inventato da Coltro nel 2001 si fa, infatti, interprete della natura come elemento teso verso una progressiva pacificazione.
Paesaggi, cieli, arborescenze assumono in questa prospettiva un nuovo significato dove l’intervento digitale coglie l’aspetto totalizzante di una natura in perenne trasformazione: «Il Quadro Mediale per sua stessa definizione è sempre cangiante, predisposto ad assorbire il flusso continuo delle immagini e proprio per questa ragione diventa lo strumento ideale per mettersi in relazione con l’infinito naturale», afferma Alberto Fiz.
La mostra propone oltre 30 opere e un ciclo inedito dove l’artista analizza la trasformazione di elementi floreali visti dall’alto attraverso un procedimento lenticolare nel quale fotografia, pittura e tecnologia trovano una rinnovata sintesi: «Ogni volta che il visitatore entra in mostra si trova di fronte ad un lavoro differente, in progress, con continue alterazioni che superano la comunicazione istantanea per andare incontro al tempo della coscienza», spiega Coltro.
Il Quadro Mediale modifica la fruizione dell’opera d’arte in quanto consente di produrre un continuum estetico e iconico in perenne cambiamento. Non più, dunque, un dispositivo fisso come nel caso del video, ma un’opera che in base agli input dell’artista sviluppa un processo che non può essere determinato aprioristicamente.
In questa occasione l’opera di Coltro indaga il tema della nascita e della germinazione, come appare evidente nel ciclo delle arborescenze, dove «l’artista evidenzia quella crescita necessaria che si materializza davanti ai nostri occhi». Lo scrive Patrizia Nuzzo curatrice responsabile della GAM -Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona, lo spazio che in contemporanea con la mostra da Kromya Art Gallery presenta “Contemporaneo Non-Stop. Il respiro della natura”, dove sono esposti anche tre lavori di Coltro (l’artista è anche presente nella collezione permanente del museo) del medesimo ciclo.
La rassegna in galleria propone diversi piani di lettura e da ogni Quadro Mediale derivano le icone digitali prodotte in esemplare unico che sembrano fissare l’istante frantumando il flusso temporale: «Sono Filiazioni, ovvero opere generate dal Quadro Mediale ma di lettura indipendente, che divengono memoria del continuo divenire», afferma Coltro. «È la fase in cui lo sguardo si deposita sull’immagine e ne cattura i contenuti». Si tratta di un procedimento con il quale l’artista fissa la reminiscenza dell’immagine che all’interno del Quadro Mediale viene continuamente riformulata.
In occasione della mostra viene pubblicata un’ampia monografia di Coltro con la sua produzione degli ultimi vent’anni. Il volume, edito da Vanillaedizioni, è curato da Alberto Fiz e contiene testi di Aida Accolla, Chiara Canali, Luigi Codemo, Joseph di Pasquale, Marcello Francolini, Maria Fratelli e Patrizia Nuzzo, oltre a un’intervista all’artista di Gabriele Perretta.
Dal 13 al 15 maggio una bi-personale di Davide Maria Coltro e Giovanni Frangi viene presentata a Arte Fiera di Bologna, sempre negli spazi di Kromya Art Gallery.
L’esposizione Pax Naturae sarà visitabile fino al 24 luglio 2022, da martedì a sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30, chiuso lunedì, domenica e 2 giugno. Ingresso gratuito. Per informazioni: T. +39 045 9788842, riccardo@kromyartgallery.com, info@kromyartgallery.com, www.kromyartgallery.com, www.instagram.com/kromya_art_gallery, www.facebook.com/Kromyartgallery.
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Aqua Aura - Millennial Project
02/12/2017 - 14/01/2018
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Nella Sinagoga di Reggio Emilia, una mostra dell’artista Aqua Aura che individua nelle distese sublimi dei ghiacciai polari la metafora di un tempo cristallizzato, custode di gocce di memoria, lacrime di nascita e rinascita di culture millenarie.
La Sinagoga di Reggio Emilia (Via dell’Aquila, 3/a) ospita, dal 2 dicembre 2017 al 14 gennaio 2018, “Millennial Project”, esposizione personale dell’artista Aqua Aura, a cura di Chiara Serri. Realizzata in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia / Musei Civici, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Reggio Emilia e del Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS), la mostra sarà inaugurata sabato 2 dicembre 2017, alle ore 17.30.
Il percorso espositivo ha inizio nell’aula centrale dell’edificio religioso, all’interno della quale è presentata la videoinstallazione sonora a tre canali video “Millennial Tears” (2017), che recepisce le esperienze maturate con le serie fotografiche del passato, aprendo tuttavia a nuove ricerche e linguaggi. La mostra prosegue, quindi, nelle stanze laterali, attraverso paesaggi ipnotici, quasi mistici, e nature morte contemporanee tratte rispettivamente dai cicli “Scintillation” (2015-2017) e “Void” (2013-2014), nati dalla composizione digitale di ritagli fotografici spesso autografi, per giungere infine alle ultime sale, dedicate alle sculture in alabastro della serie “Cages” (2017), che costituiscono l’esordio dell’artista in ambito plastico, e l’installazione “Eternity” (2017), che pone lo spettatore dinnanzi alla moltiplicazione del concetto di tempo: tempo dell’oggetto reale in relazione all’esperienza umana, tempo della rappresentazione, tempo di fruizione dell’opera stessa.
La videoinstallazione “Millennial Tears”, esperienza immersiva ed emozionale, assume un significato rilevante in relazione al luogo per la quale è pensata, ovvero la Sinagoga di Reggio Emilia, costruita nel ‘600 e rifondata nel XIX secolo. L’opera è dedicata alle Comunità Ebraiche e alla loro storia millenaria. Profondamente colpito da una visita al Museo Yad Vashem di Gerusalemme, e in particolare al Sacrario dello Yad Vashem, luogo chiuso nel quale viene continuamente letta la preghiera ebraica per i defunti, l’artista ha successivamente maturato il progetto tra i ghiacci islandesi, confrontandosi con un tema di grande attualità, ovvero il drammatico scioglimento della calotta artica. Dal lento sgretolamento delle lastre ghiacciate emergono memorie e attese, emozioni imprigionate nella solidità del ghiaccio nell’arco di millenni, lacrime di nascita a rinascita racchiuse in un canto. Nella videoinstallazione, composta da tre pannelli sui quali si alterna e si intreccia il racconto visivo dell’opera, assume grande importanza anche il paesaggio sonoro: sciabordio delle acque, fragore del ghiaccio e musica ebraica – “Kol Nidrei” – in versione strumentale e cantata.
La mostra “Millennial Project” è parte del libro “Lustro” (Vanillaedizioni, 2017), unitamente a “Somewhere Out There”, esposizione curata da Matteo Galbiati ad Alessandria (Palazzo Cuttica e Sale d’Arte, 25 novembre 2017 – 28 gennaio 2018) e alla produzione di Aqua Aura degli ultimi cinque anni.
La personale, realizzata con il sostegno di Co.O.Pe.Ra.Te. srl, è aperta al pubblico di venerdì ore 16.00-19.00, sabato e domenica ore 10.30-13.00 e 16.00-19.00; in data 19, 20, 26, 27 dicembre 2017 apertura straordinaria ore 10.30-13.00 e 16.00-19.00. Ingresso libero. Per informazioni ed approfondimenti: tel. 0522 456477, musei@municipio.re.it, www.musei.re.it, www.aquaaura.it.
Aqua Aura si diploma al Liceo Artistico di Bergamo si laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera, sezione Pittura. Prosegue la sua formazione in giro per il mondo, tra musei, laboratori di ricerca e spazi naturali. Le sue investigazioni si nutrono di studi sulla fisica astronomica, la fisica delle particelle, la biogenetica, la filosofia e la psicologia della percezione. In particolare, instaura un rapporto di collaborazione e di scambio, nell’ambito della ricerca scientifica, con la Fondazione ARISLA (Fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica), approfondendo lo studio sulla genesi e lo sviluppo delle immagini scientifiche. Negli ultimi anni il suo linguaggio si è mosso principalmente nell’ambito della fotografia e dell’arte digitale. Ha esposto in molte sedi istituzionali, gallerie e musei a livello internazionale, tra cui Berlino, Istanbul, Barcellona, Maastricht, Helsinki ed ha partecipato a numerose fiere d’arte in Italia e in Europa. Gli ultimi sviluppi del suo lavoro lo hanno portato, oltre che al mezzo fotografico, verso nuovi linguaggi, attraverso la realizzazione di cortometraggi, docufilm e opere di video-arte, fino alla realizzazione di installazioni e video-sculture. Nella veste di relatore, ha partecipato a numerosi convegni e conferenze rivolte all’arte contemporanea e alla ricerca scientifica in generale. Tiene lezioni su fotografia e arte contempo
Chiara Tagliazucchi
05/11/2016 - 05/12/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
La Galleria VV8artecontemporanea di Reggio Emilia (Cortile di Palazzo Borzacchi, Via Emilia Santo Stefano 14) presenta, dal 5 novembre al 5 dicembre 2016, la mostra personale di Chiara Tagliazucchi, “Ad acque tranquille”. L’esposizione sarà inaugurata sabato 5 novembre 2016, alle ore 18.00, alla presenza dell’artista.
Nata a Modena nel 1972, dopo una laurea in Economia Aziendale all’Università di Modena e Reggio Emilia, Chiara Tagliazucchi si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna (2003).
In mostra, opere ad olio su tela e su tavola, di piccolo e grande formato.
La pittura di Chiara Tagliazucchi ha una dimensione narrativa. I soggetti delle opere (tratti dal cinema contemporaneo, da stampe antiche o anche da fotografie di spedizioni geografiche ottocentesche) vengono associati tra loro in modo da evocare frammenti di storie. I titoli sono citazioni rubate a libri letti, versi da salmi, frasi raccolte, custodite e meditate mentre la vita scorre. Sui paesaggi regna il silenzio, siano essi mari artici tempestosi, boschi attraversati di corsa o acque tranquille. Una luce intensa, che contrasta con i colori lividi e quasi viscerali degli elementi naturali, suggerisce la presenza di un disegno più grande.
Ogni opera sembra richiamare una domanda di senso dell’esistenza. Nell’osservatore resta un senso di sospensione, di attesa, la sensazione che ci sia qualcosa di irrisolto, uno sguardo verso il mistero.
Il cinema, attraverso la sceneggiatura e la fotografia influenza le visioni dell’artista, mentre la letteratura imprime sulla pittura un carattere delicato. Le opere in mostra, pur attingendo ispirazione dal cinema con-temporaneo, non assumono un carattere Pop e ci restituiscono un mondo intimo, spirituale.
La mostra, sarà visitabile fino al 5 dicembre 2016, da martedì a sabato con orario 10.30-13.00 e 16.30-20.00, oppure su appuntamento. Per informazioni: tel. 0522 432103, cell. 340 9232277, www.vv8artecontemporanea.it.
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Incontri
29/09/2015 - 30/10/2015
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Il Castello di San Pietro di Ragogna (UD) ospita, dal 29 agosto al 30 ottobre 2015, la mostra “Incontri”, promossa dal Comune di Ragogna, dall'Associazione Arte Comelico Ladino, dalla Pro Loco di Ragogna e dall'Associazione Ragogna Aiuta Ragogna.
Coordinata da Aldo Drigo (Presidente Associazione Arte Comelico Ladino), Mario Clara (Presidente Associazione Ragogna Aiuta Ragogna) e Marco Pascoli (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Ragogna), e diretta da Gianluca Glerean (Associazione GiocArti), la manifestazione sarà presentata al pubblico sabato 19 settembre alle ore 18.00.
Il titolo del progetto – spiega Aldo Drigo – vuole sintetizzare in una sola parola «la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Ragogna, le potenzialità del sito storico monumentale del Castello di Ragogna, la qualità del dialogo instaurato, la disponibilità delle strutture culturali ed associative che si sono incontrate […]. Una semplice parola: incontri».
In mostra, dipinti, oggetti di artigianato artistico e fotografie realizzati da Carlo Baggio, Marinella Baggio, Claudio Biason, Gianberto Centis, Giusto De Bettin, Ebe De Monte, Annamaria De Zolt, Mario Fait, Nadia Fantini, Sergio Ferraro, Donatella Fioranzato, Mauro Gentile, Gianluca Glerean, Sonia Luce, Renata Olivotto, Alfio Piccolo, Renzo Pomarè, Fosca Sacco Sonador, una ventina di artisti provenienti da Comelico e Cadore, Friuli collinare, Veneto ed Emilia Romagna.
Unica fotografa, Nadia Fantini, che presenta una selezione di opere tratte dalla mostra “Nature”, presentata a Palazzo Casotti di Reggio Emilia nel 2013 con un testo di Sandro Parmiggiani. Immagini scattate negli untimi vent’anni a partire da un’attenta osservazione della natura, che ha trovato terreno favorevole nel corso di numerosi viaggi. Visioni ravvicinate (fori, foglie, frammenti di tronchi), a volte paesaggi, diario di un personale viaggio alla scoperta del bello e del perenne mistero delle cose.
La collettiva sarà visitabile fino al 30 ottobre 2015, sabato ore 14.30-17.30, domenica ore 10.30-12.30 e 14.30-17.30. Ingresso libero. Per informazioni: www.comune.ragogna.ud.it.
Nadia Fantini nasce a Rimini, consegue studi classici a Bologna e si laurea in Architettura a Firenze. Parallelamente all’attività professionale, che la vede impegnata in ristrutturazioni, arredamenti e progettazione di giardini, indirizza il suo interesse all’osservazione della natura. Nascono, così, numerosi reportage fotografici, realizzati in orti botanici, parchi naturali, prati, boschi, aiuole cittadine e foreste pluviali. Tra le principali esposizioni, “Fiori dall’Australia” (Galleria Angelo Fabbri, Ravenna, 2004; Torre civica e Biblioteca, Molinella, 2004), “Floressence” (Orto Botanico Giardino dei Semplici, Firenze, 2005-2006), “Telinfiore” (Palazzo Ex Borsa, Ferrara, 2006), “Dal mondo naturale” (Museo di Storia Naturale, Ferrara, 2006), “I colori del verde” (Sala Viscontea, Bergamo, 2006), “Fiori & Verdi” (Centro Culturale Mercato, Argenta, 2009), “Oltre la siepe” (Galleria Comunale S. Croce, Cattolica, 2010), “Parliamo di palme” (Orto Botanico Giardino dei Semplici, Firenze, 2011), “Immagini dagli Orti Botanici” (Archivio Storico, Minerbio, 2011), “Nature” (Palazzo Casotti, Reggio Emilia, 2013, testo di Sandro Parmiggiani). Ha inoltre realizzato l’apparato fotografico per il libro “Terra nata specula Dei” di Paolo Luzzi, presentato a Firenze (2010), Lucca (2010), Boston (2011) ed all’interno dei Musei Vaticani (Città del Vaticano, 2012) con contestuale evento espositivo. Attualmente vive e lavora in provincia di Bologna.
Sutherland-Vangi. Un alto dialogo tra pittura e scultura
16/12/2016 - 12/03/2017
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Dal 17 dicembre 2016 al 12 marzo 2017 Palazzo Mazzetti (Corso Vittorio Alfieri 357, Asti) ospita la mostra “Sutherland-Vangi. Un alto dialogo tra pittura e scultura”, a cura di Francesco Poli.
L’esposizione, promossa da Fondazione Palazzo Mazzetti e Città di Asti, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è realizzata con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti.
La Fondazione Palazzo Mazzetti ha portato nell’antica residenza settecentesca di Asti un evento espositivo che presenta, in un dialogo stimolante, opere dipinte e opere plastiche modellate. Alla base di questo progetto che dedica, in contemporanea, due mostre antologiche a Graham Sutherland (1903-1980), protagonista della scena artistica britannica, e a Giuliano Vangi, tra i più grandi scultori figurativi della nostra epoca, c’è la stretta amicizia del collezionista torinese Gianni Tinto con l’artista toscano e l’ammirazione condivisa per Sutherland.
Graham Sutherland arriva al successo internazionale a partire dal secondo dopoguerra. La sua figurazione carica di profonde impressioni naturalistiche con inquietanti valenze esistenziali, caratterizzata da surreali suggestioni biomorfiche e meccanomorfiche, influenza molto giovani artisti, confrontandosi dialetticamente anche con le tendenze informali degli anni ’50. Dopo l’esplosione delle neoavanguardie degli anni ‘60/70 e la svolta postmoderna dei decenni successivi, la qualità formale, espressiva e visionaria della sua pittura ha continuato a mantenere intatto il suo autentico fascino. Alla base dell’intensa visione poetica della natura di Sutherland ci sono due fondamentali componenti culturali: da un lato quella storica, legata all’estetica romantica e alla grande tradizione del paesaggismo inglese e in genere nordico, e dall’altro lato quella moderna d’avanguardia del biomorfismo metamorfico di matrice surrealista. L’autoritratto dell’artista (di cui esiste solo una versione alla National Portrait Gallery di Londra) inaugura il percorso della mostra.
In una recente intervista, Giuliano Vangi ha dichiarato: «L’uomo di oggi e la sua lotta contro un mondo ostile resta comunque il tema fondamentale della mia opera, tutto il resto m’interessa poco. Voglio raccontare i suoi conflitti interiori e i problemi che affronta a livello sociale, solo così sento di essere a posto con la mia coscienza: aver ‘raccontato’ qualcosa che riguarda tutti gli uomini e non essermi limitato alle mie piccole gioie o dolori personali». La mostra antologica a Palazzo Mazzetti presenta, con un’attenta regia allestitiva, ventisei sculture di varia grandezza realizzate negli ultimi decenni, accompagnate da una decina di grandi disegni di studio; opere che documentano in tutte le sue complesse sfaccettature (esistenziali, aggressive, drammatiche, stranianti, enigmatiche, suggestive, seducenti) la singolare trasformazione delle figure umane in organismi plastici, dotati di una intensa vitalità estetica essenzialmente legata alla capacità dell’artista di controllare e far fluire nelle forme statuarie l’espressività primaria dei materiali costitutivi.
L’esposizione sarà inaugurata venerdì 16 dicembre alle ore 18.00. A seguire rinfresco con la partecipazione speciale dell’Associazione Produttori del Nizza docg e presentazione a cura del Presidente Gianni Bertolino della nuova denominazione punta di diamante di un Territorio di eccellenze.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 12 marzo 2017. Orari: fino al 28 febbraio, da martedì a domenica ore 10.30-18.30; dal 1 al 12 marzo, da martedì a domenica ore 9.30-19.30. Catalogo Silvana Editoriale. Biglietto intero: € 5,00, ridotto € 3,00. SmarTicket acquistabile presso la biglietteria di Palazzo Mazzetti. Per informazioni: tel. 0141 530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.