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Evento: sosta
01/08/2016 - 28/08/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 01/08/2016 - 12:17 |
Luogo: | Palermo (PA) - Sicilia |
Data di inizio: | 01/08/2016 |
Data di fine | 28/08/2016 |
Descrizione
E’ stata inaugurata sabato 16 luglio 2016 alla RizzutoGallery (Palermo, via Monte Cuccio 30) «sosta», mostra collettiva che scaturisce dall’incontro e la conversazione a più riprese avvenuta tra Giovanni Rizzuto e Antonio Catelani a Palermo nel settembre 2015, circa le impressioni sul luogo maturate da quest’ultimo durante alcune settimane di soggiorno in Sicilia. La RizzutoGallery vuole oggi raccogliere queste sensazioni sotto forma di immagini per una esposizione che sappia cristallizzare ciò che il discorrere ha soltanto evocato.
La mostra coinvolge dieci artisti - Øystein Aasan, Giuseppe Adamo, Antonio Catelani, Francesco De Grandi, Daniela De Lorenzo, Claudio Gobbi, Gianfranco Maranto, Toni Romanelli, Rainer Splitt, Francesco Surdi - ed è composta di opere prevalentemente pittoriche e fotografiche, ma non solo.
Resterà visitabile fino al 28 agosto.
Ciò che c’è di sedimentato negli occhi di chi vive un territorio si rinnova attraverso lo sguardo e il vaglio di chi viaggia, di chi vi giunge con un percorso differente e ha diversa inclinazione nel guardare. Se poi si è in un'isola, che possiede una propria geografia assoluta poiché circondata dal mare, si è in una condizione particolare di risonanza e magnetismo che attrae pensieri e forma immagini.
La mostra si genera pertanto spontaneamente, attraverso associazioni mnemoniche e visive, grazie ad un discorrere pacato; una cosa rinvia ad un'altra cosa e un nome ne evoca altri: suggestioni generate dal luogo, dagli incontri avvenuti e da quelli attesi e inevasi.
«sosta» è come una pausa di interpunzione nel continuum della scrittura, è altresì un luogo di ristoro, ombroso come un giardino, dove il fare si riduce ad un minimo sufficiente e vantaggioso; al moto si sostituisce lo stare in luogo, il radicarsi in una profondità insondabile che si rivelerà in superficie nelle differenze, com'è per le piante che si distinguono per specie e varietà ma tutte facenti parte della stessa natura naturante.
Ai dieci artisti coinvolti nel progetto è stato chiesto di presentare opere legate alla natura e ai suoi ritmi, non mimesi della natura ma attinenza e intima somiglianza con essa per adesione e partecipazione alla stessa forza germinativa; quindi intermittenze, cromaticità che si susseguono e forme organiche che si alternano, in un germogliare spontaneo e ritmato di singoli lemmi, tutti assieme intonanti un discorso.
sosta
Øystein Aasan | Giuseppe Adamo | Antonio Catelani | Francesco De Grandi | Daniela De Lorenzo | Claudio Gobbi | Gianfranco Maranto | Toni Romanelli | Rainer Splitt | Francesco Surdi
18 luglio – 28 agosto 2016
Visitabile su appuntamento
RIZZUTOGALLERY
Via Monte Cuccio 30 - Palermo
+39 091.526843 - +39 347 1769901
www.rizzutogallery.com
http://www.facebook.com/RizzutoGallery
Per informazioni:
Eva Oliveri +39 348.3622577
evaoliveri@rizzutoarte.com
Tiziana Pantaleo +39 091 526843
tizianapantaleo@rizzutoarte.com
La mostra coinvolge dieci artisti - Øystein Aasan, Giuseppe Adamo, Antonio Catelani, Francesco De Grandi, Daniela De Lorenzo, Claudio Gobbi, Gianfranco Maranto, Toni Romanelli, Rainer Splitt, Francesco Surdi - ed è composta di opere prevalentemente pittoriche e fotografiche, ma non solo.
Resterà visitabile fino al 28 agosto.
Ciò che c’è di sedimentato negli occhi di chi vive un territorio si rinnova attraverso lo sguardo e il vaglio di chi viaggia, di chi vi giunge con un percorso differente e ha diversa inclinazione nel guardare. Se poi si è in un'isola, che possiede una propria geografia assoluta poiché circondata dal mare, si è in una condizione particolare di risonanza e magnetismo che attrae pensieri e forma immagini.
La mostra si genera pertanto spontaneamente, attraverso associazioni mnemoniche e visive, grazie ad un discorrere pacato; una cosa rinvia ad un'altra cosa e un nome ne evoca altri: suggestioni generate dal luogo, dagli incontri avvenuti e da quelli attesi e inevasi.
«sosta» è come una pausa di interpunzione nel continuum della scrittura, è altresì un luogo di ristoro, ombroso come un giardino, dove il fare si riduce ad un minimo sufficiente e vantaggioso; al moto si sostituisce lo stare in luogo, il radicarsi in una profondità insondabile che si rivelerà in superficie nelle differenze, com'è per le piante che si distinguono per specie e varietà ma tutte facenti parte della stessa natura naturante.
Ai dieci artisti coinvolti nel progetto è stato chiesto di presentare opere legate alla natura e ai suoi ritmi, non mimesi della natura ma attinenza e intima somiglianza con essa per adesione e partecipazione alla stessa forza germinativa; quindi intermittenze, cromaticità che si susseguono e forme organiche che si alternano, in un germogliare spontaneo e ritmato di singoli lemmi, tutti assieme intonanti un discorso.
sosta
Øystein Aasan | Giuseppe Adamo | Antonio Catelani | Francesco De Grandi | Daniela De Lorenzo | Claudio Gobbi | Gianfranco Maranto | Toni Romanelli | Rainer Splitt | Francesco Surdi
18 luglio – 28 agosto 2016
Visitabile su appuntamento
RIZZUTOGALLERY
Via Monte Cuccio 30 - Palermo
+39 091.526843 - +39 347 1769901
www.rizzutogallery.com
http://www.facebook.com/RizzutoGallery
Per informazioni:
Eva Oliveri +39 348.3622577
evaoliveri@rizzutoarte.com
Tiziana Pantaleo +39 091 526843
tizianapantaleo@rizzutoarte.com
Altri eventi dell'inserzionista
STIGMA
28/11/2014 - 08/12/2014
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da Tiziana Pantaleo
Da venerdì 28 novembre a lunedì 8 dicembre 2014, Spazio Alloro (via Alloro 129, Palermo) ospita STIGMA, mostra collettiva a cura di Tiziana Pantaleo, che mette insieme il lavoro di sei scultrici: Cristina Gerbino, Grazia Inserillo, Valeria Prestigiacomo, Noemi Priolo, Sara Rizzo e Gaetana Valguarnera.
Il lavoro di queste giovani artiste offre uno spaccato sulla realtà della scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo; nate tra il 1990 e il 1985, hanno tutte studiato con il maestro Salvatore Rizzuti, e sono in procinto di specializzarsi con il validissimo Daniele Franzella.
STIGMA non vuole essere semplicemente una mostra al femminile, e non vuole neanche ripercorrere i fiumi di inchiostro dedicati negli anni all’approfondimento e alla legittimazione della figura della donna nell’arte. E’ una mostra che ambisce a delineare un particolare campo, partendo dal doppio stigma che appartiene alle protagoniste: essere artiste ed essere scultrici.
La scultura è nella visione comune prerogativa degli uomini; più della pittura, e ancor di più della fotografia, presuppone particolare forza e virile manualità, ma queste ragazze danno la prova che in arte non ci sono identità di genere, e che l’essere donna non può venire inteso come “stile”, ancor meno se per questo definito “femminile”.
STIGMA
a cura di Tiziana Pantaleo
Cristina Gerbino (Mistretta, 1990)
Grazia Inserillo (Palermo, 1988)
Valeria Prestigiacomo (Carini, 1990)
Noemi Priolo (Palermo, 1990)
Sara Rizzo (Palermo, 1990)
Gaetana Valguarnera (Palermo, 1985)
inaugurazione venerdì 28 novembre 2014, ore 19
fino all’ 8 dicembre 2014
dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 20
Spazio Alloro
via Alloro, 129 – Palermo
info:
+39 091 5087727 - +39 338 8443204
spazioalloro@gmail.com
www.facebook.com/pages/SPAZIO-ALLORO/415671025191520
Il lavoro di queste giovani artiste offre uno spaccato sulla realtà della scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo; nate tra il 1990 e il 1985, hanno tutte studiato con il maestro Salvatore Rizzuti, e sono in procinto di specializzarsi con il validissimo Daniele Franzella.
STIGMA non vuole essere semplicemente una mostra al femminile, e non vuole neanche ripercorrere i fiumi di inchiostro dedicati negli anni all’approfondimento e alla legittimazione della figura della donna nell’arte. E’ una mostra che ambisce a delineare un particolare campo, partendo dal doppio stigma che appartiene alle protagoniste: essere artiste ed essere scultrici.
La scultura è nella visione comune prerogativa degli uomini; più della pittura, e ancor di più della fotografia, presuppone particolare forza e virile manualità, ma queste ragazze danno la prova che in arte non ci sono identità di genere, e che l’essere donna non può venire inteso come “stile”, ancor meno se per questo definito “femminile”.
STIGMA
a cura di Tiziana Pantaleo
Cristina Gerbino (Mistretta, 1990)
Grazia Inserillo (Palermo, 1988)
Valeria Prestigiacomo (Carini, 1990)
Noemi Priolo (Palermo, 1990)
Sara Rizzo (Palermo, 1990)
Gaetana Valguarnera (Palermo, 1985)
inaugurazione venerdì 28 novembre 2014, ore 19
fino all’ 8 dicembre 2014
dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 20
Spazio Alloro
via Alloro, 129 – Palermo
info:
+39 091 5087727 - +39 338 8443204
spazioalloro@gmail.com
www.facebook.com/pages/SPAZIO-ALLORO/415671025191520
Olimpia Cavriani, Partiture siciliane
04/03/2016 - 17/03/2016
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da Tiziana Pantaleo
Dal 4 al 17 marzo lo Spazio Espositivo del Caffè Internazionale ospita la prima mostra personale di Olimpia Cavriani in Sicilia.
Partiture siciliane a cura di Paolo Falcone, è prodotta per lo Spazio Espositivo del Caffè Internazionale di Palermo e mette in mostra la prima produzione che la fotografa romana ha dedicato al territorio naturale della Sicilia.
Dopo le serie sulle catene montuose himalyane, sulla Savana africana, e sulla foresta amazzonica approda in Sicilia con una nuova produzione innovativa e originale.
Nelle immagini di Olimpia Cavriani, le prominenze montuose diventano geometrie astratte, frammenti del territorio sono isolati, decostruiti e ricomposti sviluppando nelle sue immagini un lirismo delicato e potente.
Una ricerca nata nel 2013 che si sviluppa attraverso l'utilizzo della macchina fotografica come contenitore di frammenti, un classificatore di elementi prelevati dallo scenario naturalistico, che ricompone attraverso un delicato processo pittorico realizzato in post-produzione in una nuova partitura visiva, dove le diverse campiture fotografiche sono messe in relazione e compongono nuovi elementi di una realtà geografica innovativa.
Olimpia Cavriani, nel corso dei mesi ha prodotto Golfo di Castellammare, Madonie, Regaleali, Etna, Nebrodi e Corvo immagini singole o dittici che segnano alcuni dei luoghi fotografati durante la permanenza in Sicilia.
In questa mostra frammentazioni visive si sovrappongono e si fondono creando immagini reali e fantastiche, definite ed evanescenti, costruendo un linguaggio visivo intimo e personale, nel quale Olimpia Cavriani ci restituisce in modo poetico elementi d’identità, dove bellezza e suggestione di un territorio vengono qui offerti attraverso una visione composita e nuova.
La mostra è accompagnata da un testo di Paolo Falcone ed un intervista di Valentina Bruschi.
Si ringrazia Tasca d'Almerita.
Bio:
Nata a Roma nel 1980, vive e lavora tra Palermo e Roma.
Studia Architettura all’Univeristà “La Terza” di Roma, Grafica per la Comunicazione al Chelsea College of Art di Londra e si specializza in fotografia all’Outside School di Roma.
Nel 2007 inizia i primi lavori di reportage di viaggio e sulla natura in India: “Shanti” è esposto al Festival Internazionale di Fotografia di Roma, e “Nord-Est”, realizzato nel 2008 è esposto al Museo del Tessuto di Prato. Dal 2008 collabora con lo studio Giovanni Gastel e successivamente con lo studio 10b Photography di Francesco Zizola e Claudio Palmisano.
Nel 2009 partecipa come fotografa per una missione umanitaria in Niger nel distretto di Diffa e N’guimi, organizzata dall’ Università Tor Vergata di Roma e dall’ISiAO. Dal 2010 viaggia tra i Parchi Nazionali africani (Kenia, Tanzania, Botswana e Sud Africa), le vette dell’Himalaya (India, Nepal), il Perù e Cuba, pubblicando su Africa Geographic, Traveller, La Repubblica e The Trip Magazine. Tra il 2010 e il 2012 realizza due lavori su Istanbul capitale della cultura europea e per la guida “Istanbul insolita e segreta” di Jonglez. Nel 2013 realizza per MISS ITALIA la campagna contro la violenza sulle donne, pubblicata su La Repubblica.
Dal 2007 al 2016 ha inoltre lavorato per agenzie di comunicazione, tra le quali lo Studio 154, The Kitchen Production, Agenzia Newton 21, Miren, Allucinazione, per lavori di pubblicità, moda, ritratti nel mondo dello spettacolo.
www.olimpiacavriani.com
Info mostra:
Titolo Mostra: Olimpia Cavriani, Partiture siciliane
?a cura di: Paolo Falcone
?Inaugurazione: Venerdi 4 marzo 2016, ore 19:00
Apertura al pubblico: 5 - 17 marzo 2016
Orari: mercoledì - domenica, dalle 18:00 alle 24:00
giorno di chiusura: lunedì e martedi
INGRESSO LIBERO
Partiture siciliane a cura di Paolo Falcone, è prodotta per lo Spazio Espositivo del Caffè Internazionale di Palermo e mette in mostra la prima produzione che la fotografa romana ha dedicato al territorio naturale della Sicilia.
Dopo le serie sulle catene montuose himalyane, sulla Savana africana, e sulla foresta amazzonica approda in Sicilia con una nuova produzione innovativa e originale.
Nelle immagini di Olimpia Cavriani, le prominenze montuose diventano geometrie astratte, frammenti del territorio sono isolati, decostruiti e ricomposti sviluppando nelle sue immagini un lirismo delicato e potente.
Una ricerca nata nel 2013 che si sviluppa attraverso l'utilizzo della macchina fotografica come contenitore di frammenti, un classificatore di elementi prelevati dallo scenario naturalistico, che ricompone attraverso un delicato processo pittorico realizzato in post-produzione in una nuova partitura visiva, dove le diverse campiture fotografiche sono messe in relazione e compongono nuovi elementi di una realtà geografica innovativa.
Olimpia Cavriani, nel corso dei mesi ha prodotto Golfo di Castellammare, Madonie, Regaleali, Etna, Nebrodi e Corvo immagini singole o dittici che segnano alcuni dei luoghi fotografati durante la permanenza in Sicilia.
In questa mostra frammentazioni visive si sovrappongono e si fondono creando immagini reali e fantastiche, definite ed evanescenti, costruendo un linguaggio visivo intimo e personale, nel quale Olimpia Cavriani ci restituisce in modo poetico elementi d’identità, dove bellezza e suggestione di un territorio vengono qui offerti attraverso una visione composita e nuova.
La mostra è accompagnata da un testo di Paolo Falcone ed un intervista di Valentina Bruschi.
Si ringrazia Tasca d'Almerita.
Bio:
Nata a Roma nel 1980, vive e lavora tra Palermo e Roma.
Studia Architettura all’Univeristà “La Terza” di Roma, Grafica per la Comunicazione al Chelsea College of Art di Londra e si specializza in fotografia all’Outside School di Roma.
Nel 2007 inizia i primi lavori di reportage di viaggio e sulla natura in India: “Shanti” è esposto al Festival Internazionale di Fotografia di Roma, e “Nord-Est”, realizzato nel 2008 è esposto al Museo del Tessuto di Prato. Dal 2008 collabora con lo studio Giovanni Gastel e successivamente con lo studio 10b Photography di Francesco Zizola e Claudio Palmisano.
Nel 2009 partecipa come fotografa per una missione umanitaria in Niger nel distretto di Diffa e N’guimi, organizzata dall’ Università Tor Vergata di Roma e dall’ISiAO. Dal 2010 viaggia tra i Parchi Nazionali africani (Kenia, Tanzania, Botswana e Sud Africa), le vette dell’Himalaya (India, Nepal), il Perù e Cuba, pubblicando su Africa Geographic, Traveller, La Repubblica e The Trip Magazine. Tra il 2010 e il 2012 realizza due lavori su Istanbul capitale della cultura europea e per la guida “Istanbul insolita e segreta” di Jonglez. Nel 2013 realizza per MISS ITALIA la campagna contro la violenza sulle donne, pubblicata su La Repubblica.
Dal 2007 al 2016 ha inoltre lavorato per agenzie di comunicazione, tra le quali lo Studio 154, The Kitchen Production, Agenzia Newton 21, Miren, Allucinazione, per lavori di pubblicità, moda, ritratti nel mondo dello spettacolo.
www.olimpiacavriani.com
Info mostra:
Titolo Mostra: Olimpia Cavriani, Partiture siciliane
?a cura di: Paolo Falcone
?Inaugurazione: Venerdi 4 marzo 2016, ore 19:00
Apertura al pubblico: 5 - 17 marzo 2016
Orari: mercoledì - domenica, dalle 18:00 alle 24:00
giorno di chiusura: lunedì e martedi
INGRESSO LIBERO
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MOSTRA “PERCORSI DI MARE, FRA TERRA E CIELO. UNO SGUARDO INTERIORIZZATO AL TERRITORIO”, ESPOSIZIONE
14/07/2017 - 31/07/2017
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Venerdì 14 luglio alle ore 19,00, nella Sala espositiva della Pescheria Vecchia di Este (PD), via Massimo D’Azeglio 11, inaugurerà la mostra collettiva di pittura, scultura e pittoscultura “Percorsi di mare, fra terra e cielo. Uno sguardo interiorizzato al territorio”. Espongono gli artisti Lino Legnaghi, Egle Piaser, Federica Pellegrino, Luca Zuliani, Massimo Fogarin.
A cura di Maria Palladino.
La collettiva raccoglie opere ispirate al paesaggio veneto, tema dell’esposizione, e alla contemporaneità, e si propone di essere un omaggio alla città di Este e a tutta la regione, le cui bellezze naturali e eccellenze artistiche informano di sé l’operato e la poetica degli autori in mostra.
Terra ricca di corsi d’acqua, il fascino della laguna e del mare, il senso del mito e della storia locale, divengono protagonisti dei dipinti e delle sculture, così come boschi, rilievi e pianure, in cui l’atmosfericità dell’aria e i giochi di luci, ombre e riflessi fanno da comprimari.
Ciascun artista manifesta il suo personale rapporto e studio sulla forma e la materia della propria disciplina, con uno sguardo costante al tempo attuale e alla sua problematicità, in un dialogo che intesse un interessante confronto fra passato e presente, fra la concretezza dell’esperienza quotidiana e il vissuto interiore.
Stimolante confronto tra conoscenze e trascorsi artistici molto diversi, scopo della collettiva è coinvolgere lo spettatore in una sorta di viaggio immaginario attraverso i luoghi noti e amati interpretati e tradotti secondo ottiche e punti di vista che nelle similitudini fanno tesoro delle differenze.
Notiamo quali fili conduttori uno studio comune sugli effetti e sul trattamento del colore, che si esplicita in stesure materiche o gocciolature o si dissolve in abili trasparenze, lasciando al disegno la giusta parte, ovvero quella di definire, senza ingabbiare, le forme e le fattezze delle cose, le quali prendono sembianza e al contempo si stemperano nelle tonalità e nell’aria, lì dove in scultura la forma plastica cerca un rapporto con l’ambiente, come proprio della tradizione.
Differenti punti di vista danno adito ad interrogarsi, sull’importanza della tutela del territorio e del patrimonio storico ed artistico, ovvero dell’identità locale in rapporto alla frenetica mutevolezza della realtà attuale, proiettata verso indefiniti confini tecnologici e di sensibilità.
Quello che emerge come importante è il profilo umano di ciascuna soggettività artistica, che a suo modo e secondo il suo particolare mondo poetico, abilità tecnica, segno espressivo, mette in evidenza gli aspetti salienti dell’ambiente vitale, che hanno informato di sé e lasciato un segno indelebile nella sua arte.
Tutto ciò senza tralasciare un certo aspetto romantico e surreale, concettuale nelle creazioni, elemento che consente alla mente di spaziare e di non fermarsi alla materialità della superficie, ma di penetrarvi con l’intelletto e col cuore, al fine di coglierne aspetti reconditi, immaginarne ulteriori e inesplorate possibilità e inoltre ipotizzare e congetturare nuove e desiderabili visioni future.
Osserviamo una cura della resa prospettica e della profondità visiva che si esplicita attraverso la materia e il colore, secondo il retaggio culturale e artistico dell’illustre passato, ma anche una volontà di innovazione e il configurarsi di specifiche e ben definite caratteristiche che testimoniano dell’entusiasmo e della dedizione che ognuno dei protagonisti di questa rassegna pone nel proprio operato.
Una esposizione di sicuro coinvolgimento quindi, che collega passato e presente in un dialogo muto e appassionato il quale si esplicita grazie alla manifestazione più alta dello spirito umano, ovvero l’arte e la cultura.
03.07.2017 Maria Palladino
La mostra resterà visitabile fino al 30 luglio.
Orario di apertura: lunedì – venerdì, dalle ore 17,00 alle 21,00.
Sabato: dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,00 alle 21,30.
Domenica: dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,00 alle 21,00. Ingresso libero.
Per informazioni:
Comune di Este - Piazza Maggiore 6, 35042 Este (PD)
Tel.: 0429 617511 // Fax: 0429 600632
polisportello@comune.este.pd.it
Maria Palladino
3341695479 audramsa@outlook.it
A cura di Maria Palladino.
La collettiva raccoglie opere ispirate al paesaggio veneto, tema dell’esposizione, e alla contemporaneità, e si propone di essere un omaggio alla città di Este e a tutta la regione, le cui bellezze naturali e eccellenze artistiche informano di sé l’operato e la poetica degli autori in mostra.
Terra ricca di corsi d’acqua, il fascino della laguna e del mare, il senso del mito e della storia locale, divengono protagonisti dei dipinti e delle sculture, così come boschi, rilievi e pianure, in cui l’atmosfericità dell’aria e i giochi di luci, ombre e riflessi fanno da comprimari.
Ciascun artista manifesta il suo personale rapporto e studio sulla forma e la materia della propria disciplina, con uno sguardo costante al tempo attuale e alla sua problematicità, in un dialogo che intesse un interessante confronto fra passato e presente, fra la concretezza dell’esperienza quotidiana e il vissuto interiore.
Stimolante confronto tra conoscenze e trascorsi artistici molto diversi, scopo della collettiva è coinvolgere lo spettatore in una sorta di viaggio immaginario attraverso i luoghi noti e amati interpretati e tradotti secondo ottiche e punti di vista che nelle similitudini fanno tesoro delle differenze.
Notiamo quali fili conduttori uno studio comune sugli effetti e sul trattamento del colore, che si esplicita in stesure materiche o gocciolature o si dissolve in abili trasparenze, lasciando al disegno la giusta parte, ovvero quella di definire, senza ingabbiare, le forme e le fattezze delle cose, le quali prendono sembianza e al contempo si stemperano nelle tonalità e nell’aria, lì dove in scultura la forma plastica cerca un rapporto con l’ambiente, come proprio della tradizione.
Differenti punti di vista danno adito ad interrogarsi, sull’importanza della tutela del territorio e del patrimonio storico ed artistico, ovvero dell’identità locale in rapporto alla frenetica mutevolezza della realtà attuale, proiettata verso indefiniti confini tecnologici e di sensibilità.
Quello che emerge come importante è il profilo umano di ciascuna soggettività artistica, che a suo modo e secondo il suo particolare mondo poetico, abilità tecnica, segno espressivo, mette in evidenza gli aspetti salienti dell’ambiente vitale, che hanno informato di sé e lasciato un segno indelebile nella sua arte.
Tutto ciò senza tralasciare un certo aspetto romantico e surreale, concettuale nelle creazioni, elemento che consente alla mente di spaziare e di non fermarsi alla materialità della superficie, ma di penetrarvi con l’intelletto e col cuore, al fine di coglierne aspetti reconditi, immaginarne ulteriori e inesplorate possibilità e inoltre ipotizzare e congetturare nuove e desiderabili visioni future.
Osserviamo una cura della resa prospettica e della profondità visiva che si esplicita attraverso la materia e il colore, secondo il retaggio culturale e artistico dell’illustre passato, ma anche una volontà di innovazione e il configurarsi di specifiche e ben definite caratteristiche che testimoniano dell’entusiasmo e della dedizione che ognuno dei protagonisti di questa rassegna pone nel proprio operato.
Una esposizione di sicuro coinvolgimento quindi, che collega passato e presente in un dialogo muto e appassionato il quale si esplicita grazie alla manifestazione più alta dello spirito umano, ovvero l’arte e la cultura.
03.07.2017 Maria Palladino
La mostra resterà visitabile fino al 30 luglio.
Orario di apertura: lunedì – venerdì, dalle ore 17,00 alle 21,00.
Sabato: dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,00 alle 21,30.
Domenica: dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,00 alle 21,00. Ingresso libero.
Per informazioni:
Comune di Este - Piazza Maggiore 6, 35042 Este (PD)
Tel.: 0429 617511 // Fax: 0429 600632
polisportello@comune.este.pd.it
Maria Palladino
3341695479 audramsa@outlook.it
Identità alterate
11/06/2016 - 31/07/2016
Padova (PD) - Veneto
Inserito da CSArt Serri
Le “Identità alterate” dello scultore Emanuele Giannelli dall’11 giugno al 31 luglio 2016 nella storica sede di Villa Argentina a Viareggio (LU). Curata da Niccolò Bonechi, la mostra sarà inaugurata sabato 11 giugno alle ore 17.30.
La personale, promossa dalla Provincia di Lucca con il patrocinio dei Comuni di Lucca, Viareggio, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Camaiore, raccoglie una ventina di opere in resina, oltre ad alcune sculture in bronzo e terracotta, tutte realizzate dal 2009 al 2016.
Il titolo dell’esposizione – “Identità alterate” – fa riferimento alla ricerca dell’artista, tesa a rappresentare esseri dalle sembianze umane, ma appartenenti ad una realtà “altra”, futuribile. Le sue figure, infatti, presentano elementi di dissonanza, metafora della difficoltà dell’uomo d’oggi ad affrontare la propria contemporaneità.
«Identità alterate – spiega il curatore – è una mostra monografica dell’artista Emanuele Giannelli, non un’antologica, da cui peraltro si è cercato di prendere nettamente le distanze. Non vi è qui autoreferenzialità, tanto meno alcun intento celebrativo. Giannelli è un artista che non ha tempo per guardarsi alle spalle, ma punta deciso verso nuove opportunità: tramite il medium della scultura, intende indagare gli sviluppi della società contemporanea, avendo pur sempre come riferimento unico l’essere umano».
Il percorso espositivo si sviluppa al primo ed al secondo piano della villa liberty, recentemente restaurata ed adibita a sede espositiva. Dai lavori museali (“Mr Kiribaty”, 2016), allestiti nelle prime sale, ad “Haida” (2009), “I visionari” (2012), “Sospesi” (2014), “Dizzy two” (2014) e “Polaroid” (2015). Opere caratterizzate da un’anatomia mutante, gruppi scultorei in cui la figura umana viene replicata perché, dichiara l’autore, «l’uomo è produttore ed allo stesso tempo consumatore, oggetto che fa mostra di sé all’interno dello scaffale di un supermercato».
La mostra, realizzata con il contributo di Banca di Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfagnana e La Stanza dei Bambini (Forte dei Marmi e Querceta), sarà visitabile fino al 31 luglio 2016, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-24.00, domenica orario 16.00-24.00, chiuso lunedì. Ingresso libero.
La presentazione del catalogo bilingue italiano / inglese con un testo di Niccolò Bonechi si terrà domenica 3 luglio con una performance di danza del gruppo Keos Dance Project.
Per contattare la sede espositiva: T. +39 0584 48881, musei@provincia.lucca.it. Per maggiori informazioni: T. +39 366 1843396, emanuele.giannelli@virgilio.it, www.emanuelegiannelli.it.
Emauele Giannelli nasce a Roma nel 1962. Nel 1981 si trasferisce in Toscana, dove si laurea all’Accademia di Belle Arti di Carrara, sezione Scultura. Nel suo lavoro ha espresso contenuti che vanno dalla pop art all’industriale, ripetizioni seriali dove l’uomo, ingranaggio, ha comunque il suo centro. In seguito la sua ricerca artistica si è indirizzata verso la cultura cibernetica: visioni aeree di città industriali, scenari alla Philip K. Dick dove l’uomo è costretto continuamente a ridiscutere il proprio ruolo e la propria esistenza. I materiali prediletti da Giannelli sono anche oggetti di recupero: scarti di una società industriale e consumistica che divora a ritmo vertiginoso i propri prodotti. Negli ultimi anni, a partire da “Sospesi” ed “Haida”, è ritornato alla figurazione classica. Lavora gesso, resina, bronzo e terracotta. Ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le recenti personali si segnalano “To lie or not to lie” (Galleria Emmeotto, Palazzo Taverna, Roma, 2015, a cura di Gianluca Marziani), “Piccole opere” (Marina di Carrara, 2015), “To lie or not to lie” (Palazzo Collicola, Spoleto, 2015). Tra le recenti collettive, “Collettiva” (Galleria Numero 38, Lucca, 2015), “Guerra e Pace” (La Spezia, 2015, a cura di Mara Borzone), “Imago Mundi” (Fabrica, Torino, 2015, a cura di Luca Beatrice), “La scultura è una cosa seria” (Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2016, a cura di Niccolò Bonechi). Vive e lavora nelle vicinanze di Pietrasanta.
La personale, promossa dalla Provincia di Lucca con il patrocinio dei Comuni di Lucca, Viareggio, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Camaiore, raccoglie una ventina di opere in resina, oltre ad alcune sculture in bronzo e terracotta, tutte realizzate dal 2009 al 2016.
Il titolo dell’esposizione – “Identità alterate” – fa riferimento alla ricerca dell’artista, tesa a rappresentare esseri dalle sembianze umane, ma appartenenti ad una realtà “altra”, futuribile. Le sue figure, infatti, presentano elementi di dissonanza, metafora della difficoltà dell’uomo d’oggi ad affrontare la propria contemporaneità.
«Identità alterate – spiega il curatore – è una mostra monografica dell’artista Emanuele Giannelli, non un’antologica, da cui peraltro si è cercato di prendere nettamente le distanze. Non vi è qui autoreferenzialità, tanto meno alcun intento celebrativo. Giannelli è un artista che non ha tempo per guardarsi alle spalle, ma punta deciso verso nuove opportunità: tramite il medium della scultura, intende indagare gli sviluppi della società contemporanea, avendo pur sempre come riferimento unico l’essere umano».
Il percorso espositivo si sviluppa al primo ed al secondo piano della villa liberty, recentemente restaurata ed adibita a sede espositiva. Dai lavori museali (“Mr Kiribaty”, 2016), allestiti nelle prime sale, ad “Haida” (2009), “I visionari” (2012), “Sospesi” (2014), “Dizzy two” (2014) e “Polaroid” (2015). Opere caratterizzate da un’anatomia mutante, gruppi scultorei in cui la figura umana viene replicata perché, dichiara l’autore, «l’uomo è produttore ed allo stesso tempo consumatore, oggetto che fa mostra di sé all’interno dello scaffale di un supermercato».
La mostra, realizzata con il contributo di Banca di Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfagnana e La Stanza dei Bambini (Forte dei Marmi e Querceta), sarà visitabile fino al 31 luglio 2016, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-24.00, domenica orario 16.00-24.00, chiuso lunedì. Ingresso libero.
La presentazione del catalogo bilingue italiano / inglese con un testo di Niccolò Bonechi si terrà domenica 3 luglio con una performance di danza del gruppo Keos Dance Project.
Per contattare la sede espositiva: T. +39 0584 48881, musei@provincia.lucca.it. Per maggiori informazioni: T. +39 366 1843396, emanuele.giannelli@virgilio.it, www.emanuelegiannelli.it.
Emauele Giannelli nasce a Roma nel 1962. Nel 1981 si trasferisce in Toscana, dove si laurea all’Accademia di Belle Arti di Carrara, sezione Scultura. Nel suo lavoro ha espresso contenuti che vanno dalla pop art all’industriale, ripetizioni seriali dove l’uomo, ingranaggio, ha comunque il suo centro. In seguito la sua ricerca artistica si è indirizzata verso la cultura cibernetica: visioni aeree di città industriali, scenari alla Philip K. Dick dove l’uomo è costretto continuamente a ridiscutere il proprio ruolo e la propria esistenza. I materiali prediletti da Giannelli sono anche oggetti di recupero: scarti di una società industriale e consumistica che divora a ritmo vertiginoso i propri prodotti. Negli ultimi anni, a partire da “Sospesi” ed “Haida”, è ritornato alla figurazione classica. Lavora gesso, resina, bronzo e terracotta. Ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le recenti personali si segnalano “To lie or not to lie” (Galleria Emmeotto, Palazzo Taverna, Roma, 2015, a cura di Gianluca Marziani), “Piccole opere” (Marina di Carrara, 2015), “To lie or not to lie” (Palazzo Collicola, Spoleto, 2015). Tra le recenti collettive, “Collettiva” (Galleria Numero 38, Lucca, 2015), “Guerra e Pace” (La Spezia, 2015, a cura di Mara Borzone), “Imago Mundi” (Fabrica, Torino, 2015, a cura di Luca Beatrice), “La scultura è una cosa seria” (Galleria Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2016, a cura di Niccolò Bonechi). Vive e lavora nelle vicinanze di Pietrasanta.