Evento: Ricordi Futuri
24/01/2016 - 29/05/2016
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Data di inserimento: 15/01/2016 - 19:51
Luogo: Asti (AT) - Piemonte
Data di inizio: 24/01/2016
Data di fine 29/05/2016
Descrizione
Dal 25 gennaio al 29 maggio 2016 Palazzo Mazzetti di Asti (Corso Alfieri, 357) ospiterà la mostra collettiva “Ricordi Futuri”, a cura di Ermanno Tedeschi. L’esposizione, allestita in occasione della Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio in commemorazione delle vittime dell'Olocausto, è promossa dalla Fondazione Palazzo Mazzetti e dalla Città di Asti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e con la collaborazione di Banca CRAsti. La collettiva, che sarà inaugurata domenica 24 gennaio alle ore 11.00, gode del Patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Asti. Progetto di allestimento e multimediale di Interactive sound. Media Partners: La Stampa e Astigiani. Catalogo Gli Ori editori, a cura di Paola Gribaudo.
Il fil rouge che collega le opere dei trentaquattro artisti in mostra è l'idea della memoria e del ricordo, che lega ogni persona alle proprie origini e tradizioni, intesa come unico strumento di conoscenza che l’uomo ha a disposizione, in quanto rende ciascun individuo consapevole delle proprie esperienze passate e solo così pronto ad affrontare quelle presenti e quelle future.
La collettiva comprende diversi ambiti della vita umana e diverse discipline. Si parte dall'arte figurativa e concettuale, per passare attraverso le percezioni sensoriali di oggetti (giocattoli, libri, scritti, architettura), fino ad arrivare a suoni, immagini, video interviste, fotografie, sculture e dipinti.
“Una mostra di racconto, composita” – osserva il curatore Ermanno Tedeschi – “che si sviluppa attraverso un linguaggio tecnologico immersivo ed opere ad elevato impatto emozionale”.
Gli elementi di questo percorso espositivo, ospitato a Palazzo Mazzetti, sono di provenienza diversa, nazionale ed internazionale, con una particolare attenzione al tema dell’Olocausto, ma anche con un occhio rivolto alla cultura e alla tradizione astigiana.
La collettiva “Ricordi Futuri” è suddivisa in nove sezioni, con opere di artisti provenienti da differenti discipline artistiche e con personaggi della cultura internazionale.
Si parte dall'installazione di Gianluigi Colin, che tappezzando muri e soffitto di fotografie e fogli testimonia eventi di un passato lontano e di un presente che è quasi futuro. Si passa poi alle “video interviste”, presenti lungo il percorso della mostra, ad illustri esponenti della cultura contemporanea (Daniel Libeskind, architetto; Arturo Schwarz, studioso, filosofo e poeta; Emilio Isgrò, artista; Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz – Birkenau; Maria De Benedetti, psicologa, già vicesindaco di Asti dal 1994 al 1998).
La seconda sezione è dedicata al “Gioco come segno del tempo”, con la presenza di quadri dell'artista israeliano Itshak Yarkoni. Nei dipinti esposti l’autore ha inserito giocattoli antichi (i cui originali sono presenti in mostra) nella realtà di oggi cercando un rapporto tra passato e futuro.
Un'attenzione particolare viene dedicata al “Ricordo attraverso la fotografia”, che rappresenta la terza sezione della mostra, con alcune immagini scattate da Vardi Khana che, con il suo progetto One Family, ripercorre la storia della sua famiglia scampata alla Shoah. Una documentazione unica sono le fotografie del canadese Yuri Dojc e di Bruna Biamino; il primo testimonia come i libri resistano alle guerre ed alle più turpi ingiurie, mentre la seconda ci mostra come Israele ha voluto ricordare la Shoah attraverso la realizzazione del Museo di Yad Va Shem. Norma Picciotto ha invece realizzato delle fotografie in cui simboli della storia e dell’arte antica e contemporanea giacciono su un tappeto di foglie secche e bianche.
“Il segno e la scrittura come testimoni del tempo” sono il titolo della quarta sezione e sono rappresentati dagli artisti Barbara Nejrotti con le impronte di un bambino, di una donna ed un uomo impresse su una tela con cucito e pittura, dalle sculture di Tobia Ravà, che si distingue per un linguaggio originale, utilizzando numeri e lettere ebraiche, dal lavoro di Nicole Riefolo, costruito assemblando illustrazioni originali digitalizzate del manoscritto Voynich, opera quattrocentesca il cui idioma sconosciuto non è stato ad oggi decifrato. Ed inoltre: dalle opere dell'artista Moshe Gordon, realizzate utilizzando due vecchi libri su uno dei quali compare la parola ebraica “iskor” (ricordo), dall’opera di Antonio Meneghetti padre dell'Ontoarte, dai lavori di Marina Munoz, che trasforma libri e ritagli di carte e legno, e dalle opere dell’artista americano Eugene Lemay. Il padre dell'arte israeliana Menashe Kadishman è presente con la Sua scultura Shachelet (foglie cadute), composta da un gran numero di pesanti dischi di metallo di forma circolare, aventi le sembianze di un volto convulso che urla.
“Generazioni” è il titolo dedicato all'installazione di Jessica Carroll e Riccardo Cordero, che rappresenta la quinta sezione della mostra, nella quale i lavori dei rispettivi padri sono...
Altri eventi dell'inserzionista
Achille Ascani, Consolazioni
01/10/2016 - 30/10/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Il Museo dei Frati Cappuccini di Reggio Emilia presenta, dal 1 al 30 ottobre 2016, la mostra fotografica di Achille Ascani, a cura di Andreina Pezzi. Allestita nella biblioteca, in occasione della “Settimana della salute mentale”, l’esposizione sarà inaugurata sabato 1 ottobre alle ore 10.00.
Il titolo della mostra – “Consolazioni” – è tratto dal nuovo progetto del fotografo emiliano, per la prima volta presentato al pubblico.
Come spiega la curatrice, «Achille Ascani ha un rapporto privilegiato con la meccanica e i materiali, che mette in dialogo con la fotografia per creare installazioni. La sua ricerca mostra attenzione verso l’ambiente e, soprattutto, interesse alla persona, testimoniato dalla sua ultima produzione, in cui lo sguardo fotografico si posa su alcune delle più importanti piazze italiane, portando a riflettere sulle abitudini, gli svaghi e le consolazioni dell’uomo, di cui questi luoghi diventano teatro».
Ogni opera fotografica è accompagnata da manufatti in metallo che “guidano” la visione, trasportando lo spettatore in una sorta di camera ottica. Oggetti che sono scelti personalmente dall’autore come chiavi di lettura del proprio lavoro.
L’immagine fotografica nasce da continue sovrapposizioni, a ripresa diretta, in campo aperto, senza lavoro di postproduzione e senza la minima manipolazione digitale in studio.
«La magia di questa mostra, conclude Andreina Pezzi, è la perfetta fusione tra ispirazione, tecnica e arte e la capacità di entrare con discrezione in alcuni aspetti della fragilità e solitudine umana».
La personale sarà visitabile fino al 30 ottobre 2016, di sabato e domenica con orario 16.00-19.00. Sabato 15 ottobre 2016, alle ore 11.00, visita guidata gratuita condotta dalla curatrice. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 580720, www.museocappuccini.it, segreteria@museocappuccini.it. Per approfondimenti: http://progettoeikon.it/achille-ascani/.
Achille Ascani nasce a Parma, vive e lavora a Reggio Emilia. Si avvicina al linguaggio fotografico nel 1987 continuando, ancora oggi, sperimentazioni in analogico e coniugando la tradizione con i territori della sperimentazione e contaminazione dei linguaggi. Non interviene in postproduzione attraverso software informatici. La sua modalità fotografica prevede la scansione diretta del negativo, prediligendo il notturno per i tempi di posa e per le luci contrastanti, collegati alla sovrapposizione di istanti che rimandano alla memoria. Dal 1996 ha preso parte a numerose mostre personali e collettive, partecipando anche a SetUp Contemporary Art Fair (Bologna, 2016).
La scultura è una cosa seria
27/05/2016 - 24/07/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 27 maggio al 24 luglio 2016, “La scultura è una cosa seria”, esposizione collettiva a cura di Niccolò Bonechi.
Una ricognizione attraverso il medium espressivo, dalle opere dei maestri (Alik Cavaliere, Arnaldo Pomodoro, Daniel Spoerri) alle giovani generazioni (Luca Freschi, Andreas Senoner), con un occhio rivolto anche all’uso di sostanze particolari, come il nastro adesivo (CCH), la carta (Nicola Bolla, Amanda Chiarucci) e le resine (Emanuele Giannelli, Renata e Cristina Cosi).
Il titolo della mostra, tratto da una celebre frase di Bruno Munari (“Il gioco è una cosa seria”), intende porre l’accento sull’aspetto ludico del fare scultura, una pratica che, come spiega il curatore, «proietta la memoria di tutti verso la propria infanzia, verso quei momenti di svago e apprendimento che attraverso l’uso della materia e della relativa manipolazione rendevano capaci di liberare la fantasia ed allo stesso tempo di prendere coscienza dello spazio tridimensionale».
In esposizione, opere realizzate da una ventina di artisti contemporanei, diversi per esperienza e linguaggio: dalle sculture in acciaio di Eduard Habicher ed Iler Melioli alle composizioni con cannucce di Francesca Pasquali, dal lavoro ironico di Corrado Bonomi al marmo rivisitato da Michelangelo Galliani, dalle macchine di Umberto Cavenago alle lettere di Rudy Pulcinelli, dalle sculture su lastra specchiante di Bonzanos Art Group alle installazioni concettuali di Giordano Montorsi.
Completano il percorso, i lavori di alcuni artisti conosciuti per la produzione pittorica ma che, saltuariamente, hanno fatto incursioni anche nel campo della scultura, come Getulio Alviani e Concetto Pozzati, oltre ai più giovani Mirko Baricchi e Luca Moscariello.
La collettiva, che sarà inaugurata venerdì 27 maggio alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 24 luglio 2016, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, chiuso il lunedì. In occasione dei “Mercoledì Rosa”, dal 15 giugno al 20 luglio 2016, la galleria rimarrà aperta anche il mercoledì sera con orario 21.00-23.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 435765, www.bonioniarte.it, info@bonioniarte.it.
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In Contemporanea - Fiera diffusa
16/12/2017 - 17/12/2017
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
“In Contemporanea – Fiera diffusa”: un weekend d’arte a Reggio Emilia. Sabato 16 e domenica 17 dicembre, dalle 10.00 alle 20.00, Reggio Emilia diventa una fiera d’arte contemporanea a cielo aperto. Cinque gallerie d’arte – Galleria de’ Bonis, Bonioni Arte, Galleria 8,75 Artecontemporanea, 1.1_ZENONEcontemporanea, Vicolo Folletto Art Factories – apriranno i loro spazi espositivi con orario continuato proponendosi come gli stand di una fiera d’arte diffusa nel centro storico della città.
L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, con il sostegno di Miselli, accessories for hydraulic components e Zuliani Impresa Edile.
Gli orari estesi concomitanti, l’apertura domenicale e la vicinanza fra le gallerie invitano il pubblico a una piacevole passeggiata con la quale approfondire, di mostra in mostra, gli argomenti suggeriti durante il ciclo di incontri “Art Around – In Contemporanea a Palazzo Magnani”, realizzati nei mesi di novembre e dicembre in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani, durante i quali i galleristi hanno raccontato il proprio lavoro e il proprio mondo.
Quale occasione migliore di un weekend con tutte le gallerie aperte per farsi raccontare dai galleristi stessi le mostre in corso, le tendenze dell’arte contemporanea, i dietro le quinte del loro lavoro? Il programma della manifestazione prevede, inoltre cinque appuntamenti ad ingresso gratuito, tra arte e convivialità.
Il programma di sabato 16 dicembre prevede, alle ore 12.00, da 1.1_ZENONEcontemporanea (Via San Zenone, 11), “Aper-Arte”, un aperitivo con i galleristi Antonio Malagoli e Sebastiano Simonini all’interno della mostra di Alessandro Turoni, “Alterazioni Naturali”; alle ore 16.00, alla Galleria de’ Bonis (Viale dei Mille, 44), “In galleria per un the”, the e biscotti davanti alle opere della mostra “La Pittura in Italia, anni ’30 – anni ’50”, periodo in cui l’Italia vede la stabilizzazione del fascismo, lo scoppio della Guerra, l’uscita dal conflitto e una lenta ricostruzione; alle ore 18.00, “Cocktail in galleria”, un aperitivo da Bonioni Arte (Corso Garibaldi, 43) con Federico e Ivano Bonioni fra le opere della collettiva “Frammenti, Venti artisti dagli anni ’50 ai giorni nostri”, un percorso che ripercorre la storia dell’arte italiana a partire dal secondo Dopoguerra, riservando particolare attenzione anche alle nuove generazioni e alla ricerca artistica contemporanea.
Il programma di domenica 17 dicembre prevede, alle ore 11.00, alla Galleria 8,75 Artecontemporanea (Corso Garibaldi, 4), “Dolci di Natale”, una colazione in galleria con Gino Di Frenna e le opere della mostra “Formazione visiva”, da Arcangelo, Julia Bornefeld e Davide Bramante a Francesco Stefanini; alle ore 18.00, “Aperitivo di chiusura” da Vicolo Folletto Art Factories (Vicolo del Folletto, 1) con Tiziano Scalabrini, Lia Bedogni e Claudia Carpenito nell’ambito della mostra “Mimmo Paladino, Opera Grafica 1984-2008”, dedicata interamente a uno dei linguaggi preferiti dell’artista, ovvero l’incisione.
Il filo conduttore dell’arte contemporanea accomuna le sette gallerie che, con le loro proposte, evidenziano il proprio indirizzo e le proprie scelte artistiche, tutte diverse ma complementari, in un’epoca come la nostra che ha fatto del “fare rete” la propria forza.
Tutte le informazioni sul progetto, le gallerie, le mostre e gli eventi sono disponibili sul sito www.incontemporanea.eu. È attiva anche la pagina facebook: www.facebook.com/InContemporaneaRE. Hashtag: #InContemporaneaRE.
Provocators. Capolavori dell’astrazione italiana
13/02/2016 - 03/03/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Dopo il successo riscosso ad “Arte Fiera”, la Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia (Viale dei Mille, 44/B) presenta, dal 13 febbraio al 3 marzo 2016, “Provocators. Capolavori dell’astrazione italiana”, con opere di Salvatore Scarpitta, Piero Dorazio, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Giuseppe Amadio, Umberto Mariani e Getulio Alviani.
L’esposizione, che prende il nome da un capolavoro di Achille Perilli (“Provocators”, 1957), propone un’interessante incursione nel panorama dell’astrazione italiana, dallo storicizzato ai giorni nostri, attraverso alcuni nomi-chiave.
Una mostra essenziale con opere selezionate di autori che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea italiana. Accanto a questi, anche i lavori di alcuni artisti che si stanno imponendo all’attenzione del grande pubblico e che la Galleria de’ Bonis ha già trattato, come Giuseppe Amadio e Umberto Mariani.
Storia e contemporaneità si affiancano in un discorso per immagini.
Salvatore Scarpitta, genio dell’astrazione italiana, scoperto nientemeno che da Leo Castelli, che sarà a lungo il suo gallerista di riferimento e che gli organizzerà una decina di personali, è presente in mostra con un’opera pittorica del 1949 sui toni del grigio e del nero.
Piero Dorazio che, fin dal 1945, ha contribuito all’affermazione dell’astrattismo in Italia benché in una prima fase avesse aderito al realismo socialista e fosse uno dei frequentatori dello studio di Guttuso. Nel 1947 è fra i firmatari del manifesto del gruppo Forma 1. In mostra, una tecnica mista su carta intelata del 1957.
Achille Perilli, un altro dei membri fondatori del gruppo Forma 1. L’artista è presente in mostra con un’interessante opera di grande formato del 1957, che presta il nome alla mostra stessa e fa parte della serie “Fumetti” nella quale le rigorose geometrie che lo caratterizzano si stemperano in forme morbide e colori più tenui.
Antonio Sanfilippo, uno degli artisti più importanti dell'arte italiana ed europea del secondo dopoguerra, partecipa alla Biennale del 48 e a quelle del 1954 e del 1964. Anch’egli aderisce al formalismo e firma il manifesto del gruppo Forma 1. In mostra, una delle prime opere del gruppo: un pezzo del 1948.
La Galleria de’ Bonis, che identifica le proprie scelte artistiche nella figurazione italiana, non è nuova ad aperture ad altri ambiti di ricerca. Accanto ai “mostri sacri” dell’astrazione italiana – Scarpitta, Dorazio, Perilli, Sanfilippo – sono stati accostati tre artisti contemporanei sulla cresta dell’onda: Giuseppe Amadio, Umberto Mariani e, a sorpresa, Getulio Alviani, presente con due piccoli “gioielli” che brillano fra tutti come scelta inconsueta. I tre rappresentano la nuova frontiera dell’astrazione e sviluppano il discorso pittorico dei loro predecessori attraverso le estroflessioni (Amadio) e i nuovi materiali come il piombo (Mariani) e l’alluminio (Alviani).
La mostra, sarà visitabile fino al 3 marzo 2016, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00. Per informazioni: tel. 0522 580605, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.