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Evento: Lucio Del Pezzo- Ritorno al futuro
20/11/2015 - 30/01/2016
Dettagli
Data di inserimento: | 02/11/2015 - 18:44 |
Luogo: | Milano (MI) - Lombardia |
Data di inizio: | 20/11/2015 |
Data di fine | 30/01/2016 |
Descrizione
La Galleria Arte 92 (Milano, Via Moneta 1/A, www.arte92.it ) inaugura giovedì 19 novembre alle ore 18 la personale Lucio Del Pezzo- Ritorno al futuro a cura di Raffaella A. Caruso (20 novembre 2015 - 30 gennaio 2016, orario 10-13/ 16-19 lunedì e festivi chiuso).
In mostra un cospicuo corpus di opere che ripercorrono le tappe della produzione del Maestro e che vanno da alcuni rarissimi e fondamentali lavori storici degli anni 50 (Sole Giallo, 1958 e Frattura geologica, 1959) agli anni Sessanta in cui il linguaggio di Del Pezzo diviene particolarissimo, attuando una riflessione sui concetti di assemblage e di ready-made (Composizione, 1960 e Racconto Meccanico, 1961, Piccola Torre, 1963 e Flipper, 1967) sino al repertorio più noto dei Casellari e all’ultima produzione (Piccola mensola, Disseminazioni, 2015). In mostra anche una pregevole raccolta di chine.
L’esposizione ripercorre dunque la congruenza di un’esperienza pittorica che nasce nel dopoguerra e prosegue con un personale e sociale percorso di categorizzazione di simboli e oggetti.
Considerato grande maestro del pop europeo, Del Pezzo pur con suggestioni dada e surrealiste, organizza i suoi reperti in una dimensione architettonica, ordinata e metafisica, da archeologo, legando con il filo di un immaginario automatista le assonanze e la possibile convivenza di epoche e culture diverse e insegnandoci a parlare la lingua del mondo. In questo l’iter espositivo individua l’attualità senza tempo del suo linguaggio, analizzando formalmente epoche e contenuti differenti e svelando in opere completamente inedite una ricchezza e una vivacità del tutto impensata.
Come scrive nel testo in catalogo Raffaella A. Caruso “Del Pezzo l’archeologo che dal magma vulcanico della sua terra, dai panni stesi dei vicoli ha passato gran parte della sua vita a incasellare in edicole votive gli strumenti necessari per andare avanti e ridisegnare il mondo, traccia nuove traiettorie sparpagliando in soffio di vento, come in sogno, di nuovo le sue carte. Geniale. È come se consegnasse con queste Disseminazioni il suo lavoro nelle mani di noi spettatori chiamandoci all’agire. In prima persona. Chiedendo di ripercorrere, adesso che ci ha fornito gli strumenti, strade nuove. Invitandoci a nuove consapevolezze. In questi tempi duri dove si guarda il cielo per non combattere sulla terra, in questi tempi di astronavi e in cui si cercano segnali da pianeti lontani Del Pezzo aveva previsto tutto del necessario e umano ritorno al futuro.”
info: arte92@arte92.it
www.arte92.it
02.8052347
Catalogo in galleria con testo di Raffaella A. Caruso ita/eng e ricco apparato bibliografico e iconografico
In mostra un cospicuo corpus di opere che ripercorrono le tappe della produzione del Maestro e che vanno da alcuni rarissimi e fondamentali lavori storici degli anni 50 (Sole Giallo, 1958 e Frattura geologica, 1959) agli anni Sessanta in cui il linguaggio di Del Pezzo diviene particolarissimo, attuando una riflessione sui concetti di assemblage e di ready-made (Composizione, 1960 e Racconto Meccanico, 1961, Piccola Torre, 1963 e Flipper, 1967) sino al repertorio più noto dei Casellari e all’ultima produzione (Piccola mensola, Disseminazioni, 2015). In mostra anche una pregevole raccolta di chine.
L’esposizione ripercorre dunque la congruenza di un’esperienza pittorica che nasce nel dopoguerra e prosegue con un personale e sociale percorso di categorizzazione di simboli e oggetti.
Considerato grande maestro del pop europeo, Del Pezzo pur con suggestioni dada e surrealiste, organizza i suoi reperti in una dimensione architettonica, ordinata e metafisica, da archeologo, legando con il filo di un immaginario automatista le assonanze e la possibile convivenza di epoche e culture diverse e insegnandoci a parlare la lingua del mondo. In questo l’iter espositivo individua l’attualità senza tempo del suo linguaggio, analizzando formalmente epoche e contenuti differenti e svelando in opere completamente inedite una ricchezza e una vivacità del tutto impensata.
Come scrive nel testo in catalogo Raffaella A. Caruso “Del Pezzo l’archeologo che dal magma vulcanico della sua terra, dai panni stesi dei vicoli ha passato gran parte della sua vita a incasellare in edicole votive gli strumenti necessari per andare avanti e ridisegnare il mondo, traccia nuove traiettorie sparpagliando in soffio di vento, come in sogno, di nuovo le sue carte. Geniale. È come se consegnasse con queste Disseminazioni il suo lavoro nelle mani di noi spettatori chiamandoci all’agire. In prima persona. Chiedendo di ripercorrere, adesso che ci ha fornito gli strumenti, strade nuove. Invitandoci a nuove consapevolezze. In questi tempi duri dove si guarda il cielo per non combattere sulla terra, in questi tempi di astronavi e in cui si cercano segnali da pianeti lontani Del Pezzo aveva previsto tutto del necessario e umano ritorno al futuro.”
info: arte92@arte92.it
www.arte92.it
02.8052347
Catalogo in galleria con testo di Raffaella A. Caruso ita/eng e ricco apparato bibliografico e iconografico
Altri eventi dell'inserzionista
Lucio Del Pezzo- Ritorno al futuro
20/11/2015 - 30/01/2016
Milano (MI) - Lombardia
Inserito da Raffaella Caruso
La Galleria Arte 92 (Milano, Via Moneta 1/A, www.arte92.it ) inaugura giovedì 19 novembre alle ore 18 la personale Lucio Del Pezzo- Ritorno al futuro a cura di Raffaella A. Caruso (20 novembre 2015 - 30 gennaio 2016, orario 10-13/ 16-19 lunedì e festivi chiuso).
In mostra un cospicuo corpus di opere che ripercorrono le tappe della produzione del Maestro e che vanno da alcuni rarissimi e fondamentali lavori storici degli anni 50 (Sole Giallo, 1958 e Frattura geologica, 1959) agli anni Sessanta in cui il linguaggio di Del Pezzo diviene particolarissimo, attuando una riflessione sui concetti di assemblage e di ready-made (Composizione, 1960 e Racconto Meccanico, 1961, Piccola Torre, 1963 e Flipper, 1967) sino al repertorio più noto dei Casellari e all’ultima produzione (Piccola mensola, Disseminazioni, 2015). In mostra anche una pregevole raccolta di chine.
L’esposizione ripercorre dunque la congruenza di un’esperienza pittorica che nasce nel dopoguerra e prosegue con un personale e sociale percorso di categorizzazione di simboli e oggetti.
Considerato grande maestro del pop europeo, Del Pezzo pur con suggestioni dada e surrealiste, organizza i suoi reperti in una dimensione architettonica, ordinata e metafisica, da archeologo, legando con il filo di un immaginario automatista le assonanze e la possibile convivenza di epoche e culture diverse e insegnandoci a parlare la lingua del mondo. In questo l’iter espositivo individua l’attualità senza tempo del suo linguaggio, analizzando formalmente epoche e contenuti differenti e svelando in opere completamente inedite una ricchezza e una vivacità del tutto impensata.
Come scrive nel testo in catalogo Raffaella A. Caruso “Del Pezzo l’archeologo che dal magma vulcanico della sua terra, dai panni stesi dei vicoli ha passato gran parte della sua vita a incasellare in edicole votive gli strumenti necessari per andare avanti e ridisegnare il mondo, traccia nuove traiettorie sparpagliando in soffio di vento, come in sogno, di nuovo le sue carte. Geniale. È come se consegnasse con queste Disseminazioni il suo lavoro nelle mani di noi spettatori chiamandoci all’agire. In prima persona. Chiedendo di ripercorrere, adesso che ci ha fornito gli strumenti, strade nuove. Invitandoci a nuove consapevolezze. In questi tempi duri dove si guarda il cielo per non combattere sulla terra, in questi tempi di astronavi e in cui si cercano segnali da pianeti lontani Del Pezzo aveva previsto tutto del necessario e umano ritorno al futuro.”
info: arte92@arte92.it
www.arte92.it
02.8052347
Catalogo in galleria con testo di Raffaella A. Caruso ita/eng e ricco apparato bibliografico e iconografico
In mostra un cospicuo corpus di opere che ripercorrono le tappe della produzione del Maestro e che vanno da alcuni rarissimi e fondamentali lavori storici degli anni 50 (Sole Giallo, 1958 e Frattura geologica, 1959) agli anni Sessanta in cui il linguaggio di Del Pezzo diviene particolarissimo, attuando una riflessione sui concetti di assemblage e di ready-made (Composizione, 1960 e Racconto Meccanico, 1961, Piccola Torre, 1963 e Flipper, 1967) sino al repertorio più noto dei Casellari e all’ultima produzione (Piccola mensola, Disseminazioni, 2015). In mostra anche una pregevole raccolta di chine.
L’esposizione ripercorre dunque la congruenza di un’esperienza pittorica che nasce nel dopoguerra e prosegue con un personale e sociale percorso di categorizzazione di simboli e oggetti.
Considerato grande maestro del pop europeo, Del Pezzo pur con suggestioni dada e surrealiste, organizza i suoi reperti in una dimensione architettonica, ordinata e metafisica, da archeologo, legando con il filo di un immaginario automatista le assonanze e la possibile convivenza di epoche e culture diverse e insegnandoci a parlare la lingua del mondo. In questo l’iter espositivo individua l’attualità senza tempo del suo linguaggio, analizzando formalmente epoche e contenuti differenti e svelando in opere completamente inedite una ricchezza e una vivacità del tutto impensata.
Come scrive nel testo in catalogo Raffaella A. Caruso “Del Pezzo l’archeologo che dal magma vulcanico della sua terra, dai panni stesi dei vicoli ha passato gran parte della sua vita a incasellare in edicole votive gli strumenti necessari per andare avanti e ridisegnare il mondo, traccia nuove traiettorie sparpagliando in soffio di vento, come in sogno, di nuovo le sue carte. Geniale. È come se consegnasse con queste Disseminazioni il suo lavoro nelle mani di noi spettatori chiamandoci all’agire. In prima persona. Chiedendo di ripercorrere, adesso che ci ha fornito gli strumenti, strade nuove. Invitandoci a nuove consapevolezze. In questi tempi duri dove si guarda il cielo per non combattere sulla terra, in questi tempi di astronavi e in cui si cercano segnali da pianeti lontani Del Pezzo aveva previsto tutto del necessario e umano ritorno al futuro.”
info: arte92@arte92.it
www.arte92.it
02.8052347
Catalogo in galleria con testo di Raffaella A. Caruso ita/eng e ricco apparato bibliografico e iconografico
Gianni Bertini - Antologica
26/01/2017 - 30/01/2017
Bologna (BO) - Emilia-Romagna
Inserito da Raffaella Caruso
Gianni Bertini, “le Mec du Mec art”, è il protagonista della Solo Show con cui Eidos Immagini Contemporanee inaugura a Bologna Arte Fiera (padiglione 26 Stand A 88) la collaborazione con l’Associazione Gianni Bertini (www.associazionegiannibertini.com). Si tratta di una vera e propria antologica -a cura di Raffaella A. Caruso- che contrappunta i momenti salienti della produzione dell’Artista con un allestimento inedito e davvero site specific. I visitatori di Arte Fiera saranno accolti nello stand da uno scritto-manifesto autografo su legno (Gentile visitatore… ) con cui Gianni Bertini invita ad entrare nel mondo della pittura liberandosi da ogni preconcetto, pronti a sovvertire le regole per comprendere nuove possibilità narrative. In parallelo la proiezione di video assolutamente inediti, proprietà di Thierry Bertini –presidente dell’Associazione- e in comodato d’uso al Centre Pompidou, che non mancheranno di catturare lo spettatore per ironia ed energia. È forse questa una delle parole chiave del lavoro di Gianni Bertini, comune denominatore per i lavori in mostra che pur appartengono a periodi ben distinti. Si parte dai capolavori degli anni 40 presentati su una tappezzeria di locandine d’epoca, di per se stesse materiale di enorme valore documentario. I Gridi, MAC, Nucleare, Informale tutta la storia dei movimenti italiani ed europei del dopoguerra sino all’intuizione e alla rivelazione della Mec Art. Dopo l’esordio figurativo nel 1946 e i Gridi del ’48-’49, con cui anticipa di vent’anni il lavoro di Robert Indiana, pitture astratte attraversate da numeri e cifre, tra la denuncia e il dada, Bertini aderisce nel 1950 al MAC, partecipando alla biennale di Venezia dello stesso anno. Cogliendo però poi subito il rischio di un’involuzione del linguaggio concretista, realizza già nel 1951 pitture con sgocciolatura che sono tra le prime manifestazioni di pittura informale e nucleare realizzata in Italia. Sul finire del 1951 si trasferisce a Parigi dove nel maggio 1952 ha luogo la sua prima mostra personale parigina alla Galerie Arnaud. A Parigi conosce Atlan, Hartung, Soulages, Poliakoff, Schneider, De Stäel e inaugura con la partecipazione al Salon de Mai, cui sarà sempre successivamente invitato, la sua vita parigina. Tra il ’54 e il ’59 produce opere gestuali, dalle quali affiora prepotente il mondo della macchina: con queste partecipa alla Biennale del ’58. Nel ’54 incontra Pierre Restany, compagno del cammino verso Nouveau Réalism e Mec-Art, e così nel 1960 stufo di un informale che ha inevitabilmente perso la propria vis, introduce nel suo campo visivo la realtà, preparando la tela con immagini tratte dai giornali (in mostra un rarissimo esempio del ’62 con Minos au travail) . Da questo momento le sue opere, a latere di quelle dei neo-dadaisti statunitensi e dei Nouveaux Réalistes francesi, pongono le basi per lo sviluppo della stagione d’oro della Pop Art italiana. Scoperto il concetto classico della contaminazione, Bertini decide di ampliare le già notevoli possibilità combinatorie del proprio linguaggio trasferendo sulla tela mediante emulsione l’immagine fotografica, meccanica. Così all’aspetto per così dire epico del suo lavoro, sottolineato dall’uso ironico dei titoli, si sovrappongono lucide e feroci critiche al contemporaneo con quella molteplicità di piani narrativi che il pop statunitense non ebbe. Qui ne sono chiaro esempio per tutti il celeberrimo Succede qualche cosa. Bertini conduce sino alla fine questa forte linea narrativa, anticipando la piega sociale e politica che il pop italiano prende dal 1966, assecondandola con un apparente classicismo antropologico dal 1976 con la serie dell'Abbaco e un sorprendente ritorno alla pittura “classica”, spiazzante e pronta ad addolcire temi di una crudezza assoluta. È per alcuni versi così anche nelle tele anni 90 di Per non dimenticare, sulla Guerra del Golfo: in un'attualità ancora oggi assolutamente disarmante il rombo futurista e scanzonato dell’automobile è sostituito da quello sinistro di aerei, carrarmati ed elicotteri. Nello stesso decennio e con l’avvento del Millennio nuovo, Bertini sempre attento al nuovo, che sempre anticipa se non addirittura inventa, capisce che la riproduzione meccanica e fissa può e deve essere sostituita dall’elaborazione digitale, più veloce e “morbida” , in grado paradossalmente di riprodurre le trasparenze e l’imprevedibilità del pennello. Ma soprattutto lo schermo del computer gli permette di assecondare quei continui affastellamenti del pensiero con cui riesce in progressione ad arricchire la composizione, in un furor creativo che possiede ancora tutta l’energia beffarda della giovinezza. Ecco che Bertini riprende via via tutte le tessere del suo puzzle: donne, motori, ingranaggi, dee e semidei, eroi, vizi e virtù, pronto a suggerire al visitatore di raccogliere la tessera caduta. Sì qui, proprio qui a terra, mentre lui guardava il cielo.
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Corrado Cagli. Attualità per il tempo della continuità
14/10/2016 - 04/12/2016
Bologna (BO) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Dal 15 ottobre al 4 dicembre 2016 Palazzo Mazzetti (Corso Vittorio Alfieri 357, Asti) ospita la mostra “Corrado Cagli. Attualità per il tempo della continuità”, a cura di Angelo Calabrese, Francesco Muzzi e Giuseppe Briguglio.
L’esposizione, promossa da Fondazione Palazzo Mazzetti e Città di Asti, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Cagli di Roma, con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti. L’inaugurazione si terrà venerdì 14 ottobre alle ore 18.00.
In occasione della mostra, l’Archivio Cagli di Roma, nella persona del Commendator Francesco Muzzi, donerà al museo l’opera “Doña Caetano”, 1973 (olio su tela, cm. 130x95).
La mostra su Corrado Cagli (Ancona, 1910 - Roma, 1976), grande figura di creatore, intellettuale e promotore culturale, è una doverosa commemorazione dell’artista nel quarantesimo anniversario della scomparsa, ma anche l’omaggio al direttore dell’Arazzeria astigiana del Maestro Ugo Scassa (dal 1960 al 1976) che realizzò gli arazzi per le grandi navi transoceaniche.
Nell’epoca in cui la Leonardo da Vinci, la Raffaello e la Michelangelo furono prestigiose gallerie d’arte viaggianti, l’attività dell’arazzeria rappresentò un capitolo unico nell’ambito del rapporto della città di Asti con l’ambiente artistico e culturale della seconda metà del Novecento.
La mostra è un excursus cronologico sull’attività produttiva di questo grande artista che permette di far comprendere al pubblico l’immensa poliedricità e la grande padronanza delle tecniche pittoriche, ma soprattutto comprendere nella sua arte temi premonitori sul futuro dell’uomo perché come diceva Paul Valery «Il pittore non deve dipingere quello che si vede ma quello che si vedrà».
Il percorso di visita si apre con opere appartenenti al periodo della Scuola romana e prosegue con la sezione dedicata al Periodo americano. In queste sale sono esposte la “Natura morta”, “Il cranio e la candela” e “Concertino” datate 1940, probabilmente le prime opere del Maestro in terra americana, raggiunta dopo l’esilio a causa delle leggi razziali, nelle quali si vede ancora l’influsso del post-cubismo. La mostra prosegue con i lavori del periodo post bellico e con una rassegna delle tecniche e degli stili pittorici sperimentati da Cagli: dall’astratto al formale, dall’olio al pastello. Nel piano interrato sono raccolti i disegni che spaziano dai primi anni ’30 del XX secolo fino al 1976, anno della sua morte; qui sono esposte sei rarissime ceramiche degli anni ’28 – ‘29, testimonianza della fase in cui Cagli fu direttore artistico della fabbrica Rometti ad Umbertide, ed altre sculture.
L’ultima sezione accoglie tre arazzi commissionati dall’artista all’Arazzeria Scassa tra cui “La ruota della fortuna” ed “Enigma del Gallo”, di cui si possono vedere gli originali.
«Corrado – scrive Angelo Calabrese – è il maestro che supera il secolo cui ha dato Luce, perché moderno per il tempo a venire, per testimoniata eticità e per avere intuito, per altezza d’ingegno e personale concezione dell’arte, che, nel vivente universo, macrocosmo e microcosmo hanno d’immutabile solo il mutamento. Le sue logiche multiple sono indicativamente esemplari per l’arte che oggi fa i conti con la realtà. Ricerche spaziali, motivi cellulari, esperienze informali, danno l’esempio di un fervore immaginativo aperto alla più ampia ricerca. Il maestro indiscusso passa dal totemismo ai grandi poeti, dalla figurazione allegorica ai labirinti di Psiche, dai ritratti alle logiche ritmico strutturali, ai miti mediterranei, alle maschere, alle scene e costumi teatrali, irripetibile, indocile alle sovrastrutture, laico e forte di una religiosità aperta, conciliata a ogni ricchezza spirituale. Cantò la natura, investigò nel cuore dei poeti, interpretò la cronaca e la storia, rese onore agli eroi, quelli ignoti e quelli celebrati dal mito, incontrò contadini, guerrieri e briganti. La legge di Cagli propone vie maestre di libertà, di creatività, di leonardesca ricerca nell’universale interrelazione di tutte le cose e di tutti gli eventi: un vate per il tempo che s’infutura».
L’esposizione sarà visitabile, acquistando lo smarTicket (intero € 5,00, ridotto € 3,00) presso la biglietteria di Palazzo Mazzetti, negli orari di apertura del Museo (da martedì a domenica ore 10.30-18.30). Catalogo Sagep, Genova. Per informazioni: tel. 0141530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.
L’esposizione, promossa da Fondazione Palazzo Mazzetti e Città di Asti, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Cagli di Roma, con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti. L’inaugurazione si terrà venerdì 14 ottobre alle ore 18.00.
In occasione della mostra, l’Archivio Cagli di Roma, nella persona del Commendator Francesco Muzzi, donerà al museo l’opera “Doña Caetano”, 1973 (olio su tela, cm. 130x95).
La mostra su Corrado Cagli (Ancona, 1910 - Roma, 1976), grande figura di creatore, intellettuale e promotore culturale, è una doverosa commemorazione dell’artista nel quarantesimo anniversario della scomparsa, ma anche l’omaggio al direttore dell’Arazzeria astigiana del Maestro Ugo Scassa (dal 1960 al 1976) che realizzò gli arazzi per le grandi navi transoceaniche.
Nell’epoca in cui la Leonardo da Vinci, la Raffaello e la Michelangelo furono prestigiose gallerie d’arte viaggianti, l’attività dell’arazzeria rappresentò un capitolo unico nell’ambito del rapporto della città di Asti con l’ambiente artistico e culturale della seconda metà del Novecento.
La mostra è un excursus cronologico sull’attività produttiva di questo grande artista che permette di far comprendere al pubblico l’immensa poliedricità e la grande padronanza delle tecniche pittoriche, ma soprattutto comprendere nella sua arte temi premonitori sul futuro dell’uomo perché come diceva Paul Valery «Il pittore non deve dipingere quello che si vede ma quello che si vedrà».
Il percorso di visita si apre con opere appartenenti al periodo della Scuola romana e prosegue con la sezione dedicata al Periodo americano. In queste sale sono esposte la “Natura morta”, “Il cranio e la candela” e “Concertino” datate 1940, probabilmente le prime opere del Maestro in terra americana, raggiunta dopo l’esilio a causa delle leggi razziali, nelle quali si vede ancora l’influsso del post-cubismo. La mostra prosegue con i lavori del periodo post bellico e con una rassegna delle tecniche e degli stili pittorici sperimentati da Cagli: dall’astratto al formale, dall’olio al pastello. Nel piano interrato sono raccolti i disegni che spaziano dai primi anni ’30 del XX secolo fino al 1976, anno della sua morte; qui sono esposte sei rarissime ceramiche degli anni ’28 – ‘29, testimonianza della fase in cui Cagli fu direttore artistico della fabbrica Rometti ad Umbertide, ed altre sculture.
L’ultima sezione accoglie tre arazzi commissionati dall’artista all’Arazzeria Scassa tra cui “La ruota della fortuna” ed “Enigma del Gallo”, di cui si possono vedere gli originali.
«Corrado – scrive Angelo Calabrese – è il maestro che supera il secolo cui ha dato Luce, perché moderno per il tempo a venire, per testimoniata eticità e per avere intuito, per altezza d’ingegno e personale concezione dell’arte, che, nel vivente universo, macrocosmo e microcosmo hanno d’immutabile solo il mutamento. Le sue logiche multiple sono indicativamente esemplari per l’arte che oggi fa i conti con la realtà. Ricerche spaziali, motivi cellulari, esperienze informali, danno l’esempio di un fervore immaginativo aperto alla più ampia ricerca. Il maestro indiscusso passa dal totemismo ai grandi poeti, dalla figurazione allegorica ai labirinti di Psiche, dai ritratti alle logiche ritmico strutturali, ai miti mediterranei, alle maschere, alle scene e costumi teatrali, irripetibile, indocile alle sovrastrutture, laico e forte di una religiosità aperta, conciliata a ogni ricchezza spirituale. Cantò la natura, investigò nel cuore dei poeti, interpretò la cronaca e la storia, rese onore agli eroi, quelli ignoti e quelli celebrati dal mito, incontrò contadini, guerrieri e briganti. La legge di Cagli propone vie maestre di libertà, di creatività, di leonardesca ricerca nell’universale interrelazione di tutte le cose e di tutti gli eventi: un vate per il tempo che s’infutura».
L’esposizione sarà visitabile, acquistando lo smarTicket (intero € 5,00, ridotto € 3,00) presso la biglietteria di Palazzo Mazzetti, negli orari di apertura del Museo (da martedì a domenica ore 10.30-18.30). Catalogo Sagep, Genova. Per informazioni: tel. 0141530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.
APPLY NOW!PAFS 2017-ART FAIR SEOUL
23/02/2017 - 26/02/2017
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Studio QueenArt
PAFS- ART FAIR 2017
QueenArtStudio Gallery, is pleased to invite Artists to participate in our next Fair in Seoul, S Korea
PAFS 2017, 6th edition (Feb.23 - Feb.26, 2017) is an important art fair BY Silent ASTA
UNIQUE OPPORTUNITY TO EXHIBIT THEIR ARTWORKS IN SEOUL 23 to 26 February 2016, IN A DIFFERENT ART FAIR! IN ONE OF THE NEW RICH EMERGING AND NOW AMONG THE MOST 'INTERESTED TO INVEST IN ART AND CULTURE
A goal, is to catch new trends, it is to get your pulse on the eastern market?, in the magnificent GRAND INTERCONTINENTAL COEX SPECIAL GUESTS OF THE EVENT
PRINCE LORENZO DE MEDICI AND HIS BEAUTIFUL WIFE: THE PRINCESS KOREAN ROSEMARY
COEX Convention Center is located in Seoul COEX InterContinental and Grand InterContinental Seoul Parnas. Also in this complex is the Seven Luck Casino, the luxury department store Hyundai along with numerous shops and restaurants, all connected through a shopping / underground system with millions of the people moving for as long as the art fair?!?
CAPITAL OF FASHION AND DESIGN: the city that never sleeps.
* The selections are open until 20 January 2017.Le choices of Works of Art will be accurate on the contemporary art trends of the place.
To participate in the selection, you make request as soon possible of the registration forms and you send to this email the Artwork or the Artworks with which it intends to participate.
Do not hesitate to contact us with any questions
See you soon!!
PAFS- ART FAIR 2017
QueenArtStudio Gallery è lieta di invitare gli Artisti a partecipare alla nostra prossima Fiera a Seoul in Sud -Corea
(Feb.23 - Feb.26, 2017) è una importante fiera d'arte con ASTA SILENTE,
UN'OCCASIONE UNICA PER ESPORRE LE PROPRIE OPERE A SEOUL dal 23 al 26 ?F?ebbraio 2016,IN UNA FIERA D'ARTE
PRESTIGIOSA: IN UNO DEI NUOVI RICCHI PAESI EMERGENTI,ATTUALMENTE TRA I PIU' INTERESSATI AD INVESTIRE NELL'ARTE E NELLA CULTURA nel magnifico Grand Intercontinental Coex
Una meta sia per cogliere nuove tendenze, sia per avere il polso sul mercato orientale.
CAPITALE DELLA MODA E DEL DESIGN:la città che non dorme mai.
?SPECIAL GUEST DELL'EVENTO :
Il PRINCIPE LORENZO DE MEDICI E LA SUA BELLISSIMA MOGLIE: LA PRINCIPESSA COREANA ROSEMARY JOHNSON
Il Grand Intercontinental Hotel si trova nel cuore del COEX: Un'imponente e lussuoso Centro Commerciale dove sono l' InterContinental (Grand Seoul), Seven Luck Casino, Hyundai Department Store, Oakwood Hotel e COEX (Convention & Exhibition Center), che è il Centro Congressi più popolare in Corea del Sud.
?*Le selezioni sono aperte,fino al 20 gennaio 2017.
Per partecipare alle selezioni richieda al più presto i moduli di adesione alla nostra email con immagini dell'Opera o delle Opere con cui si intende partecipare.
Non esiti a contattarci per qualsiasi dubbio o domanda
A presto!!
QueenArtStudio Gallery Centro Espositivo di Arte Internazionale
Palazzo Papafava dei Carraresi-Padova?
https://www.facebook.com/events/584441925082253/
www.queenartstudio.it
queenartstudiopadova@gmail.com
TEL 3346447738
ART DIRECTOR MARIA GRAZIA TODARO
MEDIA PARTNER EXPOART E ALMAX MAGAZINE
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PRINCE LORENZO DE MEDICI AND HIS BEAUTIFUL WIFE: THE PRINCESS KOREAN ROSEMARY
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* The selections are open until 20 January 2017.Le choices of Works of Art will be accurate on the contemporary art trends of the place.
To participate in the selection, you make request as soon possible of the registration forms and you send to this email the Artwork or the Artworks with which it intends to participate.
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?*Le selezioni sono aperte,fino al 20 gennaio 2017.
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