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Evento: COLORNOPHOTOLIFE 2014. Radici e nuove frontiere della fotografia. Lo Spazio
07/11/2014 - 08/12/2014
Dettagli
Data di inserimento: | 01/10/2014 - 10:35 |
Luogo: | Colorno (PR) - Emilia-Romagna |
Data di inizio: | 07/11/2014 |
Data di fine | 08/12/2014 |
Descrizione
Tra il 7 e il 9 novembre 2014 la Reggia di Colorno sarà teatro della 5° edizione di ColornoPhotoLife, un festival fotografico tra i più significativi dell’Emilia Romagna e che vede la partecipazione di numerosi fotografi e storici della fotografia, oltre che di istituzioni pubbliche e private.
ColornoPhotoLife, grazie alla sua natura tematica, è un festival dal carattere concettualmente forte e chiaro che, ideato e realizzato in collaborazione con gli organi operativi della FIAF, apre i propri spazi alla fotografia nazionale, pur ponendo particolare attenzione agli autori emiliano-romagnoli. Quest’anno il festival si pregia anche della qualificata collaborazione dello CSAC (Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma) che presenta una mostra di alto profilo.
Nato dalla passione del fondatore Gigi Montali e dall'entusiasmo dei volontari del Circolo fotografico Color's Light, per il quinto anno consecutivo il ColornoPhotoLife unisce quindi le forze delle istituzioni e del volontariato culturale per dar vita a momenti di viva cultura fotografica con mostre, workshop, un concorso a lettura di Portfolio Maria Luigia e intensi momenti di incontro con autori e protagonisti della fotografia italiana che esporranno, per condividerle, le loro riflessioni ed esperienze.
Ampia sarà la presenza dell’editoria, con la libreria specializzata di HF Distribuzione e con sezioni dedicate a due riviste specializzate: “FOTO Cult” che anche è media partner del ColornoPhotoLife, e “Gente di fotografia”.
Il concept dell’edizione 2014 ruota attorno all’idea di Spazio, inteso come la variabile da dominare per lo sviluppo umano. Se il tempo è stato dominato dalla rapidità, lo spazio viene dominato dalla raggiungibilità materiale e intellettuale di ciò che prima era remoto e oggi non lo è più. I curatori, affermando che il XX secolo è l’epoca del Tempo e il XXI secolo quella appunto dello Spazio, propongono una riflessione che coinvolge il disporsi delle cose naturali nello spazio, che è misura dell’uomo, a partire dal corpo che si colloca in un determinato luogo e lo occupa e che diventa quindi esso stesso metafora dello spazio. Ed è nello spazio che l’uomo scopre e trasforma il mondo.
Lo stesso concetto di spazio assume quindi innumerevoli significati, quale quello pubblico dei luoghi e dei non-luoghi, o quello privato; ancora diventa un territorio identitario di un popolo, di una comunità, di un nucleo familiare, di un individuo. È visto inoltre come elemento misurabile: quello immenso e quello insufficiente; e infine può essere profondamente soggettivo nella sua esteriorità e interiorità.
Questo l’elenco delle mostre che saranno inaugurate venerdì 7 novembre e rimarranno aperte fino a lunedì 8 dicembre 2014:
“Vaghi Paesaggi” di Gianni Leone a cura di CSAC
“La bellezza silenziosa” di Antonella Monzoni
“Temporary Home” di Enrico Genovesi
“Break into Break” di Alex Liverani
“DIECI” Foto Cult
“La mia Africa” di Giuseppe Morandi
“Porno Station” di Pietro Millenotti
Collettiva dei soci di Color’s Light Colorno
Collettiva del gruppo fotografico di Boretto
Collettiva da Sassoferrato
Oltre alle mostre, nelle giornate inaugurali si svolgeranno le conferenze di Antonella Monzoni (Gente di fotografia), di Paolo Barbaro (Lo spazio del Mediterraneo) e di Andrea Tinterri e Michele Smargiassi, in collaborazione con “La Luna di Traverso” (Lo spazio sulla carta stampata). Vi saranno inoltre dei tavoli di lettura condotti da Orietta Bay, Silvano Bicocchi, Cinzia Busi Thomson, Massimo Mazzoli, Fulvio Merlak, Antonella Monzoni, nonché tre workshop: di Ivano Bolondi, e di Alex Liverani (Street Photography).
ColornoPhotoLife, attraverso il coinvolgimento sempre maggiore delle istituzioni e di vari soggetti, è in costante crescita. Una crescita resa possibile grazie al patrocinio del Comune di Colorno, all’attenzione della Provincia di Parma che ha concesso la disponibilità degli spazi più prestigiosi della Reggia e alle ampie e qualificate collaborazioni che, ben coordinate dal volontariato culturale del Circolo Color’s Light, permettono di conseguire sinergie di particolare efficacia.
La 5a edizione di ColornoPhotoLife si avvale inoltre della collaborazione di “La Luna di Traverso”, “FOTOcult”, CSAC (Università degli Studi di Parma), HF distribuzione.
GEMELLAGGI: Face photo news e Una penisola di Luce.
Didascalia dell'opera: Gianni Leone, da Vaghi paesaggi.
Programma completo:
http://www.colornophotolife.it/download/allegati/fn000007.pdf
ColornoPhotoLife, grazie alla sua natura tematica, è un festival dal carattere concettualmente forte e chiaro che, ideato e realizzato in collaborazione con gli organi operativi della FIAF, apre i propri spazi alla fotografia nazionale, pur ponendo particolare attenzione agli autori emiliano-romagnoli. Quest’anno il festival si pregia anche della qualificata collaborazione dello CSAC (Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma) che presenta una mostra di alto profilo.
Nato dalla passione del fondatore Gigi Montali e dall'entusiasmo dei volontari del Circolo fotografico Color's Light, per il quinto anno consecutivo il ColornoPhotoLife unisce quindi le forze delle istituzioni e del volontariato culturale per dar vita a momenti di viva cultura fotografica con mostre, workshop, un concorso a lettura di Portfolio Maria Luigia e intensi momenti di incontro con autori e protagonisti della fotografia italiana che esporranno, per condividerle, le loro riflessioni ed esperienze.
Ampia sarà la presenza dell’editoria, con la libreria specializzata di HF Distribuzione e con sezioni dedicate a due riviste specializzate: “FOTO Cult” che anche è media partner del ColornoPhotoLife, e “Gente di fotografia”.
Il concept dell’edizione 2014 ruota attorno all’idea di Spazio, inteso come la variabile da dominare per lo sviluppo umano. Se il tempo è stato dominato dalla rapidità, lo spazio viene dominato dalla raggiungibilità materiale e intellettuale di ciò che prima era remoto e oggi non lo è più. I curatori, affermando che il XX secolo è l’epoca del Tempo e il XXI secolo quella appunto dello Spazio, propongono una riflessione che coinvolge il disporsi delle cose naturali nello spazio, che è misura dell’uomo, a partire dal corpo che si colloca in un determinato luogo e lo occupa e che diventa quindi esso stesso metafora dello spazio. Ed è nello spazio che l’uomo scopre e trasforma il mondo.
Lo stesso concetto di spazio assume quindi innumerevoli significati, quale quello pubblico dei luoghi e dei non-luoghi, o quello privato; ancora diventa un territorio identitario di un popolo, di una comunità, di un nucleo familiare, di un individuo. È visto inoltre come elemento misurabile: quello immenso e quello insufficiente; e infine può essere profondamente soggettivo nella sua esteriorità e interiorità.
Questo l’elenco delle mostre che saranno inaugurate venerdì 7 novembre e rimarranno aperte fino a lunedì 8 dicembre 2014:
“Vaghi Paesaggi” di Gianni Leone a cura di CSAC
“La bellezza silenziosa” di Antonella Monzoni
“Temporary Home” di Enrico Genovesi
“Break into Break” di Alex Liverani
“DIECI” Foto Cult
“La mia Africa” di Giuseppe Morandi
“Porno Station” di Pietro Millenotti
Collettiva dei soci di Color’s Light Colorno
Collettiva del gruppo fotografico di Boretto
Collettiva da Sassoferrato
Oltre alle mostre, nelle giornate inaugurali si svolgeranno le conferenze di Antonella Monzoni (Gente di fotografia), di Paolo Barbaro (Lo spazio del Mediterraneo) e di Andrea Tinterri e Michele Smargiassi, in collaborazione con “La Luna di Traverso” (Lo spazio sulla carta stampata). Vi saranno inoltre dei tavoli di lettura condotti da Orietta Bay, Silvano Bicocchi, Cinzia Busi Thomson, Massimo Mazzoli, Fulvio Merlak, Antonella Monzoni, nonché tre workshop: di Ivano Bolondi, e di Alex Liverani (Street Photography).
ColornoPhotoLife, attraverso il coinvolgimento sempre maggiore delle istituzioni e di vari soggetti, è in costante crescita. Una crescita resa possibile grazie al patrocinio del Comune di Colorno, all’attenzione della Provincia di Parma che ha concesso la disponibilità degli spazi più prestigiosi della Reggia e alle ampie e qualificate collaborazioni che, ben coordinate dal volontariato culturale del Circolo Color’s Light, permettono di conseguire sinergie di particolare efficacia.
La 5a edizione di ColornoPhotoLife si avvale inoltre della collaborazione di “La Luna di Traverso”, “FOTOcult”, CSAC (Università degli Studi di Parma), HF distribuzione.
GEMELLAGGI: Face photo news e Una penisola di Luce.
Didascalia dell'opera: Gianni Leone, da Vaghi paesaggi.
Programma completo:
http://www.colornophotolife.it/download/allegati/fn000007.pdf
Altri eventi dell'inserzionista
Vallebon’art-e
01/08/2014 - 10/08/2014
Vallebona (IM) - Liguria
Inserito da Marta Santacatterina
Inaugurerà il 1° agosto 2014 la terza edizione di Vallebon’art-e, biennale di arte che per dieci giorni coinvolgerà tutto il delizioso paesino ligure in un percorso espositivo tra pittura, scultura, installazioni e performance, per un’estate all’insegna dell’arte contemporanea.
Nelle piazze e nei carruggi del centro storico del piccolo comune di Vallebona (provincia di Imperia), dall’1 al 10 agosto 2014 si svolgerà un festival che vedrà la partecipazione di ben 30 artisti italiani e non solo.
In questo territorio di confine posto nel cuore della Riviera dei Fiori, l’Accademia Balbo di Bordighera ha affidato agli artisti il compito di confrontarsi con le antiche tradizioni culturali che ruotano attorno al fuoco e al vento, tramite progetti intensi e suggestivi, molti dei quali site specific.
L’evento si propone di invadere l’intero centro – recentemente restaurato grazie alla collaborazione dell’artista Domenico Borrelli che si è occupato anche dell’arredo urbano – con opere realizzate ad hoc utilizzando tutte le tecniche espressive contemporanee: dai dipinti alle sculture, dalle installazioni alle performance, dalla fotografia al video, tutto concorrerà a creare un tessuto ricco di fascino che animerà Vallebona e permetterà a turisti e residenti di immergersi nella cultura figurativa attuale.
Questo l’elenco degli artisti: Natalie Silva, Tegi Canfari, Michaela Schwarzmann, Antonio Nepita, Ferruccio Carassale, Ruggero Maggi, Lorella Selvi, Carla Cremers, Pierangelo Russo, Karin Wittulsky, PierLuigi Cattaneo, Cornelia Lottes, Marisa Fogliarini, Enzo Sforza, Nadia Giannelli, Ruth Lustenberger, Matteo Carassale, Roger Winum, Mariagrazia Colasanto, Fulvio Colangelo, Renza Sciutto, Francesca Borgia, Domenico Borrelli, Cristina Matteucci, Lorena Falzone, Maria Rosa Benso, Luj Vacchino, Claudia Borgna, Octavio Floreal, Noris Lazzarini, Saverio Chiappalone.
Si rinnova anche nel 2014, quindi, il trinomio arte-cultura-territorio che sta alla base di Vallebon’art-e e che renderà l’evento un punto di incontro, di scambio e di convergenza di energie creative per tutta la Riviera dei Fiori.
Vallebon’art-e
A cura dell’Accademia Balbo di Bordighera
Dal 1 al 10 agosto 2014
Piazza della Libertà e sedi varie
Vallebona, 18012 (IM)
Inaugurazione: 1 agosto 2014, ore 19,00
comune@vallebona.info
www.vallebona.info
Nelle piazze e nei carruggi del centro storico del piccolo comune di Vallebona (provincia di Imperia), dall’1 al 10 agosto 2014 si svolgerà un festival che vedrà la partecipazione di ben 30 artisti italiani e non solo.
In questo territorio di confine posto nel cuore della Riviera dei Fiori, l’Accademia Balbo di Bordighera ha affidato agli artisti il compito di confrontarsi con le antiche tradizioni culturali che ruotano attorno al fuoco e al vento, tramite progetti intensi e suggestivi, molti dei quali site specific.
L’evento si propone di invadere l’intero centro – recentemente restaurato grazie alla collaborazione dell’artista Domenico Borrelli che si è occupato anche dell’arredo urbano – con opere realizzate ad hoc utilizzando tutte le tecniche espressive contemporanee: dai dipinti alle sculture, dalle installazioni alle performance, dalla fotografia al video, tutto concorrerà a creare un tessuto ricco di fascino che animerà Vallebona e permetterà a turisti e residenti di immergersi nella cultura figurativa attuale.
Questo l’elenco degli artisti: Natalie Silva, Tegi Canfari, Michaela Schwarzmann, Antonio Nepita, Ferruccio Carassale, Ruggero Maggi, Lorella Selvi, Carla Cremers, Pierangelo Russo, Karin Wittulsky, PierLuigi Cattaneo, Cornelia Lottes, Marisa Fogliarini, Enzo Sforza, Nadia Giannelli, Ruth Lustenberger, Matteo Carassale, Roger Winum, Mariagrazia Colasanto, Fulvio Colangelo, Renza Sciutto, Francesca Borgia, Domenico Borrelli, Cristina Matteucci, Lorena Falzone, Maria Rosa Benso, Luj Vacchino, Claudia Borgna, Octavio Floreal, Noris Lazzarini, Saverio Chiappalone.
Si rinnova anche nel 2014, quindi, il trinomio arte-cultura-territorio che sta alla base di Vallebon’art-e e che renderà l’evento un punto di incontro, di scambio e di convergenza di energie creative per tutta la Riviera dei Fiori.
Vallebon’art-e
A cura dell’Accademia Balbo di Bordighera
Dal 1 al 10 agosto 2014
Piazza della Libertà e sedi varie
Vallebona, 18012 (IM)
Inaugurazione: 1 agosto 2014, ore 19,00
comune@vallebona.info
www.vallebona.info
Cart’art. Orizzonti di carta
11/07/2014 - 20/07/2014
Berceto (PR) - Emilia-Romagna
Inserito da Marta Santacatterina
Nella cornice del Museo Pier Maria Rossi di Berceto, a partire dall’11 luglio, si svolgerà la prima edizione di CART’ART. Orizzonti di carta. Undici artisti esporranno le loro opere, tutte di carta, appunto: tra scultura e pittura, abiti e installazioni, taccuini e incisioni, si potrà percorrere un viaggio che prende il via da un materiale leggero e quotidiano.
Declinata in sculture lievi, rielaborata, tagliata e incollata, infilata per formare gioielli, impressa o ricomposta, la carta è la protagonista della nuova mostra allestita presso il Museo Pier Maria Rossi di Berceto che, per l’occasione, ha invitato undici artisti a confrontarsi con un mezzo che offre profondi spunti creativi in molti ambiti.
Gli artisti, accomunati dalla predilezione verso un materiale quotidiano e naturale e a un’ispirazione che spesso è fonte di riflessione sul rispetto dell’ambiente e sul recupero degli “scarti”, sono stati selezionati attentamente e, con le loro opere, propongono un percorso coerente nel mondo della carta. Molti hanno un curriculum affermato – tra collaborazioni con il MART di Rovereto, con Biennale di Venezia ecc. – altri, più giovani, apportano una linfa particolarmente stimolante alla produzione artistica di questi anni.
Il percorso allestito tra le sale del Museo di Berceto si snoda quindi in varie tappe che illustrano molti dei possibili usi creativi della carta. La sua potenzialità a diventare scultura, con le opere ispirate alle piante di Maria Francesca Tassi e con le creazioni luminose di Giovanna Corsi che reinterpreta la lanterna orientale in chiave figurativa. Elvezia Allari costruisce invece vestiti sospesi, anch’essi di carta, recuperando materiali poveri e di scarto, mentre Angela Simone propone gioielli “cartacei” realizzati tramite raffinate tecniche antiche e orientali.
CART’ART espone anche dipinti veri e propri, come quelli del giovane Matteo Sclafani, oltre a installazioni contemporanee qui rappresentate da Eleonora Cumer con i suoi libri d’artista.
Gianluca Quaglia invece allarga il suo intervento all’ambiente che lo circonda, prendendo possesso degli spazi e Giorgio Tentolini e Babiscia propongono il primo intagli di carte sovrapposte che creano volumi vuoti in cui le sagome umane emergono e sembrano prendere vita; la seconda realizza stampe calcografiche, acqueforti in particolare, proponendo racconti che prendono spunto dagli oggetti d’uso.
Alla tradizione del quaderno si rifà Patrizia Peruffo che, lo reinterpreta in chiave attuale, e infine Renza Sciutto espone le Carte dell’ascolto, opere di carta che abbandonano la parola per farsi tattili e mute.
Sabato 12 luglio, inoltre, le artiste Maria Francesca Tassi ed Eleonora Cumer terranno un workshop destinato ad adulti e bambini: per informazioni su costi e iscrizioni telefonare al 393.6710042 entro lunedì 7 luglio.
Immagine: Renza Sciutto, Carte dell'ascolto
CART’ART. Orizzonti di carta
Dall’11 al 20 luglio 2014
Museo Pier Maria Rossi
Strada Romea, 5 – 43042 Berceto (Parma)
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Nei giorni 11-12-13 luglio la mostra sarà aperta fino a mezzanotte
Info: +393356237878
segreteria@museopiermariarossi.it
www.museopiermariarossi.it
Declinata in sculture lievi, rielaborata, tagliata e incollata, infilata per formare gioielli, impressa o ricomposta, la carta è la protagonista della nuova mostra allestita presso il Museo Pier Maria Rossi di Berceto che, per l’occasione, ha invitato undici artisti a confrontarsi con un mezzo che offre profondi spunti creativi in molti ambiti.
Gli artisti, accomunati dalla predilezione verso un materiale quotidiano e naturale e a un’ispirazione che spesso è fonte di riflessione sul rispetto dell’ambiente e sul recupero degli “scarti”, sono stati selezionati attentamente e, con le loro opere, propongono un percorso coerente nel mondo della carta. Molti hanno un curriculum affermato – tra collaborazioni con il MART di Rovereto, con Biennale di Venezia ecc. – altri, più giovani, apportano una linfa particolarmente stimolante alla produzione artistica di questi anni.
Il percorso allestito tra le sale del Museo di Berceto si snoda quindi in varie tappe che illustrano molti dei possibili usi creativi della carta. La sua potenzialità a diventare scultura, con le opere ispirate alle piante di Maria Francesca Tassi e con le creazioni luminose di Giovanna Corsi che reinterpreta la lanterna orientale in chiave figurativa. Elvezia Allari costruisce invece vestiti sospesi, anch’essi di carta, recuperando materiali poveri e di scarto, mentre Angela Simone propone gioielli “cartacei” realizzati tramite raffinate tecniche antiche e orientali.
CART’ART espone anche dipinti veri e propri, come quelli del giovane Matteo Sclafani, oltre a installazioni contemporanee qui rappresentate da Eleonora Cumer con i suoi libri d’artista.
Gianluca Quaglia invece allarga il suo intervento all’ambiente che lo circonda, prendendo possesso degli spazi e Giorgio Tentolini e Babiscia propongono il primo intagli di carte sovrapposte che creano volumi vuoti in cui le sagome umane emergono e sembrano prendere vita; la seconda realizza stampe calcografiche, acqueforti in particolare, proponendo racconti che prendono spunto dagli oggetti d’uso.
Alla tradizione del quaderno si rifà Patrizia Peruffo che, lo reinterpreta in chiave attuale, e infine Renza Sciutto espone le Carte dell’ascolto, opere di carta che abbandonano la parola per farsi tattili e mute.
Sabato 12 luglio, inoltre, le artiste Maria Francesca Tassi ed Eleonora Cumer terranno un workshop destinato ad adulti e bambini: per informazioni su costi e iscrizioni telefonare al 393.6710042 entro lunedì 7 luglio.
Immagine: Renza Sciutto, Carte dell'ascolto
CART’ART. Orizzonti di carta
Dall’11 al 20 luglio 2014
Museo Pier Maria Rossi
Strada Romea, 5 – 43042 Berceto (Parma)
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Nei giorni 11-12-13 luglio la mostra sarà aperta fino a mezzanotte
Info: +393356237878
segreteria@museopiermariarossi.it
www.museopiermariarossi.it
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Enrico Magnani, Supernova. Birth to Life – Vita alla Vita
07/09/2017 - 06/10/2017
Berceto (PR) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Dopo la residenza artistica presso lo Zhou Brothers Art Center di Chicago e il grande successo della mostra antologica allestita a Reggio Emilia, Enrico Magnani presenta presso l’Istituto Italiano di Cultura di Chicago, dal 7 settembre al 6 ottobre 2017, una collezione di opere inedite.
“Supernova. Birth to Life – Vita alla Vita” è il titolo della mostra che raccoglie tredici grandi dipinti ad acrilico, tutti realizzati nel 2017 su un particolare pannello multistrato di cartone e alluminio. Opere in cui l’artista non tocca mai il supporto, né con le mani, né con i pennelli o altri strumenti, avvalendosi solo di getti d’aria e d’acqua che veicolano il colore.
Focalizzando l’attenzione sulla dualità di scienza e mistica, da sempre tema portante della sua ricerca, l’autore si ispira alle esplosioni nucleari che caratterizzano la fine della vita di una stella: la Supernova, simbolo di morte e rinascita, emblema della ciclicità dell’universo. «Opere in cui, si legge nel testo di presentazione, la perfezione delle linee geometriche del triangolo, del cerchio e della croce dialogano con il caos delle esplosioni di colore, creando un equilibrio tra ordine e disordine; geometrie queste che fanno parte del patrimonio culturale e spirituale dell’uomo, di quell’essenza che, riprendendo Platone, trascende la materia esistendo solo nel mondo delle idee».
«Attraverso l’esplosione dei colori, – aggiunge Alberta Lai, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Chicago – la geometria delle linee e delle forme, la danza dei riflessi di luce e delle ombre, l’artista trasmette all’osservatore l’energia cosmica primordiale, l’impulso a gioire del ciclo della vita e l’anelito alla continua palingenesi. L’invito è pertanto a immergersi nell’esperienza estetico-sensoriale, ma anche magico-mistica che la mostra “Supernova” di Enrico Magnani permette/promette al suo fruitore».
La personale, promossa e organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Chicago con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, sarà inaugurata giovedì 7 settembre alle ore 19.00, alla presenza del Console Generale d’Italia a Chicago, Giuseppe Finocchiaro. La galleria dell’Istituto Italiano di Cultura sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Ingresso libero. Catalogo disponibile in mostra.
Per informazioni: Istituto Italiano di Cultura (T. +1 312 822 9545, iicchicago@esteri.it). Per approfondimenti: www.enricomagnani-art.com.
“Supernova. Birth to Life – Vita alla Vita” è il titolo della mostra che raccoglie tredici grandi dipinti ad acrilico, tutti realizzati nel 2017 su un particolare pannello multistrato di cartone e alluminio. Opere in cui l’artista non tocca mai il supporto, né con le mani, né con i pennelli o altri strumenti, avvalendosi solo di getti d’aria e d’acqua che veicolano il colore.
Focalizzando l’attenzione sulla dualità di scienza e mistica, da sempre tema portante della sua ricerca, l’autore si ispira alle esplosioni nucleari che caratterizzano la fine della vita di una stella: la Supernova, simbolo di morte e rinascita, emblema della ciclicità dell’universo. «Opere in cui, si legge nel testo di presentazione, la perfezione delle linee geometriche del triangolo, del cerchio e della croce dialogano con il caos delle esplosioni di colore, creando un equilibrio tra ordine e disordine; geometrie queste che fanno parte del patrimonio culturale e spirituale dell’uomo, di quell’essenza che, riprendendo Platone, trascende la materia esistendo solo nel mondo delle idee».
«Attraverso l’esplosione dei colori, – aggiunge Alberta Lai, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Chicago – la geometria delle linee e delle forme, la danza dei riflessi di luce e delle ombre, l’artista trasmette all’osservatore l’energia cosmica primordiale, l’impulso a gioire del ciclo della vita e l’anelito alla continua palingenesi. L’invito è pertanto a immergersi nell’esperienza estetico-sensoriale, ma anche magico-mistica che la mostra “Supernova” di Enrico Magnani permette/promette al suo fruitore».
La personale, promossa e organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Chicago con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, sarà inaugurata giovedì 7 settembre alle ore 19.00, alla presenza del Console Generale d’Italia a Chicago, Giuseppe Finocchiaro. La galleria dell’Istituto Italiano di Cultura sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Ingresso libero. Catalogo disponibile in mostra.
Per informazioni: Istituto Italiano di Cultura (T. +1 312 822 9545, iicchicago@esteri.it). Per approfondimenti: www.enricomagnani-art.com.
Three Triptychs
29/09/2016 - 12/11/2016
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Marco Caiazzo
La galleria per le arti contemporanee Intragallery presenta Three Triptychs, mostra a cura di Mario Codognato, visitabile dal 29 settembre al 12 novembre 2016 presso la sede di via Cavallerizza a Chiaia. Inaugurazione giovedì 29 settembre alle ore 19.00 alla presenza degli artisti che espongono: David Batchelor, Rachel Howard, Henrietta Labouchere. I tre britannici presenteranno tre variazioni sul tema della tradizione compositiva del trittico: a confronto generazioni e percorsi diversi, legati però da un’interpretazione critica del medium pittorico, rivisitato in chiave architettonica e tridimensionale.
Dal testo critico del curatore della mostra, Mario Codognato: “Il lavoro di David Batchelor si focalizza sul rapporto con il colore generato dell'ambiente urbano e sottolineato da come lo vediamo e reagiamo alle sollecitazioni fisiche e psicologiche nell’era tecnologica in cui viviamo. Nel trittico per la mostra di Intragallery l’artista ha raccolto una serie di vecchi light boxes, di quelli che in genere pubblicizzano negozi e ristoranti, li ha ripuliti e montati in modo da formare delle installazioni verticali. I colori provenienti dai light boxes si riflettono contro la parete e il pubblico li percepisce vedono solo attraverso il loro riflesso. Un tramonto artificiale e sublime al contempo. La potenzialità visiva e psicologica del colore caratterizza anche il lavoro di Rachel Howard, che nel trittico per la mostra da Intragallery alterna e accosta senza ruoli o gerarchie tre momenti e adagi della pittura contemporanea: figurazione, astrazione e la rappresentazione bidimensionale a parete di un oggetto tridimensionale, in questo caso una stampella per vestiti, che ironicamente richiama all’appendiabiti di Trap di Marcel Duchamp. Nel lavoro di Henrietta Labouchere, tre pannelli liberamente ispirati ai tessuti dei kosode e ai paraventi giapponesi del periodo Edo vengono esposti in una sequenza crescente, allineandoli dal basso. Partendo dall'idea degli orli dei kosode, l’artista nella preparazione dei pannelli ha scelto dodici colori tipici dei kimono d'epoca Edo, applicando molti strati di colla di coniglio, dipinti con tonalità tali che alla fine, attraverso un sofisticato processo di levigatura, comparissero piccoli segni come delle cicatrici”.
Perché questo tema? “La simbologia del numero tre è pressoché infinita e riscontrabile nei miti di tutte le civiltà in tutte le latitudini. Tre è considerato il “numero perfetto“, in quanto espressione della Triade o Trinità. È il simbolo spirituale della pianta che allunga i suoi rami (triforcazione) e i Pitagorici lo consideravano sacro perché permette di tracciare il triangolo, figura perfetta”, dice Codognato. “Il Tre, è il prodotto dell’unione tra l’Uno, il principio attivo e il Due, il grembo che accoglie la creazione. Possiamo definirlo il primo prodotto del pensiero che si moltiplica e si espande; racchiude in sé sia il concetto di unione sia quello di espansione”.
Dal testo critico del curatore della mostra, Mario Codognato: “Il lavoro di David Batchelor si focalizza sul rapporto con il colore generato dell'ambiente urbano e sottolineato da come lo vediamo e reagiamo alle sollecitazioni fisiche e psicologiche nell’era tecnologica in cui viviamo. Nel trittico per la mostra di Intragallery l’artista ha raccolto una serie di vecchi light boxes, di quelli che in genere pubblicizzano negozi e ristoranti, li ha ripuliti e montati in modo da formare delle installazioni verticali. I colori provenienti dai light boxes si riflettono contro la parete e il pubblico li percepisce vedono solo attraverso il loro riflesso. Un tramonto artificiale e sublime al contempo. La potenzialità visiva e psicologica del colore caratterizza anche il lavoro di Rachel Howard, che nel trittico per la mostra da Intragallery alterna e accosta senza ruoli o gerarchie tre momenti e adagi della pittura contemporanea: figurazione, astrazione e la rappresentazione bidimensionale a parete di un oggetto tridimensionale, in questo caso una stampella per vestiti, che ironicamente richiama all’appendiabiti di Trap di Marcel Duchamp. Nel lavoro di Henrietta Labouchere, tre pannelli liberamente ispirati ai tessuti dei kosode e ai paraventi giapponesi del periodo Edo vengono esposti in una sequenza crescente, allineandoli dal basso. Partendo dall'idea degli orli dei kosode, l’artista nella preparazione dei pannelli ha scelto dodici colori tipici dei kimono d'epoca Edo, applicando molti strati di colla di coniglio, dipinti con tonalità tali che alla fine, attraverso un sofisticato processo di levigatura, comparissero piccoli segni come delle cicatrici”.
Perché questo tema? “La simbologia del numero tre è pressoché infinita e riscontrabile nei miti di tutte le civiltà in tutte le latitudini. Tre è considerato il “numero perfetto“, in quanto espressione della Triade o Trinità. È il simbolo spirituale della pianta che allunga i suoi rami (triforcazione) e i Pitagorici lo consideravano sacro perché permette di tracciare il triangolo, figura perfetta”, dice Codognato. “Il Tre, è il prodotto dell’unione tra l’Uno, il principio attivo e il Due, il grembo che accoglie la creazione. Possiamo definirlo il primo prodotto del pensiero che si moltiplica e si espande; racchiude in sé sia il concetto di unione sia quello di espansione”.