Accedi
Evento: III Biennale del libro d'artista
04/04/2015 - 18/04/2015
Dettagli
Data di inserimento: | 04/04/2015 - 15:56 |
Luogo: | Napoli (NA) - Campania |
Data di inizio: | 04/04/2015 |
Data di fine | 18/04/2015 |
Descrizione
Terza Biennale del libro d’artista
a cura di Giovanna Donnarumma e Gennaro Ippolito
PAN Palazzo delle Arti Napoli
via Dei Mille 60, , Napoli
Inaugurazione: venerdì 3 aprile 2014 ore 17 - PAN - Palazzo delle Arti Napoli
Napoli come New York, al Pan di Napoli,
Palazzo delle Arti in via Dei Mille 60 la III terza edizione della Biennale del libro d’artista
curata da Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma.
Alla Kermesse, saranno ospiti oltre 250 “opere libro”. La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo e come mediapartenership Terranostra news (www.terranostranews.it). Al centro dell’interesse sarà “l’opera libro”. Il libro d’artista è una vera è propria opera d’arte con infinite varianti formali che sfugge alle regole. Si può considerare come primo esempio di libro d'artista il noto libro di Stéphane Mallarmé “un coup de Dés jamais n'abolira le Hasard” realizzato alla fine dell'Ottocento, in cui l'autore, scardinando ogni regola poetica, amalgama testo con immagine. Da allora il libro d'artista è divenuto pratica costante di ogni movimento artistico: dai surrealisti ai futuristi di Marinetti che realizzarono libri oggetto
in cui le pagine di carta vennero sostituite da fogli di metallo, vetro, cemento come le litolatte dello stesso Marinetti, l'imbullonato di Depero e le opere di Munari; dai poeti visivi come i fiorentini Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti del Gruppo 70, Ugo Carrega, Sarenco agli artisti legati al movimento dell'Arte Povera teorizzato dal critico Germano Celant; dagli artisti concettuali come Vincenzo Agnetti, Michelangelo Pistoletto ed Emilio Isgrò al Fluxus; dal Nouveau Réalisme di Pierre Restany al movimento giapponese Gutai di Shozo Shimamoto. E nzo Correnti
ed infine l’azione creativa “SEMIINAZIONE" se il seme non 'muore' non dà frutto."di Gino Sansone e Agnese Viviana Perrella. Luigi Cola è presente all'Evento con l'Opera dal titolo: "Poesia tra pareti elicoidali". Testo critico: Scintillanti orizzonti nella spirale dei moti delle cose. L’Idea è di un percorso creativo, articolato attraverso un sistema volutamente spiraliforme dal corpo elastico, atto a simboleggiare uno slancio verso l’alto e senza fine, con la velocità proporzionata all’energia di spinta, sprigionata per acuire nuovi scintillanti orizzonti. Di contro, la fase scendente della spirale, vuole essere metafora del ritorno in se dell’uomo, con la ritrovata consapevolezza del bisogno di amare. Nella fluttuante flessibilità del corpo metallico, pagine di storie s’intersecano con i loro alfabetismi. L’astante, può percepire in piena sinestesia la poetica intrisa all’opera: il non ritorno alle realtà vissute, per l’inesorabile trascorrere del tempo, spesso con brusche trasformazioni, nell’uomo e nel mondo e l’esistenza di un avviluppamento forte, di moti, non noti, delle cose, con i loro scintillanti orizzonti, da scoprire attraverso le azioni disvelanti nei raggi di luce.
Nel cromatismo nero della spirale erge il centro di controllo dell’opera in contrasto con le grafiche alfabetiche e le tavole colorate presenti nella parte interna cilindrica della spirale, dalle pareti elicoidali piene e vuote, concave e convesse, tra cui scintillanti “tagli di luce” trafilano e si dilatano geometricamente nello spazio cosmico. L’opera, ha in se un concepimento visivo che gli permette di offrire una visione d’insieme, il dinamico slancio plastico e continuo nello spazio e, una preminenza estetica, anche alla presenza del forte vincolo strutturale, la spirale, come in questo caso. In quest’opera, la gamma dei colori e la fantastica dose creativa rafforzano il corpus cromatico e, la struttura spiraliforme nella sua elasticità è un pieno di gioia ed energia positiva. L’opera, nel suo continuo divenire, vuole indicare il fluire delle cose, dal nulla all’essere. Esattamente questo è il miracolo che avviene nelle mani dell’artista! Dalle materie le forme prendono vita, come d’incanto, generate da linee a loro volta generanti codici visivi. Nell’opera, la verticalità è un’interrogazione interiore. Una preghiera, un’invocazione, una ricerca d’infinito, ancora, la verticalità nella ruotante leggerezza dell’avviluppamento delle spire elicoidali, vi è la visione di un ripetuto recupero di spazi dove trova la presenza un improvviso vuoto, un nuovo motivo d’ordine ritmico, che riscrive un’altra storia. L’insieme dei materiali usati consente di constatare come avviene la nascita e la crescita dell’opera, pittura o scultura, nell’artista e, soprattutto, la tensione interiore o la gran gioia di esistere che lo sostiene, la volontà di assoluto che lo muove. L’impegno psicofisico affrontato nella preparazione e nella messa a fuoco dell’opera non è mai scemato, proprio per quel rapporto evidente che c’è tra il pittore o lo scultore e l’osservatore. L’opera è una riflessione che tenta di formulare una risposta positiva ai continui e inquietanti interrogativi dell’attuale contemporaneità
Luigi Cola 2015
a cura di Giovanna Donnarumma e Gennaro Ippolito
PAN Palazzo delle Arti Napoli
via Dei Mille 60, , Napoli
Inaugurazione: venerdì 3 aprile 2014 ore 17 - PAN - Palazzo delle Arti Napoli
Napoli come New York, al Pan di Napoli,
Palazzo delle Arti in via Dei Mille 60 la III terza edizione della Biennale del libro d’artista
curata da Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma.
Alla Kermesse, saranno ospiti oltre 250 “opere libro”. La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo e come mediapartenership Terranostra news (www.terranostranews.it). Al centro dell’interesse sarà “l’opera libro”. Il libro d’artista è una vera è propria opera d’arte con infinite varianti formali che sfugge alle regole. Si può considerare come primo esempio di libro d'artista il noto libro di Stéphane Mallarmé “un coup de Dés jamais n'abolira le Hasard” realizzato alla fine dell'Ottocento, in cui l'autore, scardinando ogni regola poetica, amalgama testo con immagine. Da allora il libro d'artista è divenuto pratica costante di ogni movimento artistico: dai surrealisti ai futuristi di Marinetti che realizzarono libri oggetto
in cui le pagine di carta vennero sostituite da fogli di metallo, vetro, cemento come le litolatte dello stesso Marinetti, l'imbullonato di Depero e le opere di Munari; dai poeti visivi come i fiorentini Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti del Gruppo 70, Ugo Carrega, Sarenco agli artisti legati al movimento dell'Arte Povera teorizzato dal critico Germano Celant; dagli artisti concettuali come Vincenzo Agnetti, Michelangelo Pistoletto ed Emilio Isgrò al Fluxus; dal Nouveau Réalisme di Pierre Restany al movimento giapponese Gutai di Shozo Shimamoto. E nzo Correnti
ed infine l’azione creativa “SEMIINAZIONE" se il seme non 'muore' non dà frutto."di Gino Sansone e Agnese Viviana Perrella. Luigi Cola è presente all'Evento con l'Opera dal titolo: "Poesia tra pareti elicoidali". Testo critico: Scintillanti orizzonti nella spirale dei moti delle cose. L’Idea è di un percorso creativo, articolato attraverso un sistema volutamente spiraliforme dal corpo elastico, atto a simboleggiare uno slancio verso l’alto e senza fine, con la velocità proporzionata all’energia di spinta, sprigionata per acuire nuovi scintillanti orizzonti. Di contro, la fase scendente della spirale, vuole essere metafora del ritorno in se dell’uomo, con la ritrovata consapevolezza del bisogno di amare. Nella fluttuante flessibilità del corpo metallico, pagine di storie s’intersecano con i loro alfabetismi. L’astante, può percepire in piena sinestesia la poetica intrisa all’opera: il non ritorno alle realtà vissute, per l’inesorabile trascorrere del tempo, spesso con brusche trasformazioni, nell’uomo e nel mondo e l’esistenza di un avviluppamento forte, di moti, non noti, delle cose, con i loro scintillanti orizzonti, da scoprire attraverso le azioni disvelanti nei raggi di luce.
Nel cromatismo nero della spirale erge il centro di controllo dell’opera in contrasto con le grafiche alfabetiche e le tavole colorate presenti nella parte interna cilindrica della spirale, dalle pareti elicoidali piene e vuote, concave e convesse, tra cui scintillanti “tagli di luce” trafilano e si dilatano geometricamente nello spazio cosmico. L’opera, ha in se un concepimento visivo che gli permette di offrire una visione d’insieme, il dinamico slancio plastico e continuo nello spazio e, una preminenza estetica, anche alla presenza del forte vincolo strutturale, la spirale, come in questo caso. In quest’opera, la gamma dei colori e la fantastica dose creativa rafforzano il corpus cromatico e, la struttura spiraliforme nella sua elasticità è un pieno di gioia ed energia positiva. L’opera, nel suo continuo divenire, vuole indicare il fluire delle cose, dal nulla all’essere. Esattamente questo è il miracolo che avviene nelle mani dell’artista! Dalle materie le forme prendono vita, come d’incanto, generate da linee a loro volta generanti codici visivi. Nell’opera, la verticalità è un’interrogazione interiore. Una preghiera, un’invocazione, una ricerca d’infinito, ancora, la verticalità nella ruotante leggerezza dell’avviluppamento delle spire elicoidali, vi è la visione di un ripetuto recupero di spazi dove trova la presenza un improvviso vuoto, un nuovo motivo d’ordine ritmico, che riscrive un’altra storia. L’insieme dei materiali usati consente di constatare come avviene la nascita e la crescita dell’opera, pittura o scultura, nell’artista e, soprattutto, la tensione interiore o la gran gioia di esistere che lo sostiene, la volontà di assoluto che lo muove. L’impegno psicofisico affrontato nella preparazione e nella messa a fuoco dell’opera non è mai scemato, proprio per quel rapporto evidente che c’è tra il pittore o lo scultore e l’osservatore. L’opera è una riflessione che tenta di formulare una risposta positiva ai continui e inquietanti interrogativi dell’attuale contemporaneità
Luigi Cola 2015
Altri eventi dell'inserzionista
III Biennale del libro d'artista
04/04/2015 - 18/04/2015
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Luigi Cola
Terza Biennale del libro d’artista
a cura di Giovanna Donnarumma e Gennaro Ippolito
PAN Palazzo delle Arti Napoli
via Dei Mille 60, , Napoli
Inaugurazione: venerdì 3 aprile 2014 ore 17 - PAN - Palazzo delle Arti Napoli
Napoli come New York, al Pan di Napoli,
Palazzo delle Arti in via Dei Mille 60 la III terza edizione della Biennale del libro d’artista
curata da Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma.
Alla Kermesse, saranno ospiti oltre 250 “opere libro”. La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo e come mediapartenership Terranostra news (www.terranostranews.it). Al centro dell’interesse sarà “l’opera libro”. Il libro d’artista è una vera è propria opera d’arte con infinite varianti formali che sfugge alle regole. Si può considerare come primo esempio di libro d'artista il noto libro di Stéphane Mallarmé “un coup de Dés jamais n'abolira le Hasard” realizzato alla fine dell'Ottocento, in cui l'autore, scardinando ogni regola poetica, amalgama testo con immagine. Da allora il libro d'artista è divenuto pratica costante di ogni movimento artistico: dai surrealisti ai futuristi di Marinetti che realizzarono libri oggetto
in cui le pagine di carta vennero sostituite da fogli di metallo, vetro, cemento come le litolatte dello stesso Marinetti, l'imbullonato di Depero e le opere di Munari; dai poeti visivi come i fiorentini Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti del Gruppo 70, Ugo Carrega, Sarenco agli artisti legati al movimento dell'Arte Povera teorizzato dal critico Germano Celant; dagli artisti concettuali come Vincenzo Agnetti, Michelangelo Pistoletto ed Emilio Isgrò al Fluxus; dal Nouveau Réalisme di Pierre Restany al movimento giapponese Gutai di Shozo Shimamoto. E nzo Correnti
ed infine l’azione creativa “SEMIINAZIONE" se il seme non 'muore' non dà frutto."di Gino Sansone e Agnese Viviana Perrella. Luigi Cola è presente all'Evento con l'Opera dal titolo: "Poesia tra pareti elicoidali". Testo critico: Scintillanti orizzonti nella spirale dei moti delle cose. L’Idea è di un percorso creativo, articolato attraverso un sistema volutamente spiraliforme dal corpo elastico, atto a simboleggiare uno slancio verso l’alto e senza fine, con la velocità proporzionata all’energia di spinta, sprigionata per acuire nuovi scintillanti orizzonti. Di contro, la fase scendente della spirale, vuole essere metafora del ritorno in se dell’uomo, con la ritrovata consapevolezza del bisogno di amare. Nella fluttuante flessibilità del corpo metallico, pagine di storie s’intersecano con i loro alfabetismi. L’astante, può percepire in piena sinestesia la poetica intrisa all’opera: il non ritorno alle realtà vissute, per l’inesorabile trascorrere del tempo, spesso con brusche trasformazioni, nell’uomo e nel mondo e l’esistenza di un avviluppamento forte, di moti, non noti, delle cose, con i loro scintillanti orizzonti, da scoprire attraverso le azioni disvelanti nei raggi di luce.
Nel cromatismo nero della spirale erge il centro di controllo dell’opera in contrasto con le grafiche alfabetiche e le tavole colorate presenti nella parte interna cilindrica della spirale, dalle pareti elicoidali piene e vuote, concave e convesse, tra cui scintillanti “tagli di luce” trafilano e si dilatano geometricamente nello spazio cosmico. L’opera, ha in se un concepimento visivo che gli permette di offrire una visione d’insieme, il dinamico slancio plastico e continuo nello spazio e, una preminenza estetica, anche alla presenza del forte vincolo strutturale, la spirale, come in questo caso. In quest’opera, la gamma dei colori e la fantastica dose creativa rafforzano il corpus cromatico e, la struttura spiraliforme nella sua elasticità è un pieno di gioia ed energia positiva. L’opera, nel suo continuo divenire, vuole indicare il fluire delle cose, dal nulla all’essere. Esattamente questo è il miracolo che avviene nelle mani dell’artista! Dalle materie le forme prendono vita, come d’incanto, generate da linee a loro volta generanti codici visivi. Nell’opera, la verticalità è un’interrogazione interiore. Una preghiera, un’invocazione, una ricerca d’infinito, ancora, la verticalità nella ruotante leggerezza dell’avviluppamento delle spire elicoidali, vi è la visione di un ripetuto recupero di spazi dove trova la presenza un improvviso vuoto, un nuovo motivo d’ordine ritmico, che riscrive un’altra storia. L’insieme dei materiali usati consente di constatare come avviene la nascita e la crescita dell’opera, pittura o scultura, nell’artista e, soprattutto, la tensione interiore o la gran gioia di esistere che lo sostiene, la volontà di assoluto che lo muove. L’impegno psicofisico affrontato nella preparazione e nella messa a fuoco dell’opera non è mai scemato, proprio per quel rapporto evidente che c’è tra il pittore o lo scultore e l’osservatore. L’opera è una riflessione che tenta di formulare una risposta positiva ai continui e inquietanti interrogativi dell’attuale contemporaneità
Luigi Cola 2015
a cura di Giovanna Donnarumma e Gennaro Ippolito
PAN Palazzo delle Arti Napoli
via Dei Mille 60, , Napoli
Inaugurazione: venerdì 3 aprile 2014 ore 17 - PAN - Palazzo delle Arti Napoli
Napoli come New York, al Pan di Napoli,
Palazzo delle Arti in via Dei Mille 60 la III terza edizione della Biennale del libro d’artista
curata da Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma.
Alla Kermesse, saranno ospiti oltre 250 “opere libro”. La manifestazione ha il patrocinio del Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e al Turismo e come mediapartenership Terranostra news (www.terranostranews.it). Al centro dell’interesse sarà “l’opera libro”. Il libro d’artista è una vera è propria opera d’arte con infinite varianti formali che sfugge alle regole. Si può considerare come primo esempio di libro d'artista il noto libro di Stéphane Mallarmé “un coup de Dés jamais n'abolira le Hasard” realizzato alla fine dell'Ottocento, in cui l'autore, scardinando ogni regola poetica, amalgama testo con immagine. Da allora il libro d'artista è divenuto pratica costante di ogni movimento artistico: dai surrealisti ai futuristi di Marinetti che realizzarono libri oggetto
in cui le pagine di carta vennero sostituite da fogli di metallo, vetro, cemento come le litolatte dello stesso Marinetti, l'imbullonato di Depero e le opere di Munari; dai poeti visivi come i fiorentini Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti del Gruppo 70, Ugo Carrega, Sarenco agli artisti legati al movimento dell'Arte Povera teorizzato dal critico Germano Celant; dagli artisti concettuali come Vincenzo Agnetti, Michelangelo Pistoletto ed Emilio Isgrò al Fluxus; dal Nouveau Réalisme di Pierre Restany al movimento giapponese Gutai di Shozo Shimamoto. E nzo Correnti
ed infine l’azione creativa “SEMIINAZIONE" se il seme non 'muore' non dà frutto."di Gino Sansone e Agnese Viviana Perrella. Luigi Cola è presente all'Evento con l'Opera dal titolo: "Poesia tra pareti elicoidali". Testo critico: Scintillanti orizzonti nella spirale dei moti delle cose. L’Idea è di un percorso creativo, articolato attraverso un sistema volutamente spiraliforme dal corpo elastico, atto a simboleggiare uno slancio verso l’alto e senza fine, con la velocità proporzionata all’energia di spinta, sprigionata per acuire nuovi scintillanti orizzonti. Di contro, la fase scendente della spirale, vuole essere metafora del ritorno in se dell’uomo, con la ritrovata consapevolezza del bisogno di amare. Nella fluttuante flessibilità del corpo metallico, pagine di storie s’intersecano con i loro alfabetismi. L’astante, può percepire in piena sinestesia la poetica intrisa all’opera: il non ritorno alle realtà vissute, per l’inesorabile trascorrere del tempo, spesso con brusche trasformazioni, nell’uomo e nel mondo e l’esistenza di un avviluppamento forte, di moti, non noti, delle cose, con i loro scintillanti orizzonti, da scoprire attraverso le azioni disvelanti nei raggi di luce.
Nel cromatismo nero della spirale erge il centro di controllo dell’opera in contrasto con le grafiche alfabetiche e le tavole colorate presenti nella parte interna cilindrica della spirale, dalle pareti elicoidali piene e vuote, concave e convesse, tra cui scintillanti “tagli di luce” trafilano e si dilatano geometricamente nello spazio cosmico. L’opera, ha in se un concepimento visivo che gli permette di offrire una visione d’insieme, il dinamico slancio plastico e continuo nello spazio e, una preminenza estetica, anche alla presenza del forte vincolo strutturale, la spirale, come in questo caso. In quest’opera, la gamma dei colori e la fantastica dose creativa rafforzano il corpus cromatico e, la struttura spiraliforme nella sua elasticità è un pieno di gioia ed energia positiva. L’opera, nel suo continuo divenire, vuole indicare il fluire delle cose, dal nulla all’essere. Esattamente questo è il miracolo che avviene nelle mani dell’artista! Dalle materie le forme prendono vita, come d’incanto, generate da linee a loro volta generanti codici visivi. Nell’opera, la verticalità è un’interrogazione interiore. Una preghiera, un’invocazione, una ricerca d’infinito, ancora, la verticalità nella ruotante leggerezza dell’avviluppamento delle spire elicoidali, vi è la visione di un ripetuto recupero di spazi dove trova la presenza un improvviso vuoto, un nuovo motivo d’ordine ritmico, che riscrive un’altra storia. L’insieme dei materiali usati consente di constatare come avviene la nascita e la crescita dell’opera, pittura o scultura, nell’artista e, soprattutto, la tensione interiore o la gran gioia di esistere che lo sostiene, la volontà di assoluto che lo muove. L’impegno psicofisico affrontato nella preparazione e nella messa a fuoco dell’opera non è mai scemato, proprio per quel rapporto evidente che c’è tra il pittore o lo scultore e l’osservatore. L’opera è una riflessione che tenta di formulare una risposta positiva ai continui e inquietanti interrogativi dell’attuale contemporaneità
Luigi Cola 2015
Eventi che potrebbero interessarti
Mostra personale della pittrice Monica Bisogno, “Genetikòs”in galleria MoMArt a Padova
18/04/2015 - 17/05/2015
Padova (PD) - Veneto
Inserito da Maria Palladino
Mostra personale della pittrice Monica Bisogno, “Genetikòs”
A cura di Giancarlo Bonomo, Maria Palladino
Presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, 35139 Padova
Inaugurazione sabato 18 aprile 2015, ore 17,30
La mostra resterà visitabile fino al 17 maggio, in orario: dal lunedì al sabato 15,30-19,30
Ingresso libero
“...Monica Bisogno è una ricercatrice attenta e preparata, un’archeologa della sua Essenza che vuol portare alla luce tesori, reperti nascosti nella psiche, reminiscenze ancestrali e concezioni animiche inespresse. Ella è artista di volumi e forme dinamiche intimamente connesse al mistero della propria genesi. E’ coinvolta nel profondo in qualcosa che la sua anima avverte distintamente e che le parole del linguaggio convenzionale non potrebbero esprimere appieno. Inizia un percorso quasi meditativo di esplorazione libera, svincolata dai canoni del reale manifesto. Non vi è ragionamento organizzato in via preliminare o la coazione imposta dal pensiero, tuttavia nulla è lasciato al caso.
Forme levigate, leggere e prive di spigoli, fluttuano con assoluta naturalezza in uno spazio indistinto che le accoglie, come in un gioco di sospensioni.
Il tratto, deciso ed affermato, vuol restituire anzitutto la consistente concretezza delle masse ed il continuo sussulto di contrazione ed espansione delle stesse. Nella fase realizzativa la Bisogno vuol rendere tangibile il suo indefinito sentire. La concretezza prende il posto dell’astrazione...”
Giancarlo Bonomo, testo tratto dal catalogo “Monica Bisogno, “Cardioids, forme sottili oltre il pensiero”, a cura di Giancarlo Bonomo, ed. La Tipografica srl, 2012
Biografia
Monica Bisogno nasce in Svizzera il 24 maggio del 1972 (R?üti nel Canton Zurigo). Presto suo padre Ciro e sua madre Lucia si trasferiscono a Locarno nel Canton Ticino dove Monica frequenta le scuole dell’obbligo.
Nel 1987 inizia a Torino il Liceo Artistico Statale per poi concluderlo nella sua città d’origine, Napoli. Nella capitale partenopea approfondisce le sue nozioni presso l’Accademia di Belle Arti dove nel 1998 si diploma a pieni voti, ottenendo così la licenza in pittura. Pochi mesi dopo, diventa madre di una bambina che negli anni a seguire, sarà la sua musa ispiratrice per molti lavori e spunti di riflessione.
Negli anni successivi il suo debutto professionale la impegna in qualità prima di decoratrice (laboratorio artigianale “I Re Magi”), in seguito come stuccatrice presso la Napoli Restauri.
Nel 2001 il ritorno in Svizzera. Da questo momento in avanti, Monica intraprende un viaggio che la porta ad analizzare attraverso la pittura, un paesaggio introspettivo, oltre la pelle, oltre la fisicità del corpo. Non abbandona mai del tutto il linguaggio figurativo, ma sviluppa un codice di forme e colori che la contraddistingue sempre più.
Finalmente nel 2012, l’incontro con Marina Reina, che diventa sua manager e che la presenta a Giancarlo Bonomo, critico raffinato e innovativo, conosciuto nell’ambiente artistico e presso la Biennale di Venezia. Nel 2013 esce la prima pubblicazione “CARDIOIDS, forme sottili oltre lo spazio”, curata da Bonomo, che viene presentata per la prima volta a Trieste, durante la mostra omonima. Sempre nello stesso anno, Monica e il suo lavoro approdano, tra gli altri impegni, anche in teatro. L’artista realizza una serata evento per raccontare la sua arte, attraverso la musica, immagini in movimento, con la collaborazione di musicisti, mimi e oratori. Giancarlo Bonomo in quest’occasione farà da filo conduttore attraverso una critica accurata e piena di spunti di riflessione.
Impegnata quotidianamente nel suo atelier, Monica continua la sua ricerca artistica.
Biografia tratta dal pieghevole “Monica Bisogno, “Genetikòs””, a cura di Giancarlo Bonomo, ed. Art Events Mazzoleni, 2014
Per informazioni: Maria Palladino: e-mail: audramsa@katamail.com
www.momart.padova.it
info@momart.padova.it
www.monicabisogno.ch
A cura di Giancarlo Bonomo, Maria Palladino
Presso la Galleria MoMArt, Riviera Mussato 4, 35139 Padova
Inaugurazione sabato 18 aprile 2015, ore 17,30
La mostra resterà visitabile fino al 17 maggio, in orario: dal lunedì al sabato 15,30-19,30
Ingresso libero
“...Monica Bisogno è una ricercatrice attenta e preparata, un’archeologa della sua Essenza che vuol portare alla luce tesori, reperti nascosti nella psiche, reminiscenze ancestrali e concezioni animiche inespresse. Ella è artista di volumi e forme dinamiche intimamente connesse al mistero della propria genesi. E’ coinvolta nel profondo in qualcosa che la sua anima avverte distintamente e che le parole del linguaggio convenzionale non potrebbero esprimere appieno. Inizia un percorso quasi meditativo di esplorazione libera, svincolata dai canoni del reale manifesto. Non vi è ragionamento organizzato in via preliminare o la coazione imposta dal pensiero, tuttavia nulla è lasciato al caso.
Forme levigate, leggere e prive di spigoli, fluttuano con assoluta naturalezza in uno spazio indistinto che le accoglie, come in un gioco di sospensioni.
Il tratto, deciso ed affermato, vuol restituire anzitutto la consistente concretezza delle masse ed il continuo sussulto di contrazione ed espansione delle stesse. Nella fase realizzativa la Bisogno vuol rendere tangibile il suo indefinito sentire. La concretezza prende il posto dell’astrazione...”
Giancarlo Bonomo, testo tratto dal catalogo “Monica Bisogno, “Cardioids, forme sottili oltre il pensiero”, a cura di Giancarlo Bonomo, ed. La Tipografica srl, 2012
Biografia
Monica Bisogno nasce in Svizzera il 24 maggio del 1972 (R?üti nel Canton Zurigo). Presto suo padre Ciro e sua madre Lucia si trasferiscono a Locarno nel Canton Ticino dove Monica frequenta le scuole dell’obbligo.
Nel 1987 inizia a Torino il Liceo Artistico Statale per poi concluderlo nella sua città d’origine, Napoli. Nella capitale partenopea approfondisce le sue nozioni presso l’Accademia di Belle Arti dove nel 1998 si diploma a pieni voti, ottenendo così la licenza in pittura. Pochi mesi dopo, diventa madre di una bambina che negli anni a seguire, sarà la sua musa ispiratrice per molti lavori e spunti di riflessione.
Negli anni successivi il suo debutto professionale la impegna in qualità prima di decoratrice (laboratorio artigianale “I Re Magi”), in seguito come stuccatrice presso la Napoli Restauri.
Nel 2001 il ritorno in Svizzera. Da questo momento in avanti, Monica intraprende un viaggio che la porta ad analizzare attraverso la pittura, un paesaggio introspettivo, oltre la pelle, oltre la fisicità del corpo. Non abbandona mai del tutto il linguaggio figurativo, ma sviluppa un codice di forme e colori che la contraddistingue sempre più.
Finalmente nel 2012, l’incontro con Marina Reina, che diventa sua manager e che la presenta a Giancarlo Bonomo, critico raffinato e innovativo, conosciuto nell’ambiente artistico e presso la Biennale di Venezia. Nel 2013 esce la prima pubblicazione “CARDIOIDS, forme sottili oltre lo spazio”, curata da Bonomo, che viene presentata per la prima volta a Trieste, durante la mostra omonima. Sempre nello stesso anno, Monica e il suo lavoro approdano, tra gli altri impegni, anche in teatro. L’artista realizza una serata evento per raccontare la sua arte, attraverso la musica, immagini in movimento, con la collaborazione di musicisti, mimi e oratori. Giancarlo Bonomo in quest’occasione farà da filo conduttore attraverso una critica accurata e piena di spunti di riflessione.
Impegnata quotidianamente nel suo atelier, Monica continua la sua ricerca artistica.
Biografia tratta dal pieghevole “Monica Bisogno, “Genetikòs””, a cura di Giancarlo Bonomo, ed. Art Events Mazzoleni, 2014
Per informazioni: Maria Palladino: e-mail: audramsa@katamail.com
www.momart.padova.it
info@momart.padova.it
www.monicabisogno.ch
Italian Soul Contemporary Artin Uae al Kempiski Luxury Hotel in Jumeirah
06/04/2015 - 31/10/2015
Caserta (CE) - Campania
Inserito da Gina Affinito
Grande successo per la doppia inaugurazione, al Don Alfonso 1890 Restaurant di Dubai ed all'Art Hub di Abu Dhabi, dell'esposizione "Italian Soul Contemporary Art in UAE Second Edition".
Un successo così grande che, dopo il finissage fissato per il 4 aprile, è prevista una nuova inedita tappa al Kempinsky Hotel in Palm Jumeirah uno dei più importanti e lussuosi resort di Dubai.
Le inaugurazioni hanno fatto segnare un'impennata di oltre 200 visitatori ognuna, con una composizione che ha visto dialogare appassionati, esperti e buyer internazionali.
In rappresentanza delle istituzioni a Dubai era presente il console italiano, Giovanni Favilli, accompagnato da Mauro Marzocchi, segretario generale della Camera di Commercio a Dubai.
Ad Abu Dhabi era presente l'ambasciatore Giorgio Starace, che ha voluto complimentarsi personalmente con i 9 artisti presenti in loco e visitare l'esposizione in compagnia del founder di Art Hub Al Ahmad Yafei, facendosi spiegare da ciascun artista il nucleo di senso e significato della sua opera.
Le note dominanti sono la gioia e la soddisfazione, accompagnate dalla consapevolezza di star partecipando ad un progetto artistico innovativo in una terra dalle grandi promesse, che dona alla loro arte un respiro internazionale.
Terra di incontro e di scambio culturale ed artistico all'insegna della sperimentazione, occasione di arricchimento professionale, emotivo ed umano. A tutta creatività.
Un sentito grazie a tutti i 36 artisti che vedono in mostra le loro opere, vera linfa vitale di questo progetto, agli organizzatori per la loro tenacia e professionalità, alle istituzioni ed agli sponsor.
Di seguito gli artisti:
Marialuisa Acciaioli
Anna Avossa
Diego Caicedo
Mina Cappussi
Federica Costantino
Pino De Carlo
Alessandra De Zan
Cristina Flaviano
Stefania Fragano
Antonio Franchi
Sandro Frinolli Puzzilli
Tommaso Infè
Egidio Iovanna
Tina Lattarulo
Livio Lopedote
Gabriella Lusignani
Maria G. Maddaluno
Silvia Magistro
Lia Maglione
Leonardo Martellucci
Chiara Mazza
Lara Messina
Carlo Moretti
Vincenzo Musardo
Enrico Pambianchi
Ivan Pili
Mario Pizzi
Ciro Pompeo
Simone Rosti
Giovanni Salvati
Elena Savokhina
Maria Antonietta Scala
Gianfranco Schifano
Marina Taroni
Orlando Tocco
Maria Zimari
Per maggiori informazioni di natura artistica ed organizzativa è possibile rivolgersi all'Art Curator Gina Affinito: gina.affinito@gmail.com
Un successo così grande che, dopo il finissage fissato per il 4 aprile, è prevista una nuova inedita tappa al Kempinsky Hotel in Palm Jumeirah uno dei più importanti e lussuosi resort di Dubai.
Le inaugurazioni hanno fatto segnare un'impennata di oltre 200 visitatori ognuna, con una composizione che ha visto dialogare appassionati, esperti e buyer internazionali.
In rappresentanza delle istituzioni a Dubai era presente il console italiano, Giovanni Favilli, accompagnato da Mauro Marzocchi, segretario generale della Camera di Commercio a Dubai.
Ad Abu Dhabi era presente l'ambasciatore Giorgio Starace, che ha voluto complimentarsi personalmente con i 9 artisti presenti in loco e visitare l'esposizione in compagnia del founder di Art Hub Al Ahmad Yafei, facendosi spiegare da ciascun artista il nucleo di senso e significato della sua opera.
Le note dominanti sono la gioia e la soddisfazione, accompagnate dalla consapevolezza di star partecipando ad un progetto artistico innovativo in una terra dalle grandi promesse, che dona alla loro arte un respiro internazionale.
Terra di incontro e di scambio culturale ed artistico all'insegna della sperimentazione, occasione di arricchimento professionale, emotivo ed umano. A tutta creatività.
Un sentito grazie a tutti i 36 artisti che vedono in mostra le loro opere, vera linfa vitale di questo progetto, agli organizzatori per la loro tenacia e professionalità, alle istituzioni ed agli sponsor.
Di seguito gli artisti:
Marialuisa Acciaioli
Anna Avossa
Diego Caicedo
Mina Cappussi
Federica Costantino
Pino De Carlo
Alessandra De Zan
Cristina Flaviano
Stefania Fragano
Antonio Franchi
Sandro Frinolli Puzzilli
Tommaso Infè
Egidio Iovanna
Tina Lattarulo
Livio Lopedote
Gabriella Lusignani
Maria G. Maddaluno
Silvia Magistro
Lia Maglione
Leonardo Martellucci
Chiara Mazza
Lara Messina
Carlo Moretti
Vincenzo Musardo
Enrico Pambianchi
Ivan Pili
Mario Pizzi
Ciro Pompeo
Simone Rosti
Giovanni Salvati
Elena Savokhina
Maria Antonietta Scala
Gianfranco Schifano
Marina Taroni
Orlando Tocco
Maria Zimari
Per maggiori informazioni di natura artistica ed organizzativa è possibile rivolgersi all'Art Curator Gina Affinito: gina.affinito@gmail.com