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Evento: Emozioni della settimana
07/01/2018 - 14/01/2018
Dettagli
Data di inserimento: | 28/12/2017 - 10:45 |
Luogo: | Carrara (MS) - Toscana |
Data di inizio: | 07/01/2018 |
Data di fine | 14/01/2018 |
Descrizione
Emozioni della settimana
Non smettere di sognare, solo chi sogna può volare
James Matthew Barrie
La pittura di Alessandro Leon si muove tra ciò che è costruito e ciò che è naturale, tra ciò che è manifesto e ciò che è nascosto. Infatti essa non si propone come rappresentazione naturalistica del mondo ma è piuttosto una pittura che abbraccia in un unico sguardo ciò che è visibile e ciò che è invisibile.
I suoi dipinti, tra acrilico e olio, hanno per oggetto il mondo visibile ed il realismo di Alessandro Leon consiste proprio nel rendere visibile ciò che è nascosto con fantasia e creatività, nel mostrare un evento che appartiene al suo mondo interiore.
Si può parlare di una relazione tra il mondo circostante, quello interiore e la mano che insieme gli suggeriscono come affrontare una tela bianca. Quando dipinge ciò a cui aspira è riscoprire quella visione d'insieme di una lezione che a scuola lo ha incuriosito, di un particolar paesaggio o scorcio che ha visto in montagna o al mare, di un cartone animato o film che lo ha colpito, o qualsiasi vissuto che lo ha segnato interiormente in maniera indelebile.
Proprio a partire dal vissuto, un sentire frammentario del reale, da quel ricordo, da quelle emozioni della settimana che porta dentro di sé e non vede l’ora di dipingerle il venerdì a casa dei nonni. Questo è ciò che percepisco nella pittura di Alessandro Leon, il frammento e la sua sfumatura d’insieme. Perché l’insieme e tanto importante quanto il frammento, ed il frammento non è visto come parte di un tutto, ma come realtà in sé.
Nasce così Fonte creata naturalmente, una sorgente che nella memoria di Alessandro ha albergato un po' di tempo insieme ad una roccia prima di prender poi, un pomeriggio, forma e colore nella tela. Così in un quadro sono racchiuse nuove esperienze, emozioni e luoghi, come se si fosse trattato di fare del frammento un universo.
Molti aspetti dell'interiorità sono stati dipinti con velocità dalla mano, capace di raccogliere le più diverse suggestioni così il labirinto umano è concepito come un percorso da attraversare fisicamente per ritrovare se stessi ed il senso che diamo alla nostra vita.
Mentre nel quarto confine, robot nella neve sembra di assistere ad un limite territoriale oltre al quale si trova l’ignoto, terrificante da un lato per il senso di vuoto che ci condiziona ma appetibile dall’altro per la possibilità di trovare una soluzione al nostro vivere.
Così Alessandro dipingendo il suo stato d'animo, svela la sua realtà interiore, il suo vissuto che si è fatto esperienza trasformandosi in immagine. Un'immagine che diventa, poco alla volta, il punto di partenza della sua ricerca artistica e che può esser modificata dalla sua immaginazione.
Mi racconta che inizia sempre da un'immagine semplice e precisa per poi arrivare alla sua complessità, come possiamo notare in una esplosione di esplosioni, un vortice dove i colori hanno la funzione di render bello il quadro ed aiutano a creare emozioni nell'osservatore.
La sua attenzione si rivolge anche ai cambiamenti climatici essendo oramai un tema centrale e molto sentito da tutti noi e li rappresenta, senza imbarazzo né timore, con un tornado artificiale oppure si ricollega ai vari disastri ambientali col dipinto albero con fiume.
È ovvio che il vissuto dipinto su tela da Alessandro Leon è un tempo trascorso e non ancora oggetto di consapevolezza radicata in valori e credenze, ma non è detto che quel frammento vissuto in quel momento, possa poi cambiare ed assumere caratteristiche totalmente diverse così come è successo per uno spiritello di fuoco, autentico e sincero, che protegge con amore il suo ambiente.
Per questo motivo possiamo concepire la pittura di Alessandro come un itinerario, un viaggio nelle emozioni della settimana, perché lo spettatore è invitato a fondersi col quadro dimenticando se stesso, ciò a significare che l'universo pittorico del nostro, piccolo d'età ma grande artista, apre ad un realtà altra, la realtà interiore.
Filippo Rolla, Carrara 3 dicembre 2017
Biografia
Alessandro Leon Bertieri, nato a Sarzana nel 2009, oggi frequenta la classe III A dell’Istituto Pa-radiso di Marina di Carrara.
Non smettere di sognare, solo chi sogna può volare
James Matthew Barrie
La pittura di Alessandro Leon si muove tra ciò che è costruito e ciò che è naturale, tra ciò che è manifesto e ciò che è nascosto. Infatti essa non si propone come rappresentazione naturalistica del mondo ma è piuttosto una pittura che abbraccia in un unico sguardo ciò che è visibile e ciò che è invisibile.
I suoi dipinti, tra acrilico e olio, hanno per oggetto il mondo visibile ed il realismo di Alessandro Leon consiste proprio nel rendere visibile ciò che è nascosto con fantasia e creatività, nel mostrare un evento che appartiene al suo mondo interiore.
Si può parlare di una relazione tra il mondo circostante, quello interiore e la mano che insieme gli suggeriscono come affrontare una tela bianca. Quando dipinge ciò a cui aspira è riscoprire quella visione d'insieme di una lezione che a scuola lo ha incuriosito, di un particolar paesaggio o scorcio che ha visto in montagna o al mare, di un cartone animato o film che lo ha colpito, o qualsiasi vissuto che lo ha segnato interiormente in maniera indelebile.
Proprio a partire dal vissuto, un sentire frammentario del reale, da quel ricordo, da quelle emozioni della settimana che porta dentro di sé e non vede l’ora di dipingerle il venerdì a casa dei nonni. Questo è ciò che percepisco nella pittura di Alessandro Leon, il frammento e la sua sfumatura d’insieme. Perché l’insieme e tanto importante quanto il frammento, ed il frammento non è visto come parte di un tutto, ma come realtà in sé.
Nasce così Fonte creata naturalmente, una sorgente che nella memoria di Alessandro ha albergato un po' di tempo insieme ad una roccia prima di prender poi, un pomeriggio, forma e colore nella tela. Così in un quadro sono racchiuse nuove esperienze, emozioni e luoghi, come se si fosse trattato di fare del frammento un universo.
Molti aspetti dell'interiorità sono stati dipinti con velocità dalla mano, capace di raccogliere le più diverse suggestioni così il labirinto umano è concepito come un percorso da attraversare fisicamente per ritrovare se stessi ed il senso che diamo alla nostra vita.
Mentre nel quarto confine, robot nella neve sembra di assistere ad un limite territoriale oltre al quale si trova l’ignoto, terrificante da un lato per il senso di vuoto che ci condiziona ma appetibile dall’altro per la possibilità di trovare una soluzione al nostro vivere.
Così Alessandro dipingendo il suo stato d'animo, svela la sua realtà interiore, il suo vissuto che si è fatto esperienza trasformandosi in immagine. Un'immagine che diventa, poco alla volta, il punto di partenza della sua ricerca artistica e che può esser modificata dalla sua immaginazione.
Mi racconta che inizia sempre da un'immagine semplice e precisa per poi arrivare alla sua complessità, come possiamo notare in una esplosione di esplosioni, un vortice dove i colori hanno la funzione di render bello il quadro ed aiutano a creare emozioni nell'osservatore.
La sua attenzione si rivolge anche ai cambiamenti climatici essendo oramai un tema centrale e molto sentito da tutti noi e li rappresenta, senza imbarazzo né timore, con un tornado artificiale oppure si ricollega ai vari disastri ambientali col dipinto albero con fiume.
È ovvio che il vissuto dipinto su tela da Alessandro Leon è un tempo trascorso e non ancora oggetto di consapevolezza radicata in valori e credenze, ma non è detto che quel frammento vissuto in quel momento, possa poi cambiare ed assumere caratteristiche totalmente diverse così come è successo per uno spiritello di fuoco, autentico e sincero, che protegge con amore il suo ambiente.
Per questo motivo possiamo concepire la pittura di Alessandro come un itinerario, un viaggio nelle emozioni della settimana, perché lo spettatore è invitato a fondersi col quadro dimenticando se stesso, ciò a significare che l'universo pittorico del nostro, piccolo d'età ma grande artista, apre ad un realtà altra, la realtà interiore.
Filippo Rolla, Carrara 3 dicembre 2017
Biografia
Alessandro Leon Bertieri, nato a Sarzana nel 2009, oggi frequenta la classe III A dell’Istituto Pa-radiso di Marina di Carrara.
Altri eventi dell'inserzionista
Pescando epifanie
07/05/2016 - 08/05/2016
Montignoso (MS) - Toscana
Inserito da Filippo Rolla
Pescando epifanie personale di Andrea Giusti a cura di Filippo Rolla
Da Sabato 30 aprile 2016 a martedì 8 maggio 2016 |Villa Schiff-Giorgini Museo della Resistenza, via Fondaccio, 11 - Montignoso (MS)
Sabato 30 aprile alle ore 17.00 inaugura, presso Villa Schiff-Giorgini Museo della Resistenza, via Fondaccio, 11 - Montignoso (MS), la mostra personale di pittura dell’artista Andrea Giusti, dal titolo Pescando epifanie a cura di Filippo Rolla, visibile fino a domenica 8 maggio negli orari di apertura al pubblico: martedì e giovedì ore: 10.00 – 12.00 e venerdì, sabato e domenica ore: 16.30 – 19.30
Come scrive il curatore Filippo Rolla, Pescando epifanie è un viaggio nel vortice del tempo di Andrea Giusti che mostra e testimonia, nei quadri esposti a Villa Schiff – Giorgini di Montignoso, un suo nuovo atteggiamento e un’insolita predisposizione nei confronti del supporto, colori e temi rappresentati.
Andrea quando dipinge, percepisce il suo stato come un momento speciale dove una qualsiasi persona, oggetto e situazione della vita comune diventa rivelatore del vero significato del proprio vivere. È qui che pesca nei flussi della coscienza i collegamenti che si intrecciano nella sua esistenza, vissuta come mappa, e nel mondo, vissuto come territorio. Così pescare epifanie, diventa per Giusti un modo di rappresentare col colore le libere associazioni di idee che, manifestandosi nei continui flussi di coscienza, assumono sempre più quel verismo di pensiero che dà senso e valore al nostro comportamento.
Fin dall’inizio la sua vera scuola è il mondo contemporaneo, abbondante di stimoli ed immagini che si rivela nei dipinti come stratificazione, evidente nella polimatericità delle prime opere legate alla emotions dripping, per diventare adesso una pluralità di temi che generano un mix di espressione di storie differenti.
Alcune immagini composte e multiformi si offrono così alla percezione con immediatezza e superficialità altre si rivelano intense e profonde da indurre a riflessione, altre ancora sono capaci di descrivere e comunicare la sua intimità.
Questa mostra sconfina anche in un neoespressionismo emotivo, un insieme di simboli, codici e segni apparentemente semplici, che a volte si incarnano in vere e proprie presenze del passato e del presente rendendo il momento dipinto parte di un racconto.
Andrea Giusti
Nasce a Massa e si avvicina alla pittura di recente e completamente da autodidatta. Infatti inizia a dipingere quasi per gioco e curiosità, la sua pittura è istintiva, di getto, e deriva soltanto dalle sue più profonde emozioni che traducono stati d’animo vissuti in quel preciso momento, unico e irripetibile.
Dal 2011 ad oggi il suo genere pittorico emotions dripping - sgocciolamento d'emozioni - è passato all’astratto in tutte le sue varianti, con tela sul cavalletto e non più a terra, fino all’informale.
Esposizione realizzata con il patrocinio di Comune di Montignoso, Storia-Arte-Resistenza St.A.Re. con l'A.N.P.I., Galleria Duomo, La bottega di Adò e Vini Sodini.
Andrea Giusti ringrazia per la Direzione artistica il maestro Nino Camardo e Simona Veronica Verzichelli
Inaugurazione: sabato 30 aprile 2016, ore 17.00. Orari di apertura al pubblico fino a domenica 8 maggio 2016: martedì e giovedì ore: 10.00 – 12.00 e venerdì, sabato e domenica ore: 16.30 – 19.30 Per informazioni: cell. 339 74 13 740
Da Sabato 30 aprile 2016 a martedì 8 maggio 2016 |Villa Schiff-Giorgini Museo della Resistenza, via Fondaccio, 11 - Montignoso (MS)
Sabato 30 aprile alle ore 17.00 inaugura, presso Villa Schiff-Giorgini Museo della Resistenza, via Fondaccio, 11 - Montignoso (MS), la mostra personale di pittura dell’artista Andrea Giusti, dal titolo Pescando epifanie a cura di Filippo Rolla, visibile fino a domenica 8 maggio negli orari di apertura al pubblico: martedì e giovedì ore: 10.00 – 12.00 e venerdì, sabato e domenica ore: 16.30 – 19.30
Come scrive il curatore Filippo Rolla, Pescando epifanie è un viaggio nel vortice del tempo di Andrea Giusti che mostra e testimonia, nei quadri esposti a Villa Schiff – Giorgini di Montignoso, un suo nuovo atteggiamento e un’insolita predisposizione nei confronti del supporto, colori e temi rappresentati.
Andrea quando dipinge, percepisce il suo stato come un momento speciale dove una qualsiasi persona, oggetto e situazione della vita comune diventa rivelatore del vero significato del proprio vivere. È qui che pesca nei flussi della coscienza i collegamenti che si intrecciano nella sua esistenza, vissuta come mappa, e nel mondo, vissuto come territorio. Così pescare epifanie, diventa per Giusti un modo di rappresentare col colore le libere associazioni di idee che, manifestandosi nei continui flussi di coscienza, assumono sempre più quel verismo di pensiero che dà senso e valore al nostro comportamento.
Fin dall’inizio la sua vera scuola è il mondo contemporaneo, abbondante di stimoli ed immagini che si rivela nei dipinti come stratificazione, evidente nella polimatericità delle prime opere legate alla emotions dripping, per diventare adesso una pluralità di temi che generano un mix di espressione di storie differenti.
Alcune immagini composte e multiformi si offrono così alla percezione con immediatezza e superficialità altre si rivelano intense e profonde da indurre a riflessione, altre ancora sono capaci di descrivere e comunicare la sua intimità.
Questa mostra sconfina anche in un neoespressionismo emotivo, un insieme di simboli, codici e segni apparentemente semplici, che a volte si incarnano in vere e proprie presenze del passato e del presente rendendo il momento dipinto parte di un racconto.
Andrea Giusti
Nasce a Massa e si avvicina alla pittura di recente e completamente da autodidatta. Infatti inizia a dipingere quasi per gioco e curiosità, la sua pittura è istintiva, di getto, e deriva soltanto dalle sue più profonde emozioni che traducono stati d’animo vissuti in quel preciso momento, unico e irripetibile.
Dal 2011 ad oggi il suo genere pittorico emotions dripping - sgocciolamento d'emozioni - è passato all’astratto in tutte le sue varianti, con tela sul cavalletto e non più a terra, fino all’informale.
Esposizione realizzata con il patrocinio di Comune di Montignoso, Storia-Arte-Resistenza St.A.Re. con l'A.N.P.I., Galleria Duomo, La bottega di Adò e Vini Sodini.
Andrea Giusti ringrazia per la Direzione artistica il maestro Nino Camardo e Simona Veronica Verzichelli
Inaugurazione: sabato 30 aprile 2016, ore 17.00. Orari di apertura al pubblico fino a domenica 8 maggio 2016: martedì e giovedì ore: 10.00 – 12.00 e venerdì, sabato e domenica ore: 16.30 – 19.30 Per informazioni: cell. 339 74 13 740
IMMAGINA
13/12/2013 - 15/12/2013
Nazzano (RM) - Lazio
Inserito da Filippo Rolla
Studi Artistici 115 organizzano la mostra-evento dal titolo Immagina che s'inaugura venerdì 13 dicembre alle ore 18.00 in via Provinciale, 115 Nazzano – Carrara, con la presentazione di Andrea Zanetti.
Gli Artisti partecipanti sono Matteo Baldini, Francesca Bernardini, Lella Cervia, Carla Falconetti, Cinzia Rossi Ghion, Stefano Graziano, Fabrizio Lorenzani, Filippo Rolla, Dominique Stroobant, Verena Mayer-Tasch e Carlo Volpi che interpretano o rispondono, ognuno a suo modo, alla parola Immagina.
In questo contesto artistico-creativo la parola Immagina vuol esser un'esortazione alla mente, uno stimolo alla sua facoltà di produrre immagini che scaturiscono semplicemente dai sensi così come dalla relazione di persone od oggetti all'insegna della libera creatività che ogni artista sente dentro di sé.
Immagina, la mostra-evento, invita a recuperare, mediante l'interposta visione degli artisti presenti, l'archetipo universale che lega l'opera al pensiero.
Quindi ad immaginare.
Info
Studi Artistici 115
Via Provinciale, 115 Nazzano - Carrara
email: studicentoquindici@gmail.com
Gli Artisti partecipanti sono Matteo Baldini, Francesca Bernardini, Lella Cervia, Carla Falconetti, Cinzia Rossi Ghion, Stefano Graziano, Fabrizio Lorenzani, Filippo Rolla, Dominique Stroobant, Verena Mayer-Tasch e Carlo Volpi che interpretano o rispondono, ognuno a suo modo, alla parola Immagina.
In questo contesto artistico-creativo la parola Immagina vuol esser un'esortazione alla mente, uno stimolo alla sua facoltà di produrre immagini che scaturiscono semplicemente dai sensi così come dalla relazione di persone od oggetti all'insegna della libera creatività che ogni artista sente dentro di sé.
Immagina, la mostra-evento, invita a recuperare, mediante l'interposta visione degli artisti presenti, l'archetipo universale che lega l'opera al pensiero.
Quindi ad immaginare.
Info
Studi Artistici 115
Via Provinciale, 115 Nazzano - Carrara
email: studicentoquindici@gmail.com
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Trame e Colori. Intrecci tra Arte e Maglieria
12/09/2015 - 01/11/2015
Nazzano (RM) - Lazio
Inserito da CSArt Serri
Tradizione e innovazione, sapienza tecnica e arte: una nuova identità per il “distretto della maglieria” di Carpi (MO) che, aprendo il “Labirinto della Moda” a dieci autori contemporanei, lancia un ponte tra passato, presente e futuro.
Il Comune di Carpi, in collaborazione con Carpi Fashion System, presenta, dal 12 settembre al 1 novembre 2015, presso l’Appartamento inferiore di Palazzo dei Pio (Piazza dei Martiri), “Trame e Colori. Intrecci tra Arte e Maglieria”, progetto ideato dal Circolo Arci “Quello Che Non Ho”.
Realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, la mostra sarà inaugurata sabato 12 settembre dalle ore 18:30 alle ore 24:00, alla presenza degli artisti.
In esposizione, una ricca selezione di punti e tessuti a maglia provenienti dal “Labirinto della Moda”, archivio in fase di catalogazione con materiali dagli anni Sessanta ad oggi, unitamente ad opere realizzate per l’occasione da Carlotta Bertelli / Gianluca Guaitoli, Luigi Bertogalli, Giamprimo Bertoni, Dario D’Incerti, Fabio Iemmi, Stefano Mariani, Claudia Marini, Mr Fijodor, Ketty Tagliatti ed Elena Viappiani.
La mostra – scrive Simone Morelli, Assessore alla Cultura e all’Economia del Comune di Carpi – «fa parte di un percorso il cui scopo prioritario è perseguire politiche che valorizzino il saper fare e la capacità di innovazione del settore tessile-abbigliamento, anche negli aspetti interpretativi e culturali, proponendo chiavi di lettura di una moda che sempre più intreccia i contenuti produttivi e commerciali a quelli culturali, emozionali ed artistici, in un processo di contaminazione ed interazione continuo, ora a disposizione di tutti i cittadini».
Come spiega il curatore Pierluigi Sgarbi, «Trame e Colori non è una collettiva di autori vari, ma una sequenza di opere progettate per le sale che occupano». Agli artisti selezionati sono stati infatti sottoposti alcuni significativi campioni, con l’invito a declinarli in pittura, scultura, installazioni, incisioni, collage, fotografie, ceramica, video e street art.
L’elemento generatore è costituito dal “Labirinto della Moda” che – spiega la responsabile Deanna Borghi – non è solo una fonte di informazione, ma anche di grandi emozioni. […] Uno spazio in cui trovare un supporto per l’attività progettuale, studiare l’evoluzione del costume e delle tecniche produttive, le trasformazioni del settore a livello nazionale e quelle del distretto, ma anche un luogo in cui incontrarsi e dar vita ad iniziative di carattere culturale e formativo».
Il percorso espositivo si snoda attraverso le quattro stanze che compongono l’Appartamento inferiore di Palazzo dei Pio. Nella Sala dei Cervi sono messi a confronto campioni e materiali inerenti alla produzione con un’installazione di Elena Viappiani, fotografie di Pierluigi Sgarbi ed opere tessili di Ketty Tagliatti, oltre ad un pannello in ceramica Monolite Ipergres elaborato da Laboratorio Pesaro. Come attivo tappeto di sottofondo, l’audio realizzato da Dario D’Incerti. Nella Sala degli Stemmi sono presentati ulteriori campioni unitamente ad un’opera incisoria di grandi dimensioni di Elena Viappiani, un trittico fotografico di Stefano Mariani, collage di Claudia Marini ed una seduta in ceramica di Fabio Iemmi realizzata da Laboratorio Pesaro. Nella Sala dei Gigli sono esposte una fotografia di Carlotta Bertelli / Gianluca Guaitoli, un pannello di Mr Fijodor, un video di Dario D’Incerti e sedute realizzate da Pierluigi Sgarbi. Nella Sala delle Muse, per finire, le sculture in ferro di Giamprimo Bertoni dialogano con un’installazione di Fabio Iemmi ed un’opera 3D di Luigi Bertogalli. Le stanze, messe gentilmente a disposizione da “I Musei di Palazzo dei Pio”, sono state allestite da Fabio Iemmi, Pierluigi Sgarbi ed Elena Viappiani.
A mostra conclusa, il “Labirinto della Moda” riceverà un’opera da parte di ogni artista. Un primo lascito per la creazione di un’esposizione permanente, motivo di attrazione e manifesto di ricerca creativa.
La collettiva è visitabile di sabato e domenica con orario 10:00-13:00 e 15:00-19:00. Aperture speciali per “Festival Filosofia” (18-19 settembre, ore 10:00-23:00; 20 settembre ore 10:00-20:00) e “Festa del Racconto” (3 ottobre, ore 10:00-23:00; 4 ottobre ore 10:00-19:00). Sono inoltre in programma tre serate letterarie a cura di Aporie: 25 settembre, ore 21:15-22:30, “Una seconda pelle – Storie di anime, abiti ed accessori”; 9 ottobre, ore 21:15-22:30, “L’arte addosso – La moda narrata da artisti, stilisti e correnti letterarie”, con la partecipazione di Agatha Bocedi (arpa); 23 ottobre, ore 21:15-22:30, “Trame di donne – racconti di tradizione e di rivoluzione”. Ingresso libero alla mostra e alle iniziative collegate. Catalogo disponibile in sede con testi di Simone Morelli, Pierluigi Sgarbi, Deanna Borghi e schede dedicate alle opere. Per informazioni: tel. 059 649357, tel. 059 649966 (mostra), pier@piersgarbi.it, www.facebook.com/tramecolori.
Il Comune di Carpi, in collaborazione con Carpi Fashion System, presenta, dal 12 settembre al 1 novembre 2015, presso l’Appartamento inferiore di Palazzo dei Pio (Piazza dei Martiri), “Trame e Colori. Intrecci tra Arte e Maglieria”, progetto ideato dal Circolo Arci “Quello Che Non Ho”.
Realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, la mostra sarà inaugurata sabato 12 settembre dalle ore 18:30 alle ore 24:00, alla presenza degli artisti.
In esposizione, una ricca selezione di punti e tessuti a maglia provenienti dal “Labirinto della Moda”, archivio in fase di catalogazione con materiali dagli anni Sessanta ad oggi, unitamente ad opere realizzate per l’occasione da Carlotta Bertelli / Gianluca Guaitoli, Luigi Bertogalli, Giamprimo Bertoni, Dario D’Incerti, Fabio Iemmi, Stefano Mariani, Claudia Marini, Mr Fijodor, Ketty Tagliatti ed Elena Viappiani.
La mostra – scrive Simone Morelli, Assessore alla Cultura e all’Economia del Comune di Carpi – «fa parte di un percorso il cui scopo prioritario è perseguire politiche che valorizzino il saper fare e la capacità di innovazione del settore tessile-abbigliamento, anche negli aspetti interpretativi e culturali, proponendo chiavi di lettura di una moda che sempre più intreccia i contenuti produttivi e commerciali a quelli culturali, emozionali ed artistici, in un processo di contaminazione ed interazione continuo, ora a disposizione di tutti i cittadini».
Come spiega il curatore Pierluigi Sgarbi, «Trame e Colori non è una collettiva di autori vari, ma una sequenza di opere progettate per le sale che occupano». Agli artisti selezionati sono stati infatti sottoposti alcuni significativi campioni, con l’invito a declinarli in pittura, scultura, installazioni, incisioni, collage, fotografie, ceramica, video e street art.
L’elemento generatore è costituito dal “Labirinto della Moda” che – spiega la responsabile Deanna Borghi – non è solo una fonte di informazione, ma anche di grandi emozioni. […] Uno spazio in cui trovare un supporto per l’attività progettuale, studiare l’evoluzione del costume e delle tecniche produttive, le trasformazioni del settore a livello nazionale e quelle del distretto, ma anche un luogo in cui incontrarsi e dar vita ad iniziative di carattere culturale e formativo».
Il percorso espositivo si snoda attraverso le quattro stanze che compongono l’Appartamento inferiore di Palazzo dei Pio. Nella Sala dei Cervi sono messi a confronto campioni e materiali inerenti alla produzione con un’installazione di Elena Viappiani, fotografie di Pierluigi Sgarbi ed opere tessili di Ketty Tagliatti, oltre ad un pannello in ceramica Monolite Ipergres elaborato da Laboratorio Pesaro. Come attivo tappeto di sottofondo, l’audio realizzato da Dario D’Incerti. Nella Sala degli Stemmi sono presentati ulteriori campioni unitamente ad un’opera incisoria di grandi dimensioni di Elena Viappiani, un trittico fotografico di Stefano Mariani, collage di Claudia Marini ed una seduta in ceramica di Fabio Iemmi realizzata da Laboratorio Pesaro. Nella Sala dei Gigli sono esposte una fotografia di Carlotta Bertelli / Gianluca Guaitoli, un pannello di Mr Fijodor, un video di Dario D’Incerti e sedute realizzate da Pierluigi Sgarbi. Nella Sala delle Muse, per finire, le sculture in ferro di Giamprimo Bertoni dialogano con un’installazione di Fabio Iemmi ed un’opera 3D di Luigi Bertogalli. Le stanze, messe gentilmente a disposizione da “I Musei di Palazzo dei Pio”, sono state allestite da Fabio Iemmi, Pierluigi Sgarbi ed Elena Viappiani.
A mostra conclusa, il “Labirinto della Moda” riceverà un’opera da parte di ogni artista. Un primo lascito per la creazione di un’esposizione permanente, motivo di attrazione e manifesto di ricerca creativa.
La collettiva è visitabile di sabato e domenica con orario 10:00-13:00 e 15:00-19:00. Aperture speciali per “Festival Filosofia” (18-19 settembre, ore 10:00-23:00; 20 settembre ore 10:00-20:00) e “Festa del Racconto” (3 ottobre, ore 10:00-23:00; 4 ottobre ore 10:00-19:00). Sono inoltre in programma tre serate letterarie a cura di Aporie: 25 settembre, ore 21:15-22:30, “Una seconda pelle – Storie di anime, abiti ed accessori”; 9 ottobre, ore 21:15-22:30, “L’arte addosso – La moda narrata da artisti, stilisti e correnti letterarie”, con la partecipazione di Agatha Bocedi (arpa); 23 ottobre, ore 21:15-22:30, “Trame di donne – racconti di tradizione e di rivoluzione”. Ingresso libero alla mostra e alle iniziative collegate. Catalogo disponibile in sede con testi di Simone Morelli, Pierluigi Sgarbi, Deanna Borghi e schede dedicate alle opere. Per informazioni: tel. 059 649357, tel. 059 649966 (mostra), pier@piersgarbi.it, www.facebook.com/tramecolori.
Frammenti dell'Anima
01/12/2015 - 16/01/2016
Lucca (LU) - Toscana
Inserito da Giuseppe Aldi
L'artista lucchese Giuseppe Aldi espone in città Presso la Galleria Falzone via Giorgio Pallavicino 29 in occasione dell'esposizione d'Arte Contemporanea "Frammenti dell'Anima". E' presente con due opere di pittura informale ed una scultura in ferro.Espone anche fino al 12 dicembre con una sua personale presso il San Luca Art via Lippi Francesconi Lucca e fino al 31 dicembre alla galleria Art Factory via Montanara Pontedera Pisa.
Aldi, dal 2007 ad oggi, ha al suo attivo numerose estemporanee, mostre collettive e personali in varie parti d'Italia: Lucca, Pisa, Firenze, Roma, Milano, Padova, Genova. Nato a Lucca, si è diplomato all'Istituto d'Arte Passaglia di Lucca sotto la direzione del professor Guglielmo Malato. Numerose le sue pubblicazioni su riviste del settore tra le quali L'inserimento sul Catalogo d'arte Moderna Mondadori ed il libro Scultori in Toscana.
La sua continua ricerca di nuove forme espressive lo ha portato all'incontro con l'informale, pittura che tuttora esercita e predilige riscuotendo l'unanime consenso degli "addetti ai lavori". "Dopo gli esordi come pittore realista - spiega in una recente recensione Daniela Pronestì, critico e storico d'arte di Firenze - Giuseppe Aldi ha maturato una visione artistica che guarda con interesse all'astrazione informale, trasformando la tradizionale prospettiva pittorica in una simbolica proiezione del suo vissuto.
nella foto Aldi con la Dott,ssa Falzone
Aldi, dal 2007 ad oggi, ha al suo attivo numerose estemporanee, mostre collettive e personali in varie parti d'Italia: Lucca, Pisa, Firenze, Roma, Milano, Padova, Genova. Nato a Lucca, si è diplomato all'Istituto d'Arte Passaglia di Lucca sotto la direzione del professor Guglielmo Malato. Numerose le sue pubblicazioni su riviste del settore tra le quali L'inserimento sul Catalogo d'arte Moderna Mondadori ed il libro Scultori in Toscana.
La sua continua ricerca di nuove forme espressive lo ha portato all'incontro con l'informale, pittura che tuttora esercita e predilige riscuotendo l'unanime consenso degli "addetti ai lavori". "Dopo gli esordi come pittore realista - spiega in una recente recensione Daniela Pronestì, critico e storico d'arte di Firenze - Giuseppe Aldi ha maturato una visione artistica che guarda con interesse all'astrazione informale, trasformando la tradizionale prospettiva pittorica in una simbolica proiezione del suo vissuto.
nella foto Aldi con la Dott,ssa Falzone