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Evento: Luce Città per l’Arte - Lumen
01/12/2017 - 27/01/2018
Dettagli
Data di inserimento: | 21/11/2017 - 10:09 |
Luogo: | Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna |
Data di inizio: | 01/12/2017 |
Data di fine | 27/01/2018 |
Descrizione
Arte e impresa a Reggio Emilia. Il rapporto ormai consolidato tra Finpolo - Luce Città Illuminazione e il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia si fortifica e si rinnova, con la collaborazione di Kairos art & projects, attraverso l’ampliamento degli spazi dedicati alle esposizioni d’arte contemporanea all’interno dello showroom e punto vendita sito in via Fratelli Cervi n. 4.
Al via, un nuovo ciclo di mostre, raccolte nel marchio “Luce Città per l’Arte”, che si aprirà con la collettiva “Lumen”, a cura di Gaia Bertani e Nicla Ferrari, in programma dal 1 dicembre 2017 al 27 gennaio 2018. Il vernissage si terrà venerdì 1 dicembre, alle ore 19.00, alla presenza degli artisti, delle curatrici, di Enrico Manicardi (Presidente Circolo degli Artisti), Alessandro Valisnieri (Responsabile di Luce Città), della direzione aziendale di Finpolo S.p.A. e di tutto lo staff. A seguire, aperitivo con spumanti LINI 910 e live music con Latin Soul Duo.
In esposizione, una trentina di opere (dipinti, sculture, fotografie, incisioni), alcune delle quali inedite, realizzate da dodici autori legati al Circolo degli Artisti: Marco Arduini, Francesca Artoni, Nicoletta Bagatti, Flavio Bregoli, Massimo Canuti, Nicla Ferrari, Stefano Grasselli, Daniele Lunghini, Susy Manzo, Luigi Marmiroli, Michele Sassi e Cetti Tumminia. A completare la mostra, tre opere grafiche di Dante Salamini (1932-2000), attraverso le quali si intente rendere omaggio ad un talentuoso narratore delle atmosfere reggiane.
Il titolo della collettiva – “Lumen” – si riferisce all’unità di misura della “quantità di luce”. «L’arte visiva – spiegano e curatrici – non potrebbe esistere senza la luce: tutto il nostro sapere è legato ai sensi, e la vista altro non è che la percezione di ciò che la luce colpisce e rivela. L’artista si pone dunque come un filtro tra lo spettatore e la realtà: nella sua opera restituisce la propria visione della vita e attraverso la luce, che avvolge o aggredisce le forme, rivela i volumi e trasmette uno stato emozionale. La luce dunque vive all’interno dell’opera ma allo stesso tempo si nutre della luce esterna ad essa».
“Lumen” allude, inoltre, al dialogo tra le opere esposte e le lampade di design di Finpolo - Luce Città Illuminazione. Lo showroom e punto vendita propone, infatti, nei propri spazi, soluzioni innovative ed illuminazione a led d’autore.
In occasione dell’inaugurazione sarà presentato il calendario 2018, con opere di tutti gli artisti invitati. Il calendario, che contiene anche la riproduzione di un’opera di Dante Salamini, sarà donato ai presenti.
La mostra sarà visitabile fino al 27 gennaio 2018, lunedì ore 14.30-18.30, da martedì a venerdì ore 8.30-12.30 e 14.30-18.30, sabato ore 8.30-12.30, domenica chiuso. Ingresso libero. Per informazioni: Luce Città Illuminazione (tel. 0522 386411); Circolo degli Artisti (tel. 0522 554711, cell. 346 0142189, circolodegliartisti2016@gmail.com, www.circolodegliartisti.re.it).
Al via, un nuovo ciclo di mostre, raccolte nel marchio “Luce Città per l’Arte”, che si aprirà con la collettiva “Lumen”, a cura di Gaia Bertani e Nicla Ferrari, in programma dal 1 dicembre 2017 al 27 gennaio 2018. Il vernissage si terrà venerdì 1 dicembre, alle ore 19.00, alla presenza degli artisti, delle curatrici, di Enrico Manicardi (Presidente Circolo degli Artisti), Alessandro Valisnieri (Responsabile di Luce Città), della direzione aziendale di Finpolo S.p.A. e di tutto lo staff. A seguire, aperitivo con spumanti LINI 910 e live music con Latin Soul Duo.
In esposizione, una trentina di opere (dipinti, sculture, fotografie, incisioni), alcune delle quali inedite, realizzate da dodici autori legati al Circolo degli Artisti: Marco Arduini, Francesca Artoni, Nicoletta Bagatti, Flavio Bregoli, Massimo Canuti, Nicla Ferrari, Stefano Grasselli, Daniele Lunghini, Susy Manzo, Luigi Marmiroli, Michele Sassi e Cetti Tumminia. A completare la mostra, tre opere grafiche di Dante Salamini (1932-2000), attraverso le quali si intente rendere omaggio ad un talentuoso narratore delle atmosfere reggiane.
Il titolo della collettiva – “Lumen” – si riferisce all’unità di misura della “quantità di luce”. «L’arte visiva – spiegano e curatrici – non potrebbe esistere senza la luce: tutto il nostro sapere è legato ai sensi, e la vista altro non è che la percezione di ciò che la luce colpisce e rivela. L’artista si pone dunque come un filtro tra lo spettatore e la realtà: nella sua opera restituisce la propria visione della vita e attraverso la luce, che avvolge o aggredisce le forme, rivela i volumi e trasmette uno stato emozionale. La luce dunque vive all’interno dell’opera ma allo stesso tempo si nutre della luce esterna ad essa».
“Lumen” allude, inoltre, al dialogo tra le opere esposte e le lampade di design di Finpolo - Luce Città Illuminazione. Lo showroom e punto vendita propone, infatti, nei propri spazi, soluzioni innovative ed illuminazione a led d’autore.
In occasione dell’inaugurazione sarà presentato il calendario 2018, con opere di tutti gli artisti invitati. Il calendario, che contiene anche la riproduzione di un’opera di Dante Salamini, sarà donato ai presenti.
La mostra sarà visitabile fino al 27 gennaio 2018, lunedì ore 14.30-18.30, da martedì a venerdì ore 8.30-12.30 e 14.30-18.30, sabato ore 8.30-12.30, domenica chiuso. Ingresso libero. Per informazioni: Luce Città Illuminazione (tel. 0522 386411); Circolo degli Artisti (tel. 0522 554711, cell. 346 0142189, circolodegliartisti2016@gmail.com, www.circolodegliartisti.re.it).
Altri eventi dell'inserzionista
In Contemporanea 2015
10/10/2015 - 15/11/2015
Reggio Emilia
Inserito da CSArt Serri
Dopo il successo della prima edizione, torna “In Contemporanea”, un percorso espositivo che unisce sette gallerie d’arte di Reggio Emilia. Galleria de’ Bonis (www.galleriadebonis.com), Galleria d’Arte 2000&NOVECENTO (www.duemilanovecento.it), Bonioni Arte (www.bonioniarte.it), Galleria 8.75 Artecontemporanea (www.csart.it/875), RezArte Contemporanea (www.galleriarezarte.it), dispari&dispari Project (www.dispariedispari.org) e 1.1_ZENONEcontemporanea (www.zenonecontemporanea.it) inaugureranno la prima mostra della stagione autunnale sabato 10 ottobre, a partire dalle ore 16.00. L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia. In mostra, alla Galleria de’ Bonis “Olio su tela”, una monografica di Renato Guttuso, alla Galleria d’Arte 2000&NOVECENTO la collettiva “Tante sfumature di grigio…” (Marco Gastini, Giorgio Griffa, Nunzio, Giuseppe Spagnulo, Walter Valentini), alla Galleria Bonioni la collettiva “Tensioni” con opere di venticinque artisti attivi dagli anni ’50 ai giorni nostri, alla Galleria 8.75 la personale di Candida Ferrari “Foglio su foglio”, presso dispari&dispari Project “Public Environment (opere pubbliche della collezione dispari&dispari)”, allo spazio 1.1_ZENONEcontemporanea “Altre visioni”, mostra personale di Riccardo Freddi, alla Galleria RezArte Contemporanea “The Art of Food Valley”, mostra a cura di Chiara Canali. Nel corso della manifestazione, ogni fine settimana, incontri, performance, presentazioni e visite guidate. #InContemporaneRE
Carte e cartoni
03/12/2016 - 14/01/2017
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
Per il periodo natalizio, dal 3 dicembre 2016 al 14 gennaio 2017, la Galleria de’ Bonis (viale dei Mille 44/B, Reggio Emilia) propone un’articolata collettiva di opere su carta e cartoncino dei maggiori artisti del Novecento italiano (con più di una puntata oltralpe): Afro, Pietro Annigoni, Antonio Bueno, Giuseppe Capogrossi, Nicola De Maria, Gianni Dova, Sam Francis, Virgilio Guidi, Renato Guttuso, Hans Hartung, Alberto Manfredi, Giorgio Morandi, Gino Severini, Mario Sironi.
La proposta spazia da disegni e schizzi preparatori fino a opere finite vere e proprie, da studi a matita a collage fino agli acquerelli, per indagare tutta la potenzialità del sorprendente supporto cartaceo.
Le opere scelte mettono a confronto la forza del segno propria dei disegni, che contengono tutta l’energia non ancora addomesticata dell’idea nascente dell’artista, con la delicatezza dell’acquerello o della china.
In galleria, anche molte opere insolite: il bozzetto in cartoncino dell’unica scultura mai realizzata da Guttuso: “L’edicola”, un’illustrazione satirica di Sironi per “Il Popolo d’Italia”, tre disegni di Morandi (una natura morta e due paesaggi), un collage di Capogrossi, un inusuale nudo femminile di Annigoni, una forte opera segnica di Hartung, un lavoro del 1970 di Sam Francis certificato direttamente dalla Sam Francis Foundation di Pasadena e diverse altre sorprese.
La mostra è un vero e proprio excursus attraverso il Novecento italiano, indagato a partire dagli autori che ne hanno scritto la storia. La scelta della carta permette selezionare opere particolari dei grandi della pittura in un percorso nuovo e stimolante. Le opere su carta sono, inoltre, un ottimo modo per accostarsi al collezionismo, scegliendo pezzi di grandi autori a prezzi più accessibili rispetto alle opere su tela.
L’esposizione sarà visitabile dal fino al 14 gennaio 2017, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00. Ingresso libero. Sabato 17 dicembre, alle ore 18.00, brindisi di auguri in galleria. Per le festività la galleria sarà chiusa i giorni 24-25-26 dicembre e dal 31 dicembre al 6 gennaio compresi.
Per informazioni: tel. 0522 580605, cell. 338 3731881, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.
La proposta spazia da disegni e schizzi preparatori fino a opere finite vere e proprie, da studi a matita a collage fino agli acquerelli, per indagare tutta la potenzialità del sorprendente supporto cartaceo.
Le opere scelte mettono a confronto la forza del segno propria dei disegni, che contengono tutta l’energia non ancora addomesticata dell’idea nascente dell’artista, con la delicatezza dell’acquerello o della china.
In galleria, anche molte opere insolite: il bozzetto in cartoncino dell’unica scultura mai realizzata da Guttuso: “L’edicola”, un’illustrazione satirica di Sironi per “Il Popolo d’Italia”, tre disegni di Morandi (una natura morta e due paesaggi), un collage di Capogrossi, un inusuale nudo femminile di Annigoni, una forte opera segnica di Hartung, un lavoro del 1970 di Sam Francis certificato direttamente dalla Sam Francis Foundation di Pasadena e diverse altre sorprese.
La mostra è un vero e proprio excursus attraverso il Novecento italiano, indagato a partire dagli autori che ne hanno scritto la storia. La scelta della carta permette selezionare opere particolari dei grandi della pittura in un percorso nuovo e stimolante. Le opere su carta sono, inoltre, un ottimo modo per accostarsi al collezionismo, scegliendo pezzi di grandi autori a prezzi più accessibili rispetto alle opere su tela.
L’esposizione sarà visitabile dal fino al 14 gennaio 2017, da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00, giovedì ore 10.00-13.00. Ingresso libero. Sabato 17 dicembre, alle ore 18.00, brindisi di auguri in galleria. Per le festività la galleria sarà chiusa i giorni 24-25-26 dicembre e dal 31 dicembre al 6 gennaio compresi.
Per informazioni: tel. 0522 580605, cell. 338 3731881, info@galleriadebonis.com, www.galleriadebonis.com.
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Connection – Discontinuance. Sistemi autopoietici nella ricerca artistica contemporanea
26/11/2016 - 26/02/2017
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da CSArt Serri
La Galleria d’Arte 2000 & NOVECENTO di Reggio Emilia (Via Sessi, 1/F) presenta, dal 26 novembre 2016 al 26 febbraio 2017, “Connection – Discontinuance. Sistemi autopoietici nella ricerca artistica contemporanea”, mostra collettiva con opere di Afro, Fausto Melotti, Piero Dorazio e Park Eun-Sun.
L’esposizione, che trae il titolo da una scultura in marmo realizzata nel 2014 dall’artista coreano Park Eun-Sun, pone in dialogo le opere di autori diversi per provenienza, esperienza e linguaggio, collocati all’interno di un sistema autopoietico (dalla parola greca auto, ovvero se stesso, e poiesis, ovvero creazione), nel quale ogni cambiamento è subordinato al mantenimento della sua stessa identità.
La mostra, dunque, può diventare tassello di un ipotetico sistema sociale dell’arte in cui, come scrive Laura Gemini in riferimento alla performance teatrale contemporanea (“L’incertezza creativa”, FrancoAngeli, Milano, 2003), «i singoli prodotti artistici si devono posizionare in un reticolo di riproduzione, dove ognuno di essi si realizza in collegamento con gli altri».
Il percorso espositivo comprende un excursus attraverso il lavoro di Afro (Udine, 1912 – Zurigo, 1976), artista presente dagli anni ’50 in collezioni pubbliche in Italia, Europa e America. Da un carboncino su carta di matrice cubista (“Senza titolo”, 1947) alla tela “per L’ottomana I” del 1952, anno in cui aderisce al “Gruppo degli Otto” teorizzato da Lionello Venturi, sino al “Volo d’estate” del 1961, la cui accentuata componente gestuale lo avvicina all’Informale.
Fausto Melotti (Rovereto, 1901 – Milano, 1986), denominato maestro dell’anti-scultura per il gioco ponderato di strutture filiformi sospese nello spazio, è presente in mostra con “Lo sguardo”, un gesso dipinto del 1974 in cui emergono l’impostazione scenica e la suggestione musicale, ma anche con due lavori a tecnica mista che sottolineano l’importanza delle opere su carta nell’economia della sua produzione.
Di Piero Dorazio (Roma, 1927 – Perugia, 2005), uno dei padri dell’astrattismo italiano, è esposto “Solstice” del 1963-64, opera ad olio su tela caratterizzata da stratificazioni cromatiche tendenti al monocromo, translucide e vibranti. Un tessuto, o meglio una membrana, per citare Giuseppe Ungaretti (“Un intenso splendore”, Im Erker Galerie, San Gallo, 1966), fatta di una «pittura uniforme quasi monocroma e pure intrecciata di fili diversi di colore, di raggi di colore».
Park Eun-Sun presenta due sculture recenti in marmi colorati (“Connection – Discontinuance – Space”, 2014 e “Link”, 2014). Nato in Corea nel 1965, l’artista vive da oltre vent’anni a Pietrasanta. Nelle sue opere, che devono la bicromia all’architettura romanica toscana, si susseguono forme diramate e giochi di volumi, mentre la luce scivola sulla superficie curva delle sfere, percorse da una frattura che l’autore suggerisce di leggere «come un atto rigenerativo, che consente di far emergere la parte più nascosta della materia».
La mostra è completata da opere selezionate di Enrico Della Torre, Lucio Fontana, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Elio Marchegiani, Carlo Mattioli, Angelo Savelli, Giuseppe Spagnulo.
L’esposizione sarà visitabile fino al 26 febbraio 2017, tutti i giorni con orario 10-12,30 e 16-19,30, aperto anche domenica e festivi. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 580143, duemilanovecento@tin.it, www.duemilanovecento.it, www.facebook.com/duemilanovecento.
L’esposizione, che trae il titolo da una scultura in marmo realizzata nel 2014 dall’artista coreano Park Eun-Sun, pone in dialogo le opere di autori diversi per provenienza, esperienza e linguaggio, collocati all’interno di un sistema autopoietico (dalla parola greca auto, ovvero se stesso, e poiesis, ovvero creazione), nel quale ogni cambiamento è subordinato al mantenimento della sua stessa identità.
La mostra, dunque, può diventare tassello di un ipotetico sistema sociale dell’arte in cui, come scrive Laura Gemini in riferimento alla performance teatrale contemporanea (“L’incertezza creativa”, FrancoAngeli, Milano, 2003), «i singoli prodotti artistici si devono posizionare in un reticolo di riproduzione, dove ognuno di essi si realizza in collegamento con gli altri».
Il percorso espositivo comprende un excursus attraverso il lavoro di Afro (Udine, 1912 – Zurigo, 1976), artista presente dagli anni ’50 in collezioni pubbliche in Italia, Europa e America. Da un carboncino su carta di matrice cubista (“Senza titolo”, 1947) alla tela “per L’ottomana I” del 1952, anno in cui aderisce al “Gruppo degli Otto” teorizzato da Lionello Venturi, sino al “Volo d’estate” del 1961, la cui accentuata componente gestuale lo avvicina all’Informale.
Fausto Melotti (Rovereto, 1901 – Milano, 1986), denominato maestro dell’anti-scultura per il gioco ponderato di strutture filiformi sospese nello spazio, è presente in mostra con “Lo sguardo”, un gesso dipinto del 1974 in cui emergono l’impostazione scenica e la suggestione musicale, ma anche con due lavori a tecnica mista che sottolineano l’importanza delle opere su carta nell’economia della sua produzione.
Di Piero Dorazio (Roma, 1927 – Perugia, 2005), uno dei padri dell’astrattismo italiano, è esposto “Solstice” del 1963-64, opera ad olio su tela caratterizzata da stratificazioni cromatiche tendenti al monocromo, translucide e vibranti. Un tessuto, o meglio una membrana, per citare Giuseppe Ungaretti (“Un intenso splendore”, Im Erker Galerie, San Gallo, 1966), fatta di una «pittura uniforme quasi monocroma e pure intrecciata di fili diversi di colore, di raggi di colore».
Park Eun-Sun presenta due sculture recenti in marmi colorati (“Connection – Discontinuance – Space”, 2014 e “Link”, 2014). Nato in Corea nel 1965, l’artista vive da oltre vent’anni a Pietrasanta. Nelle sue opere, che devono la bicromia all’architettura romanica toscana, si susseguono forme diramate e giochi di volumi, mentre la luce scivola sulla superficie curva delle sfere, percorse da una frattura che l’autore suggerisce di leggere «come un atto rigenerativo, che consente di far emergere la parte più nascosta della materia».
La mostra è completata da opere selezionate di Enrico Della Torre, Lucio Fontana, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Elio Marchegiani, Carlo Mattioli, Angelo Savelli, Giuseppe Spagnulo.
L’esposizione sarà visitabile fino al 26 febbraio 2017, tutti i giorni con orario 10-12,30 e 16-19,30, aperto anche domenica e festivi. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 580143, duemilanovecento@tin.it, www.duemilanovecento.it, www.facebook.com/duemilanovecento.
Storia dell'arte e tutela della città. Una questione di cultura
21/10/2016 - 21/10/2016
Reggio nell'Emilia (RE) - Emilia-Romagna
Inserito da Desirée Maida
STORIA DELL’ARTE E TUTELA DELLA CITTÀ. “UNA QUESTIONE DI CULTURA”
Giornata di studi in onore del prof. Guido Di Stefano
Venerdì 21 ottobre, presso la Sala Magna di Palazzo Chiaramonte Steri
Giorno 21 ottobre 2016, presso la Sala Magna dello Steri, dalle ore 9,30 alle ore 19, in occasione del conferimento, da parte del Magnifico Rettore, prof. Fabrizio Micari, dell’onorificenza di Benemerito dell’Ateneo di Palermo alla memoria del prof. Guido Di Stefano, docente di Storia e Stili dell’Architettura dal 1948 al 1962 presso la Facoltà di Architettura di Palermo, si terrà un convegno in suo onore dal titolo Storia dell’arte e tutela della città, “Una questione di cultura”.
La giornata è organizzata dal Forum delle Associazioni di Palermo (AMICI DEI MUSEI – ANISA - DIMORE STORICHE – ITALIA NOSTRA - SALVARE PALERMO).
Vissuto nella prima metà del Novecento, Guido Di Stefano è stato uno degli intellettuali palermitani più impegnati nello studio e nella tutela del patrimonio architettonico della città. A lui si devono alcuni degli studi più completi dal punto di vista critico e bibliografico sull’architettura siciliana del Medioevo, in particolar modo quella del periodo normanno, recentemente riconosciuta dall’UNESCO “Patrimonio mondiale dell’Umanità”.
Durante gli anni della ricostruzione postbellica, Di Stefano si è battuto insieme ad altri intellettuali dell’epoca nella difesa del patrimonio architettonico della città contro la speculazione edilizia del “Sacco”. Insieme a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Giuseppe Bellafiore, Edoardo Caracciolo e Filippo Meli, Di Stefano ha fondato nel 1957 la sezione palermitana di Italia Nostra, di cui è stato il primo presidente. Tra le battaglie combattute, la più nota è quella contro la demolizione di villa Deliella, edificio progettato da Ernesto Basile e andato abbattuto nel 1959. Ha partecipato inoltre alla redazione del Piano Regolatore Generale di Palermo, stilando un elenco degli edifici e dei luoghi di interesse storico, monumentale e ambientale, e ha fatto parte delle commissioni di studio per i restauri del palazzo Chiaramonte-Steri, del duomo di Cefalù e della Zisa.
PROGRAMMA
ore 9.30 – 13.00
Cerimonia di conferimento al prof. Guido Di Stefano dell’onorificenza di benemerito dell’Ateneo di Palermo
Presiede e modera: Nino Vicari
Maria Giuffrè
Guido Di Stefano storico dell’architettura
Vincenzo Abbate
Guido Di Stefano e la dimensione europea dell’arte di Pietro Novelli
Salvatore Savoia
Guido Di Stefano e il VII Congresso Nazionale di Storia dell’Architettura (1950)
Piero Longo
La fondazione di Italia Nostra a Palermo
Desirée Maida
Profilo di un intellettuale moderno attraverso un’esperienza di studio dei nostri giorni
ore 15.00 – 19.00
Presiede e modera: Rosanna Pirajno
Giovanni Cardamone
L’istituzione della Facoltà di Architettura a Palermo e il contributo di Guido Di Stefano
Antonella Cangelosi
Guido Di Stefano e le sue idee sulla tutela e il restauro
Alexander Auf der Heyde
Temi e problemi della ricostruzione postbellica
Renata Prescia
Guido Di Stefano e la dimensione operativa nella tutela urbana
Nino Vicari
Il contributo di Guido Di Stefano al Piano Regolatore degli anni ‘50
Piero Violante
Gli elzeviri di Guido Di Stefano
Giornata di studi in onore del prof. Guido Di Stefano
Venerdì 21 ottobre, presso la Sala Magna di Palazzo Chiaramonte Steri
Giorno 21 ottobre 2016, presso la Sala Magna dello Steri, dalle ore 9,30 alle ore 19, in occasione del conferimento, da parte del Magnifico Rettore, prof. Fabrizio Micari, dell’onorificenza di Benemerito dell’Ateneo di Palermo alla memoria del prof. Guido Di Stefano, docente di Storia e Stili dell’Architettura dal 1948 al 1962 presso la Facoltà di Architettura di Palermo, si terrà un convegno in suo onore dal titolo Storia dell’arte e tutela della città, “Una questione di cultura”.
La giornata è organizzata dal Forum delle Associazioni di Palermo (AMICI DEI MUSEI – ANISA - DIMORE STORICHE – ITALIA NOSTRA - SALVARE PALERMO).
Vissuto nella prima metà del Novecento, Guido Di Stefano è stato uno degli intellettuali palermitani più impegnati nello studio e nella tutela del patrimonio architettonico della città. A lui si devono alcuni degli studi più completi dal punto di vista critico e bibliografico sull’architettura siciliana del Medioevo, in particolar modo quella del periodo normanno, recentemente riconosciuta dall’UNESCO “Patrimonio mondiale dell’Umanità”.
Durante gli anni della ricostruzione postbellica, Di Stefano si è battuto insieme ad altri intellettuali dell’epoca nella difesa del patrimonio architettonico della città contro la speculazione edilizia del “Sacco”. Insieme a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Giuseppe Bellafiore, Edoardo Caracciolo e Filippo Meli, Di Stefano ha fondato nel 1957 la sezione palermitana di Italia Nostra, di cui è stato il primo presidente. Tra le battaglie combattute, la più nota è quella contro la demolizione di villa Deliella, edificio progettato da Ernesto Basile e andato abbattuto nel 1959. Ha partecipato inoltre alla redazione del Piano Regolatore Generale di Palermo, stilando un elenco degli edifici e dei luoghi di interesse storico, monumentale e ambientale, e ha fatto parte delle commissioni di studio per i restauri del palazzo Chiaramonte-Steri, del duomo di Cefalù e della Zisa.
PROGRAMMA
ore 9.30 – 13.00
Cerimonia di conferimento al prof. Guido Di Stefano dell’onorificenza di benemerito dell’Ateneo di Palermo
Presiede e modera: Nino Vicari
Maria Giuffrè
Guido Di Stefano storico dell’architettura
Vincenzo Abbate
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Salvatore Savoia
Guido Di Stefano e il VII Congresso Nazionale di Storia dell’Architettura (1950)
Piero Longo
La fondazione di Italia Nostra a Palermo
Desirée Maida
Profilo di un intellettuale moderno attraverso un’esperienza di studio dei nostri giorni
ore 15.00 – 19.00
Presiede e modera: Rosanna Pirajno
Giovanni Cardamone
L’istituzione della Facoltà di Architettura a Palermo e il contributo di Guido Di Stefano
Antonella Cangelosi
Guido Di Stefano e le sue idee sulla tutela e il restauro
Alexander Auf der Heyde
Temi e problemi della ricostruzione postbellica
Renata Prescia
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Nino Vicari
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