Evento: OfficinARS
01/10/2017 - 28/10/2017
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Data di inserimento: 22/09/2017 - 13:39
Luogo: Reggio Emilia () -
Data di inizio: 01/10/2017
Data di fine 28/10/2017
Descrizione
L’Associazione Villa Sistemi Reggiana inaugura la propria attività con la mostra “OfficinARS”, che sarà presentata domenica 1 ottobre 2017, dalle 18.00 alle 20.00, presso la sede di via Montagnani Marelli 18 a Reggio Emilia, recentemente restaurata ed aperta al pubblico.
In linea con l’edificio che la ospita, un tempo scuola per fanciulle povere, l’Associazione intende individuare e promuovere artisti emergenti, mettendoli in relazione con gallerie, associazioni ed operatori culturali. Le attività promosse dall’Associazione tendono inoltre a stabilire un legame tra l’arte e la solidarietà, sostenendo un’associazione che gestisce un orfanotrofio a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo.
«Siamo fortemente conviti che credere nei giovani, nel loro entusiasmo, nelle loro risorse e nelle loro energie – spiega Maria-Teresa Crispo, Presidente di Villa Sistemi Reggiana – possa fare da viatico alla realizzazione di tante ed importanti iniziative. Promuovere il talento, sin da quando emerge e tenta di affermarsi, ci sembra il modo più naturale per far crescere la coscienza artistica, che è parte determinante della nostra natura. L’arte è una forma estrema di sensibilità ed è capace di suscitare le più intense emozioni, da qui l’idea che l’opera artistica possa funzionare da strumento per la solidarietà e da sostegno per iniziative benefiche. Riteniamo che da un’ispirazione artistica si possa giungere ad un atto concreto, lì dove l’ideale incontra il reale, in uno scambio di reciproco aiuto, condivisione ed arricchimento».
La mostra “OfficinARS è l’esito di un concorso ad accesso gratuito al quale hanno partecipato ottanta artisti di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Una giuria professionale, composta da Gianantonio Cristalli (scultore e docente di Scultura, Presidente della commissione), Mauro Carrera (curatore e critico d’arte) e Mauro Davoli (fotografo), ha selezionato prima una trentina di finalisti e poi cinque vincitori – Alketa Delishaj, Pietro Dente, Jessica Ferro, Giuseppe Graziosi, Erjon Nazeraj – le cui opere saranno recensite dal critico Mauro Carrera e inserite nel catalogo annuale dell’Associazione Villa Sistemi Reggiana e successivamente esposte al Museo Storico Archeologico di Nola (NA).
“OfficinARS” è realizzata con il patrocinio del Comune e della Provincia di Reggio Emilia. Nel corso dell’esposizione si terranno diversi eventi collaterali, segnalati sul sito www.villasistemireggiana.it e sulla pagina www.facebook.com/villasistemireggiana. La sede di Villa Sistemi Reggiana è accessibile da lunedì a venerdì con orario 9.00-18.00, sabato ore 15.00-19.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 272405, info@villasistemireggiana.it.
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Corrado Cagli. Attualità per il tempo della continuità
14/10/2016 - 04/12/2016
Asti (AT) - Piemonte
Inserito da CSArt Serri
Dal 15 ottobre al 4 dicembre 2016 Palazzo Mazzetti (Corso Vittorio Alfieri 357, Asti) ospita la mostra “Corrado Cagli. Attualità per il tempo della continuità”, a cura di Angelo Calabrese, Francesco Muzzi e Giuseppe Briguglio.
L’esposizione, promossa da Fondazione Palazzo Mazzetti e Città di Asti, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Cagli di Roma, con il patrocinio di Regione Piemonte e Provincia di Asti. L’inaugurazione si terrà venerdì 14 ottobre alle ore 18.00.
In occasione della mostra, l’Archivio Cagli di Roma, nella persona del Commendator Francesco Muzzi, donerà al museo l’opera “Doña Caetano”, 1973 (olio su tela, cm. 130x95).
La mostra su Corrado Cagli (Ancona, 1910 - Roma, 1976), grande figura di creatore, intellettuale e promotore culturale, è una doverosa commemorazione dell’artista nel quarantesimo anniversario della scomparsa, ma anche l’omaggio al direttore dell’Arazzeria astigiana del Maestro Ugo Scassa (dal 1960 al 1976) che realizzò gli arazzi per le grandi navi transoceaniche.
Nell’epoca in cui la Leonardo da Vinci, la Raffaello e la Michelangelo furono prestigiose gallerie d’arte viaggianti, l’attività dell’arazzeria rappresentò un capitolo unico nell’ambito del rapporto della città di Asti con l’ambiente artistico e culturale della seconda metà del Novecento.
La mostra è un excursus cronologico sull’attività produttiva di questo grande artista che permette di far comprendere al pubblico l’immensa poliedricità e la grande padronanza delle tecniche pittoriche, ma soprattutto comprendere nella sua arte temi premonitori sul futuro dell’uomo perché come diceva Paul Valery «Il pittore non deve dipingere quello che si vede ma quello che si vedrà».
Il percorso di visita si apre con opere appartenenti al periodo della Scuola romana e prosegue con la sezione dedicata al Periodo americano. In queste sale sono esposte la “Natura morta”, “Il cranio e la candela” e “Concertino” datate 1940, probabilmente le prime opere del Maestro in terra americana, raggiunta dopo l’esilio a causa delle leggi razziali, nelle quali si vede ancora l’influsso del post-cubismo. La mostra prosegue con i lavori del periodo post bellico e con una rassegna delle tecniche e degli stili pittorici sperimentati da Cagli: dall’astratto al formale, dall’olio al pastello. Nel piano interrato sono raccolti i disegni che spaziano dai primi anni ’30 del XX secolo fino al 1976, anno della sua morte; qui sono esposte sei rarissime ceramiche degli anni ’28 – ‘29, testimonianza della fase in cui Cagli fu direttore artistico della fabbrica Rometti ad Umbertide, ed altre sculture.
L’ultima sezione accoglie tre arazzi commissionati dall’artista all’Arazzeria Scassa tra cui “La ruota della fortuna” ed “Enigma del Gallo”, di cui si possono vedere gli originali.
«Corrado – scrive Angelo Calabrese – è il maestro che supera il secolo cui ha dato Luce, perché moderno per il tempo a venire, per testimoniata eticità e per avere intuito, per altezza d’ingegno e personale concezione dell’arte, che, nel vivente universo, macrocosmo e microcosmo hanno d’immutabile solo il mutamento. Le sue logiche multiple sono indicativamente esemplari per l’arte che oggi fa i conti con la realtà. Ricerche spaziali, motivi cellulari, esperienze informali, danno l’esempio di un fervore immaginativo aperto alla più ampia ricerca. Il maestro indiscusso passa dal totemismo ai grandi poeti, dalla figurazione allegorica ai labirinti di Psiche, dai ritratti alle logiche ritmico strutturali, ai miti mediterranei, alle maschere, alle scene e costumi teatrali, irripetibile, indocile alle sovrastrutture, laico e forte di una religiosità aperta, conciliata a ogni ricchezza spirituale. Cantò la natura, investigò nel cuore dei poeti, interpretò la cronaca e la storia, rese onore agli eroi, quelli ignoti e quelli celebrati dal mito, incontrò contadini, guerrieri e briganti. La legge di Cagli propone vie maestre di libertà, di creatività, di leonardesca ricerca nell’universale interrelazione di tutte le cose e di tutti gli eventi: un vate per il tempo che s’infutura».
L’esposizione sarà visitabile, acquistando lo smarTicket (intero € 5,00, ridotto € 3,00) presso la biglietteria di Palazzo Mazzetti, negli orari di apertura del Museo (da martedì a domenica ore 10.30-18.30). Catalogo Sagep, Genova. Per informazioni: tel. 0141530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.
Tobia Ravà, Da’at, I numeri della creazione
17/04/2016 - 29/05/2016
Sabbioneta (MN) - Lombardia
Inserito da CSArt Serri
Il Palazzo Ducale di Sabbioneta (Mantova) ospita, dal 17 aprile al 29 maggio 2016, “Da’at, I numeri della creazione”, mostra personale di Tobia Ravà, a cura di Maria Luisa Trevisan e Mario Romanini. Promossa dal Comune di Sabbioneta e da Viaggiare nell’Oglio Po, in collaborazione con PaRDeS, Laboratorio di Ricerca D’Arte Contemporanea, con il patrocinio della Provincia di Mantova, l’esposizione sarà inaugurata domenica 17 aprile, alle ore 11.00, presso il Teatro all’Antica di Sabbioneta.
«La mostra – spiega Maria Luisa Trevisan – fa esplicito riferimento all’albero sefirotico, composto dalla sfere che si possono visualizzare come degli ascensori che portano all’elevazione dell’essere umano. L’albero sefirotico è una delle immagini più complesse ed affascinanti della “Kabbalah”, che significa, tradizione, “ciò che abbiamo ricevuto”. L’esposizione prende il nome dalla “Sephirah Da’at”, conoscenza, che nasce dall’unione di “Chokmah” (sapienza) e “Binah” (intelligenza), sopra le quali sta “Keter”, corona, l’emanazione superiore. Insieme formano le emanazioni intellettuali più elevate, che danno agli esseri umani la possibilità di essere “appena al di sotto degli angeli”. Di solito si dice che l’albero sia composto di dieci sfere non considerando “Da’at”, che è l’undicesima, forse perché non è posta sull’Albero della vita, ma rimane nascosta, invisibile, situata dietro le quinte, ma – come sostiene Roy Doliner – ogni cabalista è sempre consapevole della sua esistenza, poiché essa è “l’impulso di accumulare e conservare il sapere per noi stessi, il nostro futuro e quello dei nostri figli e di tutta l’umanità”. “Da’at” è la soglia per accedere alle sfere più alte. In “Da’at” c’è il segreto sia della generazione sia della rigenerazione, la chiave della manifestazione di tutte le cose tramite la differenziazione nelle coppie di opposti e la loro unione».
Il titolo dell’esposizione è stato scelto in piena sintonia con la storica città di Sabbioneta, la seconda in provincia per importanza dal punto di vista storico-artistico, dopo Mantova, eletta quest’anno Capitale della Cultura, ed entrambe ricche di fascino, arte e storia, tanto da essere inserite nella World Heritage List dell’Unesco nel 2008. Sabbioneta, capitale dell’omonimo staterello, fu la dimora della famiglia regnante e il fulcro dell’organizzazione politica, amministrativa e cortigiana del ducato.
Anche le opere esposte si pongono in dialogo con il territorio, come i pioppeti caratteristici della Pianura Padana, con la cittadina, costruita in base ai principi umanistici della città ideale rinascimentale, ma anche con il contenitore della mostra, il Palazzo Ducale (1559-1578, primo significativo edificio fatto realizzare da Vespasiano Gonzaga, 1531-1591, figlio di Rodomonte e di Isabella Colonna, educato a Fondi dalla famosa zia Giulia Gonzaga), la sua storia e le opere delle collezioni permanenti in esposizione nelle sale.
In mostra, opere recenti tridimensionali, pittoriche e specchianti che trattano soggetti architettonici, animali e vegetali. L’allestimento comprende, inoltre, alcuni boschi recenti specchianti e sculture in bronzo, sempre supportati da un percorso numerico legato alla “ghematria” ed alle leggi naturali.
La ricerca di Tobia Ravà non si deve intendere affatto come riduzione del mistico al misterico, all’esoterico, ma come visualizzazione di una profonda consapevolezza che la mistica è, secondo la definizione di Platone, e nel suo senso originario e autentico, ricerca della saggezza – “esercizio di vita ed esercizio di morte”, “l'universale della ragione, ovvero ciò che è propriamente umano”.
Dopo aver sperimentato molti percorsi creativi inerenti al rapporto arte e scienza, dal 1998 l’artista ha avviato una ricerca rivolta alle correnti mistiche dell’ebraismo: dalla “Kabbalah” al chassidismo, proponendo un nuovo approccio simbolico attraverso le infinite possibilità combinatorie dei numeri. La logica letterale e matematica, che sottende le opere di Ravà, è intesa come codice genetico e raccoglie elementi sia filosofici sia linguistici che vanno a costituire una sorta di magma pittorico, fatto di lettere e numeri che si cristallizzano sulla superficie “grandangolata” di vedute di canali e boschi. L’artista sviluppa un percorso simbolico a rebus, costruito su piani di lettura diversi attraverso la “ghematria” (“gimatreya”), criterio di permutazione delle lettere in numeri in uso fin dall’antichità nell’alfabeto ebraico, secondo cui ad ogni lettera corrisponde un numero, così ogni successione alfabetica può considerarsi una somma aritmetica.
La personale sarà visitabile fino al 29 maggio 2016, da martedì a venerdì ore 9.30-13.00 e 14.30-18.30, sabato e festivi 9.30-13.00 e 14.30-19.00, chiuso lunedì. Catalogo Grafiche Turato Edizioni, Rubano (PD), 2016, a cura di Maria Luisa Trevisan.
Per informazioni: Comune di Sabbioneta, Ufficio Eventi Culturali (tel. 0375 52599, www.comune.sabbioneta.mn.it, a.ghizzardi@comune.sabbioneta.mn.it).
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38 dei maggiori esponenti dell'arte ligure, insieme in una mostra collettiva a scopo benefico. Il ricavo di eventuali vendite andrà in beneficenza all'associazione GIGI GHIROTTI.
SORIANI. CROTTI. CANALE. DENTE. VASSALLO. CANUTI. BARRILE. SALA. sono solo alcuni dei grandi nomi che partecipano a questo evento.

Vernissage 15 ottobre ore 16:30 galleria IL CERCHIO CROMATICO di Genova piazza piccapietra 63
Il Corpo e la Luce
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Un progetto che mette un artista di fronte ad una dicotomia che è nucleo fondante tutta la rappresentazione artistica: dal rapporto tra luce e ombra nasce e si elabora la pittura, dal rapporto tra corpo e luce, tra densità e rarefazione luminosa si fondano la scultura, l'architettura ecc. e chissà quant'altro.


Inaugurazione: venerdì 24 aprile 2015 ore 18:30

A Cura di: Andrea Gennaro Aversano

Opere in esposizione di:
Angela Carone, Germano Conese, Massimo Corazza, Sergio Farina, Sandro Giordano, Silvio Ghiani, Paulina Herrera Letelier, Antonella Macis, Anna Marchi, Diego Mocci, Tullio Marras, Maria Cristina Matta,Tonino Mattu, Flaviano Ortu, Graziella Perdighe, Maria Puddu, PIB, Daniele Pillitu, Franco Secci.

Periodo mostra: dal 24 aprile 2015 al 08 maggio 2015

Sede: Centro museale QuARTissimo www.quartissimo.org
via Giovanni Verga, 8/10 Quartu Sant’Elena (CA)

orari: lunedì-venerdì dalle 18.00 alle 20.00 chiuso sabato e festivi

Ingresso Libero