Evento: Betty Bee: Doppio Sogno
28/01/2016 - 01/02/2016
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Inserzionista
Dettagli
Data di inserimento: 13/01/2016 - 22:30
Luogo: Bologna (BO) - Emilia-Romagna
Data di inizio: 28/01/2016
Data di fine 01/02/2016
Descrizione
Il 2016 rappresenta per Arte Fiera una scadenza speciale, perché corrisponde al quarantesimo anno dalla sua fondazione, un anniversario che ha spinto i direttori artistici Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni a valorizzare l'arte italiana dalle prime avanguardie del Novecento fino ad oggi. Una scelta “tematica” che si inquadra in quella più generale di proseguire nella decisione di fare di Arte Fiera in evento “curatoriale”.
Ecco dunque nella sezione solo show, presentata da Eidos Immagini Contemporanee, la personale di Betty Bee Doppio sogno a cura di Ciro Delfino e Raffaella A. Caruso. Betty Bee si presenta al pubblico di Arte Fiera nella sua originale vena performativa con un raffinatissimo lavoro concettuale (anche nella ricostruzione consapevole e dolente, autoironica e lucida del proprio fare artistico e del proprio vissuto) espresso dai due video Gilda e Incantesimo Lunare e dal lavoro fotografico e pittorico da essi estratto.
Come nel romanzo di Arthur Schnitzler Betty Bee gioca tra finzione e realtà, vestendo di atmosfera onirica il tema a lei assai caro della femminilità e del suo corollario di emozioni e pulsioni: amore violenza incomunicabilità sensualità carnalità.
Da ognuno dei due video, che la vedono protagonista come performer, l'artista ha infatti tratto lavori fotografici in pezzo unico sui cui è intervenuta pittoricamente.
Incantesimo lunare è un video del 2004 in cui Betty Bee interpreta i mille volti del femminile. Tema dunque la mutevolezza della donna, l’essere percepita come umorale, la possibilità di essere sempre diversa, la capacità di interpretare se stessa per difendersi e costruire una vita diversa. Un lavoro sull’incomunicabilità, girato in bianco e nero e muto, come se l'artista fosse una diva anni 20. Il lavoro fotografico che Betty Bee ne ha tratto nel 2015 restituisce la protagonista al colore, la isola e fissa in alcune pose drammatiche, delimita il corpo con un segno pittorico d’interferenza fisico e semantico: un filo spinato prezioso (oro o argento), che è limite, confine e protezione.
Gilda, video girato nel 1995, è la scoperta confessione di una donna che si offre al desiderio (maschile, femminile?) ma che in una danza sensualissima e quasi tribale usata come schermo riesce a proteggere la propria anima. La brocca con cui l’artista mette in scena la propria danza è il simbolo di quella femminilità da cui tutti hanno attinto ma che nessuno è riuscito a colmare: è il vuoto esistenziale dell’artista che offre se stesso nell’opera senza ricevere, l’auto-rappresentazione della persona-oggetto. Anche in questo caso l'artista ha isolato e tratto dal video singoli frame su cui è intervenuta pittoricamente con il suo repertorio più carnale, isolando ogni volta un particolare, facendolo diventare il focus compositivo, oppure la chiave interpretativa, oppure l'elemento di distrazione, prendendosi quasi gioco dello spettatore irretito dal colore e dall'ossessiva sensualità del lavoro. Le figure stilizzate, in forme elementari a colori forti e contrastati, in trasparenza, rappresentano quindi i quadri/racconti della sua storia di violenze e soprusi, che qui l’artista narra, ma al contempo esorcizza definitivamente, nella piena presa di coscienza del proprio io. E come Gilda nell’omonimo film del 1946, usata da tutti per la propria bellezza, realizza la fuga finale verso la libertà e la felicità, Betty opera la propria catarsi nell’arte, emancipandosi finalmente dalla sua condizione di vittima.
Gilda nella sua elaborazione fotografica e pittorica è un lavoro assolutamente inedito, prodotto appositamente per Arte Fiera.
La complessità dei due lavori è resa più evidente dalla contemporanea proiezione dei video “matrice” .
Le due serie di lavori dialogheranno permettendo allo spettatore chiavi di lettura incrociate, contrappuntate dai due famosissimi scatti Pluff (1997) e Split (1995), animate in parte da una raffinatissima atmosfera mitteleuropea, in parte da una sensualità mediterranea e fintamente naif. Doppio sogno e doppio gioco...

Dove
Quartiere Fieristico di Bologna
Ingresso Ovest Costituzione
Pad 32 C20
Data
29 gennaio/1 febbraio 2016
PREVIEW A INVITO
giovedì 28 gennaio dalle 12 alle 21
ORARI
da venerdì 29 a domenica 31 dalle 11 alle 19
lunedì 1 febbraio dalle 11 alle 17
TITOLI D'INGRESSO
Biglietto giornaliero: € 20,00
Abbonamento 4 giorni: € 35,00
Abbonamento 3 giorni: € 33,00
Abbonamento 2 giorni: € 30,00
Ingresso gratuito per i ragazzi fino a 10 anni compresi
Ingresso ridotto per gruppi (minimo 15 persone): € 15,00

Info:
www.galleriaeidos.com
galleria.eidos@gmail.com
tel/fax 0141 354176

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TORNA #PARLARE AI MURI a cura di Raffaella A. Caruso second half per Milano 900 #designweek
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Novegro
Inserito da Raffaella Caruso
Quando la metropoli, la grande metropoli milanese è investita da un evento di rilevantissima portata come la Settimana del design, fioriscono le iniziative che in modo anche piacevolmente spontaneo si inseriscono con assoluta legittimità territoriale nel quadro complessivo delle manifestazioni. È il caso di Novegro con le Rassegne Brocantage e Milano 900 che offrono al visitatore italiano o straniero mille spunti di design storico e d’arte necessari per comprendere i processi creativi della contemporaneità e della stessa avanguardia.
Dopo il successo del “primo tempo”, torna dunque Parlare ai muri, second half evento collaterale di Milano 900 #designweek e poiché squadra vincente non si cambia Raffaella Caruso, ideatrice del format schiera la stessa squadra: Aidan, Ceccarelli e Teso. Il gioco è molto semplice: analizzare come street art, writing e concettuale possano dare vita a interessantissime contaminazioni fresche e “veloci” che solo il pop sa interpretare in maniera accattivante. Qui però il pubblico è protagonista e arbitro della partita: curatore e artisti chiederanno ai visitatori di Milano 900 di lasciare con un gesso sul muro il segno del loro passaggio e della loro emozione: con hashtag, frasi di ricordo o di protesta, commenti sui lavori. Ogni pezzo di questo muro in fieri sarà fotografato e postato sui social sotto l’hashtag #sosteniamolArte #pernondimenticare. Un’azione performativa che intende sottolineare il valore dell’arte come memoria e testimonianza di democrazia e civiltà.
Tema comune degli artisti il linguaggio pop della strada e il concetto di icona, interpretato da ognuno in maniera personale, ma sempre come stimolo a trovare ispirazione per non rimanere indifferenti e ingaggiare una personale lotta nel quotidiano. Così Super-man o Bat-man di Teso sono travestimenti da super eroi, abbandonati al muro, che attendono di essere indossati da noi, come riscatto. Così Ross X di Ceccarelli attrae non per il gesto dello strappo, ma per come l’artista sa ricomporre la sua e la nostra storia, per il senso diverso che acquisiscono le immagini, per le tag dei writer conservate su quei manifesti, per come l’intensità dei retini tipografici dei manifesti dei metro del mondo sa dove far posare lo sguardo. Sono tutti lavori che nascono per strada e dal viaggio…E ugualmente Aidan con la realtà aumentata e i suoi viaggi tecnologici inaugura un nuovo sincretismo piuttosto che cadere nella trappola di una globalizzazione che uniforma entusiasmi e stimoli. Così in Virgin wonder woman è la provocatoria rappresentazione di una femmina paradossalmente sempre più debole, costretta ad usare come superpotere la proiezione di quanto vorrebbe essere e non sarà mai, a giocare con altre età ed altri amori, senza neppure il conforto del Tempo. Icone quali Lady Diana e Warhol, da distanti che erano divengono improvvisamente vicine ed "umane" : Andy, The magician diventa un demiurgo quasi romantico dei processi mediatici e Diana di Be real la prima vittima di un sistema di informazione che stava drammaticamente mutando e che oggi fa di ogni utente un potenziale stalker. Angeli e demoni drammaticamente pronti per un nuovo viaggio, semplicemente con l’ausilio dello smartphone.
Viaggiate con noi e parlate ai muri!

PARLARE AI MURI a cura di Raffaella A. Caruso
Aidan, Ceccarelli, Teso
Parco Esposizioni Novegro
Via Novegro, 20090 Novegro
15 – 17 Aprile 2016
Venerdì ore 14-19
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00
INGRESSO intero: € 10.00 - gratuito per i possessori della tessera VIP Brocantage
ridotto € 5.00
- bambini dai 6 ai 12 anni (da 0 a 6 anni gratis)
- militari: presentando tesserino valido
- invalidi e disabili: presentando certificato di invalidità. La persona disabile che non è in grado di muoversi autonomamente ha inoltre diritto all’ingresso gratuito per l’accompagnatore
INFORMAZIONI
tel. 02 70 20 00 22 - fax. 02 70 20 83 52
MARTINO MIDALI e MIART |8_17 APRILE 2016: “GILDA” di Betty Bee allo SPAZIOCORTE MIDALI
08/04/2016 - 17/04/2016
Milano (MI) - Lombardia
Inserito da Raffaella Caruso
Martino Midali nel suo storico SPAZIOCORTE, al civico 23 di Via Bronzetti a Milano, dall’8 al 17 aprile, in occasione di MiArt 2016 presenta ”GILDA”, la video performance della sua Ambassador Betty Bee.

Lo stilista milanese accoglie tra le sue “donne ambasciatrici del suo stile”, Betty Bee, artista contemporanea tra le più forti ed eclettica del panorama artistico italiano. Lei, donna del sud, di quella Napoli che da poco ha accolto uno degli ultimi store a insegna Martino Midali, è, con il suo corpo e la sua mente, quel tutt’uno femmineo che ben si accosta alla filosofia midaliana.

In occasione di MIART, momento in cui MILANO diventa capitale dell’arte moderna e contemporanea, Martino Midali vuole accogliere nella sua “storica casa”, sempre aperta per gli eventi più importanti meneghini, ”GILDA”, la video performance simbolo di Betty Bee firmata per la prima volta nel 1995 e poi rivisitata nel 2016 “site specific” in 20 still video.

”GILDA”, prende il nome e vita proprio da quella Gilda del mitico film del 1946, dove Rita Hayworth crea la “donna desiderio” dello sguardo maschile, trasmutandola da persona a personaggio.

La Betty Bee Gilda prova a spezzare questo circolo vizioso, che spesso appaga più la donna stessa che uomo: si offre al desiderio (suo, di altri?) in una danza sensualissima e quasi tribale. Il modo, la maniera, così provocanti da, paradossalmente, creare una trasparente corazza in cui proteggere da quegli sguardi la propria anima.

Vera protagonista della performance più che Gilda è la brocca che accompagna l’artista nella sua danza. O ancora di più: protagonista è quella figura mito, formata da donna e anfora, che diventa simbolo completo della femminilità. Luogo, antro, serbatoio da cui tutti attingono, ma che nessuno è riuscito a colmare. Quella danza è lo “svuotamento”, il dono, il vuoto esistenziale - dell’artista che dona se stessa al suo estimatore, ma da lui non può ricevere. Un dono fine a se stesso.

L’intervento pittorico su ogni singolo frame fotografico, oltre a interpretare a livello semantico un’interessantissima variazione di segno e contaminazione, offre il repertorio più conosciuto e carnale di Betty Bee: i fiori, il filo spinato, le catene. Ogni simbolo isolato in un particolare, diventa focus compositivo, chiave interpretativa, elemento di distrazione da quanto accade realmente sulla scena. Lo spettatore è preso quasi in giro, con lui si gioca, irretendolo con il colore, l'ossessiva sensualità del lavoro.
Lo scarto tra l'istanza della narrazione e l'ambiguità delle immagini diventa infatti nella Bee un’analisi ironica del disadattamento contemporaneo verso la “visione” del presente.
Malessere, tentativo di benessere, derivante dal rapporto problematico con un “passato”, il suo passato, dal quale lei - come tutti noi – non può sfuggire. Ecco quindi che passato diventa presente, precedente diventa attuale. Il lavoro di Betty Bee nasce ancor prima di divenire.

Eccezionalmente, ”GILDA” di Betty Bee, rimarrà esposta anche in occasione dell’evento ”ITALIA: VIETATO SEDERSI!” del Salone del Mobile il 14 aprile 2016 (inizio h. 19).

L’Ambassador Betty Bee sarà tra i protagonisti della serata a fianco di Martino Midali

MIART
BETTY BEE in GILDA a cura di Raffaella A. Caruso
SPAZIOCORTE Midali _ via Fratelli Bronzetti 23, Milano
8 _17 aprile su appuntamento raffaellacaruso.rc@gmail.com

ITALIA: VIETATO SEDERSI! (Italian Crazy Cocktail su invito)
SPAZIOCORTE Midali _ via Fratelli Bronzetti 23, Milano
Giovedì 14 aprile 2016

Martino Midali Press & Communication
Milan, Via F.lli Bronzetti 23 |Ph. +39 02 7000 2379
MariaCristina Lani +39.335.8080574 | communication@martinomidali.com
Sara Matarrese +39.333.4296413 | pressoffice@martinomidali.com

martinomidali.com
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+39 3338185295 - mvolpi.artexpertisefirenze.com
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