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Evento: OPEN GALLERY INDIPENDENZA 2014
27/09/2014 - 10/10/2014
Dettagli
Data di inserimento: | 19/09/2014 - 14:11 |
Luogo: | Gaeta (LT) - Lazio |
Data di inizio: | 27/09/2014 |
Data di fine | 10/10/2014 |
Descrizione
L’Associazione Artistica Culturale e di Promozione Sociale I GRAFFIALISTI, con il patrocinio della REGIONE LAZIO, dell’ENTE PARCO REGIONALE RIVIERA DI ULISSE, della PROVINCIA DI LATINA e del COMUNE DI GAETA presenta la Quarta Edizione del Meeting Artistico OPEN GALLERY INDIPENDENZA.
Il progetto, ormai consolidato e riconosciuto per la sua vocazione sociale e di valorizzazione del territorio, oltreché per il contributo fornito nell’ambito della ricerca e sperimentazione artistica, ha riscosso negli anni un lusinghiero successo, anche in considerazione della totale gratuità della partecipazione e del carattere innovativo consistente nel portare l’Arte direttamente a contatto con il pubblico.
Questi i nomi degli artisti espositori che prenderanno parte al Meeting ospitato all’interno della Çirò Gallery Atelier – La prima casa dei Graffialisti, situata nel cuore del centro storico di Porto Salvo di Gaeta, nella caratteristica via della Indipendenza: Antonella Botticelli, Alessandra Carloni, Elena Catalano, Sabrina Cibelli (Sabry), Franco Corvo, Erasmo Di Florio, Milena Ferruzzi, Valeria Lilith Finazzi, Mario Liberace, Antonella Magliozzi, Kristina Milakovic, Augusto Orestini, Elisa Jane Pedagna, Michele Riefolo, Danilo Sacco, Danilo Salvucci, Roberta Tafuri (BorkiArt).
In occasione dell’inaugurazione è previsto l’intervento di poeti e musicisti che contribuiranno a rendere ancor più magica l’atmosfera, il tutto all’insegna dell’arte, della cultura e del sociale.
Ideazione, organizzazione e realizzazione del Meeting artistico Open Gallery Indipendenza a cura dell’Associazione di Promozione Sociale de I Graffialisti, presieduta dall’artista Antonella Magliozzi che ringrazia le Istituzioni, i sostenitori, gli artisti e il pubblico che segue gli eventi con ammirevole fedeltà.
La vernice è prevista per sabato 27 settembre, dalle ore 18:30. I giornalisti della carta stampata e delle emittenti radiotelevisive sono invitati a partecipare anche per poter incontrare, con l’occasione, artisti e organizzatori.
La mostra sarà visitabile, su invito o appuntamento, tutti i giorni dal 27 settembre al 10 ottobre, con i seguenti orari: lunedì/venerdì ore 18-20.30; sabato e domenica ore 11-13 e 18-20.30.
Il progetto, ormai consolidato e riconosciuto per la sua vocazione sociale e di valorizzazione del territorio, oltreché per il contributo fornito nell’ambito della ricerca e sperimentazione artistica, ha riscosso negli anni un lusinghiero successo, anche in considerazione della totale gratuità della partecipazione e del carattere innovativo consistente nel portare l’Arte direttamente a contatto con il pubblico.
Questi i nomi degli artisti espositori che prenderanno parte al Meeting ospitato all’interno della Çirò Gallery Atelier – La prima casa dei Graffialisti, situata nel cuore del centro storico di Porto Salvo di Gaeta, nella caratteristica via della Indipendenza: Antonella Botticelli, Alessandra Carloni, Elena Catalano, Sabrina Cibelli (Sabry), Franco Corvo, Erasmo Di Florio, Milena Ferruzzi, Valeria Lilith Finazzi, Mario Liberace, Antonella Magliozzi, Kristina Milakovic, Augusto Orestini, Elisa Jane Pedagna, Michele Riefolo, Danilo Sacco, Danilo Salvucci, Roberta Tafuri (BorkiArt).
In occasione dell’inaugurazione è previsto l’intervento di poeti e musicisti che contribuiranno a rendere ancor più magica l’atmosfera, il tutto all’insegna dell’arte, della cultura e del sociale.
Ideazione, organizzazione e realizzazione del Meeting artistico Open Gallery Indipendenza a cura dell’Associazione di Promozione Sociale de I Graffialisti, presieduta dall’artista Antonella Magliozzi che ringrazia le Istituzioni, i sostenitori, gli artisti e il pubblico che segue gli eventi con ammirevole fedeltà.
La vernice è prevista per sabato 27 settembre, dalle ore 18:30. I giornalisti della carta stampata e delle emittenti radiotelevisive sono invitati a partecipare anche per poter incontrare, con l’occasione, artisti e organizzatori.
La mostra sarà visitabile, su invito o appuntamento, tutti i giorni dal 27 settembre al 10 ottobre, con i seguenti orari: lunedì/venerdì ore 18-20.30; sabato e domenica ore 11-13 e 18-20.30.
Altri eventi dell'inserzionista
Dissonanze Contemporanee
28/11/2015 - 19/12/2015
Trani (BT) - Puglia
Inserito da Ivan Giampetruzzi
Mostra collettiva d’arte contemporanea: ” Dissonanze contemporanee” Una mostra d’arte a Trani, presso palazzo delle Arti “Beltrani ” dal 28 Novembre al 19 Dicembre 2015 , Mostra collettiva d’arte contemporanea. Un messaggio d’arte che segna il tempo nella sua valenza e crea dissonanze e passioni come forze fondamentali della vita. Impegno e qualità di sei artisti, quasi tutti legati al territorio, che si vuole sempre più omogeneo a un messaggio artistico tra comunicazione e pittura. Una testimonianza, come avviene pure del tempo trascorso, ma mai svanito e racchiuso nello spazio giusto dell’incastro creativo dell’artista, dove il visitatore viene catturato dall’immagine che suscita il sentimento e le nostalgie dell’infinito con il richiamo di quel fondamento che è la luce del colore sulla tela. Dipinti realizzati da mani diverse, ma legati, in questo percorso di convivenza artistica, in cui si cattura il movimento che scaturisce dall’energia come un’anima che vibra nella luce e dà continuità al messaggio della passione. Un viaggio che s’intreccia e si amalgama in un equilibrio di ampio scenario che racchiude il pensiero gioioso ed il tormento di dissonanze che sono il punto strategico di questa mostra contemporanea. Il Direttore artistico della mostra è Loris Zanrei con la collaborazione di Art Gallery 56, Barletta. La mostra viene patrocinata dalla città di Trani Con la partecipazione e la collaborazione di ACLI Arte e spettacolo, ATS ” Il bello del Beltrani “, e il contributo dell’Avvocato Antonio Di Pinto. In mostra, fuori collettiva, anche opere dei maestri Francesco Catalano e Guerino Levita.
INAUGURAZIONE E VERNISSAGE SABATO 28 NOVEMBRE ORE 19 PRESSO PALAZZO BELTRANI – Vernissage a cura della MASSERIA FARAONA – CON LA PARTECIPAZIONE DALLE ORE 20:00 DELL’ASSOCIAZIONE SPORTIVA ” NATI PER BALLARE ” DI BARLETTA CON LO SPETTACOLO EVENTO : ” QUANDO LA DANZA SUPERA LE FRONTIERE ” GLI ARTISTI: NICOLA SGUERA, MARCELLA SACINO e ROSA IACOBONE, ARTURO AVOSSA, ANTONELLA MAGLIOZZI, MICHELE RIEFOLO
(fonte: http://www.aclitrani.it/component/content/article/30-acli/notizie/93-dissonanze-contemporanee-importante-mostra-a-palazzo-delle-arti-beltrani-28-novembre-19-dicembre)
INAUGURAZIONE E VERNISSAGE SABATO 28 NOVEMBRE ORE 19 PRESSO PALAZZO BELTRANI – Vernissage a cura della MASSERIA FARAONA – CON LA PARTECIPAZIONE DALLE ORE 20:00 DELL’ASSOCIAZIONE SPORTIVA ” NATI PER BALLARE ” DI BARLETTA CON LO SPETTACOLO EVENTO : ” QUANDO LA DANZA SUPERA LE FRONTIERE ” GLI ARTISTI: NICOLA SGUERA, MARCELLA SACINO e ROSA IACOBONE, ARTURO AVOSSA, ANTONELLA MAGLIOZZI, MICHELE RIEFOLO
(fonte: http://www.aclitrani.it/component/content/article/30-acli/notizie/93-dissonanze-contemporanee-importante-mostra-a-palazzo-delle-arti-beltrani-28-novembre-19-dicembre)
OVèST
31/07/2015 - 09/08/2015
Spoleto (PG) - Umbria
Inserito da Ivan Giampetruzzi
Dopo 430 anni dal primo contatto documentato tra la città di Spoleto e il Paese del Sol Levante, le sale di Palazzo Leonetti Luparini accoglieranno le opere di artisti italiani e giapponesi per celebrare i legami che uniscono la città umbra al Giappone esplorando e documentando le molteplici occasioni di contaminazione da cui hanno origine le sfumature che contraddistinguono il contatto tra i due popoli.
Artisti in mostra: Alessandro Vignali, Nicola Severino, Xavier Vantaggi, Gianluca Murasecchi, Graziano Marini, Marco Coraggi, Silvia Maccioni, Stefano Bovi, Pietro Nicoletti, Gary Jo Gardenhire, Elvio Maccheroni, Luciano Tittarelli, Jeffrey Jsaac, Antonella Magliozzi, Cecilia Divizia, Fausto Segoni, Roberto Pibiri, Giovanni De Marchis, Sandro Bastioli, Chiara Armellini, Mutsuo Hirano, Yuko Otake, Stefano Spagliccia, Francesco Ragni, Yasue Sakaoka, Federico Gentili.
A cura di Loredana Bucchi, Taekoka Wa, Adriana Garbagnati, Valentina Marinelli, Moreno Orazi, Claudia Talucci.
OVèST è un progetto dell’ICIGO, in collaborazione con la Commissione della Biennale dell’Arte di Himeji, con il coordinamento ideativo ed organizzativo del Cantiere Oberdan e dell’Associazione Contemporanea, con il patrocinio di importanti Istituzioni nazionali e internazionali, della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e della Città di Spoleto che ospita l’evento.
Il vernissage è previsto per la giornata di venerdì 31 luglio, ore 18.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni, fino al 9 agosto 2015, secondo i seguenti orari: mattina, dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Ulteriori informazioni su: www.facebook.com/ovest2015
Artisti in mostra: Alessandro Vignali, Nicola Severino, Xavier Vantaggi, Gianluca Murasecchi, Graziano Marini, Marco Coraggi, Silvia Maccioni, Stefano Bovi, Pietro Nicoletti, Gary Jo Gardenhire, Elvio Maccheroni, Luciano Tittarelli, Jeffrey Jsaac, Antonella Magliozzi, Cecilia Divizia, Fausto Segoni, Roberto Pibiri, Giovanni De Marchis, Sandro Bastioli, Chiara Armellini, Mutsuo Hirano, Yuko Otake, Stefano Spagliccia, Francesco Ragni, Yasue Sakaoka, Federico Gentili.
A cura di Loredana Bucchi, Taekoka Wa, Adriana Garbagnati, Valentina Marinelli, Moreno Orazi, Claudia Talucci.
OVèST è un progetto dell’ICIGO, in collaborazione con la Commissione della Biennale dell’Arte di Himeji, con il coordinamento ideativo ed organizzativo del Cantiere Oberdan e dell’Associazione Contemporanea, con il patrocinio di importanti Istituzioni nazionali e internazionali, della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e della Città di Spoleto che ospita l’evento.
Il vernissage è previsto per la giornata di venerdì 31 luglio, ore 18.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni, fino al 9 agosto 2015, secondo i seguenti orari: mattina, dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Ulteriori informazioni su: www.facebook.com/ovest2015
Eventi che potrebbero interessarti
Intragallery presenta Three Triptychs
29/09/2016 - 12/11/2016
Napoli (NA) - Campania
Inserito da Marco Caiazzo
La galleria per le arti contemporanee Intragallery presenta Three Triptychs, mostra a cura di Mario Codognato, visitabile dal 29 settembre al 12 novembre 2016 presso la sede di via Cavallerizza a Chiaia. Inaugurazione giovedì 29 settembre alle ore 19.00 alla presenza degli artisti che espongono: David Batchelor, Rachel Howard, Henrietta Labouchere. I tre britannici presenteranno tre variazioni sul tema della tradizione compositiva del trittico: a confronto generazioni e percorsi diversi, legati però da un’interpretazione critica del medium pittorico, rivisitato in chiave architettonica e tridimensionale.
Dal testo critico del curatore della mostra, Mario Codognato: “Il lavoro di David Batchelor si focalizza sul rapporto con il colore generato dell'ambiente urbano e sottolineato da come lo vediamo e reagiamo alle sollecitazioni fisiche e psicologiche nell’era tecnologica in cui viviamo. Nel trittico per la mostra di Intragallery l’artista ha raccolto una serie di vecchi light boxes, di quelli che in genere pubblicizzano negozi e ristoranti, li ha ripuliti e montati in modo da formare delle installazioni verticali. I colori provenienti dai light boxes si riflettono contro la parete e il pubblico li percepisce vedono solo attraverso il loro riflesso. Un tramonto artificiale e sublime al contempo. La potenzialità visiva e psicologica del colore caratterizza anche il lavoro di Rachel Howard, che nel trittico per la mostra da Intragallery alterna e accosta senza ruoli o gerarchie tre momenti e adagi della pittura contemporanea: figurazione, astrazione e la rappresentazione bidimensionale a parete di un oggetto tridimensionale, in questo caso una stampella per vestiti, che ironicamente richiama all’appendiabiti di Trap di Marcel Duchamp. Nel lavoro di Henrietta Labouchere, tre pannelli liberamente ispirati ai tessuti dei kosode e ai paraventi giapponesi del periodo Edo vengono esposti in una sequenza crescente, allineandoli dal basso. Partendo dall'idea degli orli dei kosode, l’artista nella preparazione dei pannelli ha scelto dodici colori tipici dei kimono d'epoca Edo, applicando molti strati di colla di coniglio, dipinti con tonalità tali che alla fine, attraverso un sofisticato processo di levigatura, comparissero piccoli segni come delle cicatrici”.
Perché questo tema? “La simbologia del numero tre è pressoché infinita e riscontrabile nei miti di tutte le civiltà in tutte le latitudini. Tre è considerato il “numero perfetto“, in quanto espressione della Triade o Trinità. È il simbolo spirituale della pianta che allunga i suoi rami (triforcazione) e i Pitagorici lo consideravano sacro perché permette di tracciare il triangolo, figura perfetta”, dice Codognato. “Il Tre, è il prodotto dell’unione tra l’Uno, il principio attivo e il Due, il grembo che accoglie la creazione. Possiamo definirlo il primo prodotto del pensiero che si moltiplica e si espande; racchiude in sé sia il concetto di unione sia quello di espansione”.
Dal testo critico del curatore della mostra, Mario Codognato: “Il lavoro di David Batchelor si focalizza sul rapporto con il colore generato dell'ambiente urbano e sottolineato da come lo vediamo e reagiamo alle sollecitazioni fisiche e psicologiche nell’era tecnologica in cui viviamo. Nel trittico per la mostra di Intragallery l’artista ha raccolto una serie di vecchi light boxes, di quelli che in genere pubblicizzano negozi e ristoranti, li ha ripuliti e montati in modo da formare delle installazioni verticali. I colori provenienti dai light boxes si riflettono contro la parete e il pubblico li percepisce vedono solo attraverso il loro riflesso. Un tramonto artificiale e sublime al contempo. La potenzialità visiva e psicologica del colore caratterizza anche il lavoro di Rachel Howard, che nel trittico per la mostra da Intragallery alterna e accosta senza ruoli o gerarchie tre momenti e adagi della pittura contemporanea: figurazione, astrazione e la rappresentazione bidimensionale a parete di un oggetto tridimensionale, in questo caso una stampella per vestiti, che ironicamente richiama all’appendiabiti di Trap di Marcel Duchamp. Nel lavoro di Henrietta Labouchere, tre pannelli liberamente ispirati ai tessuti dei kosode e ai paraventi giapponesi del periodo Edo vengono esposti in una sequenza crescente, allineandoli dal basso. Partendo dall'idea degli orli dei kosode, l’artista nella preparazione dei pannelli ha scelto dodici colori tipici dei kimono d'epoca Edo, applicando molti strati di colla di coniglio, dipinti con tonalità tali che alla fine, attraverso un sofisticato processo di levigatura, comparissero piccoli segni come delle cicatrici”.
Perché questo tema? “La simbologia del numero tre è pressoché infinita e riscontrabile nei miti di tutte le civiltà in tutte le latitudini. Tre è considerato il “numero perfetto“, in quanto espressione della Triade o Trinità. È il simbolo spirituale della pianta che allunga i suoi rami (triforcazione) e i Pitagorici lo consideravano sacro perché permette di tracciare il triangolo, figura perfetta”, dice Codognato. “Il Tre, è il prodotto dell’unione tra l’Uno, il principio attivo e il Due, il grembo che accoglie la creazione. Possiamo definirlo il primo prodotto del pensiero che si moltiplica e si espande; racchiude in sé sia il concetto di unione sia quello di espansione”.
Miracoli! - Katharina Maderthaner
09/06/2016 - 09/07/2016
Palermo (PA) - Sicilia
Inserito da Tiziana Pantaleo
Sarà inaugurata giovedì 9 giugno 2016 ore 19.00 alla RizzutoGallery (Palermo, via Monte Cuccio 30) Miracoli! – mostra personale di Katharina Maderthaner (Meerbusch, Germania, 1982) artista formatasi all’Università Bergischen di Wuppertal e all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf come allieva di Richard Deacon.
La mostra, accompagnata da un testo di Alessandro Pinto, è realizzata con il Patrocinio del Comune di Palermo, in collaborazione con la associazione Düsseldorf-Palermo, e resterà visitabile fino al 9 luglio.
Il lavoro artistico di Katharina Maderthaner trova ispirazione in alcune bizzarre situazioni della vita quotidiana: le piante artificiali che si trovano all’interno degli uffici ammuffiti di certi funzionari, il finto marmo che ricopre pavimenti e banconi di locali pubblici che tentano di simulare un lusso inesistente, i siti web o i flyer pubblicitari con pattern di sfondo realizzati in Photoshop da grafici improvvisati che provano a riprodurre improbabili design tessili d’avanguardia …
Tutto questo innesca un corto circuito tra vero e simulato, tra originale e imitazione, tra buono e cattivo gusto, che fa scattare nell’Artista la necessità di rielaborare l’esperienza attraverso un lavoro di sintesi e di sublimazione, fino alla creazione di qualcosa di assolutamente nuovo del tutto privo di qualunque pretesa di critica sociale.
“L'atmosfera di situazioni come queste resta nella mia mente come un "suono" o un "gusto". Ma le mie opere non sono una illustrazione o rappresentazione di questi oggetti o situazioni; a me piuttosto interessa giocare con la particolarità, la stranezza o l'assurdità di queste cose. Oggetti, sculture, dipinti e disegni sono alla fine solo quello che vogliono essere. Essi risultano autonomi perché - nonostante la loro stranezza - io li prendo sul serio e non li giudico. Io non differenzio nella mia percezione tra alta e bassa cultura, ogni cosa ha un uguale valore. Io probabilmente gioco con il buono e il cattivo gusto e le mie opere hanno spesso entrambe le cose: qualcosa di piacevole e allo stesso tempo qualcosa di respingente.”
Le opere della Maderthaner suscitano così nell’osservatore un disagio di deja-vu, ricordando qualcosa che si crede di conoscere: il banale rispecchia il serio, la copia rispecchia l’originale, il falso e l’imitazione rispecchiano il reale, in una amalgama tra il bricolage quotidiano e una genialità nascosta, tra il capolavoro e il prodotto di massa, tra il design e il disastro.
L’artista realizza un passaggio tra i due mondi trasformando l’uno nell’altro e sfocando i confini. Nelle sue installazioni, nelle sue immagini e nei suoi oggetti si trovano referenze che a loro volta fanno capo ad altre referenze. Una lunga genealogia del gusto si dischiude davanti all’osservatore della sua arte. Come una simbolica corrente che trascina oggetti, immagini, idee e motivi, lasciando dietro di sé un ricco, eterogeneo e bizzarro deposito.
La Maderthaner apre così prodigiosamente una porta verso il nuovo, verso la percezione di una bellezza inaspettata, “perché la bellezza – dice Katharina – non è qualcosa che è NELLE cose, essa è TRA di loro - e tra loro e noi.”
La mostra, accompagnata da un testo di Alessandro Pinto, è realizzata con il Patrocinio del Comune di Palermo, in collaborazione con la associazione Düsseldorf-Palermo, e resterà visitabile fino al 9 luglio.
Il lavoro artistico di Katharina Maderthaner trova ispirazione in alcune bizzarre situazioni della vita quotidiana: le piante artificiali che si trovano all’interno degli uffici ammuffiti di certi funzionari, il finto marmo che ricopre pavimenti e banconi di locali pubblici che tentano di simulare un lusso inesistente, i siti web o i flyer pubblicitari con pattern di sfondo realizzati in Photoshop da grafici improvvisati che provano a riprodurre improbabili design tessili d’avanguardia …
Tutto questo innesca un corto circuito tra vero e simulato, tra originale e imitazione, tra buono e cattivo gusto, che fa scattare nell’Artista la necessità di rielaborare l’esperienza attraverso un lavoro di sintesi e di sublimazione, fino alla creazione di qualcosa di assolutamente nuovo del tutto privo di qualunque pretesa di critica sociale.
“L'atmosfera di situazioni come queste resta nella mia mente come un "suono" o un "gusto". Ma le mie opere non sono una illustrazione o rappresentazione di questi oggetti o situazioni; a me piuttosto interessa giocare con la particolarità, la stranezza o l'assurdità di queste cose. Oggetti, sculture, dipinti e disegni sono alla fine solo quello che vogliono essere. Essi risultano autonomi perché - nonostante la loro stranezza - io li prendo sul serio e non li giudico. Io non differenzio nella mia percezione tra alta e bassa cultura, ogni cosa ha un uguale valore. Io probabilmente gioco con il buono e il cattivo gusto e le mie opere hanno spesso entrambe le cose: qualcosa di piacevole e allo stesso tempo qualcosa di respingente.”
Le opere della Maderthaner suscitano così nell’osservatore un disagio di deja-vu, ricordando qualcosa che si crede di conoscere: il banale rispecchia il serio, la copia rispecchia l’originale, il falso e l’imitazione rispecchiano il reale, in una amalgama tra il bricolage quotidiano e una genialità nascosta, tra il capolavoro e il prodotto di massa, tra il design e il disastro.
L’artista realizza un passaggio tra i due mondi trasformando l’uno nell’altro e sfocando i confini. Nelle sue installazioni, nelle sue immagini e nei suoi oggetti si trovano referenze che a loro volta fanno capo ad altre referenze. Una lunga genealogia del gusto si dischiude davanti all’osservatore della sua arte. Come una simbolica corrente che trascina oggetti, immagini, idee e motivi, lasciando dietro di sé un ricco, eterogeneo e bizzarro deposito.
La Maderthaner apre così prodigiosamente una porta verso il nuovo, verso la percezione di una bellezza inaspettata, “perché la bellezza – dice Katharina – non è qualcosa che è NELLE cose, essa è TRA di loro - e tra loro e noi.”